da notav.info
Questa mattina 27 luglio 10.000 persone sono partite da Venaus per raggiungere i cantieri della devastazione.
Diecimila
giovani e giovanissimi ma anche anziani. Come tradizione del Movimento
No Tav le grandi occasioni sono attraversate da tutti e tutte coloro che
hanno a cuore la difesa della propria terra e vogliono opporsi alla
militarizzazione e all’occupazione da parte di chi legittima la
realizzazione di opere mortifere ed ecocide.
Moltissimi e moltissime giovani che hanno preso parte al
Movimento in solidarietà alla Palestina, hanno partecipato oggi alla
marcia per lottare anche qui per la liberazione dei popoli e dei
territori.
Il popolo no tav oggi ha dimostrato dignità e determinazione riprendendosi i luoghi simbolo della resistenza in Valsusa.
Un
parte del corteo partito da Venaus ha raggiunto il cantiere di San
Didero superando i jersey posti sulla statale e arrivati al fortino uno
striscione in solidarietà alla Palestina è stato srotolato sul cancello
Dopodiché, sotto il getto dell’idrante metri di concertina sono stati divelti e il cantiere è stato circondato da più punti.
La marcia che si è diretta verso il presidio dei Mulini è riuscita a raggiungerlo da diversi lati:
molti
e molte No Tav hanno proseguito sul sentiero gallo romano arrivando al
primo sbarramento posto dalle forze dell’ordine sulla strada, riuscendo
ad abbatterlo e ad oltrepassarlo, occupando una parte di carreggiata
dell’A32 all’altezza dello svincolo danneggiando alcuni mezzi di lavoro
dell’autostrada.
Chi invece ha intrapreso i sentieri della Val
Clarea, è riuscito a raggiungere e riprendersi il Presidio dei Mulini
circondando il cantiere di Chiomonte da più lati. Qui, a ritmo dei
fuochi d’artificio, nonostante un fitto lancio di lacrimogeni, i jersey
sono stati abbattuti e le reti tagliate, invadendo così il cantiere dove
sono stati messi fuori uso diversi mezzi e macchinari utili alla
devastazione. Da qui sventolavano la bandiera palestinese e No Tav.
Si parte e si torna insieme per il Movimento No Tav non è solo
uno slogan e infatti la marcia ha ripreso i sentieri lasciando dietro di
sé un importante segnale contro la devastazione del territorio e chi la
mette in atto.
La forza del movimento scandisce il passo, continua
ad essere sorprendente in barba ai continui attacchi della questura e
prefettura scrivendo la parte giusta della storia!
Avanti No Tav!
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