Lo Slai Cobas sotto la sua guida e di Mara Malavenda ha conquistato importantissime vittorie contro Fiat e Stellantis
E’ morto Vittorio Granillo, i dirigente sindacale, fondatore insieme a Mara Malavenda nel 1992 dell’organizzazione sindacale indipendente Slai Cobas, prima forma di autorganizzazione operaia.
“Lo Slai Cobas, sotto la guida del compagno Vittorio Granillo e della compagna Mara Malavenda,
ha conquistato importantissime vittorie, in molti casi contro “Fiat” e
“Stellantis”, in oltre dieci sentenze di Cassazione sezione lavoro,
autentiche smentite giuridiche alla dittatura padronal-confederale ed ha
riaperto al riconoscimento giuridico dei diritti sindacali di ogni
organizzazione dei lavoratori – spiega in una nota l’organizzazione sindacale di base – Lo
Slai Cobas ha determinato con il proprio lavoro e battaglie, il
principio fondante di ogni sindacato autentico dei lavoratori e delle
lavoratrici, l’autorganizzazione”.
“La
lotta della classe operaia in questi trentadue anni da che è avvenuto
il crimine politico della concertazione e della limitazione dei diritti
sindacali nel nostro Paese, è diventata una questione di una gravità
politica senza precedenti nella Storia repubblicana – continua la nota dello Slai Cobas – E
a dimostrarlo non sono solamente le cronache delle stragi sul lavoro e
delle centinaia di migliaia di infortuni e malattie professionali che
affliggono ogni anni i lavoratori e le lavoratrici, italiani/e ed
immigrati/e, ma anche la continua ridefinizione complessiva
filo-padronale da parte di parlamenti e governi corrotti dalle grandi
firme del capitale nostrano delle regole del diritto del lavoro e dei
contratti nazionali del lavoro firmati sempre ed esclusivamente dalle
organizzazioni colluse e corrotte dal sistema capitalistico del profitto
ad ogni costo e della flessibilità, a vantaggio quasi esclusivamente
dei padroni, e la continua chiusura ed esternalizzazione delle attività
produttìve. Prossimamente – conclude la nota – ci sarà
occasione di approfondire e dare ricordo alle grandi conquiste cui
Vittorio e Mara hanno dato il loro inestimabile contributo“
Nella battaglia contro il governo
della fascista Meloni complice del genocidio in Palestina si inseriscono anche
le attività di alcuni gruppi di avvocati che hanno presentato esposti e denunce
vere e proprie come riporta un articolo del manifesto del 13 dicembre.
L’esposto “chiede un’indagine
sulle responsabilità del governo italiano nel sostegno militare e politico al
genocidio portato avanti da Israele nella striscia di Gaza”. Gli avvocati
firmatari dell’esposto sono “l’ex magistrato e sindaco di Napoli Luigi de
Magistris, Raffaele Cardin, professore di Diritto internazionale alla Sapienza
di Roma, Giacinto Signori, ex presidente della Corte di cassazione e
l’avvocato Gianluca Vitale.”
Quest’ultimo – continua il
quotidiano – “è uno dei 4 legali che, insieme all’avvocato
gazawi Salahaldin Abdalaty, in aprile hanno presentato al Tribunale
di Roma un ricorso che cita in giudizio il governo italiano per
«corresponsabilità civile» nelle «violazioni ai diritti umani commesse a Gaza
dalle autorità israeliane».”
L’avvocato Vitale “racconta
che il processo sta proseguendo con scarsi risultati. Ad oggi il procedimento
va avanti con diverse sentenze che non danno in nessun modo ragione della
denuncia di complicità mossa al governo italiano.”
“Simile ma diverso è invece
l’iter che l’esposto, per il quale è stata convocata l’assemblea di ieri,
sta seguendo. Le 29 pagine presentate da una squadra di avvocati, tra i quali
ieri presenti vi erano Fabio
Per chi da sempre è impegnato
idealmente in una lotta politica capita, un giorno sì e l’altro pure,
commemorare morti sul lavoro oppure martiri che difendevano la causa
degli oppressi e sfruttati, quando non addirittura giustiziati dalle
forze di polizia di Stati democratici. Lo continueremo a fare con una
certa sofferenza anche se lo abbiamo messo da sempre in conto.
In queste scarne note invece
vogliamo spendere qualche parola e richiamare l’attenzione su Luigi
Mangione in vita che ha compiuto un gesto “eclatante” negli Usa, che ha
buttato e continua a buttare scompiglio fra i ben pensanti. Il perché è
presto detto: sta riscuotendo non solo comprensione, che sarebbe, per
così dire, nell’ordine delle cose in modo particolare se parte in causa
in modo diretto, ovvero parente di un malcapitato che ha dovuto subire
un torto da parte dell’ucciso, in questo caso tal Brian Thompson Ceo
della divisione assicurativa di United Healthcare. Ma non in questi
termini stanno i fatti, perché Luigi Mangione sta riscuotendo uno
sconfinato plauso, forse anche inaspettato in modo particolare sempre
dai benpensanti, che pone più di un interrogativo, in modo particolare
perché il “killer di New York”, come viene definito dalla grande stampa
assoldata dai vari establishment, non è un clochard, un barbone, un
nero, un alcolizzato in preda ai fumi dell’alcool, un terrorista
islamico, uno jadista, o qualcuno sotto cura di qualche centro di
igiene mentale e via di questo passo. No, ma si tratta di un giovane
bianco di 26 anni, bello, ricco, laureato niente di meno che in
ingegneria elettronica, che ha frequentato scuole di altissimo prestigio
e di una famiglia di alto rango. Non solo, ma – chiosano i pennivendoli
– « con un manifesto politico anticapitalista » dicono lor signori «
nel quale rivendica il suo atto violento scrivendo: “ Mi scuso per i
traumi creati ma andava fatto, bisognava eliminare questo parassita” ».
Lo scompiglio fra i ben pensanti
non sta tanto nel gesto, figurarsi poi negli Usa dove si succedono
Israele
ha bruciato vivi gli sfollati e i corpi sono caduti dai piani
superiori. Un terribile massacro provocato dal bombardamento di una
scuola che ospitava sfollati all'interno della “zona umanitaria” in cui
l'esercito ha chiesto alle famiglie di trasferirsi, nei pressi
dell'ospedale Nasser a Khan Yunis. Le prime informazioni indicano 10
morti e come al solito la maggioranza sono bambini, mentre le squadre
della protezione civile continuano a recuperare i corpi.
16 dicembre 1976:il sindacato proclama uno sciopero di due ore per
ricordare i due poliziotti e condannare il terrorismo. Il giorno
seguente il Comitato operaio Magneti e il Collettivo Falck diffondono
un volantino contrario alla proposta del sindacato, il Coordinamento
operai comunisti Breda siderurgica, Fucine, Termomeccanica espone un
cartello dal contenuto analogo nei reparti. L’invito di questi
operai è di non partecipare allo sciopero sindacale, indicazione che
seguono alcuni reparti della Magneti e della Breda. Nel volantino dei
Comitati comunisti per il potere operaio si invitano gli operai a
piangere i propri morti e non quelli degli altri e si indica che il
vero terrorismo è «quello economico che fanno i padroni, è quello
della stampa, è quello che 50 poliziotti armati di mitra hanno fatto
a Sesto nelle vie della Rondinella ieri mattina alle 5 e 30 contro
gli operai che andavano a lavorare».
17 dicembre 1976: si svolgono i funerali delle vittime, il sindacato
partecipa a quello dei due poliziotti, mentre i Comitati operai
decidono di andare a quello di Alasia: sono in 300 e portano una
corona di fiori con scritto: A Walter gli operai comunisti
rivoluzionari di Sesto.
«C’è nebbia, il comune rosso, di nascosto, anticipa le esequie di
quasi un’ora. Nonostante questo 300 compagni riescono ad essere
presenti, 80 sono della Marelli, c’è anche Lotta Continua di
Sesto». Quando arriva il carro funebre, «i compagni della Magneti,
che erano molti e noi della Breda ci siamo disposti su due ali:
ognuno aveva il suo garofano rosso, i pugni si sono levati e si è
intonato L’internazionale».
Le difficoltà del settore automotive non risparmiano lo storico stabilimento ex Fiat. Da 4500 a 2460 dipendenti in meno di cinque anni.
Roberto, Grazia, Luigi. Sono tre dei 2460 lavoratori dello stabilimento Stellantis di Cassino, in provincia di Frosinone, che al momento vedono il loro lavoro in bilico a causa della crisi del settore automobilistico. "Il contratto di solidarietà è stato prorogato fino al 25 aprile 2025. Dopodichè saranno terminati tutti gli ammortizzatori sociali" afferma Andrea Di Traglia, segretario generale Fiom-Cgil di Frosinone e Latina.
Grazia ha quarantacinque anni, lavora nello stabilimento di Cassino da quando ne ha venti. "Sono entrata che ero piccola. Avevo tanti sogni e la certezza di aver trovato un posto di lavoro sicuro. Oggi non è più così. Ci ritroviamo in una tempesta".
Roberto invece è lì da 31 anni, lavora nel reparto stampaggio lamiera. Ha iniziato quando la sede era di proprietà della Fiat, ora invece è del gruppo Stellantis: "Stiamo vivendo una situazione a dir poco
in occasione di una iniziativa a Monza - il SI COBAS la ha convocata con un volantino condivisibile
In esso si usa la formulazione il
governo fascista della Meloni..- in generale questa organizzazione sindacale e l'area politica di riferimento (TIR..) non usa questa formulazione, sbagliando a nostro giudizio - quando lo fa è giusto segnalarlo... nota di proletari comunisti
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Nell'ultimo anno abbiamo visto un aggravarsi sempre più drammatico
delle guerre in corso, frutto di politiche iper liberiste che negli
ultimi 30 anni hanno investito a livello globale ogni contesto.
La recente guerra tra NATO e Russia e il genocidio perpetrato
dell'entità sionista contro il popolo palestinese risultano essere
una vera e propria guerra alla classe degli sfruttati e dei
lavoratori il cui risulta essere istaurato in un contesto in
continuo e repentino peggioramento.
In Italia, in linea con un trend reazionario internazionale, il
governo fascista della Meloni risponde ai bisogni collettivi con
l’implementazione del contesto di economia di guerra invocando più
sicurezza, repressione, accanendosi contro i migranti e i più
poveri, tagliando il finanziamento a tutto ciò che è pubblico in
favore di un escalation di spese militari senza fine e eliminando il
diritto fondamentale al
Le giornate della festa fascista Atreju vedono presenti tutte, o
quasi, le “barbe finte” – in questo caso identificabili non con agenti
dei servizi segreti, ma come coloro che al grande pubblico si presentano
in un modo, ma nel privato sono tutt’altro – della politica italiana.
Sabato quattordici dicembre, tra gli altri, tocca anche al leader del
Movimento 5 Stelle, l’avvocato Giuseppe Conte, stare sul palco a
dialogare con quel sedicente giornalista che risponde al nome di Mario
Sechi e di mestiere fa il direttore della latrina intasata chiamata
“Libero Quotidiano”.
A riportare le parole del successore di Giuseppe Piero Grillo è, come
ci si può aspettare, il quotidiano telematico di riferimento della cricca
fascio/revanscista organizzatrice della kermesse, il Secolo d’Italia, attraverso un pezzo – firmato da tale Stefania Campitelli – presente sull’edizione dello stesso giorno.
Il passaggio dell’articolo che qui interessa, perché chiarisce bene
chi sia il capo pentastellato, è quella nella quale il professionista di
Volturara Appula (Foggia) risponde alla domanda, posta
dall'interlocutore, «Presidente Conte, io un grande interrogativo: ma lei
è di sinistra?».
Ecco la risposta dell’ex Presidente del Consiglio dei Ministri: «Se
sinistra significa combattere nel nome dell’antifascismo io non ci sto....
L'asse anti-Russia tra Finlandia e Giappone: la mossa del Paese Nato
Decisivo l'incontro,
avvenuto a Tokyo, tra il primo ministro finlandese, Petteri Orpo, e il
suo omologo locale, Shigeru Ishiba. Si rafforzano i legami tra la Nato e
i partner dell'Alleanza Atlantica dell'Indo-Pacifico
La Finlandia, nuovo membro della Nato, e il Giappone, partner di ferro dell'Alleanza atlantica e degli Stati Uniti nell'Indo-Pacifico, hanno rafforzato la loro cooperazione in materia di sicurezza. Decisivo l'incontro, avvenuto a Tokyo, tra il primo ministro finlandese, Petteri Orpo, e il suo omologo locale, Shigeru Ishiba. I due leader hanno accolto con favore l'avvio dei negoziati per concludere un trattato relativo al trasferimento di tecnologie avanzate e attrezzature per la Difesa, e hanno spiegato di opporsi a qualsiasi tentativo unilaterale di cambiare lo status quo. Chiaro il riferimento a Cina, Corea del Nord ma soprattutto Russia, che dal canto suo ha potenziato i legami con Pyongyang. "La situazione internazionale estremamente difficile che stiamo affrontando oggi rafforza ulteriormente il legame tra i due Paesi", ha dichiarato Ishiba.
Le mosse di Finlandia e Giappone
Ishiba ha dichiarato che il legame tra Giappone e Finlandia si è rafforzato nonostante la "grave"
Corrispondenza dai compagni di Soccorso Rosso Proletario
Una manifestazione davvero grossa, forse non di 100mila, ma quel che è
certo e che a fine corteo Piazza del Popolo è stata riempita tutta
La
maggioranza degli spezzoni erano di realtà di lotta sui vari territori,
occupazioni, studenti. Quelli di CGIL e sinistra ex parlamentare
stavano in fondo.
A sentire gli interventi dal camion avanza la consapevolezza che questo DdL non sarà
fermato senza la caduta del governo, anche se per la maggior parte manca ancora
la chiarezza che questo risultato si può ottenere solo attraverso il
salto di una vera "rivolta sociale" verso una "nuova resistenza" e si
confida piuttosto nella "continuità del conflitto" e "convergenza di
tutte le lotte". Buon intervento quello fatto da un compagno del CPA a nome della Rete liberi di lottare (vedi video), che ha detto buona parte delle
cose da noi condivise.
Lungo il percorso le azioni contro Eni e Carrefour hanno lasciato un segno militante per lo più condiviso.
La Rete "liberi di lottare" era in questa occasione poco numerosa e poco attrezzata alle dimensioni della manifestazione. Da fuori
Roma della Rete erano presenti, solo delegazioni da Napoli e Firenze.
SRP ha diffuso diverse centinaia di volantini - Testo già pubblicato su questo blog.
info dopo Roma
i movimenti da parte loro rilanciano: tre giorni di assemblee, incontri, discussioni a Roma dal 10 al 12 gennaio dell’anno nuovo indette dalla Rete
nazionale “No ddl Sicurezza – A pieno regime” e una assemblea nazionale
a Firenze a Cpa l’11 gennaio indetta dalla Rete nazionale Liberi e
Libere di lottare – Fermiamo il ddl 1660
L'intervento della rete "liberi di lottare"
In una nostra intervista, la rabbia delle donne immigrate
Sanzionato il Carrefour di Viale Regina Margherita