sabato 6 aprile 2024

pc 6 aprile - Elezioni in India - Effetto del governo Modi sulle varie classi oppresse - PCI(Maoista) - 4

 quarta parte

Effetto del governo Modi sulle varie classi oppresse, settori sociali e nazionalità

Sulle classi oppresse

Classe operaia – Il governo Modi fornisce ogni tipo di agevolazione agli imperialisti, ai capitalisti burocratici compradori e ai grandi proprietari terrieri, ma non presta attenzione ai servizi minimi per i lavoratori, i contadini e la gente comune della classe media. Il governo si è impossessato di diversi diritti che i lavoratori hanno ottenuto attraverso la lotta, tra cui quello del salario minimo. Ha liquidato i regimi di welfare per i lavoratori. Modi ha rivelato la sua natura di classe antioperaia nel ridurre le 44 leggi sul lavoro in 4 codici contro i lavoratori e nell'interesse delle aziende. Ha diviso i lavoratori e sta reprimendo senza pietà diverse lotte intraprese per i salari, per l'attuazione dei diritti conquistati in precedenza e per la sicurezza del posto di lavoro. Ha imposto il divieto totale delle leggi sul lavoro e delle attività dei sindacati al fine di saccheggiare la forza lavoro a basso costo nelle Zone Economiche Speciali (ZES), per spremere i super profitti e per fare in modo che il Capitale Finanziario non affronti alcun ostacolo. Diversi leader dei sindacati sono stati incriminati con accuse illegali e la legge UAPA. L'ergastolo è stato comminato in diversi casi con prove false. Molti sono stati rimossi dal lavoro. La situazione dei lavoratori non organizzati è ancora miserabile. L'effetto negativo del lockdown da Coronavirus esiste ancora. Le difficoltà affrontate da milioni di lavoratori migranti sono state indescrivibili. La gente comune ha sofferto a causa della demonetizzazione e della GST. C'è stato un aumento dei prezzi dei beni di prima necessità, i salari reali sono diminuiti, il potere d'acquisto è diminuito, c'è disoccupazione e il tenore di vita si è abbassato. Tutto ciò ha portato a una miserabile povertà. Migliaia di lavoratori sono stati rimossi dai posti di lavoro nel settore organizzato, il che ha portato a un aumento del numero nel settore non organizzato. Diversi lavoratori si stanno suicidando perché non sono in grado di vivere. Migliaia di persone emigrano all'estero a causa della mancanza di lavoro.

Contadini – Il 68% della popolazione del paese dipende direttamente o indirettamente dall'agricoltura. Secondo le statistiche del 2020, il 41,48% dei lavoratori del paese sono braccianti agricoli. I lavoratori

pc 6 aprile - A Ravenna ieri manifestazione contro gli abusi in divisa contro PD e governo Meloni/Piantedosi che vanno nella stessa direzione: il moderno fascismo

L'azione repressiva e gli abusi polizieschi nei confronti di un giovane da parte della polizia municipale di Ravenna ha avuto come risposta una manifestazione cittadina che ha denunciato l'accaduto e ha chiesto le dimissioni del capo della polizia municipale e del vicesindaco di Ravenna, lo "sceriffo" Fusignani, che ha la delega alla "sicurezza". 

Una manifestazione che ha espresso anche solidarietà al giovane arrestato al parco del Bosco di Bologna dopo le cariche violente della polizia al presidio popolare dirette a colpire il comitato Besta che si oppone al progetto di demolizione e ricostruzione delle scuole nel parco. Un corteo che ha unito

pc 6 aprile - Israele testa le sue micidiali armi sulla vita dei palestinesi - I rapporti con l'Italia - Da un compagno di Taranto

 

Israele ha registrato un notevole aumento nei profitti derivanti dall'export di armamenti, con una significativa quantità di tali armi testate durante il genocidio in corso. Nonostante i recenti voti dell'ONU a favore di un embargo sulle armi destinate a Israele, il paese continua a commercializzare, senza alcun problema, i suoi avanzati sistemi d'armamento in diverse parti del mondo, registrando un ulteriore aumento delle esportazioni nel 2023, seguito dal boom del 2022 causato dalla guerra in Ucraina. 

Tel Aviv ha triplicato le sue spedizioni in Italia, passando da 9 a 31 milioni di euro, e le prospettive per il 2024 sembrano altrettanto promettenti, specialmente alla luce degli eventi come il Singapore Airshow, una fiera aerospaziale e della difesa di grande rilevanza in Asia, dove è probabile che le richieste aumentino ulteriormente.
L'efficacia delle armi israeliane, testate cinicamente sulle vite deə palestinesə a Gaza, è stata un fattore trainante per il successo delle vendite. Durante la recente fiera aerospaziale a Singapore, sono state esposte armi di nuova generazione e tecnologie anti-drone, citando l'emergenza del 7 ottobre come punto di riferimento. In particolare, sono stati evidenziati droni e altri aeromobili senza pilota, tra cui

pc 6 aprile - Causa intentata contro lo Stato italiano per complicità su crimini Gaza

 COMUNICATO STAMPA

Gaza: causa all'Italia per complicità in crimini contro l’umanità e nel genocidio.

Roma, 5.4.2024. 

E’ stato depositato un ricorso civile al Tribunale di Roma per chiedere un intervento urgente della magistratura che vieti al governo italiano di essere complice con le violazioni di diritti umani da parte delle autorità israeliane a Gaza, ivi compreso l’ulteriore trasporto e vendita di armi.

Il signor Salahaldin è un palestinese di 49 anni, di professione avvocato; egli ha perso tutto – la sua casa, il suo quartiere e i suoi preziosi ricordi – a causa dei pesanti bombardamenti israeliani con fosforo bianco, raid aerei e attacchi di terra nella sua città.

Sfortunatamente, la perdita è ancora più devastante in quanto ha perso anche diversi membri della famiglia, tra cui sua madre, suo fratello, sua sorella e sua nipote Jude di 2 anni, in un bombardamento notturno che ha colpito la casa in cui avevano cercato rifugio.

Poi è fuggito dal paese tramite il valico di Rafah per mettere in salvo i propri figli, mentre il resto della famiglia è a Gaza, in gravissimo pericolo. Poche settimane dopo che la Corte d'Appello dell'Aia ha vietato al governo olandese di inviare parti dell'aereo F-35 in Israele a causa di un "chiaro rischio" di violazione del diritto umanitario a Gaza, un altro caso legale colpisce quindi un governo dell'UE. Anche la Corte Internazionale di Giustizia, su richiesta del Sudafrica, ha ordinato misure cautelari a Israele ritenendo “plausibile” la commissione di un genocidio.

Queste iniziative giuridiche rispondono agli appelli della popolazione palestinese e della comunità internazionale affinché vengano assunte iniziative nette di difesa dei diritti fondamentali della popolazione palestinese sistematicamente violati.

Salahaldin afferma che l'Italia ha l'obbligo giuridico, ai sensi del diritto internazionale, di esercitare pressioni su coloro che si ritiene stiano commettendo crimini contro l’umanità e di genocidio, ai sensi, tra l'altro, dell'art. 1 del Protocollo 1 della Convenzione di Ginevra contro il genocidio.

L'assistenza attiva - si legge nella sua memoria - può costituire complicità ai sensi dell'art. 3 della Convenzione di Ginevra e comunque configura una responsabilità civile dello Stato italiano.

La causa elenca violazioni specifiche che si ritiene siano state commesse dall'Italia, inclusa la continua vendita di armamenti dopo l’inizio dell’aggressione, e chiede pertanto al Tribunale di ordinare:

● Il divieto di vendita o trasferimento di armi e materiali correlati, compresi software e materiali a duplice uso;

● Il divieto di stipulare nuovi contratti relativi ad armi e l’ordine di annullare quelli firmati dopo il 7 ottobre 2023;

● Il divieto di uso dello spazio aereo italiano per qualsiasi uso che possa essere correlato al trasferimento di armi e intelligence a Israele;

● di partecipare a tutte le votazioni in sede ONU nonché di Consiglio Europeo e di ogni altro organismo internazionale che risponda ai requisiti dell’art. 11 della Costituzione italiana, finalizzate a far cessare incondizionatamente le operazioni militari nella Striscia di Gaza e a salvaguardare le vite della popolazione palestinese;

● di ripristinare i finanziamenti all’UNRWA, l’unica Agenzia dell’ONU che fornisce supporto umanitario all’interno della Striscia ai rifugiati palestinesi che costituiscono i due terzi della popolazione di Gaza.

Ricorrente: Salahaldin M. A. Abdalaty.

Convenuti: Presidenza italiana del Consiglio dei ministri, Ministro degli Affari Esteri, Ministro della Difesa.

Avvocati del ricorrente: Avv. Stefano Bertone, Avv. Marco Bona, Avv. Gianluca Vitale, Avv. Emanuele D'Amico (Ordine degli Avvocati di Torino)

Adesioni:

The Independent Commission for Human Rights (ICHR) - Palestina; Asociación Libre de Abogadas y Abogados (ALA) - Madrid; Associazione Nazionale Giuristi Democratici - Italia; Association of Lawyers for Freedom (ÖHD) - Turchia; Centro di Ricerca e Elaborazione per la Democrazia – Gruppo di Intervento Giuridico Internazionale (CRED-GIGI) - Italia; Haldane Society of Socialist Lawyers - Regno Unito; International Association of Democratic Lawyers (IADL); Legal Centre Lesvos - Grecia; Legal Team Italia - Italia; National Association of Democratic Lawyers (NADEL) - Sudafrica; National Lawyers Guild International - Stati Uniti; National Union of Peoples' Lawyers (NUPL) - Filippine; Progressive Lawyers Association (ÇHD) - Turchia; Socialist Lawyers' Association of Ireland - Irlanda.

Informazioni di contatto: gazaitaly.case@gmail.com

pc 6 aprile - PALESTINA: CITTADINO GAZAWI FA CAUSA AL GOVERNO ITALIANO

Da radio onda d’urto

5 Aprile 2024 - 17:07

 “L’italia si è resa complice di Israele nella strage di civili in corso a Gaza dal 7 ottobre 2023 ed è corresponsabile dei gravi danni inflitti alla popolazione nella Striscia” questo è quanto si legge nelle 33 pagine del documento predisposto nella causa al governo Italiano.

Salahaldin Abdalaty, nato a Jabalya, nella Striscia, 49 anni, professione avvocato Abdalaty è stato costretto insieme ai suoi figli a scappare dalla Palestina e a rifugiarsi in Egitto per scampare alle bombe, alle aggressioni armate, alla carestia e alla mancanza dei mezzi minimi di sussistenza conseguenti alle operazioni militari israeliane. Diversi membri della sua famiglia tra i quali sua madre, suo fratello, sua sorella e sua nipote di 2 anni sono stati uccisi dai raid israeliani.

Con l’assistenza di un pool di quattro colleghi – Stefano Bertone, Marco Bona, Gianluca Vitale ed Emanuele D’Amico – del Foro di Torino, ha depositato al tribunale di Roma un ricorso con cui, richiamandosi a una serie di norme nazionali e internazionali, chiede un intervento urgente della magistratura che vieti al governo italiano di essere complice con le violazioni di diritti umani da parte delle autorità israeliane a Gaza, compreso l’ulteriore trasporto e vendita di armi. Un trasporto di armi e munizioni per un valore di 1,3 milioni di euro nel solo mese di dicembre 2023.

La testimonianza di Salahaldin doppiata dalla nostra redazione Ascolta o scarica

Con l’avvocato Gianluca Vitale commentiamo la causa Ascolta o scarica

pc 6 aprile - SALVINI ASSOLTO DALL'ACCUSA DI ESSERE IN COMBUTTA CON PUTIN: CI RICORDA TANTO LA VICENDA DI RUBY RUBACUORI

Mercoledì tre aprile l’Aula di Palazzo Monte Citorio è il teatro nel quale va in scena l’ennesima farsa messa in piedi da questa classe politica – fatta di personaggi nel migliore dei casi improponibili – che, invece di occuparsi dei gravi problemi che attanagliano la popolazione, organizza pagliacciate per nascondere dietro una cortina fumogena la propria totale incompetenza.

All’ordine del giorno della seduta della Camera dei Deputati è iscritta la discussione della mozione di sfiducia avverso al ministro Matteo Salvini – presentata da Chiara Braga (Partito Democratico), Matteo Richetti (Azione), Francesco Silvestri (Movimento 5 Stelle) e Luana Zanella (Alleanza Verdi Sinistra) – a causa dei rapporti tra la Lega e Russia Unita, il partito di Vladimir Vladimirovic Putin.

Naturalmente il documento è stato respinto con sdegno dalla maggioranza: il leghista Riccardo

venerdì 5 aprile 2024

pc 5 aprile - Elezioni in India - Il governo di Modi è una "dittatura eletta" PCI (Maoista) - 3

 terza parte


Il governo di Modi è una "dittatura eletta": Modi sta attuando direttamente la politica dell'RSS in Parlamento, nel governo e nella magistratura, mantenendo nelle sue mani le istituzioni investigative, la macchina della polizia e la vitale macchina amministrativa. Governa come “solo padrone”. Ha calpestato l'indipendenza di istituzioni "costituzionali" come la Commissione di pianificazione, CBI, CVC, ED, RBI e persino quella della magistratura. Parla di una nazione, un partito, un leader e dice che Dio lo ha mandato a governare il Paese; così sta portando il paese verso la dittatura permanente. Non ha mai permesso che il Parlamento funzionasse normalmente. Non ha permesso l’approvazione di leggi importanti. Non ha risposto alle domande dei membri dell'opposizione. Modi sta più in tour all'estero, e partecipa poco al Parlamento. Ha reso il Parlamento un fatto solo di nome e ha speso milioni del denaro del popolo. Lo spostamento del Parlamento sotto il nome di Kartavya path in un nuovo edificio accompagnato da un mantra vedico e un bastone riflette la cultura feudale dispotica medievale del governo Modi. Il Parlamento è un centro di combattimento tra cani per le quote di sfruttamento, e ha calpestato la democrazia, solo di nome, e la Costituzione quando ha rimosso 146 membri della Lok Sabha [Camera bassa] e della Rajya Sabha [Camera alta]. Ha calpestato i valori della democrazia parlamentare.

Una volta che il governo Modi è salito al potere, ha trasformato la maggior parte dei principali media in

pc 5 aprile - Manifestazione 6 aprile a Milano - Fermare il genocidio del popolo palestinese /No ai Cpr/ contro l'Italia imperialista e guerrafondaia

Partecipiamo tutte e tutti alla 26esima mobilitazione in solidarietà al popolo Palestinese con le Organizzazioni e le Comunità Palestinesi con uno spezzone nel corteo contro i CPR.

SABATO 6 APRILE CORTEO

CONCENTRAMENTO ore 15,00 in Piazza Tricolore a Milano.

No ai CPR e al razzismo di stato

L’Italia è entrata in guerra ed è complice del Genocidio

Fermiamo il Genocidio e la Pulizia Etnica in Palestina


Chiudiamo i CPR! Chiudiamo i lager di stato!

radio onda d'urto 

In vista di questa occasione facciamo il punto sul Centro di via Corelli a Milano e sull’importanza di una mobilitazione contro i Centri di permanenza per i rimpatri oggi.
Ne parliamo con Teresa Florio, della rete Mai più Lager – No ai CPR.

Breve storia del CPR di via Corelli

Il centro di via Corelli nasce nel 1999 come CIE (Centro di identificazione ed espulsione). Nel 2014 cambia vesti diventando un CAS (Centro di Accoglienza Straordinario), fino al 2018 quando l’allora ministro dell’Interno Salvini designa Milano come sito ospite del CPR (Centro di Permanenza per il Rimpatrio) per la Regione Lombardia. 

È a questo punto, nel 2018, che nasce la rete Mai più Lager – No ai CPR dalla convergenza di diverse realtà, associazioni e collettivi antirazzisti uniti nel comune obiettivo di contestare l’apertura del CPR. Nonostante ciò, il centro riapre nell’autunno 2020 come CPR, in concomitanza con il Memorandum d’Intesa tra Italia e Tunisia a firma Lamorgese.

«Era un momento in cui la ministra Lamorgese auspicava che ci fossero dei CPR a porte

pc 5 aprile - L'Aquila - Manifestazione per la liberazione dei prigionieri politici palestinesi

 ultim'ora 

Notificata la conferma delle misure cautelari restano in carcere - la battaglia continua nelle manifestazioni di questo sabato e dopo fino alla loro liberazione!

Si è svolta martedì 4 aprile a L’Aquila l’udienza del Tribunale del Riesame contro la decisione di incarcerare i palestinesi Anan Yaeesh, Ali Irar e Mansour Doghmosh, accusati di terrorismo internazionale in quanto Partigiani della Resistenza palestinese in Cisgiordania. Partigiani, perché la storia, soprattutto di Anan, parla direttamente di resistenza popolare, di resistenza di un popolo che non si è mai addomesticato e non si è mai sottomesso all’occupazione israeliana. E ancora oggi, dall’interno del carcere di Terni, Anan ha respinto le accuse di terrorismo rivolgendole ai suoi accusatori e persecutori. E’ inaccettabile accusare dei palestinesi di terrorismo con più di 40mila palestinesi uccisi a Gaza e decine di bambini fatti morire di fame!

Quindi la vicenda di Anan, e poi quella di Ali e Mansour, è sintomatica del piano politico che c’è dietro questi arresti, ed è emblematica della repressione della resistenza palestinese in Italia, che col governo Meloni ha assunto un ruolo di primo piano nell’alleanza con Israele anche sotto il profilo repressivo, innanzitutto quando ha accolto la richiesta di arresto di Anan a fini estradizionali, successivamente quando ha aperto a carico di Anan, Ali e Mansour un procedimento penale per 270 bis, riconducendo tutte le forme di resistenza palestinese al terrorismo internazionale.

L’udienza, difficile e complessa, era a porte chiuse, trattandosi di una camera di consiglio e Anan, Ali e

pc 5 aprile - Palermo - un odioso stupro che continua

da Controinfo rossoperaia del 4/04


Il 7 luglio scorso, a Palermo, Asia, una giovane di 19 anni, è stata vittima di un odioso e atroce stupro di branco, abusata in modo bestiale da 7 ragazzi che hanno anche filmato le violenze. “Eravamo 100 cani sopra una gatta”, hanno scritto nei messaggi i 7 porci stupratori bastardi che l'hanno violentata dopo averla fatta ubriacare filmando lo stupro, mentre lei gridava per il dolore e diceva basta. I porci bastardi continuavano deridendola e l'hanno poi abbandonata sola per strada.

La giovane ragazza, verso cui si è sollevata immediatamente una forte solidarietà a Palermo che si è estesa in tutto il paese, ha avuto la forza di denunciare i porci bastardi che sono stati arrestati.

Il 19 Aprile ci sarà l'udienza preliminare per i 6 indagati maggiorenni dello stupro.

L'inferno però per questa giovane non è finito perché nei mesi a seguire è stata purtroppo vittima di altrettanta violenza, soprattutto mediatica a seguito anche del fatto che questa ragazza aveva postato dei messaggi soprattutto attraverso i social, da un lato per reagire anche alla violenza subita, dall'altro per cercare di dare anche un messaggio di forza ad altre ragazze, ad altre donne che subiscono violenza in questo paese.

Ma è stata pesantemente attaccata, stalkerizzata, offesa, ha dovuto subire pesanti ingiurie con frasi del tipo “vabbè, fa i video su Tik Tok con delle canzoni oscene, è normale che poi le succeda quello che le è successo” oppure “ma certo, per come si veste è normale che poi venga violentata”, al punto che questa giovane ha detto “basta, smettetela di sparare stronzate, perché se andate a scrivere cose del genere a ragazze a cui succedono violenze, come è successo a me, magari sono anche più fragili e potrebbero poi arrivare ad ammazzarsi.

Quindi violenza su violenza, quasi come se questa ragazza oramai fosse entrata in una spirale in cui la sua vita è impostata su una logica di violenza.

Dopo essere stata per un periodo in una comunità protetta ha voluto rientrare a vivere a Palermo - perché è un diritto di ogni ragazza potere decidere liberamente della propria vita - ma in realtà questa ragazza è stata nuovamente oggetto di violenza purtroppo, perché proprio due giorni fa è stata aggredita

pc 5 aprile- Le fabbriche al centro dell'attività di proletari comunisti con due importanti iniziative: il 12 aprile Stellantis e il 19 aprile/ex Ilva Taranto

da Controinfo rossoperaia del 4/04

In questo mese prepariamo due iniziative: il convegno di Taranto nella giornata di lotta del 19 Aprile, a cui abbiamo dedicato già una trasmissione di Ore12/Contro informazione rossoperaia che invitiamo ad ascoltare e a far circolare.

La Stellantis ha deciso esuberi e intensificazione dello sfruttamento in ogni stabilimento. E per ogni stabilimento a Roma si discute come ridurre l'occupazione, peggiorare la condizione operaia, scaricare la crisi dell'auto sui lavoratori con la complicità dei sindacati confederali, che firmano tutto con i padroni - con qualche eccezione come la Fiom – collaborano, cogestiscono l’attacco alle condizioni di lavoro degli operai. 

Al gruppo Stellantis dedicheremo una trasmissione intera in occasione dello sciopero del 12 Aprile a Torino che, al di là che esso sia convocato dai sindacati confederali, auspichiamo che veda una forte partecipazione degli operai e che in tutti gli stabilimenti, a partire da Melfi, il 12 Aprile si dia la parola ai lavoratori e agli oppositori alla linea del sindacalismo confederale perché si lavori a una piattaforma degli operai dell'auto che risponda effettivamente all'attacco al lavoro, al salario, alle condizioni di lavoro del gruppo Stellantis, spalleggiato “criticamente”, per così dire, dal governo.

Quindi tutti guardino a Taranto il 19 Aprile, tutti guardino a ciò che avviene nel gruppo Stellantis il 12 Aprile.

pc 5 aprile - Cacciare il governo Meloni e i suoi ministri è la principale battaglia politica da fare ORA! Da Controinformazione rossoperaia del 4/04

 

Noi siamo per le dimissioni di Salvini e della Santanchè, così pure di tutti gli altri infami ministri di questo governo, primo fra tutti il ministro della Difesa Crosetto sul libro paga della grande industria bellica e uomo legato alla NATO, alle guerre, e quindi un puntello dell'imperialismo italiano e americano nelle attuali guerre in Medio Oriente come in Ucraina.

Così come siamo per le dimissioni del ministro del lavoro che in realtà è una consulente dei padroni.

Così come siamo per le dimissioni del ministro dell'Istruzione che è un fascista retrogrado che vuole fare della scuola una caserma, così come siamo per le dimissioni del ministro degli Interni responsabile dell'infame repressione contro gli studenti così come delle morti in mare, prime fra tutti Cutro, dove sono morti donne e bambini.

E potremmo continuare la lista perché non c'è nessuno di questi ministri che non sia parente/amico della Meloni o legato in maniera aperta oppure oscura alle parti più oscure del paese: i padroni, la borghesia nera, la feccia fascista e nazista.

Ma pensiamo che si possano presentare le mozioni per la sfiducia individuale di questi ministri senza alcuna esito. Questo Parlamento e questi ministri sono legati mani a piedi con una cosca, una banda, una famiglia. E si mantengono l'un l'altro, si ricattano null'altro. Se se ne va uno, si mette in discussione il potere degli altri. Ed è tutto il governo che rischia. Per questo, per quanto infami possano essere i reati commessi - basti pensare alla Santanchè - questi ministri non se ne vanno, non se ne vanno per un voto parlamentare e temiamo neanche per un voto elettorale.

Quindi per cacciare questi ministri, per colpire i loro crimini grandi e piccoli, occorre una lotta generale

pc 16 aprile - ancora sulla grande manifestazione per la liberazione di Georges Abdallah a Lannemezan

 

Grande manifestation pour la libération de Georges Abdallah


« Manifestation record », titre le journal local La Dépêche des Hautes Pyrénées.

« Mobilisation historique » titre La Nouvelle République des Pyrénées.

« Ils étaient nombreux, samedi, à Lannemezan, pour réclamer la libération du militant communiste libanais » dans L’Humanité

Oui, ce fut un succès ! De nombreux cars étaient au rendez-vous. Le Madrigal nous a accueilli·es avec sympathie comme d’habitude et de nombreuses prises de paroles ont été entendues devant la prison, réclamant avec force la libération de notre Camarade embastillé depuis près de 40 ans, liant cette exigence avec la libération de la Palestine et un message de l’écrivaine Annie Ernaux, prix nobel de littérature 2022, spécialement écrit pour Georges Abdallah.

De nombreuses photos et vidéos ont été prises à voir sur les Facebooks de FreeGeorges Abdallah, de Pour la libération de Georges Abdallah, et puis ici et .

giovedì 4 aprile 2024

pc 4 aprile - Elezioni in India. Le politiche del governo Modi negli ultimi 10 anni - PCI (Maoista) - 2


 Seconda parte

Vediamo ora le politiche del governo Modi negli ultimi 10 anni

Il governo Modi ha fallito nelle sue promesse al popolo fatte con grande clamore e lo ha ingannato. Si è autoproclamato antioperaio, anti-contadino, anti-classe media, anti-dalit, donne, tribali, minoranze religiose (musulmane, cristiane) e anti-oppressi. Sta attuando aggressivamente le riforme imperialiste della globalizzazione e ha dimostrato di essere un servitore affidabile delle multinazionali straniere. Ha attuato le politiche a favore delle società nazionali ed estere molto più rapidamente rispetto ai governi precedenti. Dipendeva principalmente dalle importazioni di petrolio, combustibile nucleare, armi e materiale bellico. I suoi prodotti e le sue esportazioni provengono dalle joint venture con le multinazionali imperialiste e sono di secondo piano. 'Ache din', 'Make in India', 'Aatmanirbhar Bharat' [India autosufficiente], la road map 'Vikasit Bharat-2047' [Nazione sviluppata entro il 2047] e tutte queste cose sono a favore delle società nazionali ed estere. La sua propaganda e gli schemi che ha introdotto con menzogne e mezze verità servono a creare illusioni tra la gente, a distoglierla e ingannarla. Il fallimento dei programmi Make in India, Digital India, Smart cities, Start-up India, Skill India e Fasal Bima [aiuti ai contadini] ne è un chiaro esempio.

La "rapida crescita" che si dice abbia avuto luogo nella storia del paese durante il mandato di Modi ha portato alla distruzione dell'economia, ai disordini sociali, alla distruzione di culture laiche e differenti e alla distruzione ambientale. Di conseguenza, centinaia di migliaia di operai e impiegati hanno perso il lavoro. Sono aumentate le precarizzazioni/contrattualizzazioni e le esternalizzazioni. Centinaia di migliaia di piccole e medie industrie sono state chiuse. La crescita senza occupazione è diventata la tendenza. La disoccupazione è aumentata in un modo che non ha precedenti. L'agricoltura è caduta in un'ulteriore crisi. 260 milioni di lavoratori agricoli vivono una vita miserabile. Il nostro paese ha raggiunto il record del maggior numero di poveri nel mondo. Le disuguaglianze economiche hanno raggiunto il loro apice. I prestiti esteri sono aumentati ulteriormente e il paese è ulteriormente caduto nel pantano dei prestiti a lungo termine. Lo sfruttamento e l'oppressione sono aumentati ulteriormente

pc 4 aprile - Formazione operaia - "Il Primitivismo degli economisti e l'organizzazione dei rivoluzionari" - sul "Che fare?" di Lenin


Nel quarto capitolo del “Che fare?” Lenin trae le conseguenze delle influenze dell’economismo in materia di organizzazione; cioè dei sostenitori e praticanti del primato della lotta sindacale come attività principale dei comunisti; cioè dei cultori della spontaneità – che va considerata tale anche quando si tratta di lotte sindacali organizzate – come dei sostenitori e praticanti per cui la lotta politica, l’azione politica, l’organizzazione politica vengano dopo e dipendono dalla lotta economica o, nel migliore dei casi, dalla crescita della lotta economica, dall’estensione di essa fino a lotta politica, ecc. 

Come sempre Lenin è netto nelle sue affermazioni e nei suoi insegnamenti. 

In materia di organizzazione, dice, se il tutto dell’attività dei comunisti e delle avanguardie operaie consiste nello sviluppare la lotta economica contro i padroni e contro il governo, non è affatto necessaria un’organizzazione di livello superiore centralizzata, perché essa al massimo permetterebbe di fare meglio e con più efficienza questa attività; fermo restando che essa occuperebbe buona parte del tempo, al di là della lotta vera e propria, nelle gestione nazionale e generale di questa lotta.

Quello che Lenin indica come necessità per i comunisti e per le avanguardie operaie ad essi legati o che ad essi si vogliono legare, è tutt’altra cosa. Lenin, tanto per essere concreto, parla di “organizzazione centralizzata nazionale che unifichi in un assalto generale tutte le possibili manifestazioni di opposizione politica, di protesta e di indignazione; una organizzazione composta di rivoluzionari di professione, diretta da veri capi politici di tutto il popolo”.

E’ evidente che un’organizzazione di questo tipo nel movimento comunista è esistita su ispirazione di Marx e Lenin, e ha caratterizzato l’intera storia del movimento operaio e comunista. E solo con un’organizzazione di questo tipo è stato possibile raggiungere obiettivi determinanti nella storia della lotta di classe, prima tra tutti la Rivoluzione d’Ottobre. Ma anche là dove non si sono conseguiti successi grandiosi per il movimento comunista e il proletariato mondiale, la lotta per raggiungerli e la costruzione di organizzazione del tipo indicato da Lenin, hanno condotto comunque a grandiose esperienze in ogni paese del mondo, che hanno costituito la forza e il patrimonio storico del movimento

pc 4 aprile - MILANO: SABATO 6 APRILE MOBILITAZIONE PER LA CHIUSURA DI TUTTI I CPR - infosolidale

Una mobilitazione per la chiusura di tutti i CPR è stata indetta per sabato 6 aprile: a Milano ci sara’ una manifestazione con concentramento in piazza Tricolore alle 15. A Macomer in Sardegna un presidio alle ore 11.   

“La tortura legalizzata dei lager di Stato è ormai una innegabile certezza documentata da centinaia di foto, video, dossier e testimonianze, arrivate anche nelle le aule giudiziarie, a rivelare la vergogna finora tenuta nascosta – si legge nel comunicato di convocazione della manifestazione. – La verità di oltre 25 anni di abusi, violenze e soprusi dietro le sbarre dei luoghi di detenzione amministrativa a

pc 4 aprile - La giornata di lotta del 19 aprile a Taranto per gli operai ex Ilva e per tutti gli operai

da ORE 12 Controinformazione rossoperaia del 3/04

All’ex Ilva di Taranto quella che è necessaria è la lotta generale, autonoma, dei lavoratori.

Ogni giorno ci sono novità negative per i lavoratori a opera del governo e degli attuali Commissari. Il sindacalismo confederale e USB hanno basato - e basano - la loro azione sull'accordo di fondo col governo sul passaggio all'amministrazione straordinaria e sulla gestione da parte della fabbrica dei nuovi Commissari, guidati da Quaranta.

Ma per i lavoratori cosa significa questo?

Innanzitutto gli operai dell'indotto stanno pagando già da ora questa situazione con licenziamenti, cassa integrazione permanente. Di rientro in fabbrica non se ne parla; è stato annunciato più volte e richiesto da Acciaierie e dai Commissari ma lasciano però i problemi irrisolti che, per quanto riguarda le ditte dell'appalto, sono innanzitutto i soldi relativi ai lavori già fatti.

Questa situazione non ha una soluzione a breve senza l'iniziativa autonoma dei lavoratori. La giungla dei contratti nell'appalto ex Ilva, sia nella zona industriale che è al Porto fa sì, peraltro, che la situazione dei lavoratori resti estremamente differenziata. E questa differenziazione - di contratti innanzi tutto - viene scaricata sui lavoratori.

Sarebbe il tempo del presidio permanente da parte dei lavoratori dell'appalto per forzare la mano alla situazione ma le organizzazioni sindacali confederali e USB hanno scelto la linea dell'attesa. E di conseguenza i giorni passano e gli operai non rientrano in fabbrica e sono tutti a rischio esubero, sia quelli che già da adesso sono in esubero sia quelli inseriti in cassa integrazione di difficile ritorno, sia quelli non garantiti neanche da uno straccio di clausola sociale.

Quindi, in questa condizione, l'indicazione che stiamo dando ai lavoratori mentre stiamo trattando con le aziende in cui siamo presenti per garantire la continuità lavorativa è quella di riprendere la lotta sia con il presidio della Portineria sia con una nuova mobilitazione generale che proponiamo per 19 Aprile.

La situazione dei diretti nello stabilimento appare migliore: non ci sono nell'immediato licenziamenti,

pc 4 aprile - Verso il corteo studentesco del 12 aprile a Milano contro genocidio, scuola del merito e repressione


12 aprile: corteo studentesco contro genocidio, scuola del merito e repressione

Assemblea il 4 aprile alle 15 in via Beroldo 9.

Come studentə delle scuole di Milano abbiamo deciso di scendere in piazza il 12 aprile e bloccare le strade della nostra città, dopo che negli scorsi mesi abbiamo occupato le nostre scuole per riappropriarci dei nostri spazi e portare una proposta alternativa di scuola e di società.

Sono passati ormai più di 5 mesi dall’inizio del massacro a Gaza, e noi non siamo dispostə a restare a guardare: come giovani e come studenti sentiamo la responsabilità di opporci al genocidio in corso.
Lottiamo perché l’Italia prenda la posizione giusta nella storia e sciolga i legami che il mondo dell’istruzione ha con le istituzioni Israeliane e chi finanzia e trae profitto da questo massacro.
Non possiamo accettare che mentre le nostre sorelle a Gaza muoiono siamo obbligatə a fare stage e

mercoledì 3 aprile 2024

pc 3 aprile - Il lavoro di proletari comunisti in questa fase - un intervento

Stralci da una Relazione alla riunione nazionale di pc - marzo 2024

Abbiamo cercato di unire Orientamento e Agitazione e Propaganda soprattutto orale, attraverso la Controinformazione rossoperaia ORE 12 e interventi nelle iniziative nazionali e locali.

Abbiamo affermato una linea internazionalista, di classe, rivolgendoci e coinvolgendo elementi avanzati delle masse.

Il 23/24 febbraio abbiamo raccolto l’appello delle realtà politiche e sociali combattive presenti nelle lotte dei lavoratori; abbiamo fatto arrivare agli operai e lavoratori la necessità della solidarietà con il popolo palestinese e della necessità della lotta contro la guerra imperialista, come  lotta in questa fase contro l’imperialismo che punta ad una nuova ripartizione del mondo e contro il governo imperialista italiano della Meloni. Si tratta di una lotta prolungata, dato che i suoi effetti non si manifestano subito a livello di massa e all’interno di una crescita della repressione dei movimenti pro Palestina e di altre forme di espressione di dissenso.

La manifestazione del 24/2 è stata importante per la chiarezza, per le forze che ha raccolto su posizioni rivoluzionarie e internazionaliste; è stata di fatto una manifestazione dell’'estrema sinistra', soggetto politico alternativo, latente e carente nello stesso tempo.

Oggi siamo in una generale nella fase di difensiva strategica del movimento rivoluzionario e della sua parte proletaria e comunista. Difensiva perché esiste, riesce ad essere presente nei momenti politici e, in misura minore, nel sociale. L’area non è stata cancellata né dall’azione della borghesia, dei suoi servi, riformisti e direzioni sindacali, né dalla repressione. Il suo limite è di non centrare la sua azione sulla questione generale. il rapporto masse/governo/Stato.

proletari comunisti su questo lavora, all'interno dello scontro tra borghesia e proletariato, e in

pc 3 aprile - L’Italia si arma - il Calp Genova denuncia

«Il Collettivo Autonomo dei Lavoratori Portuali (CALP) di Genova ha denunciato un nuovo sbarco di mezzi militari nel porto ligure, arrivati a bordo di una delle navi della compagnia saudita Bahri (le “navi delle armi”) e diretti a Camp Darby. Secondo The Weapon WATCH, l’Osservatorio sulle armi nei porti europei e mediterranei, “è la prima volta che questi arsenali galleggianti portano armi nel nostro Paese”, in quanto di solito si è sempre trattato di soste prima di ripartire per altri Paesi. Camp Darby, situato nella pineta tra Pisa e Livorno, è “il più grande deposito di materiale bellico al di fuori degli Stati Uniti” e il passaggio della nave Bahri Abha, che consegna armi agli USA su territorio italiano, segna in maniera chiara “un altro passo della militarizzazione globale”».

pc 3 aprile - India - Boicottare le elezioni farsa per il Parlamento e le Assemblee! - la linea e l'azione del Partito comunista dell'India 1

 prima parte

Comitato Centrale Partito Comunista dell’India (Maoista)

Boicottare le elezioni farsa per il Parlamento e le Assemblee!

Salvare il paese e il popolo dal pericolo del fascista BJP Brahmanico Hindutva!

Instaurare, proteggere e rafforzare il potere politico rivoluzionario del popolo!

Far avanzare la Rivoluzione di Nuova Democrazia in India!

Cari compagni e popolo!

La farsa delle elezioni per la 18a Lok Sabha [Camera bassa] e per le Assemblee statali di Andhra Pradesh, Odisha, Sikkim e Arunachal Pradesh si terrà nei mesi di aprile e maggio 2024. Il governo spende centinaia di miliardi del denaro del popolo per le elezioni. Le cricche compradore, burocratiche, capitaliste, feudali, della classe dominante, si accusano a vicenda. Questi dimostrano il potere del denaro e il potere dell'uomo. Dove i combattimenti tra cani si intensificano, la violenza aumenta. Queste elezioni si fanno ancora una volta beffe della democrazia parlamentare. In questa occasione, approfondiamo la finta democrazia delle classi dominanti sfruttatrici con l'obiettivo di intensificare le lotte rivoluzionarie per una vera Nuova Democrazia.

Il Parlamento ha lavorato come un organo progressista nei paesi della rivoluzione democratica con le parole d'ordine della libertà, dell'uguaglianza e della sovranità durante il periodo di sviluppo del capitalismo (la fase del libero scambio). Nella fase imperialista successiva (la fase del capitalismo monopolistico), "si è trasformato in uno strumento di menzogna, inganno, violenza e chiacchiere impotenti", ha detto il II Congresso del Comintern. La storia dimostra che gli imperialisti hanno creato diversi finti parlamenti in paesi semi-coloniali e semi-feudali come l'India. Il parlamento fittizio imposto con falsa democrazia nel quadro di un quadro semi-coloniale e semi-feudale per ingannare il 90% del popolo (operai, contadini e classe media) in India è parte di questo.

La macchina burocratica indiana del periodo coloniale non solo si è mantenuta, ma si è ulteriormente

pc 3 aprile - Gaza - Al-Shifa - Israele ha trasformato l'ospedale in un cimitero degli orrori


Dalla testimonianza di Angelo Stefanini Medico volontario del Pcrf - da il Manifesto

Dopo due settimane di assedio israeliano, lo Shifa è un cumulo di cadaveri. Medici e civili giustiziati, persone schiacciate dai bulldozer, pazienti lasciati morire di fame e di sete. L'ultimo terribile attacco alla sanità di Gaza passa per un massacro senza precedenti

È straziante l’angoscia provocata dalle immagini delle rovine annerite dell’ospedale di Al-Shifa, Gaza City. Quello che era il più grande complesso ospedaliero dell’intera Palestina occupata, dopo due settimane di assedio israeliano è un cumulo di macerie fumanti.

Dotato di 800 posti letto, in esso si eseguivano interventi chirurgici di trapianto di rene, chirurgia a cuore aperto, cateterismo cardiaco e neurochirurgia avanzata, oltre a chirurgia generale, medicina interna e maternità. Da molto tempo Al Shifa era qualcosa di più: per i palestinesi di Gaza la «casa della guarigione», per Israele – sebbene privo di prove convincenti – il principale centro di comando di Hamas.

Le forze israeliane avevano già fatto irruzione nello Shifa a novembre provocando gravi danni e costringendo pazienti e personale medico a uscire, lasciando dietro di sé reparti devastati e neonati senza incubatrici. Il secondo è durato due settimane: l’ ultimo giorno il personale medico riferiva che 107 pazienti, molti in terapia intensiva, e 60 operatori sanitari erano stati incarcerati in un vecchio edificio dell’ospedale privo di attrezzature.

La situazione era descritta come «orribile e disumana», nessuna ventilazione, squallide condizioni di

pc 3 aprile - Palestina: in Italia la realtà rovesciata dal governo e dai media servi.

Il sangue causato da Israele non è un crimine di guerra, sono gli studenti i "terroristi e la Leonardo e il ministro del governo Meloni straparlano di "libertà di ricerca"...
da Controinformazione rossoperaia del 2/04

Pasqua di sangue, innanzitutto a Gaza, come sempre ad opera dello Stato sionista di tipo nazista d'Israele, dove sono stati uccisi i 7 operatori umanitari in un raid: "è stata colpita l'auto su cui viaggiavano 7 operatori umanitari dell'ong World Central Kitchen. L'organizzazione ha annunciato la sospensione immediata della sua attività nella regione”. Dice sempre il comunicato degli operatori umanitari americani - uccisi con le bombe fornite in via maggioritaria dall'imperialismo americano, grande puntello di questa operazione genocida contro il popolo palestinese nella Striscia di Gaza – dice: “nonostante il coordinamento con IDF (che sono le forze armate israeliane operanti sul territorio, ndr) il convoglio è stato colpito mentre usciva dal magazzino di Deir al Balah , dove il gruppo aveva scaricato più di 100 tonnellate di aiuti umanitari alimentari”.

“Tragico errore”, dice Israele. Quanto di più falso! La descrizione stessa del come è avvenuta l'operazione sta lì a dimostrare che non è stato affatto un tragico errore: si vogliono colpire le ONG che forniscono aiuti umanitari come si vogliono colpire tutte le forme di sostegno solidale, tutte le forme di aiuti umanitari di provenienza.

Viene permesso a questo Stato nazista di fare tutto quello che ad altri Stati non viene permesso e che per questo sarebbero subito sanzionati, si solleverebbero gli strilli dell’ONU e di tutti governi. E invece allo Stato sionista di Israele si permette tutto, si permette il crimine contro l'umanità come sistema quotidiano.

I militari israeliani hanno lasciato l'ospedale di Al-Shifa, l'ospedale attaccato perché lì vi erano rifugiati,

martedì 2 aprile 2024

pc 2 aprile - Il ruolo della prigionia nel progetto coloniale israeliano - Dossier

Che ruolo ha la repressione nel progetto coloniale israeliano? Quali obiettivi politici persegue Israele attraverso il giudizio davanti alla Corte militare per i soli palestinesi, la detenzione amministrativa, le condizioni di prigionia e quella di una quotidianità vissuta in una galera a cielo aperto? Quali sono gli strumenti carcerali utilizzati dall’entità sionista per mantenere le sue politiche di apartheid, pulizia etnica e ora anche di genocidio?

Ne parleremo insieme a Khaled El Quaisi che racconterà cosa vuol dire essere detenuto in un carcere israeliano e qual è il trattamento riservato ai palestinesi;
ad Assia Zaino che approfondirà la detenzione delle prigioniere e le loro pratiche di lotta;
ad un rappresentante dell’associazione Addameer che da sempre si batte contro la detenzione amministrativa;
all’avvocato Flavio Rossi Albertini sulla repressione internazionale della resistenza palestinese al tempo del genocidio ed in particolare sul caso di Anan, Alì e Mansour accusati di terrorismo in Italia.

Giovedì 4 aprile - ore 16
Aula 6 - Facoltà di lettere - La Sapienza

CO.RE. - Comitato contro carcere e repressione

pc 2 aprile - 55° anniversario del Nuovo Esercito Popolare - Partito Comunista delle Filippine - 2

Dichiarazione pervenuta - traduzione ufficiosa - seconda parte

  2

La crisi e l'oppressione suscitano la resistenza popolare contro il regime di Marcos

Il regime USA-Marcos è l'attuale espressione concentrata dell'oppressore del popolo filippino. Rappresenta il moribondo sistema dominante e le peggiori sfaccettature delle classi dominanti sfruttatrici. Le sue politiche economiche neoliberiste, l'asservimento agli interessi geopolitici degli Stati Uniti, la corruzione, lo stile di vita ad alto livello e la soppressione fascista dei diritti democratici stanno causando sofferenze ancora maggiori al popolo filippino e lo spingono a lottare per la democrazia nazionale con ancora maggiore tenacia.

Le politiche economiche di Marcos favoriscono apertamente gli interessi dei capitalisti monopolisti stranieri e delle banche, dei grandi compradores borghesi e dei grandi proprietari terrieri, che portano grande miseria alle masse filippine. In conformità con i dettami della politica neoliberista delle banche imperialiste e di altre agenzie finanziarie, il regime di Marcos ha ulteriormente liberalizzato le politiche commerciali e di investimento e deregolamentato le politiche sociali e ambientali. Queste politiche hanno portato a un'ulteriore debilitazione della produzione manifatturiera e agricola locale, a una disoccupazione di massa, a una maggiore dipendenza dalle importazioni, a prezzi più alti del cibo e di altri beni di prima necessità, a maggiori deficit di bilancio, a un forte aumento del debito del paese e a un peggioramento della pressione fiscale sulla popolazione.

Queste politiche hanno aggravato le già gravi condizioni socio-economiche della popolazione. Per favorire l'avidità di profitto dei grandi capitalisti stranieri e locali, il regime di Marcos sta mantenendo bassi i salari giornalieri dei lavoratori, che sono scesi molto al di sotto del costo della vita dei lavoratori

pc 2 aprile - L’esercito nazi-sionista di Israele spara e uccide 7 operatori umanitari della Ong Wck

Nazisti! Oltre 32 mila morti e oltre 70 mila feriti! E distruzione totale della Striscia di Gaza. E il genocidio non si ferma.

Lo stato nazisionista di Israele con a capo l’assassino Nethanyahu, come riporta l’Adn Kronos questa mattina, ha ucciso anche 7 operatori umanitari della Ong World Central Kitchen che cucina pasti per le popolazioni assediate. "Nonostante il coordinamento dei movimenti con l'Idf, il convoglio è stato colpito mentre lasciava il magazzino di Deir al-Balah, dove il team aveva scaricato più di 100 tonnellate di aiuti alimentari umanitari portati a Gaza".

“Questo non è solo un attacco contro la WCK, è un attacco alle organizzazioni umanitarie che si presentano nelle situazioni più terribili, dove il cibo viene usato come arma di guerra.”

Mentre l’obbiettivo genocida del governo nazista israeliano è sotto gli occhi di tutti, gli Stati Uniti, primi terroristi del mondo, con il cinismo e l'ipocrisia che li contraddistingue giocano a fare i "sorpresi" dall'azione dell'esercito, così come fanno i nazisti israeliani.

La lotta contro il nazisionismo di Israele e tutti i paesi imperialisti che lo sostengono, dagli Stati Uniti all’Italia della fascista Meloni, deve continuare e si deve allargare sempre più! 

La lotta per la difesa del popolo palestinese è dirimente e non si può fermare! 

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Raid Israele a Gaza, uccisi 7 operatori umanitari: ong Wck sospende attività 
02 aprile 2024 | 07.24 Redazione Adnkronos 

La World Central Kitchen è di proprietà dello chef José Andrés. Nell'attacco è morto anche l'autista palestinese del veicolo su cui viaggiavano. Usa: "Indagine rapida". Idf: "Tragico incidente" 


 L'auto su cui viaggiavano gli operatori umanitari uccisi nel raid israeliano - (Fotogramma) 

pc 2 aprile - Dalla Normale di Pisa: contro la cooperazione Italia-Israele: "rischi del 'dual use'

Da Il Fatto Quotidiano


Normale di Pisa, il direttore sullo stop al bando con Israele: “Nessun boicottaggio, ma rischi ‘dual use’ civile-militare”

“Non c’è nessun boicottaggio” ma la “doverosa” riflessione sul “rischio di cosiddetto ‘dual use’ di alcune ricerche scientifiche e tecnologiche“, cioè ricerche finalizzate all’ambito civile “ma potenzialmente anche militare“. È quanto chiarisce il direttore della Scuola Normale di Pisa, Luigi Ambrosio, in merito alla decisione del Senato accademico di chiedere al Ministero degli Esteri di rivalutare il bando Maeci Italia-Israele. Si tratta di un bando relativo all’Accordo di Cooperazione

lunedì 1 aprile 2024

pc 1 aprile - L’ignobile propaganda per criminalizzare gli studenti sulla Palestina - Parliamo della Leonardo Spa e della Fondazione Culturale Med/or

Critiche alla propaganda che tenta di delegittimare il movimento studentesco in solidarietà al popolo palestinese

L’Università di Torino si è ritirata il 7 marzo scorso dall’accordo di cooperazione industriale, scientifica e tecnologica tra Italia e Israele. (Bando Maeci)

In questi giorni anche la Normale di Pisa ha deciso di ritirarsi.

Il Rettore dell’Università di Bari si è ritirato dal consiglio scientifico della fondazione Med-Or (Leonardo). Il Rettore dichiara: l’obiettivo è congelare i progetti di ricerca in collaborazione con Israele “come facemmo con la Russia nel 2022”. “Ho avuto un confronto con gli studenti, non ero circondato dai Sioux”. N.d.r a noi non sarebbero dispiaciuti neanche i Sioux

Proprio in seguito a queste prime significative vittorie del movimento studentesco contro il genocidio in corso, il governo italiano di estrema destra paventa un pericolo “terrorista” e “brigatista” all’interno dell’università. In molte città le manifestazioni studentesche in solidarietà alla Palestina sono state aggredite a bastonate dalla polizia.

Svariate sono anche le prese di posizione di molti intellettuali (anche sedicenti “sinistri”) contro queste lotte. Qualche esempio:

·       Ritorna il “tempo lugubre nel quale dalle università venivano espulsi professori perché ebrei” (Fassino sulla decisione dell’Università di Torino)

·      Tommaso Montanari: “Anche in Israele l’università è luogo del dissenso, è sbagliato interrompere i rapporti

·      “La cooperazione tra atenei si fonda proprio sulla necessità di uno scambio di conoscenze, sulla cultura che unisce al di là della politica” Milena Santerini vicepresidente della Fondazione memoriale della Shoah di Milano.

·      Antonio Padellaro: “I contestatori hanno rinunciato ad articolare frasi di senso compiuto, vittime di una qualche forma di ideologica afasia. Si potrebbe sospettare che i disturbatori pro Palestina e pro Hamas respingano le offerte di dialogo perché non sanno cosa dire e, soprattutto, non sanno come dirlo.”

Consapevoli di quanto la propaganda culturale sia uno dei bracci armati della repressione proprio per la sua capacità di penetrare il senso comune della gente, cominciamo col rispondere all’ultima tesi che abbiamo riportato, quella di Padellaro.

La parola afasia nel vocabolario d’italiano è così definita: perdita della capacità di comprendere e comporre il linguaggio conseguente a lesione dell’apparato nervoso centrale, impossibilità parziale o totale di ricordare i segni della parola.

A proposito di afasia, ecco alcuni chiarimenti ben argomentati.

Da anni viene segnalato all’interno delle Università l’intensificarsi dello spostamento della centralità

pc 1 aprile - 55° anniversario del Nuovo Esercito Popolare - Partito Comunista delle Filippine - 1

Dichiarazione pervenuta - traduzione ufficiosa - prima parte

Intensificare la lotta armata rivoluzionaria per la democrazia nazionale! Portare avanti i compiti critici e urgenti per correggere gli errori e far avanzare la rivoluzione!

Comitato Centrale Partito Comunista delle Filippine

Il Comitato Centrale del Partito Comunista delle Filippine tiene alta la bandiera rossa della rivoluzione democratica nazionale e, a nome di tutti i quadri e membri del Partito, rivoluzionari e attivisti, rivolge il suo più fermo saluto a tutti i comandanti rossi, ai combattenti e alle milizie, mentre celebriamo, in questa occasione molto importante e gioiosa, il 55° anniversario del Nuovo Esercito del Popolo.

Oggi, guardiamo indietro ai nostri successi e alle nostre mancanze durante l'anno passato, traiamo lezioni da questi e formuliamo piani per ottenere risultati più grandi nel condurre la lotta armata rivoluzionaria contro il regime fascista e fantoccio Marcos-Stati Uniti nel prossimo anno.

In questa occasione, ricordiamo e onoriamo tutti gli eroi e i martiri della rivoluzione filippina che hanno sacrificato tutto per la causa del popolo filippino per la liberazione nazionale e sociale. Esaltiamo la

pc 1 aprile - La Resistenza non è reato. Il 4 aprile a L'Aquila Presidio per la libertà di Anan, Ali e Mansour

 

LA RESISTENZA NON È REATO

LIBERTÀ PER ANAN, ALI, MANSOUR

Il 4 aprile dalle ore 9,30: Presidio di solidarietà presso il Tribunale di L’Aquila, in occasione del riesame della custodia cautelare in carcere di Anan Yaeesh, Ali Irar e Mansour Doghmosh.

Anan Yaeesh, rifugiato politico palestinese residente all’Aquila, è stato arrestato il 27 gennaio su mandato dello stato coloniale israeliano che ne ha richiesto l’estradizione.

Anan è particolarmente inviso da Israele. Si è unito alla lotta di liberazione da adolescente, quando l’esercito israeliano ha ucciso la sua compagna mentre con lei si recava a scuola. Ha combattuto in Cisgiordania per difendere il campo profughi dove viveva, è stato vittima di un tentato omicidio ad opera di soldati israeliani che lo hanno raggiunto con 11 colpi di arma da fuoco, i suoi amici sono stati uccisi a sangue freddo dall’esercito Israeliano e nonostante gli anni di prigionia, le violenze subite e le pressioni sulla sua famiglia, non ha mai rinnegato la sua appartenenza alla Resistenza palestinese e non ha mai tradito il suo popolo.

Il suo attivismo politico e le vicende che lo hanno coinvolto hanno fatto di Anan una sorta di eroe in Palestina, quindi un elemento pericoloso per gli Israeliani, che hanno trovato nel governo Meloni il complice perfetto per continuare a uccidere il popolo palestinese e a reprimere la sua Resistenza senza fare troppo rumore.

Ma un’operazione di questo genere, alla luce dei crimini sionisti a Gaza e degli oltre 30 mila morti

pc 1 aprile - 25a manifestazione a Milano per la Palestina il 30 marzo

25a manifestazione sabato pomeriggio in piazza Duca D'Aosta a Milano a sostegno della Palestina. Tra gli striscioni esposti dai manifestanti, anche uno con scritto "Meloni e Salvini servi degli assassini sionisti" e un altro che recita "Meloni complice di repressione e genocidio".