(Da un comunicato dello Slai cobas sc di Bergamo) - Il Bangladesh è qui, non solo perché molti lavoratori immigrati, costretti a lasciare il loro paese d'origine, tanti anche dal Bangladesh, hanno trovato occupazione nella bergamasca, ma perché le condizioni di brutale sfruttamento che subiscono con il sistema degli appalti alle cooperative, anche nelle aziende locali, seguono la stessa logica di quella imposta
nelle fabbriche dove gli operai bruciano.
O, dove, per usare le parole rivolte direttamente al nuovo Prefetto di Bergamo dai lavoratori della logistica dello Slai Cobas sc, tra questi molti provenienti dal
Bangladesh: "da anni stiamo lavorando in condizioni disumane".
Questo è un invito, un appello, a scavare nel mondo delle cooperative locali, un
mondo invisibile eppure davanti agli occhi di tutti, attraverso la testimonianza e la
determinazione di centinaia di lavoratori, organizzati con lo Slai Cobas sc, che con la vertenza Kamila/Italtrans/Agora stanno resistendo da mesi a quello che a tutti gli
effetti non può che essere definito 'il sistema neoschiavista delle cooperative', dove le moderne catene sono rappresentate da un mix di soprusi, leggi e contratti colabrodo, che tolgono a questi lavoratori i diritti sindacali e le libertà personali, imponendo dure condizioni di lavoro e di vita che li assoggettano alle cooperative e li consumano nei magazzini della logistica, tutti i giorni per caricare i Tir verso i grandi supermercati.
Crescono le tensioni per una vertenza scomoda... in cui gli operai chiedono ritiro dei licenziamenti, fine dei trasferimenti punitivi, turni di 8 ore e regolari per tutti.
...martedì 6 settembre a Calcinate, mentre i lavoratori in corteo autorizzato stavano andando alla palazzina della sede centrale di Italtrans per chiedere un incontro risolutore alla direzione, hanno subito un provocatorio tentativo di aggressione verbale e fisica, da parte di personale uscito dai magazzini logistici. La polizia, invece di impedire questa provocazione, ha sospeso il corteo... E venerdì 9 settembre con una grave decisione, la Questura di Bergamo ha vietato ancora ai lavoratori
un corteo a Calcinate alla palazzina Italtrans, per "motivi di ordine pubblico".
Nessun commento:
Posta un commento