Contro l’escalation bellica, per la Palestina e non solo, ieri, venerdì, è stato sciopero studentesco in decine di città italiane, organizzato da Uds, collettivi studenteschi autonomi, Osa, Cambiare Rotta e il movimento Fridays For Future, per denunciare anche “una situazione drammatica per la scuola, con investimenti a pioggia nell’economia bellica e poco o nulla per formazione, istruzione, cultura”.
È stata anche definita come “No Meloni Day” la giornata di ieri, con il blocco non solo di scuole, ma anche di Università, con scioperi, presidi e manifestazioni in programma davanti ai principali atenei italiani.
Tra i cortei più combattivi quello di Bologna; qui cariche per bloccare il corteo arrivato a metà del ponte di San Donato, a pochi passi cioè dall’assemblea dei sindaci dell’Anci. Dentro la Fiera “presenti diversi esponenti – spiegano CAS e HubAut Bologna – dell’esecutivo Meloni: tra loro Tajani e Piantedosi, ministro dell’Interno.Mentre il governo allestisce una passerella propagandistica per sostenere investimenti in armamenti, conflitti e privatizzazioni, noi studentess3 scenderemo in piazza per rivendicare un’istruzione e condizioni di vita dignitose. E’ chiaro: Bologna non vi vuole. Non vogliamo nella nostra città ministri della guerra, della violenza e della precarietà. Nessuno spazio per chi legittima un sistema di morte e oppressione”.
Ancora studenti; migliaia in marcia a Torino, dove sono stati bloccati alcuni binari delle stazioni di
Porta Nuova e Porta Susa. Sempre a Torino un pezzo di corteo è entrato dentro la Città Metropolitana, fino all’arrivo della polizia, che li ha buttati fuori, fermando 2 giovani, poi rilasciati; altri sono rimasti contusi dalle manganellate. Ancora cortei studenteschi da Milano; qui flash mob di giovani imbavagliati sotto la Prefettura “contro questo governo che ci vuole impauriti e schiavi e altre iniziative contro le scuole che crollano, mentre nella città vetrina si susseguono gli studenti di lusso per ricchi. In piazza Missori, poi, un grande striscione con centinaia di nomi di vittime palestinesi e la scritta, in rosso, “Troppi”, prima di tornare in zona Scala, ribattezzata “piazza Gaza”. E ancora: Napoli, Bari, Cagliari, Treviso, Palermo, Firenze, Venezia e Roma, qui sia con il “No Meloni day” di Osa che con lo spezzone di Uds, Rdc e Link. Entrambi partiti da Piramide hanno sanzionato il Ministero di Valditara tra uova e vernice, per poi dirigersi verso quello dell’Università. Infine Brescia, con il corteo del Collettivo Onda Studentesca. Alcune centinaia di persone sono partite dalla metro San Faustino e hanno sfilato per il centro storico, dietro lo striscione “Riprendiamoci la scuola! Contro l’educazione dei padroni”. Il corteo si è chiuso in piazza Duomo, sotto la Prefettura, dove si è svolta un’assemblea pubblica.
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