domenica 25 luglio 2021

pc 25 luglio - Aziz, dal Senegal alla morte nell'azienda trevigiana

Per noi in Italia va così"

Diop, 23 anni, aveva anche venduto braccialetti nelle spiagge della Sardegna
"Aziz passava spesso in tabaccheria, aveva occhi neri dolcissimi e un sorriso timido. Era sempre educato, rispettoso e paziente. Veniva a spedire ogni settimana aiuti economici ad alcuni familiari rimasti in Senegal ”: così Sara la tabaccaia di Ponte della Priula, nel Trevigiano. "Qua noi neri lavoriamo in questo modo, ci sfiniscono e poi ci mettono da parte. Aziz era già morto da tre mesi, perché faceva un lavoro molto pesante. Tutto il giorno con il badile a fare pulizie": così un cugino.

Aziz Diop aveva 23 anni, se n'è andato precipitando dal silos che stava pulendo in un'azienda di calcestruzzi e materiali edili di Susegana. Una vita (e una morte) che raccontano l'immigrazione in Italia meglio di qualsivoglia analisi sociologica o polemica politica: Aziz lavorava da due anni in quello stabilimento, prima vendeva braccialetti in spiaggia in Sardegna, e sempre nella fabbrica lavorano il papà (tra i primi ad accorrere nel disperato tentativo di rianimarlo), e i cugini. Trent'anni fa il primo assunto della famiglia Diop, ora pensionato in Senegal, da allora una quindicina di familiari ingaggiati.

"E' l’altra faccia dell’immigrazione che pochi vogliono vedere – dice ancora Sara, la tabaccaia, ad un cronista locale – . Persone per bene, lavoratori, che sono venuti in Italia per dare un futuro migliore ai loro cari. Ci stringiamo intorno al dolore di tutti i Diop per questa tragedia". Ma Aziz non passerà più nel negozio e tutti noi continueremo a cercare un senso a questa vita, anche se questa vita un senso non ce l'ha".

Nessun commento:

Posta un commento