sabato 11 maggio 2024

pc 11 maggio - Sulla giusta e necessaria contestazione alla ministra Roccella (da Controinformazione rossoperaia del 10/05)

Siamo decisamente dalla parte delle ragazze, studentesse, studenti, femministe che hanno contestato ieri la ministra Roccella negli Stati generali della natalità.

Hanno fatto bene!

Siamo solidali con la manifestazione anche di oggi a Roma contro gli Stati generali della natalità in cui ancora una volta, come sta avvenendo sempre con le manifestazioni degli studenti per la Palestina, la polizia ha risposto con manganelli. Piena solidarietà alle ragazze ferite.

Contro la giusta contestazione della Roccella su TV stampa si è alzata una vasta canea da varie parti, in primis gli esponenti del governo, ma non solo, anche nell'area della cosiddetta “opposizione”.

Questi si stanno riempiendo la bocca - e i giornali al loro servizio - di valori, di democrazia, di civiltà, di libertà. Tra i primi, oltre alla Meloni e La Russa, è stato Mattarella che ha scomodato anche i valori della Costituzione. Ma, di grazia, quale articolo della Costituzione si sarebbe violato? Mentre nello stesso tempo Mattarella non si ricorda dei valori della Costituzione quando è il governo che mette a tacere chi la pensa diversamente. Mattarella ha parlato appunto di civiltà. Ma quale civiltà è quella che vuole imporre un moderno Medioevo alle donne perché il loro ruolo centrale sia in famiglia a fare figli? Che vuole togliere il diritto d'aborto e vuole in modo osceno, ricattare moralmente e praticamente le donne facendo entrare esponenti antiabortisti, pro-vita nei consultori? Quale civiltà è quella che ci fa tornare ai tempi di Mussolini con i premi alla maternità e in cui le donne devono essere pesate e avere qualche elemosina di lavoro, di bonus in base al numero dei figli? Se ne hai 2, meglio 3, hai più possibilità di essere assunta perché ai padroni danno incentivi, altrimenti ne hai molto meno. Quale civiltà è un governo, uno Stato che in Italia chiede più figli e in Palestina è complice del massacro di decine di migliaia di bambini, così come è responsabile della morte in mare di centinaia di bambini immigrati?

Giustamente le ragazze, le femministe, gli studenti hanno gridato: “sul mio corpo decido io, fuori i pro-vita dei consultori!", "No Dio, patria, famiglia”. E noi diciamo con loro: “non siamo macchine per la riproduzione di braccia, corpi per il capitale e per la vostra guerra”.

Oggi va in scena da un lato la repressione, dall'altra la canea di partiti politici, giornalisti asserviti. Tentano di fare un capovolgimento della realtà, un vero e proprio rovesciamento. Per cui chi si vede negata quotidianamente la libertà, la libertà di scelta, chi viene oppressa, discriminata, repressa appena dissente e rivendica il diritto di parlare, di manifestare, questa viene fatta passare per colei che opprime, che nega la libertà, mentre chi ha il potere e lo vuole tenere ben stretto e lo impone con la parola ma soprattutto con i manganelli alla maggioranza dei giovani, degli studenti, viene presentato come "vittima". Si è gridato alla censura, dimenticandosi anche da ignoranti che, come dice anche Cecilia Strada "la censura è quando chi ha il potere toglie la parola a chi ne ha molto meno, non è una semplice contestazione non violenta".

La democrazia borghese che nasconde la vera natura dittatoriale di questo Stato, via via oggi col

governo Meloni che va verso un moderno fascismo, mostra la sua vera sostanza. La democrazia deve essere solo per chi ha il potere, mentre devono stare zitti e buoni, ubbidire alle regole del loro sistema fatto di ingiustizia, illegittimità, peggioramento delle condizioni di vita, tutti gli altri devono stare zitti e devono accettare, senza manifestare, senza protestare, questa realtà.

Ora questo secondo lor signori lo devono fare i giovani che, oltre a sentirselo dire, lo provano sulla loro testa quando vengono manganellati, come anche oggi è successo, lo devono fare i giornalisti di Rai e carta stampata, che se non stanno alle loro regole, alle regole del governo, alle regole ogni giorno imposte, se non ci stanno vengono cacciati, vengono zittiti. E quindi di quale libertà lor signori parlano? Quale democrazia ora si vuole sbandierare?

Deve essere "normale" il loro attacco anche a ogni minimo dissenso, anche pacifico, non violento, e ogni minima protesta di tutto quello che di grave sta succedendo in Italia viene repressa e si alza questa canea di voci, di dichiarazioni. Quindi, loro lo possono fare; invece se si mette a tacere una ministra - che tra l'altro ora non smette più di parlare, subito dopo l'ha fatto con i suoi strumenti, Facebook ecc, oggi quasi tutta la stampa, le dà spazio, riporta i “lamenti della Roccella”, ecc, ma sotto sotto, come dice anche qualche compagna che ha partecipato alla contestazione, non le dispiace perché questi lamenti vogliono attirare voti alle prossime elezioni - se si mette a tacere una ministra, allora si vuole addirittura “cancellare le regole della civiltà”.

E non solo parlano del governo o Mattarella. A loro, non ultimi, si sono uniti i "sinceri difensori della democrazia e delle libertà" - chiaramente libertà per i politici che ogni giorno fanno violenza e tra questi ricordiamo anche Valditara che ora ha annullato la sua presenza, il suo intervento agli Stati generali della natalità, ma Valditara è quello che ha imposto – e che continua a imporre - l'esercito, le forze militari di ogni genere e tipo nelle scuole per propagandare i valori del nazionalismo, del militarismo, della guerra e imporre addirittura nelle scuole elementari che i bambini imparino ad usare le armi. Valditara, che nelle scorse settimane ha mandato una circolare nelle scuole per dire che occorreva la partecipazione attiva delle classi agli Stati generali della natalità. Ma tutto questo No, non sarebbe imposizione, non sarebbe attacco alla libertà, ai cosiddetti valori di civiltà, tutto questo è "normale".

Però i "caporioni della libertà" ci sono stati anche sul fronte della cosiddetta opposizione. 

Ne citiamo alcuni, ma sono tanti di più: Laura Boldrini che si è dissociata dalle modalità della protesta (e come doveva essere la protesta? È stata con la voce, con dei cartelli, e questa sarebbe la modalità da condannare? E che cosa dovevano fare?); così Marco Tarquinio, candidato alle europee del PD, che tra l'altro sull'aborto la pensa - come lui ha dichiarato - esattamente come la Roccella. O Stefano Bonaccini del PD che dice che "è stato un errore impedirle di parlare". E infine c'è anche Zagrebelsky che normalmente sembra fare dichiarazioni di buon senso, ma questa volta anche lui ha sentito il dovere di schierarsi e dire che "non si può provare simpatia per coloro che hanno offerto una simile occasione a chi poi prende le decisioni". Ma il problema, caro Zagrebensky, è che le decisioni le prendono comunque, le prendono contro le donne, le prendono contro i giovani. E allora per non dare il destro, l'"occasione", cosa si dovrebbe fare? Si dovrebbe stare zitti, si dovrebbe accettare, per non dare questa occasione? Ma che razza di ragionamento è? Poi ha parlato anche Conte che ha usato il sistema di "un colpo al cerchio e uno alla botte": prima - ha detto - bisognava lasciar parlare la ministra e poi condannarla. Certo, siamo in un "libero dibattito", c'è chi può dire che è giusto che i pro-vita siano nei consultori perché le donne devono essere convinte a fare figli e poi… ci può essere anche la contestazione….- ah, no la contestazione, perché non si deve contestare - ma esprimere una posizione diversa… Ma qui non stiamo in un libero dibattito! Siamo al fatto che le parole di ministri del governo diventano poi leggi, diventano provvedimenti che peggiorano ogni giorno la vita delle donne. Allora che dibattito pacifico, equilibrato, dovremmo fare?! Caro Conte, se vengono calpestati - come vengono calpestati - i diritti delle donne, il diritto d'aborto, se viene attaccato il lavoro, se aumenta così a dismisura la mancanza di lavoro vero, la precarietà diventa un fatto normale, con le donne che prendono un salario sempre molto inferiore al salario degli uomini; se le donne subiscono femminicidi, violenze sessuali di ogni tipo, stupri anche dai figli di coloro che oggi lanciano condanne, pensiamo a La Russa; se su tutto questo il governo non solo non fa niente, ma crea sempre più l'humus fascista per cui diventa normale questo attacco, queste violenze, oppure al massimo risponde con ipocriti o miseri provvedimenti; perchè mai le donne dovrebbero tranquillamente stare a sentire chi è responsabile di tutto questo?

Ci riempiono di statistiche, di dati sulla grave, discriminante, condizione delle donne, ma poi anche i cosiddetti "campioni della giustizia e dell'uguaglianza" se ne dimenticano. 

Ma le donne, care signore e signori, non si dimenticano. Non se lo possono dimenticare!

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