Siamo decisamente dalla parte delle ragazze, studentesse, studenti, femministe che hanno contestato ieri la ministra Roccella negli Stati generali della natalità.
Hanno fatto bene!
Siamo solidali con la manifestazione anche di oggi a Roma contro gli Stati generali della natalità in cui ancora una volta, come sta avvenendo sempre con le manifestazioni degli studenti per la Palestina, la polizia ha risposto con manganelli. Piena solidarietà alle ragazze ferite.
Contro la giusta contestazione della Roccella su TV stampa si è alzata una vasta canea da varie parti, in primis gli esponenti del governo, ma non solo, anche nell'area della cosiddetta “opposizione”.
Questi si stanno riempiendo la bocca - e i giornali al loro servizio - di valori, di democrazia, di civiltà, di libertà. Tra i primi, oltre alla Meloni e La Russa, è stato Mattarella che ha scomodato anche i valori della Costituzione. Ma, di grazia, quale articolo della Costituzione si sarebbe violato? Mentre nello stesso tempo Mattarella non si ricorda dei valori della Costituzione quando è il governo che mette a tacere chi la pensa diversamente. Mattarella ha parlato appunto di civiltà. Ma quale civiltà è quella che vuole imporre un moderno Medioevo alle donne perché il loro ruolo centrale sia in famiglia a fare figli? Che vuole togliere il diritto d'aborto e vuole in modo osceno, ricattare moralmente e praticamente le donne facendo entrare esponenti antiabortisti, pro-vita nei consultori? Quale civiltà è quella che ci fa tornare ai tempi di Mussolini con i premi alla maternità e in cui le donne devono essere pesate e avere qualche elemosina di lavoro, di bonus in base al numero dei figli? Se ne hai 2, meglio 3, hai più possibilità di essere assunta perché ai padroni danno incentivi, altrimenti ne hai molto meno. Quale civiltà è un governo, uno Stato che in Italia chiede più figli e in Palestina è complice del massacro di decine di migliaia di bambini, così come è responsabile della morte in mare di centinaia di bambini immigrati?
Giustamente le ragazze, le femministe, gli studenti hanno gridato: “sul mio corpo decido io, fuori i pro-vita dei consultori!", "No Dio, patria, famiglia”. E noi diciamo con loro: “non siamo macchine per la riproduzione di braccia, corpi per il capitale e per la vostra guerra”.
Oggi va in scena da un lato la repressione, dall'altra la canea di partiti politici, giornalisti asserviti. Tentano di fare un capovolgimento della realtà, un vero e proprio rovesciamento. Per cui chi si vede negata quotidianamente la libertà, la libertà di scelta, chi viene oppressa, discriminata, repressa appena dissente e rivendica il diritto di parlare, di manifestare, questa viene fatta passare per colei che opprime, che nega la libertà, mentre chi ha il potere e lo vuole tenere ben stretto e lo impone con la parola ma soprattutto con i manganelli alla maggioranza dei giovani, degli studenti, viene presentato come "vittima". Si è gridato alla censura, dimenticandosi anche da ignoranti che, come dice anche Cecilia Strada "la censura è quando chi ha il potere toglie la parola a chi ne ha molto meno, non è una semplice contestazione non violenta".
La democrazia borghese che nasconde la vera natura dittatoriale di questo Stato, via via oggi col