La settimana scorsa l'operazione di deportazione di 16 migranti in Albania nel cosiddetto "centro", in attesa della verifica dei permessi d'asilo per poi essere successivamente espulsi, è andata molto male al governo Meloni, perché innanzitutto non si capiva a quali criteri dovevano corrispondere i 16 migranti. Infatti 4 di essi erano ammalati e sono dovuti essere rimpatriati e 2 erano minori.
Ma, oltre al danno, per il governo Meloni si è aggiunta subito dopo la beffa con la sentenza dei giudici che, sulla base della legge, hanno deciso che tutti e 12 i migranti deportati nel centro in Albania che fanno richiesta di asilo all'Italia dovevano immediatamente rientrare in Italia affinché potesse essere esaminata la loro richiesta d’asilo perché considerati - giustamente - migranti provenienti da paesi non sicuri.
La Meloni
cercava di affermare questa operazione-immagine, demagogica, elettorale,
propagandistica e porla a servizio degli interessi di tutti i paesi imperialisti
europei che hanno appoggiato questa decisione, innanzitutto la von der
Leyen, perché hanno visto in questo una soluzione anche per loro e una
opportunità per scaricare ulteriormente sui paesi di primo arrivo, come l'Italia,
la patata bollente, ben sapendo che il governo Meloni proprio in quella maniera ha cercato
di risolverla. Quindi, mentre riceveva gli elogi diretti o indiretti, ufficiali
o ufficiosi, veri o gonfiati dalla stampa di governo su questa operazione, il
NO dei giudici ha creato estremo imbarazzo e ha fatto fallire sul nascere questa
operazione.
La reazione del governo è stata assolutamente inaccettabile
perché si è scatenata una campagna contro i magistrati che si lega ad altre
campagne in atto da tempo contro di essi e in particolare quelli che si
occupano dei migranti e della tutela dei loro diritti, non dimentichiamo che
Salvini è sotto processo e in odor di condanna per il suo ignobile
comportamento razzista, disumano, nei confronti dei migranti all'epoca in cui
era ministro degli Interni.
Il governo e la Meloni stessa hanno scatenato i loro
giornali, il loro ministro Nordio - una persona disgustosa, un giudice da
sempre a servizio dei padroni delle grandi ricchezze, e messo lì proprio per
colpire i giudici e la magistratura in maniera ignobile e scandalosa.
La Meloni ha reagito non certo cercando di vedere se i giudici avessero ragione o torto ma considerandoli oppositori antigovernativa a prescindere, e lanciando, oltre che una sfrenata campagna di insulti e di minacce, anche l’intenzione di fare leggi ulteriormente a favore del governo contro i giudici, togliendo loro ogni possibilità che le leggi innanzitutto debbano essere verificate con la loro compatibilità sia con la Costituzione sia con le norme esistenti attualmente a livello nazionale e internazionale in materia. Come intende intervenire il governo? Dato che i giudici hanno rimandato questi migranti perché provenienti da paesi che non sono sicuri - e chiaramente il Bangladesh e l'Egitto non lo sono - allora il governo vuole fare una legge che ridefinisca i “paesi sicuri” non sulla base della realtà ma sulla base di quello che il governo considera “paesi sicuri” dove deportare i migranti.
A questo si aggiunge l'altro ignobile intervento della
cosiddetta seconda carica dello Stato, La Russa, un fascista storicamente e punto di riferimento oggi di un regime di stampo moderno
fascista. La Russa, che dovrebbe tutelare le Istituzioni, ha subito dichiarato che serve modificare la
Costituzione, cioè ridefinire i poteri tra governo e giudici, tra i poteri
dello Stato, sapendo che questo è esattamente parte di una visione fascista,
autoritaria, della magistratura e della legge.
L'operazione "Albania" è anche fallita per opera delle prime notizie che vengono da questi cosiddetti “centri”, ad esempio dal centro di Gjader, dove, come riporta la Stampa, si è levata“la rabbia degli agenti italiani, manca anche lo spazzolone del water… Se lo Stato non rispetta noi, figuriamoci i migranti”.
Quindi si può ben capire come questa operazione sia, oltre che disumana e di stampo coloniale, fondata sulla deportazione, volta ad affermare ancor di più la natura di questo governo, a cavalcare i sentimenti razzisti seminati nelle file del popolo e a farsene interprete.
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