"Non siamo qui per combattere. I nostri figli sono nati in Italia, qui studiano e qui sognano il loro futuro. Siamo noi le prime vittime del terrorismo perchè a scuola e sul lavoro ci guardano con sospetto". E, a Serravalle "diciamo grazie per averci accolti"
Il paese si è trovato, già dagli anni Novanta, a fare i conti con parole come “immigrazione” e “integrazione”. Ora la popolazione straniera si è attestata attorno al 13%, anche se ultimamente è in calo. Manca il lavoro, per gli Italiani come per gli stranieri..
"Sono arrivato qui nel 1994, ero da solo. Non perdiamo gli sforzi fatti fino ad oggi per colpa del terrorismo. I miei figli sono nati qui e difficilmente torneranno nel paese di origine, lavoreranno qui, si formeranno a loro volta una famiglia.Sul luogo di lavoro ci guardano con sospetto, ma noi non siamo l'Isis", sono altre testimonianze. ..
...Tra i morti di Parigi, del Libano, della Nigeria c'erano anche i musulmani. Conviviamo qui, con voi; sono cresciuta qui, in Italia; il mio futuro è qui. Quando mi sento dire, a scuola, che tanto io me la caverei perchè sono musulmana, mi fa male. Io sono vittima come voi.
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