sabato 11 maggio 2024

pc 11 maggio - Fermiamo il massacro di Israele a Rafah! (da Controinformazione rossoperaia del 9/05)


Fermiamo i crimini di Israele contro il popolo palestinese!

Fermiamo l'aggressione e i bombardamenti a Rafah!

Israele ha attaccato Rafah, il valico con l’Egitto che è l’unico passaggio per i palestinesi sfollati dalla guerra di Israele contro Gaza, dopo che Hamas ha fatto un annuncio affermando di aver accettato un accordo di cessate il fuoco proposto dal Qatar e dall'Egitto.

Il bombardamento e l’invasione di terra a Rafah è la risposta dei sionisti israeliani alla trattativa in corso per il cessate il fuoco tra Hamas e il governo di tipo nazista israeliano, è l’impunità di cui si fa forte Israele per continuare ad uccidere la popolazione palestinese che si è rifugiata a Rafah, e si tratta di più di un milione di civili.

Non è certo un caso che il Direttore della Cia, Burns, in questi giorni sia arrivato in Israele e sta incontrando tutti i vertici politici del governo Netanyahu-Gallant-Gantz, i vertici militari e dei servizi segreti israeliani. Un altro esempio che dimostra che la macchina della morte israeliana può agire solo col sostegno dell’imperialismo USA.

Dopo aver portato morte e distruzione a Gaza, dopo aver ucciso 35mila palestinesi di cui molti bambini, dopo avere trasformato gli ospedali in fosse comuni dove seppellire i corpi dei palestinesi uccisi fin dentro le strutture sanitarie, fin dentro le culle e i letti di ospedali, dopo avere distrutto infrastrutture e università, dopo avere massacrato anche coloro che erano in fila per gli aiuti umanitari, dopo avere ucciso medici, infermieri, giornalisti, funzionari ONU, ora Rafah è l’altra tappa di questa pulizia etnica nazisionista, antipalestinese, di questo genocidio da parte dello Stato nazisionista israeliano che è sotto agli occhi del mondo e continua, ogni giorno questa bestia rabbiosa sostenuta e armata dai paesi imperialisti USA/UE/Italia si macchia di crimini atroci contro il popolo palestinese.

Le immagini che arrivano sono veramente strazianti, ancora una volta civili, ancora i bambini, ancora neonati, uccisi e sepolti sotto le macerie delle case a Rafah. L’occupazione militare israeliana impedisce anche l’invio degli aiuti umanitari ad una popolazione ridotta alla fame.

L'operazione militare è stata effettuata nel quadro del "piano di sterminio e sfollamento" portato avanti da Israele.

"Non esiste un posto sicuro" "Ci stanno mandando in una zona distrutta" "Sto andando verso l'ignoto" "La morte è più dignitosa di così" ...I palestinesi così descrivono l'"evacuazione" di Rafah (che è un eufemismo, meglio dire deportazione forzata), più di un milione di persone intrappolati in una trappola per topi, fuggono senza meta mentre vengono attaccati!!

Ma la resistenza non è stata piegata.

Hamas ha reso noto che i suoi combattenti stanno combattendo contro le truppe israeliane a est di

Rafah. Lo riportano i media internazionali e anche Haaretz ha riportato che l’Idf sta continuando ad operare nella parte orientale di Rafah. Secondo il Guardian, testimoni hanno affermato che i combattimenti erano ancora in periferia.

Gruppi armati di Hamas, Jihad islamica e Fatah hanno affermato in dichiarazioni separate che gli scontri a fuoco sono continuati a Gaza centrale mentre i residenti del nord di Gaza hanno riferito di bombardamenti di carri armati israeliani contro le aree orientali della città.

Le Brigate Al Quds affermano di essere impegnate in feroci scontri a est di Rafah, mentre le Brigate Al Qassam dichiarano che “I nostri combattenti sono impegnati in feroci scontri con le forze nemiche israeliane che penetrano a est della città di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza”.

Riporta Michele Giorgio su pagineesteri la notizia del quotidiano israeliano Haaretz che l’intenzione di Israele è di assegnare la gestione di sicurezza del valico a una società privata statunitense. L’azienda, di cui Haaretz non riferisce il nome, ha operato in diversi paesi africani e del Medio Oriente, sorvegliando siti strategici come giacimenti petroliferi, aeroporti, basi militari e valichi di frontiera sensibili. Impiega veterani di unità d’élite dell’esercito americano e si occuperà del monitoraggio delle merci che arrivano nella Striscia di Gaza dall’Egitto. Israele e gli Stati Uniti la assisteranno se necessario, scrive sempre il quotidiano israeliano.

Ma anche l’Egitto ha tratto profitto dalla deportazione forzata dei gazawi, dei palestinesi: si parla di una società egiziana che guadagna 2 milioni di dollari al giorno dai palestinesi in fuga dalla guerra di Israele contro Gaza di proprietà di un influente uomo d’affari egiziano, alleato del presidente Al-Sisi. Hala Consulting and Tourism Services, un’azienda di proprietà del leader tribale del Sinai e magnate Ibrahim al-Organi, ha fatto pagare ai palestinesi che attraversano la frontiera da Gaza a Rafah verso l’Egitto almeno 5.000 dollari per adulto e 2.500 dollari per i bambini sotto i 16 anni. Prima della guerra, Hala faceva pagare a tutti coloro che uscivano da Gaza attraverso il valico di Rafah 350 dollari a persona, ma da allora il prezzo è aumentato di circa 14 volte.

Questa rivela la vera natura degli “aiuti” dell’Egitto al popolo palestinese che sono gli interessi del profitto, non certo la soluzione del problema degli sfollati palestinesi!

Ora contro questo nuovo crimine contro il popolo palestinese a Rafah da parte di Israele sta continuando la mobilitazione nelle università: “Abbiamo tutti gli occhi puntati su Rafah e non vogliamo nient’altro”. Uno studente filo-palestinese dell’Università di Amsterdam spiega che gli studenti hanno creato un secondo accampamento, chiedendo che l’università ceda e rompa tutti i legami con le istituzioni israeliane. Per proteggere la loro sistemazione, si sono erette barricate gli studenti hanno bloccato l'ingresso con il marciapiede per impedire alla polizia di smantellare nuovamente l'accampamento.

Sono questi gli esempi da estendere e generalizzare.

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