giovedì 9 maggio 2024

pc 9 maggio - Da Casteldaccia/Palermo ad ogni luogo di lavoro: fermiamo le stragi di operai e lavoratori per il profitto

A Casteldaccia in provincia di Palermo sono morti lunedì 5 operai mentre lavoravano alla riparazione di un guasto di acque reflue in un tombino. I primi sono morti immediatamente appena sono scesi nel vano a causa dell’idrogeno solforato che saturava il locale.
5 operai morti più 1 operaio ricoverato in gravi condizioni e 3 salvati miracolosamente perché rimasti fuori. Mandati a morire! perché non si può parlare di un “caso”, di una “disgrazia”, ma si deve parlare chiaramente di un’altra strage operai annunciata connessa strettamente ad un deliberato sistema capitalista-imperialista che produce morti su morti sul lavoro e da lavoro: erano senza l’attrezzatura adeguata per fare questo tipo di lavoro: “Se ci fossero state le protezioni” – dice uno dei vigili del fuoco quando siamo andati con forte rabbia e dolore sul luogo della strage – “questa tragedia non sarebbe successa”… e tante altre tragedie, come tutti sappiamo, non sarebbero successe se solo si utilizzassero gli strumenti di protezione… che non riescono, però, a “proteggere” dalle condizioni generali in cui i lavoratori sono costretti a lavorare, dalla precarietà diffusa (tra i lavoratori uno era interinale), dal sistema bastardo degli appalti e dei subappalti, questi operai, infatti, erano impiegati in una ditta che a sua volta aveva ricevuto l’incarico da un’altra ditta di appalto… 
Quindi l’ennesima strage voluta da chi dà lavori in appalto, in questo caso la municipalizzata di Palermo Amap, e questo è un sistema di lavoro che produce più morti in assoluto: appalti, subappalti al massimo ribasso!
E chiunque abbia dato quest'appalto è responsabile di queste morti, chiunque dei padroni della ditta abbia evitato di fare alcun tipo di controllo su questo lavoro è responsabile di queste morti operaie. 
È responsabile chiunque ne parla adesso con parole forti che sono le stesse da Mattarella alla fascista Meloni che è al governo, che dà sempre più mano libera a padroni e a padroncini, ai sindacati confederali che ancora una volta piangono lacrime di coccodrillo, limitandosi a proclamare come a Palermo uno sciopero di 4 ore, ben poca cosa! senza fare nulla di serio poi ogni giorno contro padroni e governo, accompagnando di fatto in maniera più o meno organica lo smantellamento e svuotamento dei diritti dei lavoratori . Tutta ipocrisia che ha attraversato tutte le stragi di quest'anno che stanno diventando di una frequenza assoluta. 
Una guerra contro i lavoratori, gli operai! Guerra non dichiarata ma condotta e che produce morti come in guerra. Una guerra basata sul profitto e lo sfruttamento di questo sistema capitalistico fino ad uccidere gli operai, a spezzare vite, una guerra che al contrario di ciò che dicono le statistiche ufficiali, dall’inizio dell’anno ha fatto già quasi 400 morti sul lavoro e quasi 200 in itinere (Osservatorio di Carlo Soricelli di Bologna)!
Cifre che si affrontano con la stessa ipocrisia di chi parla di nuove leggi ma poi non vi è nessun serio intervento partendo dagli interventi più semplici e immediatamente fattibili, come la postazione fissa ispettiva all’interno delle grandi fabbriche, la corsia preferenziale nei processi per infortuni e morti sul lavoro, un potere reale dei rappresentanti della sicurezza, limite di 25 anni di lavoro, per esempio, per gli operai della siderurgia (acciaierie-fonderie…)…
Proposte portate avanti da anni da chi vuole costruire una Rete nazionale per la salute e sicurezza nei posti di lavoro e nel territorio, ma proposte così “semplici” che la borghesia al potere non vuole naturalmente sentire! 
Le cose possono iniziare a cambiare solo se gli operai, i lavoratori, le lavoratrici danno vita ad una lotta presa nelle loro mani riorganizzandosi, dalle necessità più immediate e urgenti ad una visione più ampia che deve necessariamente mettere in campo la lotta più generale contro il governo dei padroni, oggi rappresentato dalla ala più reazionaria della borghesia, contro sistema sociale capitalistico di sfruttamento della maggioranza degli operai fino ad ucciderli per la sete insaziabile di profitto dei padroni che non può essere migliorato ma spazzato via. 
Slai Cobas per il sindacato di classe Palermo.

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