mercoledì 3 aprile 2024

pc 3 aprile - Il lavoro di proletari comunisti in questa fase - un intervento

Stralci da una Relazione alla riunione nazionale di pc - marzo 2024

Abbiamo cercato di unire Orientamento e Agitazione e Propaganda soprattutto orale, attraverso la Controinformazione rossoperaia ORE 12 e interventi nelle iniziative nazionali e locali.

Abbiamo affermato una linea internazionalista, di classe, rivolgendoci e coinvolgendo elementi avanzati delle masse.

Il 23/24 febbraio abbiamo raccolto l’appello delle realtà politiche e sociali combattive presenti nelle lotte dei lavoratori; abbiamo fatto arrivare agli operai e lavoratori la necessità della solidarietà con il popolo palestinese e della necessità della lotta contro la guerra imperialista, come  lotta in questa fase contro l’imperialismo che punta ad una nuova ripartizione del mondo e contro il governo imperialista italiano della Meloni. Si tratta di una lotta prolungata, dato che i suoi effetti non si manifestano subito a livello di massa e all’interno di una crescita della repressione dei movimenti pro Palestina e di altre forme di espressione di dissenso.

La manifestazione del 24/2 è stata importante per la chiarezza, per le forze che ha raccolto su posizioni rivoluzionarie e internazionaliste; è stata di fatto una manifestazione dell’'estrema sinistra', soggetto politico alternativo, latente e carente nello stesso tempo.

Oggi siamo in una generale nella fase di difensiva strategica del movimento rivoluzionario e della sua parte proletaria e comunista. Difensiva perché esiste, riesce ad essere presente nei momenti politici e, in misura minore, nel sociale. L’area non è stata cancellata né dall’azione della borghesia, dei suoi servi, riformisti e direzioni sindacali, né dalla repressione. Il suo limite è di non centrare la sua azione sulla questione generale. il rapporto masse/governo/Stato.

proletari comunisti su questo lavora, all'interno dello scontro tra borghesia e proletariato, e in

particolare nella definizione del ruolo specifico di questo governo. Tutti i governi della borghesia sono nemici del proletariato, questo è normale. Ma in che misura questo governo assolve i suoi compiti di fase, e i rivoluzionari in che misura sono in grado di incidere nell'azione per ’indebolire questo governo, spostare le masse verso le file dei rivoluzionari? In che misura, dentro questa dinamica, i comunisti accumulano le forze per passare all’altra fase della lotta di classe: la guerra di classe, la guerra rivoluzionaria? 

Ruolo decisivo hanno gli strumenti di questa lotta, che oggi sono: Partito comunista, esplicitamente costruito e collocato nella situazione politica del nostro paese e internazionale; il Fronte unito, rosso, di tutti coloro che si rifanno all’alternativa socialista, comunista, e che ha l’obiettivo di rovesciare il governo dentro la prospettiva di costruire un’alternativa di governo proletario e popolare; la costruzione della forza militante.

La lotta per la rivoluzione è ciò che caratterizza l’effettiva battaglia alternativa contro questo governo per   al servizio della conquista del potere politico per via rivoluzionaria. 

“Il potere nasce sulla canna del fucile”, sia in prospettiva sia nella dinamica della lotta di classe. Oggi la borghesia impone più esplicitamente la sua dittatura di classe e i suoi programmi e questo quindi domanda una risposta all'altezza 

Solo il lavoro per lo sviluppo della lotta rivoluzionaria indica la con cui maniera organizziamo le nostre forze

Oggi il movimento politico più significativo è quello sulla Palestina, nessun altro movimento oggi ha sistematizzazione e continuità nazionale. In esso si raccolgono settori avanzati, giovani più che in altri movimenti.

La mobilitazione per la Palestina è frutto di questo sistema imperialista, laddove si sviluppa uno scontro armato nella forma più elementare; Israele, gli Stati imperialisti portano avanti la violenza più esplicita. A Gaza la borghesia mostra il suo volto feroce che dimostra l'inconciliabilità dello scontro di classe e pone il problema di fondo per i proletari e le masse popolari: se la borghesia usa la violenza con la ferocia più disumana, anche le masse devono usare la violenza contraria per fermarne la marcia. Questa violenza non si fa senza le masse, il limite di Hamas è di non aver finora armato il popolo. Questo è diretta conseguenza del limite strategico delle organizzazioni che non hanno nel loro programma il potere delle masse.

Tutti gli Stati, i governi imperialisti e i loro servi vanno verso la guerra e lo dicono sempre più esplicitamente, e noi non dovremmo dire che il nostro scopo è fare la guerra proletaria rivoluzionaria a loro? Loro ora sono espliciti, nell' invio di armi, nella repressione, nello sviluppo dell’economia di guerra - che non significa solo industria bellica, ma che tutte le voci di bilancio e l’organizzazione sociale della vita si muove all’interno della priorità della guerra - e noi non dovremmo prepararci a rispondere alla loro guerra con la rivoluzione proletaria, con la guerra popolare?.

In un certo senso la borghesia ci sta facilitando il compito di spiegare che cosa si vuole fare su tutti i campi e cosa vogliono e per cosa lavorano i comunisti.

Noi siamo perchè la sinistra rivoluzionaria svolga un ruolo politico dentro questa mobilitazione e faccia la lotta all’interno del nostro paese contro il nostro imperialismo, lo Stato, il governo.

I limiti del nostro movimento stanno dentro la non individuazione dell’obiettivo politico di fase, e nel non far avanzare la costruzione dei tre strumenti per aprire la nuova fase, interna alla fase che si sviluppa in tutto il mondo.

Il nostro ruolo è rispetto a questo obiettivo. primo fra tutti costruire il Partito Comunista marxista-leninista maoista. E rispetto a questo obiettivo che si può misurare la distanza tra avanguardia e masse, se l’avanguardia dice esattamente quello che vuole e a che punto sta, i passi da fare, principali e secondari, e su questo è capace di unire e organizzare. 

Oggi per proletari comunisti è necessario combinare l’attività nelle manifestazioni e nel movimento con il lavoro autonomo. Non  per affermare un gruppo ma per elevare e migliorare il nostro lavoro nella lotta contro il governo per costruire una forza che faccia paura al governo, che la percepisca come pericolo. 

L’importanza del 23/24, così come della rinnovata mobilitazione soprattutto nazionale del Mfpr nell'8/9 marzo (su questo vedi blog https://femminismorivoluzionario.blogspot.com/) sta nel fatto che sono state da noi pianificate secondo gli obiettivi che avevamo. 

Ora continuiamo l’attività che abbiamo avviato, e la facciamo con una coscienza maggiore. 

Certo l’80% delle cose non dipende da noi, ma da noi dipende lo stare e come stare e agire nella situazione oggettiva e soggettiva; anche modificando l'attività che facciamo, traendo lezioni dal buono ma anche dal cattivo che facciamo. ...

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