sabato 8 ottobre 2016

pc 8 ottobre - Ventimiglia - Governi imperialisti assassini - Mjmelet voleva andare in Francia

milet tesfamariam
(la fotografia è tratta dal sito di Riviera 24, n.d.r.)

Ventimiglia - «rabbia e dolore per la morte della giovanissima eritrea, Mjmelet Berhal, 16 anni, ieri pomeriggio falciata da un Tir spagnolo mentre insieme ad altri sei familiari, la maggior parte fratelli, tentava di raggiungere a piedi la Francia.
Domani ci sarà tempo per le iniziative, dopo il cordoglio. Ma la morte di una minorenne, che aveva diritto alla protezione internazionale, costretta a entrare in Francia come una criminale, è cosa che non può lasciare indifferente nessuno.
«Una tragedia, un’enorme tragedia», ripete Maurizio Marmo, responsabile della Caritas. Nel pomeriggio di ieri, dal centro delle Gianchette, ha reagito con un filo di voce e immediata commozione alla notizia della giovanissima migrante uccisa all’interno dell’ultima galleria prima del confine.
Sconvolto, circondato dai bimbi che giocano ignari nel cortile della parrocchia e gli si affollano intorno come sempre, nel clima familiare del presidio ventimigliese all’interno della chiesa di Sant’Antonio rimasto ad accogliere donne e bambini migranti, cerca invano, con la voce spezzata, di trovare le parole per dirlo anche agli altri, migranti e volontari, che una ragazzina, una delle tante che arrivano a Ventimiglia – in questo caso neppure passata dalle Gianchette – in cerca di un futuro migliore, fuggita dalle terre martoriate dell’Africa, non ce l’ha fatta. «Da qui ne sono passate tante. Arrivano e partono ogni giorno», continua Marmo. E lo dice con il gelo negli occhi, nella voce e nel cuore. In quanto minorenne la ragazzina investita aveva diritto alla protezione internazionale, ma forse non aveva il tempo per aspettare i tempi lunghi della burocrazia.
Quasi tutte le giovani che arrivano a Ventimiglia hanno storie terribili alle spalle. probabilmente anche la giovanissima morta ieri pomeriggio di cui ancora non si conosce il passato. Solo il disperato desiderio di raggiungere l’Europa, a piedi, in mezzo ai Tir, lungo l’autostrada.
«Un dolore terribile. Come se fosse una figlia, una sorella», ripete Don Rito, che di ragazzine come quella che ha perso la vita a Sant’Antonio ne ha conosciute svariate centinaia.
Durissimo, infine, il commento del vicesindaco Silvia Sciandra, che alle Gianchette è di casa: «Questa ragazza è figlia nostra. Ed è straziante che sia morta per cercare solo un futuro diverso. La nostra città ha fatto tanto, ma occorre fare di più. E lo dico rivolto agli altri paesi, alle altre città che sino ad oggi ci hanno lasciati soli. Se questa è l’Europa che vogliamo io non ci sto».

pc 8 ottobre - Ieri manifestazione studenti a Palermo in occasione del primo sciopero studentesco per dire NO alla "buona scuola" di Renzi

Ieri a Palermo c'è stata la prima manifestazione studentesca per far sentire il no degli studenti al governo Renzi, la manifestazione è stata organizzata dagli studenti medi.


Diversi sono gli istituti scesi in piazza, per un totale di circa un migliaio di studenti. Il concentramento è stato a piazza Verdi alle ore 9, dove è stato allestito un banchetto da parte nostra con dei libri e opuscoli (anche se con qualche difficoltà per il forte vento), in attesta che cominciasse il corteo, qualche studente si è avvicinato ai libri chiedendo informazioni e interessandosi.


Partito il corteo gli studenti hanno iniziato a fare slogan contro il governo Renzi mostrando tutto il loro dissenso alla "buona scuola" e alcuni istituti come il Cannizzaro e il Garibaldi hanno anche urlato: Contro la scuola dei padroni, Tutto è subito! 
Noi abbiamo fatto un intervento con volantino che riportava un articolo sulla commemorazione ipocrita del governo Renzi, sulle vittime dei naufragi subiti di migranti che cercano di arrivare nelle nostre coste. Rivolto, dice il governo Renzi, alle nuove generazioni. Quando in realtà è proprio quest'ultimo che finanzia e contribuisce alle guerre imperialiste che provocano questi morti nel mare.


E' stata portata in piazza durante la manifestazione anche la locandina di Red Block contro la "buona scuola" di Renzi. In fine il corteo proseguendo verso Via Dante ha accesso qualche fumogeno, entrando in Via XX settembre per poi fermarsi nella sede provinciale di confindustria, dove c'è stato un lancio di uova e vernice rossa, protestando contro ogni forma di sfruttamento.

Il collettivo Garibaldi ha proseguito verso il proprio istituto per incitare i propri compagni di scuola a manifestare contro un modello di scuola sempre più al servizio dei padroni, urlando con il megafono slogan contro la "buona scuola" e l'alternanza scuola-lavoro.

Durante il corteo abbiamo discusso con gli istituti: Cannizzaro, Einstein e Garibaldi, di unirci come gioventù rivoluzionaria per creare un blocco rosso nei futuri cortei. Argomento trattato sul colore della bandiera che deve stare in piazza, per dire che è il rosso del proletariato che ci rappresenta e per combattere il qualunquismo che gira intorno ad alcuni istituti.



pc 8 ottobre - Una importante iniziativa contro la guerra di aggressione e occupazione imperialista in Afghanistan in Canada - un modello da seguire anche in Italia

Canada - Afghanistan - 

15 lunghi anni dall'occupazione imperialista


Il 7 ottobre 2001, gli Stati Uniti e la Gran Bretagna cominciarono a bombardare l'Afghanistan dall’aria. Gli americani e la loro coalizione dei volenterosi, iniziarono il tentativo di distruggere un paese e ricostruirlo da zero. È stato detto a tutti noi che questa è una guerra per i diritti umani, i diritti delle donne e per la sicurezza delle persone in Afghanistan e in Occidente.

Sono passati 15 lunghi anni dall'occupazione imperialista dell’Afghanistan, da quando è cominciata la cosiddetta 'guerra globale al terrorismo'. Ma sono stati anche 15 lunghi anni di resistenza attiva del popolo contro gli invasori stranieri, tra cui l'imperialismo canadese e l’ISIS. Venendo da una forte eredità di lotta, l'Afghanistan è ricco di movimenti ben radicati e rivoluzionari che meritano il nostro sostegno qui in Canada. Nello spirito dell'internazionalismo, unitevi a noi il 7 ottobre nell’occupare le strade per esprimere la nostra solidarietà internazionale al popolo dell'Afghanistan!

Condannare l'occupazione imperialista dell'Afghanistan!
Condannare il governo fantoccio!
Condannare l’invasione dell'Afghanistan da parte dello Stato Islamico (ISIS)!
Sostenere la resistenza rivoluzionaria e progressista del popolo dell'Afghanistan!
Affoghiamo gli imperialisti in un mare di resistenza!
Viva la resistenza del popolo!


Afghan Student Union at UTSC
Afghans United for Justice
Anakbayan - Toronto
Communist (Maoist) Party of Afghanistan
Revolutionary Communist Party of Canada (PCR-RCP)
Revolutionary Student Movement (York/U of Toronto)
No One Is Illegal (NOII)
Executive Committee of CUPE 3903
OPIRG York
OCAP
Mining Injustice Solidarity Network (MISN)
Decolonize Now!


On October 7, 2001, the United States and Great Britain began bombing Afghanistan from the Air. The Americans and their coalition of the willing, began an attempt to destroy a country and build it back from scratch. We are all told that this war is for human rights, women's rights and for the security of the people in Afghanistan and in the West.

It's been 15 long years since the imperialist occupation of
Afghanistan as the so-called ‘Global War on Terror’ began. But it has also been 15 long years of people’s active resistance against foreign invaders, including Canadian imperialism and ISIS. Coming from a strong legacy of struggle, Afghanistan is rich with ongoing revolutionary and grassroots movements that warrant our support here in Canada. In the spirit of internationalism, join us on October 7 as we occupy the streets to express our international solidarity to the people of Afghanistan!

Condemn the imperialist occupation of Afghanistan!
Condemn the puppet government!
Condemn the Islamic State’s (ISIS) invasion of Afghanistan!
Support the progressive revolutionary resistance of the people of Afghanistan!
Drown the imperialists in a sea of resistance!
Long live people's resistance!
زنده باد مقاومت مردمى


LOCATION: Moss Park, (corner of Shebourne St. and Queen St.)
DATE AND TIME: October 7, Friday, 4:30PM
TTC Tokens and an accessibility van will be available.

Organized by the 15yearsofwar Coalition

pc 8 ottobre - PERCHE' E' NECESSARIA LA MANIFESTAZIONE DELLE LAVORATRICI NELLA GIORNATA CONTRO LA VIOLENZA SESSUALE DEL 25 NOVEMBRE

Dall'intervento del Mfpr all'assemblea nazionale convocata da alcune associazioni femminili, che si tiene oggi a Roma, per una manifestazione nazionale del 26 novembre.

"...Le due manifestazioni del 25 delle lavoratrici e quella del 26 organizzata da alcune associazioni femminili contro la violenza sessuale, non sono in contraddizioni, nè una esclude l'altra. Anzi la manifestazione del 25 pone un ambito più generale  - e necessario per tutte le donne - della lotta contro la violenza sessuale.

Noi invitiamo le realtà del 26 a partecipare, intervenire, portare il loro contributo alla manifestazione del 25, ad appoggiare la battaglia delle lavoratrici, precarie, disoccupate, immigrate, braccianti, ecc. che in tutto l'anno dal sud al nord in tante realtà portano avanti la lotta; una lotta che denuncia la

pc 8 ottobre - INTERVISTA DEL "PAESE DELLE DONNE" AL MFPR SUL 25 E 26 NOVEMBRE

(dal sito del "Paese delle Donne")

Roma, domani 8 ottobre primo appuntamento nazionale verso la manifestazione del 26 novembre. Intervista a Fiorella Masci del MFPR che ci anticipa il loro contributo al dibattito dell’assemblea.

E’ domani 8 ottobre (oggi - ndr) (ore 10.30-17.00 Università La Sapienza Roma nella Facoltà di Psicologia (aula 2), via dei Marsi 78) il primo appuntamento nazionale in vista della manifestazione del 26 Novembre in occasione della giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne.  Un cammino intrapreso qualche mese fa dalla rete IoDecido di Roma , D.i.re-Donne in Rete contro la Violenza-  e Udi Unione Donne in Italia,  che vuole essere un momento di confronto partecipato capace di produrre proposte concrete e risultati, un punto di partenza come si legge nel comunicato ufficiale “di un processo più grande che deve vederci tutte insieme a riaffermare l’autodeterminazione delle donne su lavoro, salute, affettività, diritti, spazi sociali e politici”. All’appello per la manifestazione nazionale del 26 ,dal titolo “Non una di Meno” hanno aderito varie realtà romane e nazionali, tante presenti già domani in assemblea per prendere parte al confronto. Una partecipazione trasversale che sottolinea come la violenza maschile sulle donne non abbia colore e religione, né cultura, ma come sia struttura consolidata in tutte le società patriarcali e investa ogni aspetto della vita privata e pubblica.

All’incontro di domani sarà presente anche Fiorella Masci del Movimento Femminista Proletario Rivoluzionario, arrivata da Taranto oggi e intervistata per questa occasione dal Paese delle Donne.


Perché il MFPR ritiene importante essere presente all’Assemblea nazionale di domani?

Come ben sai, noi abbiamo aderito all’appello lanciato dalle le lavoratrici di Palermo per una manifestazione nazionale delle lavoratrici per il 25 novembre a Roma.
Questo appello sta andando avanti e noi del MFPR lo sosteniamo; riteniamo importante che nella giornata del 25 novembre sia visibile la lotta delle lavoratrici, precarie, disoccupate, immigrate, braccianti, ecc. contro l’insieme delle violenze che noi donne subiamo da questo sistema. Voglio subito sottolineare che la nostra manifestazione non è in alternativa a quella nazionale del 26 e alla quale parteciperemo, e, appunto per questo, domani chiederemo in assemblea la partecipazione alla nostra giornata del 25.
La nostra manifestazione avrà al centro questioni più generali rispetto alla violenza maschile sulle donne: le tematiche legate allo sfruttamento lavorativo, alla precarietà, alle disparità salariali, in un’ottica di denuncia nei confronti delle istituzioni e di rifiuto di un dialogo con uno Stato che puntualmente permette e perpetua condizioni di sfruttamento. Domani porteremo nella discussione anche questo ultimo aspetto, l’importanza di ribellarsi a questo sistema.

Le rivendicazioni delle donne non sono mai slegate e hanno un ben noto filo conduttore che passa dallo sfruttamento e dal non riconoscimento del lavoro delle donne  fino ad arrivare alla violenza in tutte le sue forme, per questo è importante esserci e unire le forze anche guardando a quello che sta succedendo negli ultimi giorni in Polonia. Per questo riteniamo importante portare le nostre posizioni all’interno del dibattito e porremo anche una questione importante successa pochi giorni fa a una nostra compagna dell’Aquila, denunciata per diffamazione e offesa da varie azioni repressive, per avere scritto una lettera che invitava a cancellare la partecipazione durante un incontro pubblico, dell’avvocato difensore di Francesco Tuccia, il militare in servizio all’Aquila che nel febbraio 2015 stuprò e abbandonò fuori da una discoteca di Pizzoli una giovane studentessa universitaria. Ci chiediamo, è questo lo Stato che sostiene le donne?

venerdì 7 ottobre 2016

pc 7 ottobre - La Marina Militare a Taranto - una fogna di corruzione e una piovra sulla città, dai generale agli ufficiali - una inchiesta mette in luce tutto

Tangenti in Marina, denaro anche nei panettoni e in un tombino

Tangenti in marina, denaro anche nei panettoni e in un tombino




Persino in un panettone a Natale, o tra i cavi di un tombino vicino alla sala mensa della spiaggia sottufficiali di Taranto gli imprenditori avrebbero nascosto i soldi delle tangenti per aggiudicarsi appalti, servizi e forniture della Marina militare. Il danaro depositato nel tombino sarebbe stato poi prelevato da alcuni indagati. Sono particolari che emergono dalle intercettazioni compiute dell'inchiesta della procura di Taranto che ieri ha portato all'esecuzione di 9 ordinanze di custodia cautelare (8 in carcere e una ai domiciliari). Si tratta del filone d'indagine sugli appalti commissionati da Maricommi, il Commissariato della Marina militare. Tra i destinatari delle misure restrittive, per associazione per delinquere finalizzata alla corruzione aggravata e alla turbativa d'asta, c'è il capitano di vascello Giovanni Di Guardo, ex comandante di Maricommi, già arrestato il 14 settembre scorso con l'imprenditore Vincenzo Pastore, amministratore della cooperativa Teoma, dopo aver intascato una mazzetta di 2500 euro. In carcere sono finiti anche la convivente di Di Guardo, la rumena Elene Corina Boicea, gli imprenditori tarantini Giovanni Perrone e Valeriano Agliata (ex consigliere comunale di Taranto), Pietro Mirimao di Narni (Terni), e Paolo Bisceglia, residente a Messina; e Marcello Martire, tarantino, dipendente civile del Ministero della Difesa. Agli arresti domiciliari un maresciallo dell'Arma dei carabinieri, Paolo Cesari, di Ferrara, in servizio al comando provinciale di Taranto, accusato di rivelazione di segreti d'ufficio.
Lunedì cominceranno gli interrogatori di garanzia. Secondo l'accusa, un cartello di imprese avrebbe pilotato l'assegnazione degli appalti gestiti dalla direzione Maricommi, con l'estromissione delle altre ditte concorrenti. Personaggi chiave sono considerati Valeriano Agliata, indicato quale titolare della Val.Mar srl e gestore di fatto della Euro Lavori e Forniture e Jonica forniture e servizi, aggiudicatarie di appalti della Marina militare, e Marcello Martire, che svolgeva anche l'incarico di custode della spiaggia sottufficiali. Nell'ordinanza, il gip Valeria Ingenito scrive che «Agliata, con l'intermediazione di Martire, ha esaudito come un fedele cortigiano, sul piano economico, ogni esigenza di Di Guardo e della sua compagna Elene Corina Boicea, provvedendo al pagamento dei più svariati servizi».                                                                

pc 7 ottobre - I fasciopopulisti della Brexit si scannano tra loro al parlamento europeo



wolfe

Secondo le prime informazioni Woolfe sarebbe venuto alle mani con Mike Hookem, un collega di partito che gli ha rinfacciato,  «con poche e soppesate parole» secondo una fonte del Guardian, di aver tentato un avvicinamento ai Tory di Theresa May. Sembra che Woolfe abbia ricevuto un pugno in faccia e abbia sbattuto la testa contro un oggetto metallico, probabilmente l’infisso di una finestra.
La rissa sembrava essere finita  ma mezz'ora dopo il parlamentare ha improvvisamente detto di non avere più sensibilità a una parte del corpo e si è improvvisamente accasciato. Secondo l'ufficio stampa dell'Ukip, che ha provveduto a rassicurare la base sullo stato di salute di Woolfe,  il parlamentare potrebbe essere stato vittima probabilmente di un attacco epilettico dopo la scazzottata.
Malgrado qualche dissidio Woolfe è considerato leale a Nigel Farage,
Neil Farage, ha ripreso ieri la guida del partito «ad interim» dopo le dimissioni lampo della neo leader Diane James.

pc 7 ottobre - i fasciopopulisti grillini in parlamento fanno a botte per la poltrona

M5s, insulti e spintoni tra i deputati Cariello e Sorial a Montecitorio: 

Lite in Transatlantico tra i deputati M5s Francesco Cariello e Giorgio Sorial e rissa sfiorata. Intorno a mezzogiorno i due deputati si sono scontrati nel cortile di Montecitorio tra insulti e spintoni.
Sia Cariello che Sorial, quest’ultimo in passato al centro delle polemiche per aver definito Napolitano “boia”, fanno parte della commissione Bilancio. Stamani alle 10 avevano un appuntamento con gli altri 5 Stelle membri della medesima commissione per decidere la linea sul Def. Poi una serie di ritardi e incomprensioni hanno generato la lite tra i due. Subito dopo gli altri colleghi della commissione Bilancio sono intervenuti per un chiarimento, sempre in cortile. Sorial si è allontanato, mentre Cariello è rimasto a lungo a parlare con Federico D’Incà, Laura Castelli, Vincenzo Caso e Marco Brugnerotto.
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pc 7 ottobre - Torino - Grillini? Semplice alternanza al servizio dei padroni nel quadro dello stesso sistema, prima Fassino oggi Appendino, ma sempre con Renzi

Torino, il “patto” tra Appendino e Renzi. Gli obiettivi: 
infrastrutture, free tax area e rilancio della cittàTorino, il “patto” tra Appendino e Renzi. Gli obiettivi: infrastrutture, free tax area e rilancio della città








Un patto per Torino, simile a quello per Milano firmato da Beppe Sala e Matteo Renzi, ma adattato alle caratteristiche dell’ex città industriale. Questa è l’idea che Chiara Appendino, sindaca M5S del capoluogo piemontese, ha proposto al presidente del consiglio oggi al grattacielo di Intesa Sanpaolo, durante un incontro durato mezz’ora. “La disponibilità del governo c’è”, ha detto lei dopo l’incontro. Anche lei è disponibile a dialogare col segretario del Pd, . La sindaca ha mostrato apertura e rivolto

pc 7 ottobre - APRITE QUEL PARCO! NESSUNO SGOMBERO!

«Il parco di Colle Oppio sarà chiuso la notte come tutti i parchi archeologici. Lo annuncia l'assessore all'Ambiente di Roma Paola Muraro aggiungendo che chiederà lo sgombero degli accampamenti dei senza fissa dimora. Nel parco pochi giorni fa è avvenuto uno stupro.

Il Comune di Roma del M5S, con l'assessore all'ambiente, quella Muraro che dovrebbe stare in galera, ha deciso che la risposta allo stupro della donna australiana nel parco è questa.
Si tratta di un uso ignobile, strumentale della sofferenza delle donne, delle violenze sessuali che le donne rischiano ogni giorno e in ogni luogo per varare un provvedimento che non aiuta affatto le
donne e che sa solo di repressione; si approfitta, con una logica da avvoltoio, dello stupro, per chiedere lo sgombero degli accampamenti dei senza fissa dimora, che evidentemente non c'entrano nulla (visto, tra l'altro che è stato già individuato e incarcerato lo stupratore).
E allora perchè non chiudete i portoni, le case? Dove tante donne, ragazze subiscono aggressioni sessuali, stupri.

Il M5S si comporta esattamente come il governo Berlusconi, come i razzisti della Lega.
La chiusura del parco non solo non difende affatto le donne, ma crea invece una condizione nelle città che favorisce le violenze sessuali.

Nell'opuscolo del Mfpr "Uccisioni delle donne, oggi" sta scritto:
“... Il clima securitario, le misure di sicurezza, da ordine pubblico... che hanno come bersaglio principale gli immigrati, che mettono sotto controllo le città, desertificandole, sono in realtà il
miglior humus delle violenze. C’è un rapporto diretto tra aumento delle misure di sicurezza e l’aumento degli stupri e delle uccisioni delle donne...
Affrontare la questione della violenza con le misure repressive, togliendo quegli elementi di socialità, di apertura e solidarietà che ci aiutano a combatterla, puntando invece alla chiusura, alla alla desertificazione delle città, questo favorisce la violenza.
Nelle città hanno creato un deserto e alle 9 di sera non c’è più gente per strada, e poi si meravigliano
che una donna che giri da sola in questa condizione è a rischio? Ma chi ha creato questa condizione... Creano città sotto controllo, invivibili, in cui sono bandite le normali libertà, la socialità tra i giovani, tra le persone, l’uso normale delle città.
E quando questo accade, sempre le città si desertificano dalla gente e diventano terreno pericoloso soprattutto per le donne, perché impediscono, addirittura criminalizzandolo, il senso collettivo, sociale della città e dei problemi, spingendo a una concezione individualista, antisociale, compagna di strada della sopraffazione, di un’ideologia comunque reazionaria, razzista e fascista, che nei confronti delle donne si esprime sempre come maschilismo e violenza...".

pc 7 ottobre - Studenti in piazza in tutta italia

14/11/2012, Milano, manifestazione degli studenti. - 14/11/2012, Milano, manifestazione degli studenti. - fotografo: flavio lo scalzo

cechidiceno1Cortei in tutta Italia per un 7 Ottobre di lotta degli studenti e delle studentesse di licei e istituti tecnici. Parola d'ordine comune di pressochè tutte le manifestazioni è stata il rifiuto di Renzi e del suo governo,
,,,,'opposizione nelle piazze a politiche come la Buona Scuola, che include l'alternanza scuola-lavoro che mette sotto sfruttamento gratuito decine di migliaia di persone chiamandolo falsamente “apprendimento formativo”; che sempre di più rende le scuole aziende alla mercè dei presidi; che alimenta, come hanno dimostrato recenti ricerche, la pratica dell'emigrazione e lo svuotamento sempre maggiore delle possibilità di una vita dignitosa. Non solo studenti in piazza, ma anche tanti docenti che hano vissuto le pratiche delle emigrazioni forzate e che lamentano i sempre minori spazi di libertà all'interno di scuole gestite con criteri sempre più manageriali.
14492357 618899694947708 5194258719459420557 nA Roma migliaia di studenti sono stati caricati dalla polizia  mentre cercavano di raggiungere i palazzi del potere della città. Obiettivo era il Parlamento, da raggiungere attraverso la violazione dell'ordinanza prefettizia che impedisce le manifestazioni durante i giornali feriali nel centro storico. Gli studenti non si sono scomposti di fronte alla carica, per poi proseguire il corteo fino al Miur dove sono state contestate le politiche sulla formazione del governo.

112738665 5ae62f8f a799 4923 9eaa c5b60988d174....Cariche anche a Firenze dove la polizia è intervenuta per impedire che il corteo procedesse all'occupazione di un istituto a termine del suo svolgimento,

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Il corteo è quindi ripartito e si è diretto in Smn dove gli studenti hanno organizzato un'assemblea.
lntanto il processo agli 86 slitta al 18 novembre. I giudici vogliono più tempo per stilare la triste lista delle sentenze.Questo tempo lo utilizzeremo per tenere alta l'attenzione sul processo

Torino dove in circa un migliaio hanno sanzionato il locale USR e la sede del PD del quartiere San Salvario. A Pisa occupata l'ex sede della CPT in protesta contro il caro-servizi dopo che il corteo aveva sfilato contestando il PD e la giunta cittadina.

torino
A Milano migliaia di persone in corteo, che arriva dopo l'occupazione di uno spazio negli scorsi giorni, e che ha visto contestazioni sotto la sede di Assolombarda e il consolato turco. Centinaia di studenti in piazza anche a Bologna, dove sono stati effettuati blocchi stradali e sanzionato l'Ufficio Scolastico Regionale difeso da decine di agenti in tenuta antisommossa.
palermoNumeri alti anche a Napoli e Palermo, dove anche qui migliaia di persone hanno attraversato i rispettivi centri cittadini. Nella città partenopea due cortei sono sfilati per il centro, focalizzandosi soprattutto sull'opposizione all'alternanza scuola-lavoro, mentre a Palermo il corteo ha puntato verso la sede di Confindustria per esprimere il dissenso contro un'istruzione che è sempre più finalizzata ai profitti degli industriali. A Catania il corteo studentesco che puntava la sede locale di Confindustria è stato bloccato a centinaia di metri di distanza da uno schieramento poliziesco, sanzionato con uova e fumogeni.
Alessandria, Brescia, Bari, Cosenza, Padova, Vicenza e Treviso sono state altre città dove cortei studenteschi hanno attaccato le politiche del governo Renzi.....




   

pc 7 ottobre - I MIGRANTI TORNANO A LOTTARE A TARANTO - MA C'E' CHI PREFERISCE FARE DEL RAZZISMO INVECE DI PARLARE DEI MIGRANTI CHE LOTTANO


Ieri una rappresentanza dei migranti del centro di Paolo VI, gestito dall'ass. "noi e voi" - la stessa che opera nell'Hotspot di Taranto, superando paure, hanno preso il coraggio nelle loro mani e hanno fatto un presidio sotto la Prefettura con lo Slai cobas sc.
Vi erano i migranti che già da alcuni mesi sono a Taranto, parte provenienti da altre città, Catania, ecc., e alcuni giunti appena nei giorni scorsi, dal loro viaggio in mare.

Poco dopo c'è stato un incontro della     viceprefetto, Dr.ssa Trematerra, con una loro delegazione.
I migranti hanno chiesto di intervenire su una serie di problemi:

- Nessuno di loro, anche chi sta da più di tre mesi in Italia, ha il permesso di soggiorno, nè chiaramente documenti di identità.
Nè sanno nulla circa le loro richieste di "permesso d'asilo".
Su tutto questo manca un'assistenza legale; non sono informati se c'è e chi sia l'avvocato che li può assistere:
- manca una reale assistenza sanitaria, non sanno a quale medico possono rivolgersi in caso di malessere, nè un medico va presso il centro;
Ma ci sono anche tutta una serie di problemi quotidiani, dalle docce insufficienti (ve ne sarebbe una per più di 60 persone), che sono anche prive di acqua calda, alla scarsità di detergenti personali e detersivi per i vestiti, al cibo che è poco e non buono.
Così come i migranti lamentano l'assenza di corsi per imparare la lingua italiana.
I nuovi migranti, poi, arrivati da alcuni giorni dormono in uno stanzone spoglio, con le aperture in

pc 7 ottobre - In piazza gli studenti contro la BUONA SCUOLA, contro lo 'student ACT'. Ma per non fare la fine della lotta contro il job act serve un movimento studentesco rivoluzionario!

  


Ci risiamo: giusto il tempo di iniziare un nuovo anno scolastico che Renzi e il suo governo tirano fuori nuovi progetti che peggiorano il già devastato mondo dell’istruzione. Sono nell’aria due provvedimenti: uno relativo al mondo universitario - già ribattezzato “Student Act”, che verrà inserito nel pacchetto giovani, parte della legge di bilancio - – e una bozza di legge delega che riguarda la scuola.
Entriamo subito nello specifico. Ecco le novità che ci sono saltate agli occhi.
Innanzitutto, le prove Invalsi acquistano una “nuova” valenza, sin dalla scuola primaria. Nel primo ciclo, elementari e medie, saranno obbligatorie per gli studenti e appariranno nella certificazione finale delle competenze.
Anche le sorprese che riguardano il secondo ciclo sono tutt’altro che positive. Nelle scuole superiori la terza prova agli esami di maturità verrà sostituita da una prova Invalsi, che dovrebbe servire, secondo il governo, ad appianare il “divario” tra Nord e Sud e mettere fine alle polemiche che ogni anno imperversano per i “troppi” studenti meridionali maturati con 100 e lode. Certo, la “troppa generosità” degli insegnanti è proprio il problema primario del nostro sistema scolastico!
Inoltre, la carriera dello studente assumerà maggior peso sul voto di maturità. All’esame orale, infatti, bisognerà rendere conto dei progetti di alternanza scuola-lavoro svolti nell'ultimo triennio e il rendimento di quest’ultimo influenzerà il curriculum scolastico del 40% anziché dell’attuale 25% sulla valutazione finale. In sostanza, più sei stato produttivo durante il periodo di lavoro in azienda, più

pc 7 ottobre - Almaviva licenzia e chiude - L'accordo Almaviva-confederali-governo era un bidone

Almaviva: il gruppo chiude sedi a Roma e Napoli e taglia 2.500 posti
Redazione di Operai contro, i risultati dei tavoli che i sindacalisti chiedono sempre a gran voce, sono i licenziamenti. A maggio i sindacalisti ci comunicavano che grazie ai tavoli avevano […]


Almaviva Contact ha annunciato “l’apertura di una procedura di riduzione del personale, all’interno di un nuovo piano di riorganizzazione aziendale” che prevede “la chiusura dei siti produttivi di Roma e di Napoli ed una riduzione di personale pari a 2.511 persone riferite alle sedi di Roma (1.666 persone) e Napoli (845 persone)”


Almaviva lavoratrici
Come prevedibile la società Almaviva Contact ha annunciato  2.500 licenziamenti all'interno del nuovo piano di riorganizzazione che, secondo il comunicato dell'azienda, si è reso necessario per il

pc 7 ottobre - La lotta e la piattaforma di lotta per la casa a Firenze



sabato 8 ottobre, corteo
inventati.org La Lotta per la Casa torna in piazza sabato 8 ottobre, per rilanciare con forza la battaglia per le case popolari e la diminuzione del costo degli affitti. L’emergenza […]

Da inventati.org
La Lotta per la Casa torna in piazza sabato 8 ottobre, per rilanciare con forza la battaglia per le case popolari e la diminuzione del costo degli affitti. L’emergenza casa si potrebbe risolvere in un attimo se volessero…
1. Contro la giunta degli sgomberi e degli sfratti a sorpresa.
Firenze vede quasi ogni mese eserciti di polizia mobilitati per eseguire sgomberi e sfratti a sorpresa. Il sindaco Nardella festeggia e si rivendica ogni sgombero. Da mesi il Comitato degli Inqulini chiede

pc 7 ottobre - Sul processo NOTAV di Torino - info ricevuta

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Arrivo tardi, non vedo presidio all’esterno e penso che siano tutti entrati nell’aula. All’esterno, a fare numero, ci pensano i blindati della polizia, più del solito, ed un numero imprecisato di agenti in borghese. Quando raggiungo l’aula 1 imputati e avvocati stanno uscendo, hanno sollevato eccezioni sulla correttezza di alcune notificazioni agli imputati e/o ai relativi legali. La corte ha sospeso l’udienza fino alle 11:30 per valutare le varie posizioni, i solidali si riuniscono agli imputati ma il clima è diverso. “Quando ci si rivede dopo anni

pc 7 ottobre - NATO vuol dire guerra,industrie di guerra, profitti di guerra

Assemblea Nato, a Caperana tutto pronto per la “guerra cibernetica”



Chiavari - Prende forma il progetto del poligono virtuale. Se n’è parlato ieri, alla Scuola telecomunicazioni di Caperana in occasione della visita dell’assemblea parlamentare Nato.
Accolti dal capitano di vascello Giuseppe Cannatà, comandante della caserma interforze, i membri delle delegazioni di Italia, Repubblica Ceca, Grecia, Lettonia, Slovenia, Portogallo, Turchia, Regno Unito hanno trascorso la giornata a Chiavari. Hanno visitato aule e laboratori della Scuola e appreso i contenuti del progetto di difesa cibernetica che la Scuola porta avanti d’intesa con l’Università di Genova. Presidente della delegazione italiana all’assemblea permanente della Nato è il parlamentare Pd Andrea Manciulli, impegnato nell’organizzazione del vertice Nato del 27 e 28 ottobre in parlamento. «L’Italia - dice - ci tiene a essere l’attore fondamentale delle vicende del Mediterraneo. In questi tre giorni mostreremo alla delegazione parlamentare Nato tutto ciò che siamo in grado di fare anche per fronteggiare la guerra ibrida, che è sempre più mediatica e insidiosa, con mezzi tecnologici e conoscenza. Abbiamo di fronte una grande prospettiva e opportunità per il nostro Paese e la Liguria, con le sue aziende e la Scuola telecomunicazioni di Chiavari, rappresenta un tassello fondamentale del comparto della sicurezza».

Dopo Caperana, l’assemblea della Nato fa tappa in Fincantieri. La delegazione di dieci parlamentari stranieri, rappresentanti di altrettanti Paesi esteri, oggi raggiungerà La Spezia per visitare il cantiere del Muggiano, osservare il sottomarino U212A e la fregata Luigi Rizzo, conoscere il programma Fremm e le altre attività dell’azienda. Secondo il senatore Vito Vattuone, membro dell’assemblea, la visita potrebbe essere foriera di successive collaborazioni, buone anche per lo stabilimento di Riva Trigoso che al Muggiano è integrato. «È un momento importante – afferma Vattuone - La maggior parte delle unità navali che costituiscono la spinta dorsale delle flotte europee sono state concepite durante la guerra fredda e sono al termine della loro vita operativa. La mutevolezza degli scenari geopolitici impone agli Stati europei e alla Nato di rinnovare e adattare i propri strumenti navali. Il comparto cantieristico è il nostro terreno naturale e Fincantieri può giocare un ruolo di leader nella costruzione di un tassello fondamentale della sicurezza e della capacità economico-industriale dell’Europa».

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giovedì 6 ottobre 2016

pc 6 ottobre - Venti di guerra: l’imperialismo USA, terrorista numero uno nel mondo, installa missili in Corea del Sud contro l’imperialismo della Cina che minaccia: “Pagherete il prezzo”…

L’aggressività militare degli Stati Uniti è senza limiti e rende incandescente ogni angolo della terra. In questo periodo di profondissima crisi economica mondiale questa aggressività si scarica anche su altri paesi imperialisti come la Cina, nel tentativo di frenarne l’espansione oramai pienamente attiva in tutto il mondo. (Sulla contraddizione tra paesi imperialisti vedi la dichiarazione congiunta del 1° maggio di quest’anno, http://proletaricomunisti.blogspot.it/2016/05/pc-1-maggio-viva-il-primo-maggio.html da cui riportiamo qualche pezzo: 

L'imperialismo, principalmente yankee, sviluppa le sue guerre di rapina e saccheggio contro i paesi dominati, principalmente in Medio Oriente : Afghanistan, Iraq, Libia, Siria, Iran, che sono la parte principale del bottino nell'attuale spartizione imperialista. Per approfondire e consolidare la sua condizione di unica superpotenza egemone l’imperialismo yankee lotta e collude con l'imperialismo russo che cerca di mantenere la sua sfera di influenza e il suo status di superpotenza nucleare. Allo stesso modo, la Cina imperialista si sta impegnando fortemente e in contraddizione crescente con la potenza egemonica USA.”

Nella Dichiarazione si legge anche come devono rispondere i proletari, tra le altre cose:
 I proletari, le masse popolari, guidate dai comunisti, devono organizzare la resistenza proletaria e di massa alla guerra interna e intraprendere con decisione i preparativi per trasformare le guerre imperialiste in guerre rivoluzionarie.”

I missili Usa dislocati in Corea del Sud
La Cina agli americani: “Pagherete il prezzo”
Il sistema di difesa collocato a 300 chilometri da Seul

L’annuncio dopo i test nucleari voluti da Kim Jong Un
La reazione cinese all’indomani dell’annuncio sudcoreano sulla scelta finale del sito dove piazzare i

pc 6 ottobre - Operai Blutec, ex Fiat Termini Imerese, ancora in attesa di un vero piano di rilancio industriale

visto che quello dell'azienda e dei sindacati è tutto fumo!


L’incontro del 4 ottobre al Ministero dello Sviluppo Economico, infatti c’è stato, ma purtroppo ha confermato tutto il fumo che c’è dietro il “piano”, con le sue fasi A, B, ecc. della Blutec, perché il vero piano lo abbiamo già detto, consiste nel prendere quanto più tempo possibile e “accompagnare” questi operai alla pensione o a qualcosa di simile senza creare problemi di “ordine pubblico” e soprattutto senza disturbare più di tanto le varie scadenze elettorali che vanno dal referendum costituzionale di dicembre e fino alle regionali del prossimo anno.

Detto questo entriamo nel merito dell’incontro leggendo il resoconto che ne fa il giornale di Sicilia di ieri e il comunicato della Fiom regionale.
Dunque la Blutec ha presentato la fase B del piano e già dovremmo supporre che la fase A sia già partita! E quando? E come? La fase A è quella che prevede (quella che veramente potrebbe interessare la Blutec, perché questo già produce!) la formazione degli operai e degli addetti alla progettazione della cosiddetta componentistica, cioè i vari pezzi che poi si assemblano e costituiscono l’auto pronta. Ebbene, come viene confermato all’incontro, siamo già in ritardo sia nell’assunzione degli operai che dovevano essere 250 a fine anno e invece sono solo 90, sia nella produzione vera e proprio che non è mai partita. Siamo ancora alla necessità di sistemare le migliaia di metri quadrati che compongono lo stabilimento.

L’altro progetto, quello “vero” che dovrebbe essere in grado di assorbire tutti gli operai (i circa 700 più l’indotto) è quello della produzione dell’auto elettrica. E qui siamo addirittura ad affermazioni a dir poco ridicole. L’azienda avrebbe trovato un cliente pronto ad acquistare involucri per batterie elettriche! E ancora: “Sarebbe poi in fase di definizione un accordo di Blutec con un’altra azienda del settore, per la trasformazione del motore termico in ibrido aggiungendo un motore elettrico, che porterà nei piani di Blutec, alla realizzazione di 10 vetture al giorno per 4 anni”. 10 vetture al giorno! E questa sarebbe produzione?
Senza parlare dei soldi promessi che l’azienda attende con grande ansia e che non arrivano mai! I 22 milioni di Invitalia, cioè dello Stato!
Il vero punto, oltre a questo, lo trattano i sindacalisti della Cisl e della Fiom, e cioè quello degli ammortizzatori sociali! Che sono già scaduti! Infatti che cosa si fa nell’attesa di questi meravigliosi piani? Si devono trovare in un modo o nell’altro i soldi per la cassa integrazione!

Manca davvero ancora il "piano" degli operai che tante lotte hanno fatto in questi lunghissimi anni. Un piano che deve servire innanzi tutto a strappare dalle mani degli altri, padroni, politici e sindacalisti, insomma di tutti quegli avvoltoi che girano loro attorno, le redini con le quali guidano le loro vite...
Lo stabilimento ex Fiat di Termini Imerese con la nuova piccola insegna Blutec

Ex fabbrica fiat. L’esito dell’incontro romano di ieri ha diviso i sindacalisti. Delusa la Cgil. “Passo che attendevamo”, affermano dalla Cisl
Blutec di Termini Imerese, avanti adagio - Altri 30 operai in fabbrica solo nel 2017

Diventa fondamentale, a questo punto, il rinnovo della Cassa integrazione per i lavoratori ex Fiat.

pc 6 ottobre - FORMAZIONE OPERAIA - IL PARASSITISMO E LA PUTREFAZIONE DEL CAPITALISMO - Cap. VIII - 1° parte

Lenin, in questo 8° capitolo del "L'imperialismo", esamina un aspetto importante dell'imperialismo: il parassitismo e la putrefazione del capitalismo “di cui – dice - non si tiene sufficientemente conto nella maggior parte degli studi”. 


Lenin spiega che in regime capitalistico “nessun monopolio potrà completamente e per lungo tempo escludere la concorrenza del mercato mondiale”. Il che vuol dire che anche oggi le grandi multinazionali che dominano il mercato mondiale agiscono in un sistema che di fase in fase riproduce la concorrenza, e non esiste quindi un dominio assoluto e permanente di una multinazionale su tutte le altre, questo sia nella contesa generale tra le multinazionali, sia in quella particolare in ogni settore. Gli esempi in questo senso possono essere numerosi e documentati, ma non vogliamo appesantire la spiegazione.

Alla stessa maniera Lenin dice che nell'imperialismo, che è una fase superiore del capitalismo, “la possibilità (e la ricerca) di abbassare mediante nuovi miglioramenti tecnici i costi di produzione ed elevare i profitti, milita a favore delle innovazioni”. Ciononostante, dice Lenin, è evidente che il sistema nel suo complesso, essendo guidato dalla logica del monopolio, restringe questo sviluppo entro i limiti della possibilità effettiva di profitti, e questo frena le innovazioni, lo sviluppo stesso della scienza e della tecnologia e delle stesse forze produttive, rispetto alle possibilità storiche che lo sviluppo del modo di produzione capitalistico permetterebbe.
E, quindi, il segno generale è la stasi e la putrefazione.

Lenin è perfino poi più preciso quando parla di stasi e putrefazione e nel vederne le manifestazioni “in singoli rami industriali e in singoli paesi... per determinati periodi di tempo”.

L'altro elemento che Lenin analizza come organico all'imperialismo è il suo carattere di parassitismo, che è semplicemente spiegato così: “L'imperialismo è l'immensa accumulazione in pochi paesi di capitale liquido... Da ciò segue, inevitabilmente, l'aumentare della classe o meglio del ceto dei rentiers, cioè di persone che vivono “del taglio di cedole”, non partecipano ad alcuna impresa e hanno per professione l'ozio”.
E' la descrizione dello sviluppo della grande finanza, del dominio del capitale finanziario che oggi significa l'esistenza di una “branca” di persone, dal grande finanziere all'ultimo broker di borsa, che proprio in “ozio” non sono, ma che dal punto di vista della produzione e della utilità sociale, è giusto definirli parassiti.

Lenin aggiunge che “L'esportazione del capitale, uno degli essenziali fondamenti economici del capitalismo, intensifica questo completo distacco del ceto dei rentiers dalla produzione e dà un impronta di parassitismo a tutto il paese, che vive dello sfruttamento del lavoro di pochi paesi” e del supersfruttamento dei paesi oppressi dall'imperialismo.

Quindi, il mondo non solo viene a rappresentarsi come un dominio di Stati ricchi rispetto a nazioni e popoli poveri, ma anche una sorta di divisione tra Stati creditori, usurai e Stati debitori.
Questa distinzione non viene meno per il fatto che anche i cosiddetti “Stati ricchi”, oggi sono pieni di debiti e per alcuni ciò è un problema strutturale, pesante e influente. Perchè il carattere del debito pubblico nei paesi imperialisti è differente dal debito dei paesi oppressi dall'imperialismo, che è una forma di occupazione finanziaria, di dominio assoluto che li rende permanentemente dipendenti. Nello stesso tempo va messo in rilievo che questo debito è il frutto di una rapina. E nel sistema imperialista è proprio il carattere, assoluto in certi casi, relativi in altri, del dominio imperialista che ne segna la sua essenza di freno dello sviluppo.
Parassitismo, stasi, putrefazione sono ben visibili anche al di là dei dati strettamente economici, se si guarda al mondo nel suo insieme e agli effetti evidenti del sistema imperialista rappresentato da alcuni paesi altamente sviluppati, appropriatori della ricchezza mondiale, che quindi finisce in poche mani, mentre tre quarti dell'umanità sono soggetti al sottosviluppo, alla fame, alla miseria.


L'analisi di Lenin sul carattere parassitario e di putrefazione dell'imperialismo non è mai fine a sé stessa, non ha scopi puramente descrittivi, né egli la utilizza per un giudizio morale sul sistema, ma, come egli sottolinea, perchè “Questo fatto necessariamente influisce in generale su tutti i rapporti politico sociali dei relativi paesi e, quindi, anche sulle due correnti principali del movimento operaio in generale”.

pc 6 Ottobre - PER IL DIBATTITO: FPLP: la “leadership” palestinese che ha partecipato ai funerali del criminale di guerra Peres non rappresenta il popolo palestinese

DA TUNISIERESISTANT
SU IN INTERNAZIONALELOTTE DI LIBERAZIONE NAZIONALIMENA REGIONPALESTINAMODIFICAkhalida-jarrar-fplpRigiriamo dal sito “Palestinarossa.it” condividendo le critiche che il FPLP fa ai traditori di al-Fatah che egemonizzano l’ANP ma, aggiungiamo criticamente, che anche il FPLP dovrebbe fare una seria autocritica e domandarsi quale sia la strategia di lotta adatta in Palestina per far si che le “aspirazioni” del popolo palestinese si concretizzino. Crediamo che più in generale, tutta la sinistra palestinese dovrebbe

pc 6 Ottobre - La protesta delle donne in Polonia vince la battaglia: il governo fa marcia indietro!

La forte protesta delle donne polacche che sono scese in piazza nei giorni scorsi riesce a far indietreggiare il fronte reazionario composto principalmente da estrema destra e clero polacco rappresentato nel parlamento e nel governo del paese.
Viene cosi ritirata la proposta di legge che prevedeva il bando totale dell'aborto.
Questa battaglia vinta é sicuramente molto importante perché nasce dall'autorganizzazione della rappresentanza di una larga fetta delle donne polacche: in piazza sono scese giovani e meno giovani e appartenenti a diversi ceti sociali.
Nonostante cio' la legge polacca in materia di aborto resta molto restrittiva e questo diritto e concesso solo in alcuni casi particolari, ci auguriamo quindi che la battaglia vada avanti per la conquista del totale e pieno diritto all'aborto da parte delle donne polacche!

Da Repubblica:
l Parlamento respinge le nuove norme che avrebbero imposto un divieto pressoché totale all' interruzione di gravidanza. Restano in vigore le norme vigenti, comunque già molto restrittive.  “Le manifestanti ci hanno fatto riflettere, e ci hanno dato una lezione di umiltà”, così Jaroslaw Gowin, ministro di Scienza e Pubblica istruzione

VARSAVIA – Dopo la grande marcia di protesta delle donne, la Polonia fa marcia indietro sulla legge anti aborto. Il Parlamento ha respinto il disegno di legge che introduceva di fatto il divieto totale di interruzione di gravidanza, voto in linea con le dichiarazioni di alti esponenti del PiS, Prawo i Sprawiedlywosc, cioè Diritto e  Giustizia, il partito nazionalconservatore di maggioranza assoluta, che avevano annunciato che la posizione dell’esecutivo e del partito era cambiata.

E’ una vittoria chiara del movimento di protesta femminile, bipartisan e comprendente anche donne seguaci del PiS e, insieme, un segnale di pragmatismo del governo in carica dal 25 ottobre dell’anno scorso.

“Le manifestanti ci hanno fatto riflettere, e ci hanno dato una lezione di umiltà”, ha dichiarato Jaroslaw Gowin, ministro di Scienza e Pubblica istruzione. La vecchia legge vigente è già restrittiva: consente l’aborto solo in caso di grave pericolo di salute per la donna incinta, di malformazioni gravi del feto, o se la gravidanza è risultato di stupro o incesto. Ma il nuovo testo – elaborato da un’iniziativa popolare con raccolta di firme, non dal PiS – approvato la settimana scorsa dal Sejm in prima lettura, chiedeva un divieto pressoché totale d’interruzione di gravidanza, l'aborto sarebbe stato consentito solo in caso di pericolo diretto per la vita della madre.

“Non siamo mai stati favorevoli a una politica che punisca le donne”, ha detto Tomasz Latos, deputato di Diritto e Giustizia. Le opposizioni avevano da subito duramente attaccato il governo per il voto favorevole alla legge della maggioranza in prima lettura.

Secondo Joanna Mucha, di Platforma Obywatelska (Piattaforma dei cittadini, liberal, al potere dal 2007 all’anno scorso, leader storico Donald Tusk attualmente presidente dell’esecutivo Ue), “le polacche non vi permetteranno di mandarle al mattatoio”. E a detta di Nowoczesna (i moderni, liberal centristi, nuova prima forza d’opposizione) quella legge risultata da un’iniziativa popolare era “un progetto barbaro, da cestinato subito”. Il governo e il partito guidato dal leader storico nazionalconservatore e veterano di Solidarnosc, Jaroslaw Kaczynski, ha mostrato in corsa di aver ricevuto il messaggio.