sabato 26 ottobre 2024

pc 26 ottobre - Sull'attacco all'Iran dello stato sionista di tipo nazista israeliano sostenuto dall'imperialismo USA

martedi 29 ottobre - A ORE 12 Controinformazione 

Rossoperaia l'intervento di proletari comunisti

info

Israele attacca l'Iran.

L'esercito: 'Colpite le strutture di produzione di missili. L'Iran pagherà un prezzo alto se risponderà all'attacco'. Usa, Iran cessi attacchi a Israele per fermare escalation. Crosetto, 'non penso che l'Iran reagirà
Esplosioni a Teheran, Karaj e nel sud dell 'Iran © ANSA/AFP

pc 26 ottobre - Palermo, dalla riunione del circolo pc e partecipazione alla manifestazione cittadina contro il DDL 1660

La  giornata di ieri è stata scandita da due momenti importanti:

La nuova riunione del circolo di proletari comunisti che si è avviato a Palermo, che deve  procedere passo dopo passo nel percorso di organizzazione, certamente non facile nè scontato, con lavoratrici e lavoratori che devono iniziare a comprendere la necessità della lotta politica in primis contro il governo, oggi rappresentato dalla frazione più reazionaria della borghesia al potere, il governo Meloni, e la necessità di costruire gli strumenti essenziali per questa lotta, in primis il partito dei proletari, dei lavoratori. 

La partecipazione alla manifestazione cittadina contro il DDL 1660 da stato di polizia del governo Meloni che a partire dal tardo pomeriggio si è svolta lungo le vie del contro storico in continuità con quella nazionale di Roma del 19 ottobre. 

Riportiamo immagini della manifestazione dove abbiamo sfilato al corteo con uno striscione, parecchio fotografato, e diffuso volantino e il giornale Controinformazione rossoperaia 

e a seguire stralci della discussione che vi è stata alla riunione del circolo. 

*****

Palermo manifestazione contro il DDL 1660 da stato di polizia del governo moderno fascista Meloni



Sostenere pianamente il popolo palestinese e la sua Resistenza, di cui le donne sono uno dei cuori trasformando l'immane dolore in lotta

Dalla riunione del circolo pc

... Le notizie di questi giorni sono sempre più tristi da un lato e gravi dall’altro: da altri 3 femminicidi parte di un elenco pesantissimo di donne uccise da quella famiglia a cui tanto inneggia il governo Meloni, ai morti sul lavoro con i due operai uccisi e 11 feriti alla fabbrica Toyota, per non parlare della strage disumana di vite che continua in Palestina per mano criminale di Israele nazisionista.

Alla Toyota a Bologna dove si costruiscono carrelli elevatori è scoppiata una caldaia e lo

pc 26 ottobre - VERITÁ E GIUSTIZIA PER MOUSSA - manifestazione oggi a Verona

 

A noi Moussa mancherà. Rimandiamo al mittente i commenti agghiaccianti, razzisti e disumani apparsi poche ore dopo l’omicidio.

Chiediamo che sulla morte di Moussa Diarra venga fatta un'inchiesta seria, trasparente e indipendente, che dia una risposta chiara alle tante domande ancora inevase su quanto avvenuto.

Se Moussa era già stato intercettato intorno alle 5 in “stato confusionale e alterato”, come ha potuto muoversi per altre due ore senza che vi fosse alcun intervento? È stato chiamato il 118 come si dovrebbe fare per una persona in evidente stato di alterazione? L'identificazione era la procedura più adatta di fronte a una persona in stato confusionale? Sparare era davvero l'unica opzione?

Presentare una ricostruzione unica dei fatti è una pratica inaccettabile in uno stato democratico. Per di più avallata acriticamente da una stampa asservita, che ha dipinto Moussa come un "mostro", seguendo

pc 26 ottobre - IDF=GENOCIDA E VIGLIACCHI: Gaza, palestinesi usati come scudi umani e cavie anti-esplosivo dai soldati d’Israele

 

di * * *
C’è chi è stato costretto a entrare ammanettato in edifici dove potevano nascondersi trappole esplosive, chi ha dovuto aprire botole o spostare oggetti per scovare i tunnel di Hamas, col pericolo di saltare in aria, chi è stato usato come scudo per permettere l’avanzata dei soldati israeliani.
L’ultima inchiesta del New York Times, che ha raccolto le testimonianze di diversi prigionieri palestinesi e le ammissioni anche di militari israeliani, svela pratiche illegali e inumane condotte dai soldati dello Stato ebraico, spesso in concerto con agenti dell’intelligence, nei confronti della popolazione di Gaza. Accuse, quelle del quotidiano americano, che molto assomigliano a quelle che il governo di Tel Aviv ha mosso fin dal 7 ottobre 2023 nei confronti di

venerdì 25 ottobre 2024

pc 25 ottobre – Strage operai Toyota: volantinaggio dello Slai Cobas di Ravenna davanti alla Marcegaglia di Ravenna contro padroni e governo assassini! Denuncia, informazione e appello alla lotta

Mercoledì scorso alla Toyota Material Handling a Borgo Panigale (Bologna) uno scoppio tremendo con un boato che si è sentito a distanza di chilometri, ha spezzato la vita a 2 operai e altri 11 sono stati ricoverati in gravi condizioni, con un operaio di 24 anni ancora in prognosi riservata. Una strage orribile che avrebbe potuto fare molte vittime.

Si chiamavano Lorenzo Cubello, di 37 anni, e Fabio Tosi che aveva 34 anni, Lorenzo sarebbe diventato padre tra qualche mese, viveva in provincia di Ravenna, a Russi. 

"Non ho ricevuto ancora nessuna chiamata dai dirigenti dell’azienda", ha detto il padre. 

Non solo, i padroni di quella che è sempre stata definita una fabbrica modello dai confederali e dalla stampa, dopo la strage hanno chiuso la fabbrica fino a data da definirsi! Siamo veramente sicuri che si tratti di una pausa per permettere le indagini? Intanto i padroni hanno avviato la procedura per la cassa integrazione senza definire i tempi per gli 850 lavoratori (770 a tempo indeterminato e 80 somministrati) e martedì 29 ci sarà un incontro con i sindacati che hanno chiesto all'azienda che integri la cassa integrazione ordinaria, portandola al 100% della retribuzione. Così la mancanza di sicurezza viene scaricata sugli operai che hanno già pagato caro, e 2 operai l’hanno pagata con la propria vita.

Il sistema di sfruttamento della Toyota è un modello di produzione ben descritto, invece, da un’operaia interinale scampata alla strage: "Qui ci sono sempre problemi, soprattutto alla linea 1. Si fanno

pc 25 ottobre - COME E OLTRE IL NAZISMO: Israele mette in moto un Piano per Campi di Concentramento a Gaza gestiti da mercenari addestrati dalla CIA


infopal

The Cradle. I palestinesi di Gaza sarebbero costretti a vivere in “Bolle Umanitarie” in cui l’ingresso e l’accesso al cibo si baserebbero sull’identificazione biometrica. (Da InvictaPalestina.org).

Il gabinetto del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu dovrebbe approvare un Piano per istituire Campi di Concentramento a Gaza, gestiti da mercenari di una società di sicurezza privata diretta da ex funzionari dei servizi segreti statunitensi e israeliani e comandanti delle forze speciali, ha riferito Yedioth Ahronoth il 22 ottobre.

La società di sicurezza statunitense, GDC, prevede di istituire “Bolle Umanitarie” a Gaza. L’esercito israeliano avrà il compito di “ripulire” qualsiasi Bolla di questo tipo dai combattenti di Hamas e di erigere un muro di separazione attorno ad essa entro 48 ore.

L’ingresso in questi complessi sarà vietato, fatta eccezione per i residenti che vivono nel quartiere e si sottopongono all’identificazione biometrica.

Riguardo al Piano, il giornalista statunitense Dan Cohen riferisce che “l’amministrazione Biden ha approvato l’impiego di 1.000 mercenari privati ​​addestrati dalla CIA come parte di un Piano congiunto USA-Israele per trasformare l’apocalittico paesaggio di macerie di Gaza in una distopia ad alta tecnologia”.

GDC è guidata dall’imprenditore israelo-statunitense Moti Kahane, che ha lavorato con i servizi segreti

pc 25 ottobre - Moussa Diarra, un omicidio razziale Made in Italy


Mackda Ghebremariam Tesfaù, 23.10.2024

La sua vita è stata segnata dal razzismo strutturale e istituzionale di questo paese.
Era stato torturato nei centri di detenzione libici: «Gli hanno fatto di tutto», dirà il fratello Djemagan

Anzitutto va detto che l’omicidio di Moussa Diarra è un omicidio razziale, e sebbene il colpo del poliziotto sia stato quello fatale, non è stato né il primo né l’ultimo in quel fuoco incrociato che è il razzismo istituzionale in questo paese.
Il primo colpo che ha ferito Moussa è stato sparato dal Governo Italiano nel 2008, quando Berlusconi e Gheddafi firmarono il loro “trattato di amicizia”. Con gli accordi bilaterali, l’Italia si impegnava a formare la Guardia Costiera Libica e a fornire risorse per la costruzione di centri di detenzione, impedendo ai migranti, come Moussa, di accedere al diritto di asilo, un diritto inalienabile. Nei centri di detenzione libici, Moussa è stato trattenuto e torturato. Suo fratello Djemagan dirà: «Gli hanno fatto di tutto».
Il secondo colpo che ha centrato Moussa è stato sparato dal Ministero dell’Interno con il decreto Salvini

pc 25 ottobre - Il 55° corteo di Milano per la Palestina


SABATO 26 OTTOBRE ancora tutte e tutti per una piazza antimperialista - 55° sabato di mobilitazione in solidarietà del popolo palestinese.

- PER FERMARE IL GENOCIDIO PALESTINESE

- PER FERMARE LA GUERRA

- PER FERMARE LA MANO ASSASSINA  DI OGNI IMPERIALISMO CHE             SCATENA GUERRE NEL MONDO.

- PER FERMARE LA MANO GENOCIDA E TERRORISTA   DELL'ENTITA'     SIONISTA CHIAMATA ISRAELE.

pc 25 ottobre - Milano, vincono gli studenti: l’università congela tutti i rapporti con gli atenei israeliani. Una vittoria dell'Intifada Studentesca che deve continuare


di Dario Lucisano *

Dopo mesi di mobilitazione, la “intifada studentesca” dell’Università Statale di Milano ha annunciato di avere ottenuto una «straordinaria» vittoria: l’ateneo meneghino congelerà i rapporti con la Reichmann University.

«La Reichmann University non è solo un’istituzione accademica, ma un simbolo del sionismo», hanno scritto i Giovani Palestinesi nel comunicato di annuncio. Essa, denunciano gli studenti, risulta particolarmente intrecciata con le istituzioni militari dello Stato ebraico, tanto da ospitare ogni anno una conferenza per gli alti ranghi delle forze militari israeliane. In questo modo, l’Università ha per il momento interrotto tutti gli scambi con gli atenei israeliani.

A quasi un anno dalle prime mobilitazioni, gli studenti rilanciano quindi le proprie rivendicazioni: «Abbiamo dimostrato che la resistenza studentesca funziona», continua il comunicato: «Ora vogliamo lo stesso in tutte le città italiane!».

L’annuncio del congelamento dei rapporti tra l’Università Statale di Milano e l’Università israeliana

pc 25 ottobre - Un importante messaggio di Anan Yaeesh dal carcere di Terni, dove il 10 novembre si terrà un presidio di solidarietà. Info SRP


A tutti i palestinesi in questo mondo. Su ogni terra e sotto ogni cielo, lì in Cisgiordania della resistenza, lì a Gaza dell'orgoglio, lì all'interno dei territori occupati, e lì nei campi profughi e nella diaspora. A voi, che avete messo la pazienza a dura prova e la dignità si inchina davanti a voi, dico: non rattristatevi e non disperate, perché per Dio, dopo la difficoltà arriva il sollievo e dopo la pazienza arriva la vittoria. E sappiate tutti che ogni palestinese in questo mondo è un resistente. Il resistente non è solo colui che impugna un'arma, ma tu sei un resistente se respiri, sei un resistente se dipingi, sei un resistente se scrivi, sei un resistente se sogni. Basta essere palestinese per essere un resistente.
Non pensiate che questo governo terroristico guidato da Benjamin Netanyahu e dal nazista Ben Gvir uccida solo i resistenti palestinesi che impugnano le armi!  Ma uccidono anche neonati, anziani, donne e bambini, persino gli alberi e le pietre non sfuggono alla loro barbarie. Vogliono eliminare il popolo palestinese perché

pc 25 ottobre - Assemblea nazionale della Rete Liberi/e di lottare contro il Ddl 1660 - Soccorso Rosso Proletario aderisce

Soccorso Rosso proletario aderisce all'assemblea nazionale di Napoli e alla rete “Liberi/e di Lottare: Fermiamo il DDL 1660”

Soccorso Rosso proletario - organismo sostenuto sul fronte repressione e carceri da Slai cobas per il sindacato di classe, proletari comunisti, Movimento femminista proletario rivoluzionario - è impegnato attivamente sul fronte carceri e le iniziative a L'Aquila a sostegno dei detenuti politici palestinesi Anan... colpiti dalla repressione. All'assemblea nazionale interverrà su questo e sulla parte del Ddl 1660 che riguarda le carceri

SRP

srpitalia@gmail.com

Il testo di convocazione

Da luglio la rete “Liberi/e di Lottare: Fermiamo il DDL 1660” ha promosso approfondimenti, mobilitazioni, iniziative ed azioni di lotta. Possiamo dirci che un risultato – come Rete – l’abbiamo ottenuto: si è finalmente rotto il silenzio che regnava intorno al DDL 1660, e vediamo con soddisfazione che si stanno prendendo una molteplicità di iniziative in tante città per denunciarne il contenuto e la pericolosità.

Ma nonostante questo risultato; nonostante l’adesione alla Rete, ad oggi, di oltre 130 organismi; nonostante la piena riuscita di quasi tutte le iniziative che abbiamo organizzato; non avrebbe senso fare del trionfalismo. Il nostro obiettivo era, e resta, fermare l’approvazione di questo disegno legge, oppure, in subordine, raccogliere ed organizzare una forza in grado di mettersi di traverso alla sua applicazione, una volta approvato. E siamo ancora molto lontani dall’uno e dall’altro obiettivo.

Stiamo notando anche un inseguimento alla nostra Rete da parte di alcuni settori che erano finora dormienti. Per quanto ci riguarda urge estendere e rafforzare la nostra iniziativa rompendo lo

giovedì 24 ottobre 2024

pc 24 ottobre - BOLOGNA, AVVOCATI CONTRO: Così avvocate/i bolognesi demoliscono il Ddl 1660

 

21 Ottobre 2024 - 11:03

Parole molto dure dei penalisti e delle penaliste della nostra città contro il nuovo pacchetto sicurezza del Governo, mai una presa di posizione così determinata contro un provvedimento legislativo.

Sul Disegno di legge 1660, l’ennesimo pacchetto sicurezza presentato dal Governo in queste settimane e in discussione in Parlamento, c’è un’importante presa di posizione dell’Ordine degli avvocati di Bologna in cui si chiede al Consiglio nazionale forense di intervenire contro la nuova normativa. Un’avvocata bolognese ha commentatola la circolare dei penalisti bolognesi con parole di stupore: «Da che io ho memoria, un Consiglio dell’Ordine non si era mai esposto in questi termini su un provvedimento legislativo. Nel documento si usano parole che per gli standard del Consiglio dell’ordine sono al “limite del sovversivo”». Nel testo si esprime una forte preoccupazione per il contenuto del disegno di legge “con cui si propone, ancora una volta, l’introduzione di nuovi reati e consistenti incrementi delle pene detentive per reati già esistenti, in un contesto che non solo vede l’ordinamento penale già saturo di un numero indeterminato (ed indeterminabile) di fattispecie delittuose, ma in cui si assiste anche ad una gravissima crisi del sistema carcerario”. Secondo le avvocate e gli avvocati bolognesi questo sviluppo della politica criminale, “oltre a confliggere con i principi di proporzionalità e sussidiarietà, nel caso del Ddl in parola mette in luce quella che da autorevole dottrina

pc 24 ottobre - PALESTINA - VERSO LA SOLUZIONE FINALE?

“LA SITUAZIONE È SEMPRE PIÚ DIFFICILE. MANCA TUTTO. LA GENTE STA MORENDO” CORRISPONDENZA CON SAMI ABU OMAR DALLA STRISCIA DI GAZA. da radio onda d'urto

In Palestina prosegue la morsa letale che l’esercito israeliano stringe dal 5 ottobre intorno al nord, e in particolare l’area di Jabalyia, anche nelle ultime ore martellata da bombardamenti incessanti. Le persone sono circondate da soldati israeliani, carri armati, bombardamenti di artiglieria, quadricotteri e attacchi aerei.

L’Ufficio dei media governativi di Gaza ha annunciato che oltre 770 palestinesi sono stati uccisi e più di 1.000 feriti dopo 19 giorni di attacchi militari israeliani a Jabalia nella parte settentrionale dell’enclave. Diverse le persone arrestate e interrogate, con alcuni colpite. Tel Aviv infatti sostiene che, nelle ultime 24 ore, decina di migliaia di palestinesi stiano lasciando l’area, con 150 arrestati, perchè ritenuti “affiliati ad Hamas”. Impossibile verificare i fatti in modo indipendente, vista l’assenza di media sul terreno, tranne pochissimi reporter palestinesi, spesso presi di miri da cecchini di Tel Aviv.

Bisogna parlare anche delle persone che sono intrappolate sotto le macerie. Molti palestinesi non hanno

pc 24 ottobre - Strage alla Toyota di Borgo Panigale - Mobilitazione!

Grave incidente e nuova strage operaia alla Toyota - Reazione immediata dello Slai cobas per il sindacato di classe - Subito interventi, comizi alle fabbriche, Acciaierie Taranto, Tenaris Dalmine, Fincantieri Palermo, Marcegaglia Ravenna, ecc. - Forte denuncia di padroni e governo - Oggi alla Controinformazione rossoperaia ORE 12.

(Dalle notizie) - Bologna, due operai morti e undici feriti dopo un’esplosione alla Toyota Handling. La strage nello stabilimento di Borgo Panigale. La struttura è crollata parzialmente, a causa di un’esplosione avvenuta all’interno del capannone dell’azienda, che si occupa della progettazione e produzione di carrelli elevatori elettrici, montanti e traslatori. Secondo le prime ricostruzioni, la causa dell’infortunio sarebbe da ricondurre al malfunzionamento di un compressore, che, esplodendo, ha provocato il crollo parziale della struttura. L'azienda è una delle principali aziende del distretto meccanico bolognese e occupa circa 850 persone. A dare l'allarme sono stati proprio gli abitanti della zona, i quali, spaventati dall'esplosione, hanno prontamente avvertito le autorità competenti.

Sono undici le persone ferite e ricoverate a seguito dell'esplosione avvenuta alla Toyota Material Handling di Borgo Panigale a Bologna. Due i decessi. Un lavoratore è morto all'interno dello stabilimento e uno dopo il trasporto in ospedale avvenuto in codice di massima gravità. I feriti sarebbero oltre 20 di cui 2 gravi.
I vigili del fuoco stanno lavorando senza sosta per mettere in sicurezza l’area e cercare eventuali superstiti sotto le macerie. L’intera area intorno allo stabilimento è stata isolata per permettere le operazioni di soccorso e per garantire la sicurezza dei residenti e dei lavoratori della zona.
L’azienda

La Toyota Material Handling è una multinazionale leader nel settore della movimentazione delle merci, con stabilimenti e attività in tutto il mondo. Lo stabilimento di Bologna è un importante polo produttivo, e l’incidente odierno solleva interrogativi sulla sicurezza e sui protocolli di manutenzione all'interno dell'azienda. La zona di Borgo Panigale, che ospita diverse attività industriali, non è nuova a incidenti di questo tipo.

Cgil: “Siamo addolorati e furiosi. I lavoratori muoiono sul posto di lavoro come in una guerra, centinaia di morti all'anno nell'indifferenza della politica e degli imprenditori”. In azienda era in programma uno sciopero per salute e sicurezza. Fim Fiom Uilm Bologna: “Venerdì 25 ottobre, 8 ore di sciopero”. Il comunicato unitario di Fim Fiom Uilm bolognesi parla di “un’ulteriore strage sul lavoro” e annuncia lo sciopero di otto ore del settore metalmeccanico nella giornata di venerdì 25 ottobre. “Per il nostro territorio si tratta dell’ennesima strage di quest’anno”.
"Scioperi c'erano stati anche in passato, l'ultimo per alcuni nuovi strumenti su cui i lavoratori chiedevano il collaudo. In passato c'era stato anche un incendio nel reparto verniciatura”.

pc 24 ottobre - 7 anni di udienze del processo Ilva "Ambiente svenduto" di 1° grado raccoltati in un libro - Per richiederlo: WA 3519575628 - slaicobasta@gmail.com

Ci sono stati 7 anni di processo di 1° grado, 7 anni di udienze, in generale molto ricche, sia positive sia negative.

Quando noi abbiamo detto che non è accettabile che il processo di primo grado venga cancellato abbiamo pensato anche a tutte queste centinaia di udienze, alle testimonianze operaie, di periti, medici, ecc. E perché questi anni non vadano affatto dimenticati neanche dalle parti civili, soprattutto operai dell’Ilva, abitanti dei quartieri, lavoratori cimiteriali, perchè la loro storia non venga buttata a mare impunemente, abbiamo raccolto le udienze principali in un libro.

Leggendo il racconto di queste udienze ci si rende conto come questo processo sia stato ed è un processo storico. Storico non solo per la quantità degli imputati, che in un certo senso rappresentano l'intero sistema del capitale, ci sono i padroni, ma ci sono tutti i complici che permettono che i padroni impunemente possano far morire, fare ammalare, che possano sfruttare, per il solo scopo del loro massimo profitto. E parliamo delle Istituzioni, del governo, degli Enti che dovrebbero fare i controlli, ma anche della Chiesa, delle forze dell'ordine. Tutti c'erano in questo processo di primo grado. Chiaramente molti reati sono andati in prescrizione e se questo processo effettivamente va a finire a Potenza tanti altri reati andranno in prescrizione. 

Ma storico soprattutto perchè è una efficace, lucida radiografia del modo di produzione capitalista

Queste udienze di primo grado testimoniano come, se gli operai potevano parlare, se potevano dire no, era possibile non inquinare, come era possibile che gli operai non morissero cadendo dalle gru. o schiacciati sul treno nastri, come era possibile che la salute e la stessa vita degli operai e della cittadinanza non fosse in costante grave pericolo. E gli operai lo denunciavano, indicavano anche cosa fare perchè ci fosse sicurezza. Ci sono loro testimonianze veramente illuminanti, come anche quelle di alcuni periti, di alcuni medici, di alcune associazioni, ecc., che dimostrano che se una fabbrica fosse nelle mani degli operai, in un altro sistema sociale politico di "potere operaio", anche una fabbrica siderurgica potrebbe non essere nociva.

Riprendiamoci il processo di 1° grado, riprendiamoci quelle testimonianze.

Ma anche le cose dette dagli avvocati degli imputati sono importanti. Perché argomentando la "legittimità" dell’azione criminale dei padroni, legittimano il sistema di sfruttamento, di attacco alle vite, alla salute, come la normalità del capitale. Come diceva un avvocato in un'udienza: ma che vi credete? Che la fabbrica sia un prato verde? Che pensate (quando si parlava degli attacchi al posto di lavoro) che l'Ilva sia un ammortizzatore sociale?
Ecco, anche quelle le dichiarazioni, quelle testimonianze è bene leggerle, perché, appunto, anche esse contribuiscono a mostrare la barbarie del capitalismo, non solo dei padroni, ma insieme dei rappresentanti dello Stato, delle Istituzioni; e contribuiscono a mostrare che ci sono due classi, e che i proletari devono essere i "becchini" del sistema del capitale, per un mondo senza sfruttamento, ingiustizie.


pc 24 ottobre - MOUSSA DIARRA, “PER NON DIMENTICARLO”. SABATO 26 OTTOBRE MANIFESTAZIONE PER CHIEDERE VERITÀ E GIUSTIZIA

 da radio onda d'urto

Radio Onda d’Urto ha realizzato uno speciale su Moussa Diarra, cittadino maliano ventiseienne ucciso dalla polizia ferroviaria domenica 20 ottobre a Verona. Il materiale utilizzato per lo speciale, è stato registrato lunedì 21 ottobre, durante il momento spontaneo di commemorazione che si è svolto nel luogo dove Moussa è stato ucciso, il piazzale della stazione Porta Nuova di Verona. Oltre 300 persone sono passate dalla stazione tra le ore 18 e le 20, per lasciare un saluto, un messaggio, un fiore o un lumino. Numerosi anche gli interventi al megafono, che vi proponiamo in parte all’interno dello speciale.

La prima parte dello speciale Moussa Diarra, per non dimenticarlo (25 minuti). Ascolta o scarica

La seconda parte dello speciale Moussa Diarra, per non dimenticarlo (30 minuti). Ascolta o scarica

Compagni e compagne del Paratod@s e le realtà associative solidali, invitano a partecipare mercoledì 23, a partire dalle ore 18, all’assemblea aperta che si terrà presso il Laboratorio Autogestito Paratod@s, in Viale Venezia 51 a Verona, per discutere i prossimi passi necessari per garantire verità e giustizia per Moussa Diarra, e per proseguire nel percorso collettivo di ri-animazione sociale e solidale dell’area verde ICISS a Quinzano.

E’ stata inoltre fissata una manifestazione per chiedere “Verità e giustizia per Moussa”, si svolgerà sabato 26 ottobre con concentramento alle ore 14 in piazza Bra, a Verona.

pc 24 ottobre - Il fallimento dell'operazione-immagine di Meloni sulla deportazione dei migranti in Albania e l'attacco fascista ai giudici


La settimana scorsa l'operazione di deportazione di 16 migranti in Albania nel cosiddetto "centro", in attesa della verifica dei permessi d'asilo per poi essere successivamente espulsi, è andata molto male al governo Meloni, perché innanzitutto non si capiva a quali criteri dovevano corrispondere i 16 migranti. Infatti 4 di essi erano ammalati e sono dovuti essere rimpatriati e 2 erano minori.

Ma, oltre al danno, per il governo Meloni si è aggiunta subito dopo la beffa con la sentenza dei giudici che, sulla base della legge, hanno deciso che tutti e 12 i migranti deportati nel centro in Albania che fanno richiesta di asilo all'Italia dovevano immediatamente rientrare in Italia affinché potesse essere esaminata la loro richiesta d’asilo perché considerati - giustamente - migranti provenienti da paesi non sicuri. 

La Meloni cercava di affermare questa operazione-immagine, demagogica, elettorale, propagandistica e porla a servizio degli interessi di tutti i paesi imperialisti europei che hanno appoggiato questa decisione, innanzitutto la von der Leyen, perché hanno visto in questo una soluzione anche per loro e una opportunità per scaricare ulteriormente sui paesi di primo arrivo, come l'Italia, la patata bollente, ben sapendo che il governo Meloni proprio in quella maniera ha cercato di risolverla. Quindi, mentre riceveva gli elogi diretti o indiretti, ufficiali o ufficiosi, veri o gonfiati dalla stampa di governo su questa operazione, il NO dei giudici ha creato estremo imbarazzo e ha fatto fallire sul nascere questa operazione.

La reazione del governo è stata assolutamente inaccettabile perché si è scatenata una campagna contro i magistrati che si lega ad altre campagne in atto da tempo contro di essi e in particolare quelli che si occupano dei migranti e della tutela dei loro diritti, non dimentichiamo che Salvini è sotto processo e in odor di condanna per il suo ignobile comportamento razzista, disumano, nei confronti dei migranti all'epoca in cui era ministro degli Interni.

Il governo e la Meloni stessa hanno scatenato i loro giornali, il loro ministro Nordio - una persona disgustosa, un giudice da sempre a servizio dei padroni delle grandi ricchezze, e messo lì proprio per colpire i giudici e la magistratura in maniera ignobile e scandalosa.

La Meloni ha reagito non certo cercando di vedere se i giudici avessero ragione o torto ma considerandoli oppositori antigovernativa a prescindere, e lanciando, oltre che una sfrenata campagna di insulti e di minacce, anche l’intenzione di fare leggi ulteriormente a favore del governo contro i giudici, togliendo loro ogni possibilità che le leggi innanzitutto debbano essere verificate con la loro compatibilità sia con la Costituzione sia con le norme esistenti attualmente a livello nazionale e internazionale in materia. Come intende intervenire il governo? Dato che i giudici hanno rimandato questi migranti perché provenienti da paesi che non sono sicuri - e chiaramente il Bangladesh e l'Egitto non lo sono - allora il governo vuole fare una legge che ridefinisca i “paesi sicuri” non sulla base della realtà ma sulla base di quello che il governo considera “paesi sicuri” dove deportare i migranti.

A questo si aggiunge l'altro ignobile intervento della cosiddetta seconda carica dello Stato, La Russa, un fascista storicamente e punto di riferimento oggi di un regime di stampo moderno fascista. La Russa, che dovrebbe tutelare le Istituzioni, ha subito dichiarato che serve modificare la Costituzione, cioè ridefinire i poteri tra governo e giudici, tra i poteri dello Stato, sapendo che questo è esattamente parte di una visione fascista, autoritaria, della magistratura e della legge.

L'operazione "Albania" è anche fallita per opera delle prime notizie che vengono da questi cosiddetti “centri”, ad esempio dal centro di Gjader, dove, come riporta la Stampa, si è levata“la rabbia degli agenti italiani, manca anche lo spazzolone del water… Se lo Stato non rispetta noi, figuriamoci i migranti”. 

Quindi si può ben capire come questa operazione sia, oltre che disumana e di stampo coloniale, fondata sulla deportazione, volta ad affermare ancor di più la natura di questo governo, a cavalcare i sentimenti razzisti seminati nelle file del popolo e a farsene interprete.

pc 24 ottobre - Un mese di sciopero alla Samsung Chennai nel mezzo di una repressione statale crescente - estratti

Peoples Dispatch | peoplesdispatch.org
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

11/10/2024

Sia la direzione di Samsung che il governo si sono rifiutati di riconoscere il sindacato Samsung India Workers Union (SIWU), la principale richiesta dei lavoratori in sciopero.

[Il presidente della CITU A. Soundararasan e E. Muthukumar arrestati (Foto: CPIM Tamilnadu)]

Centinaia di lavoratori in sciopero dello stabilimento Samsung India di Chennai, compresi i loro leader, sono stati arrestati e la sede dello sciopero è stata smantellata dalla polizia dello Stato del Tamil Nadu mercoledì 9 ottobre.

Tra i leader arrestati figurano A Soundararajan, presidente del Centro per i sindacati indiani (CITU) dello Stato del Tamil Nadu, e E Muthu Kumar, presidente del sindacato dei lavoratori di Samsung India

pc 24 ottobre - India il funerale di Saibaba - info

In spagnolo - facilmente comprensibile

  Yeni Democracy - Info

El viejo y putrefacto estado indio no pudo finalmente con el camarada G.N Saibaba, quién pasa a la inmortalidad, pasa con una sonrisa a ser parte de la historia, historia de los que finalmente vencerán, porque quién vive como Saibaba es porque sabe justamente, que los comunistas estamos condenados a triunfar.

Ceremonia fúnebre por el inmortalizado maoísta Saibaba

El profesor Manoranjan Mohanty habló en el programa conmemorativo: "Nos esforzamos mucho por salvarlo. Sin embargo, no tuvo éxito. El gobierno lo mató. Esta no es una muerte ordinaria. Es hora de abolir la UAPA (Ley de Prevención de Actividades Ilegales). La vida de muchas personas se arruina debido a esto". Mohanty dijo que Saibaba tiene una tradición combativa y que eso debe llevarse más allá. "LA SONRISA DE SAI ME INSPIRÓ A LUCHAR" Hemant Mishra, quien estaba en la cárcel con Saibaba, también asistió al programa conmemorativo. Recordando su historia de 10 años de lucha, dijo: "La sonrisa de Sai nos inspiró a todos a luchar. Fue torturado tanto en la cárcel que no sobrevivió mucho tiempo después de ser liberado de la prisión". Recordando sus días en prisión, Hemant dijo que tuvieron que hacer una huelga de hambre en la cárcel por nuestras demandas. "También tuvimos que hacer una huelga de hambre en la cárcel por nuestras demandas. La situación era tan mala que Saibaba ni siquiera se bañó en una bañera, a pesar de que estaba discapacitado. Es por eso que no pudo ir al baño durante dos días. Hicimos una huelga de hambre en la cárcel, después de la cual le dieron una silla de ruedas para bañarse. Mientras estaba en prisión, su cuerpo había dejado de funcionar al 90 por ciento. Tenía una piedra en el estómago. Sus riñones también resultaron dañados y finalmente sufrió un ataque al corazón después de la cirugía. Fue asesinado por el gobierno. Pero vamos a llevar su lucha adelante".
Saibaba için anma programı.

El programa de conmemoración comenzó con las consignas "Libertad para los presos políticos" y "Viva la Revolución". Los estudiantes también colgaron fotos de Saibaba en el área donde se llevará a cabo el programa conmemorativo. En el programa de conmemoración se explicaron las severas torturas que sufrió Saibaba durante su cautiverio. Se describió la lucha de Saibaba y su trabajo en favor de las tribus dalit. Se dijo que las ideas de Saibaba se mantendrán vivas.

Saibaba için anma programı.

“SAİ’NİN GÜLÜMESEMESİ MÜCADELE ETME KONUSUNDA İLHAM VERİYORDU”

Saibaba ile birlikte hapiste bulunan Hemant Mishra da anma programına katıldı. 10 yıllık mücadele geçmişini hatırlatarak, “Sai’nin gülümsemesi hepimize mücadele etme konusunda ilham veriyordu. Hapishanede o kadar işkence gördü ki, hapisten çıktıktan sonra uzun süre hayatta kalamadı.” dedi. Hapishane günlerini hatırlatan Hemant, taleplerimiz için hapishanede açlık grevine gitmek zorunda kaldıklarını söyledi. Hemant, “Taleplerimiz için hapishanede de açlık grevi yapmak zorunda kalmıştık. Durum o kadar kötüydü ki Saibaba’nın banyo yapabilecek bir düzeni bile yoktu, oysa kendisi engelliydi. Bu yüzden iki gün boyunca banyoya gidemedi. Hapishanede açlık grevi yaptık, bunun ardından ona banyo için tekerlekli sandalye verildi. Hapishanedeyken vücudu yüzde 90 oranında çalışmayı bırakmıştı. Midesinde taş vardı. Böbrekleri de hasar gördü ve sonunda ameliyattan sonra kalp krizi geçirdi. Hükümet tarafından öldürüldü. Ama onun mücadelesini ileriye taşıyacağız.”

“SAİBABA LAL SALAM”

Defensores de los derechos humanos, familiares de Saibaba y líderes políticos se reunieron para apoyar al Prof. G.N. Saibaba el lunes 14 de octubre por la mañana, cuando fue llevado al Monumento a los Mártires en Gun Park, cerca de la Asamblea de Telangana.

Saibaba’nın aile üyeleri, insan hakları savunucuları ve siyasi partiler liderleri, Saibaba’nın mezarını bir süre anıtta tutmak istedi. Polis, izin vermeyerek engel olmaya çalıştı. Saibaba’nın naaşı taşıyan