venerdì 22 novembre 2024

pc 22 novembre - Per la Sanità ci vuole una reale rivolta sociale - Il legame politico/affaristico tra Meloni e la sanità privata


E’ riuscito lo sciopero nel settore Sanità con adesioni abbastanza alte, con punte dell’85%, anche se in generale sarà stata una percentuale più bassa. Ma non è questione di numero, è che tanti hanno partecipato alla manifestazione e sicuramente lo sciopero è largamente condiviso, non solo dall'intero mondo della Sanità, intendendo con questo medici, infermieri, personale sanitario in generale e soprattutto dai tanti giovani e, soprattutto, nell'ambito della Sanità privata. Questo sciopero è importante perché proprio intorno alla Sanità il governo ha fatto pura demagogia, dicendo di avere aumentato i fondi quando sono più o meno gli stessi degli altri anni che, col tasso di inflazione, sono molto diminuiti, ma soprattutto si tratta di cifre che erano già nettamente al di sotto dei bisogni e delle esigenze degli ospedali e di tutte le strutture sanitarie.

La mobilitazione è stata soprattutto un atto di denuncia perché dovunque è stato possibile i partecipanti allo sciopero e alle manifestazioni hanno fatto fortissime denunce della situazione che riguardano le condizioni generali in cui sono lasciati gli ospedali, le strutture sanitarie pubbliche. “Un solo dottore in corsia per 100 pazienti” dicono i dottori, per non dire degli infermieri oberati da straordinari e da supercarichi di lavoro. Ogni medico si occupa almeno di 2000 casi, 60 ore alla settimana.

È evidente che in questo tipo di condizione lo stato dei malati non sia il migliore ed è chiaro che vi possono essere dei momenti di forte tensione tra i familiari dei malati e il personale sanitario che a volte

sfociano in gesti di carattere violento - comunque inaccettabili – ma la violenza si deve esercitare verso il governo, i padroni e il sistema che ha ridotto in queste condizioni la Sanità!

Non solo chi ha la sfortuna di ammalarsi e di essere curato negli ospedali o, in generale, ad aver bisogno di cure, si trova in grandissima difficoltà. Praticamente la Sanità privata viene privilegiata, la Sanità pubblica viene sacrificata e la cosa avviene in spregio sia della Costituzione, sia delle promesse e delle indicazioni che vengono fatte in generale da tutti i governi perché questo stato della Sanità è stato voluto con le privatizzazioni, con il privilegiare la Sanità privata, con l'indirizzare anche medici, specialisti, verso la Sanità privata che è diventato un business, un affare, una fonte di profitto ai danni dei malati e della popolazione. Innanzitutto sono i proletari, le masse popolari più povere, i migranti, che sono sempre di più privati del loro diritto alla salute, a essere curati, e ogni volta che hanno problemi si devono scontrare con una situazione impossibile fatta da liste d'attesa infinite, al costo dei medicinali, perché molti medicinali si comprano direttamente senza passare per le strutture sanitarie.

Queste manifestazioni sono state importanti perché innanzitutto da questo settore si doveva levare un grido di protesta, di rivolta. E siccome si tratta alla fin fine di medici molto differenziati tra loro è evidente che si tratta del passaggio di un ampio settore nel campo dell'opposizione al governo attuale che in maniera ostentata fa peggio dei governi di prima, anche come ideologia, che è quella del lasciar fare, del neoliberismo selvaggio e delle privatizzazioni che sono uno degli aspetti del programma di questo governo.

Si è detto nelle manifestazioni che se lo sciopero non dovesse bastare si dovrà arrivare a dimissioni di massa. Certo, come forma di protesta può essere anche accettabile, ma il problema è che le dimissioni le devono dare il governo a partire dall'ineffabile ministro della Sanità che dice che va tutto bene quando non va bene niente e quindi la lotta non è con un'ulteriore passaggio di dimissioni dimostrative di massa, ma con l'alzare il tiro, paralizzare nuovamente l'intero settore, chiedendo a gran voce le dimissioni del governo.

E se il mondo della Sanità si muoverà in questo senso, non dovrà mancare assolutamente il sostegno alla protesta dalle fasce del proletariato, dalle fabbriche, dai posti di lavoro, dai lavoratori in genere, dalla popolazione. Occorre che tutto questo fronte entri in campo sulla Sanità, perché appare fin troppo chiaro che i fondi per la Sanità come per i servizi sociali, per la scuola, non ci sono perché l'indirizzo prevalente del bilancio dello Stato è mettere in sicurezza i profitti dei padroni e delle banche, mettere in sicurezza le armi, il gigantesco aumento delle spese militari.

Quanti malati si potrebbero assistere, quante strutture ospedaliere potrebbero essere potenziate con il costo di un missile, quanto organico, tecnologia, medicina di base - che è un terreno fondamentale della salute dei proletari e delle masse e in particolare delle fasce più deboli come sono gli anziani – si sarebbero potuti potenziare con i costi per l'armamento in funzione della guerra?

Sarebbe bastata la Sanità per dichiarare uno sciopero generale come “rivolta sociale” - di cui parlano a chiacchiere i sindacalisti e a volte anche parte di fasce del movimento; una sanità in cui ogni giorno c'è un braccio di ferro col governo su singole questioni, su questioni centrali per i lavoratori e per le popolazioni. Contro questa grave situazione occorre lottare in forme nuove, paralizzando per più giorni le strutture sanitarie e produttive per creare un'emergenza per cui o va via il governo o la Sanità deve essere potenziata. Vale di più uno sciopero generale per la Sanità che paralizzi effettivamente e che diventi braccio di ferro col governo che scioperi generali con piattaforme infinite, da “elenco della spesa”, quando su ciascuno di essi si sa bene che il governo non farà nessun passo indietro, anzi.

E quindi noi siamo per la rivolta sociale a partire dai problemi reali delle masse, rivolta sociale per il lavoro, rivolta sociale per la Sanità, rivolta sociale nella Scuola, rivolta sociale per il salario, perché non solo vengono penalizzate le fasce più povere con l'odiosa questione del reddito di cittadinanza abolito, non viene concesso il salario minimo, ma vengono sempre di più tagliati i salari su cui incide il carovita, l'aumento delle spese energetiche originate anche dalle guerre in corso, dall'Ucraina al Medio Oriente.

C'è un rapporto tra carovita e guerra, anche se è una favola che il carovita dipende dalla guerra, il carovita dipende dal rapporto salario-prezzi-profitti che si scarica sui lavoratori per difendere i profitti dei padroni. Il carovita c'è quando c'è la guerra così come quando non c’è. Ma quando c'è una tendenza alla guerra, quando c’è la corsa agli armamenti, questi incidono nella lotta per il carovita. Quindi su tutto questo è necessaria la rivolta sociale.

Ma torniamo alla questione della Sanità.

La Sanità non è soltanto un problema legato alla spesa pubblica, è legato anche al sistema di potere gestione di questo paese. La Sanità privata è parte integrante del sistema di governo, è una grandissima lobby presente in Parlamento e legata a mani e piedi ai governi in generale.

Prendiamo ad esempio un caso esemplare, il caso della Puglia, con Gemmato che fa il bello e il cattivo tempo da un po’ ed in particolare da quando è stato eletto con il governo Meloni.

Gemmato è un deputato di Fratelli d'Italia, che è stato miracolato da queste elezioni, ed è diventato sempre di più un potente/potentato della Puglia oltre che un sottosegretario - guarda un po’- alla Sanità, "perché Gemmato è un farmacista" (!?). Gemmato è anche l'amico di famiglia della Meloni, perché, come la Meloni ha dichiarato, sua figlia si trova bene con le bambine di Gemmato e questo basta e avanza per spiegare la folgorante carriera di Gemmato che nel periodo del G7 di Puglia e negli “svernamenti” ripetuti del governo, della Meloni e del suo cerchio magico - la sorella, l'ex compagno, tutta una genia di persone che vanno in Puglia - ha usato anche il volano del G7 per avere un ruolo dall'inizio alla fine.

Allora tutto questo ha a che fare con la Sanità? Certo che ha a che fare con la Sanità, perché proprio nelle settimane scorse è scoppiato il problema su cui ci dovrebbe essere un'indagine della magistratura riguardante i soldi stornati dalla Sanità pubblica verso la Sanità privata e verso Therapia, una società privata che opera nell'ambito della Sanità, di cui Gemmato possiede delle quote. Ci sono stati intercettazioni con cui Gemmato indicava agli ammalati di rivolgersi alla società privata Therapia proprio perché questa società è sua. La società Therapia - sempre dall'inchiesta - ha donato 10.000 € al partito e questo è ufficiale. Quindi c'è un rapporto stretto tra l'azienda sanitaria di Gemmato e i fondi del partito, un rapporto stretto tra la Meloni e la nomina a sottosegretario di Gemmato. Tutto questo conflitto di interessi Gemmato non ha potuto in nessuna maniera smentirlo.

Spostiamoci dalla Puglia, andiamo in altre regioni dove il nuovo governo è strettamente legato alle strutture sanitarie e dove ha conquistato dei risultati importanti anche in materia di elezioni amministrative per capire lo stretto legame che c'è tra il partito della Meloni, tra la Meloni e il suo cerchio magico, tra la Meloni e i suoi ministri, tra Meloni la sua famiglia e le strutture private della Sanità. Quindi l'indirizzo del governo in direzione della Sanità privata, risponde a logiche, non solo interne al programma generale di liberismo in materia di spese sociali e di servizi sociali, ma risponde agli interessi privati, al sistema di corruzione, collusione, che esiste intorno a questo governo.

Allora è anche su questo occorre che la lotta sociale alzi lo sguardo, perché non si può pensare di rivendicare una migliore Sanità e lasciare che il governo sia gestito da chi ha legami stretti con le espressioni più pure della Sanità privata e intorno a questo costruisce il suo sistema di potere, il suo finanziamento, i suoi ministri. Occorre che la lotta sociale diventi politica, ma non nel senso di fare un polverone di parole d'ordine politiche dove c'è tutto e il contrario di tutto, ma perché si comprenda che c'è un nesso tra questo governo e gli effetti sulla Sanità, ma potremmo parlare della Scuola così come di tanti altri settori.

Questo intreccio tra politica e affari, tra sistema politico e sistema affaristico, è uno dei nodi di questo governo che porta alle estreme conseguenze; per cui senza cacciare il governo non si potrà avere alcun miglioramento del sistema sanitario e siccome questo è un anello fondamentale della vita quotidiana delle persone che intorno alla Sanità spendono soldi oltre che preoccupazioni questo intreccio deve essere e può essere spezzato solo con la rivolta sociale che porti alla caduta di questo governo e all'attacco generale al sistema che questo governo rappresenta come parte più generale del sistema capitalista.

Richiedere che i grandi fondi investiti per la guerra vengano spostati sulla Sanità è una buonissima intenzione che però non troverà alcuna accoglienza da questo governo, come sicuramente è stato anche dagli altri governi che l'hanno preceduto, perché quando l'hanno preceduto. Il Covid che avrebbe dovuto essere il punto di svolta per la drammatica situazione non è stato così, né poteva essere così, perché come il Covid è originato da questo sistema, tutto ciò che riguarda la Sanità è originata dalle leggi del Capitale e dell'imperialismo nella sua fase putrescente e parassitaria, nella fase della tendenza alla guerra, nella fase in cui i governi, per rappresentare questo interesse, svolgono la funzione più diretta di comitati d'affari - anzi di procacciatori di affari - per le fasce ricche della Sanità che sono ultra protette, ultra privilegiate.

Su questa base ben vengano le manifestazioni e la protesta dei medici e degli ospedalieri, ma si deve andare ad una reale rivolta sociale, che sul fronte della Sanità avrebbe tutte le ragioni per andare a fondo.

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