sabato 6 novembre 2021

Denuncia - GOVERNO SERVITOR DEI PADRONI - ORA E' ESPLICITO: LE ISPEZIONI NELLE AZIENDE SI FANNO CON ACCORDO COI PADRONI

I Lavoratori, le lavoratrici se lo devono dimenticare di poter essere difesi dall'Ispettorato del Lavoro,  il rischio piuttosto che le loro denunce vengano valutate prima con le aziende (se è il caso o meno...); i padroni saranno preavvisati e faranno sparire con congruo anticipo lavoratori a nero, o lavoratori che vogliono parlare troppo. Per non parlare delle ispezioni sulla sicurezza: saranno sempre più una presa in giro, una seconda violenza ai lavoratori uccisi sul lavoro, le ispezioni saranno basate solo sulla documentazione aziendale (che chiaramente è fatta in regola).

Draghi aveva annunciato l'aumento degli ispettori; ma vi sarà così solo un aumento dei consiglieri dei padroni.

Non è proprio una novità, in tutti questi anni anche i governi precedenti hanno lavorato per ridurre al minimo le ispezioni e rendere gli ispettori totalmente inoffensivi per le aziende, ma ora Brunetta fa un ulteriore grave passaggio.

NON DEVE PASSARE!

Brunetta. “Niente più ispezioni a sorpresa nelle aziende”. Solo visite di cortesia

di Sergio Cararo

Al massimo entro i prossimi 18 mesi il governo dovrà mettere in campo uno o più decreti legislativi sulla semplificazione dei controlli alle imprese rendendoli “meno vessatori e ossessivi”.

L’annuncio viene dal ministro della Funzione pubblica, Renato Brunetta, in un convegno promosso da Anitec-Assinform (l’associazione italiana delle tecnologie dell’informazione legata a Confindustria) e dedicato al “Procurement pubblico del digitale per la trasformazione del Paese”. A riferirne è il quotidiano economico Italia Oggi.

Dunque niente più ispezioni o controlli inaspettati sulle imprese. Le modalità e la frequenza delle verifiche sulle aziende saranno programmate secondo princìpi di “efficacia, efficienza e proporzionalità,

Internazionalismo - Importante messaggio ricevuto da maoist road e pubblicato dal Comitato internazionale di sostegno alla guerra popolare in India - ICAPWI

message received from maoist road

Our thanks on behalf of the Communist Party of India (Maoist) for making the call for a new international campaign on 24th November in support of the India People's War against the fascist repression Prahar 3 successful.

with revolutionary greetings

abhay


pubblicato da ICSPWI - info perla campagna csgpindia@gmail.com

India vermella - 
POSTADO POR ICSPWI ⋅ 5 DE NOVEMBRO DE 2021

NOSSOS AGRADECIMENTOS EM NOME DO PARTIDO COMUNISTA DA ÍNDIA (MAOISTA) 
POR FAZER A CONVOCAÇÃO PARA UMA NOVA CAMPANHA INTERNACIONAL 
EM 24 DE NOVEMBRO EM APOIO À GUERRA DO POVO DA ÍNDIA 
CONTRA A REPRESSÃO FASCISTA PRAHAR 3 COM SUCESSO.

COM SAUDAÇÕES REVOLUCIONÁRIAS

ABHAY

l'appello per la campagna

I comitati di sostegno alla guerra popolare in India di Galizia e Italia fanno appello al

Internazionalismo - Rivolta delle masse contadine peruviane, il governo decreto un intervento militare - info da AND

PERÚ: ¡Levantamiento campesino sacude Perú! El gobierno decreta 'intervención militar' (AND)



En medio de un levantamiento campesino peruano generalizado, el gobierno decreta la intervención militar. Foto: Apumayo

Cientos de campesinos peruanos luchan contra los monopolios mineros. Entre las acciones de las masas en lucha destacan las huelgas, paros, sabotajes con incendios en instalaciones e incluso confiscaciones. Desencadenada a fines de octubre, la lucha se extendió por todo el país, desde los departamentos de Ayacucho, Lima, Ancash, Loreto y Piura y continúa.

Perú es uno de los mayores productores mundiales de plata, cobre y oro. La minería es uno de los motores económicos del capitalismo burocrático en Perú. Y también es uno de los más responsables, junto con el latifundio del que depende, de la miseria de los campesinos e indígenas peruanos.

Cientos de miles de campesinos luchan contra este tipo de actividades mineras, que califican de depredadoras. La minería desaloja a los campesinos de sus tierras, obligándolos a trabajar a cambio de salarios miserables, a menudo en relaciones precapitalistas. La explotación de minerales, sobre todo, también devasta el entorno geográfico e impide que se cultiven las tierras vecinas, aumentando la proporción de campesinos que se ven obligados a vender su parcela y engrosar las filas de la masa de asalariados. Todo con el objetivo de enviar grandes remesas de utilidades, derivadas de la explotación de la mano de obra en la extracción de la riqueza natural peruana, a los países imperialistas, sedes de empresas mineras.

AYACUCHO: CIENTOS QUEMAN EMPRESA MINERA



Los campesinos incendian la empresa minera Apumayo. Foto: Apumayo

El 29 de octubre, alrededor de 500 campesinos organizados para reclamar sus derechos invadieron las instalaciones de la empresa monopolista minera de oro Apumayo, en Ayacucho. Los campesinos reclaman el cierre definitivo de las minas Apumayo, Inmaculada (Ares), Breapampa y Pallancata. Desde el día anterior, los mineros de las provincias Ayacuchan de Lucanas, Parinacochas y Páucar del Sara habían estado en huelga contra las empresas mineras imperialistas.

La policía fue convocada por la empresa imperialista y reprimió a los campesinos con balas de goma, hiriendo al menos a diez personas. Luego, los campesinos prendieron fuego a las oficinas administrativas, así como a unos 20 vehículos de la empresa, una bomba minera, el comedor y una planta de procesamiento. Además, se cortó la electricidad y se confiscaron algunos objetos, incluidos explosivos.
Aterrada por la rebelión popular, la empresa minera Apumayo asegura que los hechos fueron realizados por “gente de fuera de la provincia”. Continuando en su búsqueda por distorsionar la realidad y

Politica proletaria - DAL CSA VITTORIA MILANO Considerazioni sulle passeggiate no-greenpass (no-vax) di Milano e dintorni considerate da un punto di vista di classe

Un documento utile e in molte parti condivisibile

Un appello alla trasparenza delle idee e al coraggio della coerenza.

Chi ci conosce, chi ci segue e ci legge (amici e non) sa come non ci difetti il coraggio delle nostre posizioni, senza alcuna presunzione ma, anzi, con il massimo di umiltà dettata dalla volontà di comprendere le evoluzioni del presente e confrontarci sempre a tutto campo senza però correre dietro, a prescindere, a presunte novità.

E proprio per questo che pensiamo che tutti noi, tutti quelli di noi che hanno scelto per la loro vita personale e politica di stare dalla parte giusta della barricata, dovremmo averne viste abbastanza (di "novità") da avere gli anticorpi sufficienti per saperli interpretare e calarli/calarci nella realtà senza prendere abbagli.

Abbiamo deciso di mettere nero su bianco qualche considerazione su questa ventata di irrazionalità perché cogliamo che anche da questa parte della barricata (ad esempio il corteo a Milano dello sciopero generale dell’11 ottobre) ci sia purtroppo un approccio non abbastanza deciso nel contrastarla.

Dovremmo infatti dedicare ogni nostro sforzo per provare a superare la nostra debolezza e un diffuso senso di inadeguatezza e impegnarci con coerenza, tenendo la barra a dritta, ad un incremento del lavoro politico di massa, alla ricostruzione di riferimenti ideologici, a contribuire alla formazione di punti di riferimento stabili e di classe nei luoghi di lavoro e in ogni territorio e ad intervenire su terreni di sconto più consoni ad una prospettiva di trasformazione rivoluzionaria del presente piuttosto che dar spazio al "virus" del giustificazionismo (“basta che

Imperialismo italiano - Mattarella ad Algeri per conto degli interessi imperialisti italiani in tutto il Nord Africa

Corrispondenza

Mattarella è il primo Presidente della Repubblica che visita l'Algeria da 18 anni a questa parte, anche se con una certa frequenza esponenti del governo italiano si recano ad Algeri (l'ultima visita risale a pochi mesi fa). Una visita di tale livello istituzionale ha una portata simbolica e denota il crescente interesse e attivismo italiano in Nord Africa in un contesto abbastanza particolare.

L'Italia è il secondo partner commerciale sia dell'Algeria che della Tunisia, anche se con quest'ultima i legami storici ed economici sono ben più profondi: tra l'inizio dell'800 e gli anni '60 del secolo scorso in Tunisia vi era una folta comunità italiana che raggiunse le 100.000 unità, il regime fascista ma anche quello liberale sognavano di estendere il proprio dominio coloniale da Tripoli a Tunisi ma i francesi mantennero praticamente sempre il predominio; a partire dagli anni '80 la penetrazione economica italiana in Tunisia si è intensificata, rafforzando la presenza dell'Eni nella ricerca e sfruttamento di fonti di idrocarburi (così come in Libia), numerosi sono inoltre gli investimenti nel campo manifatturiero (dal tessile, alle costruzioni, alla meccanica e componentistica ecc.). A Tunisi però il nuovo governo in

Imperialismo italiano - L'Italia si arma proprio dallo stato terrorista israeliano che uccide e occupa la Palestina. Per gli imperialisti la "stabilità" del MO è il tallone di ferro contro le masse arabe

Costo del programma: 3,878 milioni di euro ma il ministero della Difesa precisa che in sede di negoziazione “sarà ritenuta ammissibile una deviazione negli oneri del 10%”.

Mentre ammontano a oltre 90 milioni di euro le forniture di sistemi militari dall’Italia a Israele degli ultimi sei anni (2015-2020).


Il ministro Guerini è soddisfatto dell’ «eccellente livello di cooperazione tecnico militare ed industriale» tra Italia e Israele auspicandone «l’ulteriore rafforzamento». E ancora:  «le profonde radici storiche che caratterizzano i rapporti bilaterali tra Italia e Israele sono un riferimento costante della politica internazionale nell’ambito del nostro contributo alla stabilità nel Medioriente».

dal blog di antoniomazzeo

 L’ITALIA ALLO SHOPPING DI DRONI KAMIKAZE IN ISRAELE

Le forze armate italiane fanno shopping di micidiali droni kamikaze in Israele. Entro un paio di giorni il Parlamento italiano darà l’ok all’acquisizione di velivoli senza pilota di ridotte dimensioni che al posto di telecamere e visori imbarcano bombe ed esplosivi. Avvistato l’obiettivo da colpire, distruggere e uccidere, i droni si lanciano in picchiata e si fanno esplodere al momento dell’impatto.

La notizia sull’ennesimo folle progetto bellicista del governo e delle autorità militari è stata data da Milex, l’Osservatorio sulle spese militari promosso dal giornalista Enrico Piovesana e dal coordinatore della Rete Italiana Pace e Disarmo, Francesco Vignarca. Il costo complessivo del programma è stimato in 3,878 milioni di euro in cinque anni, ma il ministero della Difesa ha voluto precisare che in sede di

Imperialismo - Israele terrorista, sostenuto dall'imperialismo, uccide a sangue freddo un bambino di 13 anni! Massima solidarietà al popolo palestinese e ai prigionieri che resistono

Il silenzio dei media servi copre i crimini dello stato terrorista d'Israele contro il popolo palestinese. 

Durante la resistenza contro gli attacchi dei coloni, le forze di occupazione israeliane hanno ucciso il tredicenne palestinese Mohammad Da'das a Deir al-Hatab con un proiettile allo stomaco, nella Cisgiordania occupata. Un bambino di 13 anni ucciso a sangue freddo! Da'das  veniva dal campo profughi di Askar a Nablus. 

Questa uccisione è la punta più alta dei crimini che lo stato terrorista d'Israele sta portando avanti in questi giorni. Alcune info:

durante le proteste a Beita, un cecchino israeliano ha sparato in un occhio a un uomo per aver sventolato la bandiera palestinese durante gli scontri e, poiché il bulldozer israeliano ha distrutto tutte le strade che portano alla montagna, i soccorritori hanno dovuto percorrere almeno 1 km per raggiungere un'ambulanza.

I soldati di occupazione israeliani hanno attaccato i manifestanti palestinesi che partecipano alla marcia

venerdì 5 novembre 2021

Imperialismo - Parlano di pace e ambiente e intanto aumentano le testate nucleari spendendo miliardi per tutti gli armamenti, dalla Cina agli Stati Uniti, all’Italia, creando alti profitti per il settore militare

 
Dispiegamento delle forze militari dell'imperialismo degli Stati Uniti 
e dei suoi alleati attorno alla Cina socialimperialista

Mentre sono ancora nell’aria gli echi delle belle parole sulla necessaria “transizione” ambientale, dal G20 alla Cop26, si diffonde l’ultima notizia che, per così dire, ha “allarmato” l’imperialismo statunitense, e cioè l’accelerata produzione di testate nucleari della Cina che secondo un loro “studio” potrebbe arrivare a 700 nel 2027, stime “sensibilmente superiori a quelle documentate in precedenza dall'intelligence statunitense (che aveva quantificato in 200 testate l'arsenale nucleare cinese).” (dall’Adnkronos), e sempre secondo gli Stati Uniti, la Cina starebbe aumentando la produzione anche nella flotta navale che arriverebbe a 360 navi, superando quella americana che è di 287.

Gli USA controllano gli arsenali degli altri e fanno finta di dimenticare i propri: sempre dall’articolo

Capitalismo - Per il servo delle multinazionali imperialiste, il fascista Modi, di decarbonizzazione se ne parlerà nel... 2070!


Alla “COP26” di Glasgow, Modi ha minacciato: «emissioni zero” di CO2? Ci potremo arrivare solamente nel 2070», così da spingere i paesi imperialisti a finanziare la ripresa economica indiana, a beneficio dei padroni delle industrie, banche, dei latifondisti. 

A chi giova la "transizione verde" in un paese dove più di 300 milioni di persone non hanno accesso all’energia elettrica?  

Intanto i profitti dell'industria del carbone i padroni li fanno sulle spalle di 4 milioni di lavoratori/lavoratrici indiane


L’India produce il 70% della sua elettricità con il carbone, su 135 centrali elettriche alimentate con questo combustibile fossile, più della metà funziona con alte emissioni fumogene. Si estendono a est del

Capitalismo - AI BLA-BLA-BLA DI DRAGHI ED EUROPA AL G20 I CAPITALISTI RISPONDONO CON LA REALTA' CONCRETA DEI LORO INTERESSI

Dicono i padroni: "parlate di decarbonizzazione?". allora... tagliate i nostri costi, togliete le tasse... se no, niente!

Alla presentazione del ‘Patto’ per la decarbonizzazione completa entro il 2050 presentato da Assocarta, Assofond, Assovetro, Confindustria Ceramica, Federacciai, Federbeton e Federchimica, è intervenuto anche Claudio Descalzi...

Per il numero uno di Eni “la ripresa, dopo il Covid ha sollecitato una domanda e sulla domanda governa il mercato e la domanda è fatta ancora di prodotti come il gas, ma soprattutto il carbone” da cui si ricava “il 40% dell’elettricità”. Descalzi sottolinea come “il carbone ci ha messo sessant’anni per avere il 50% del mercato; il petrolio sessant’anni per avere il 40% del mercato, il gas cinquant’anni per avere il 23%, mentre le rinnovabili in venticinque anni, con i sussidi, a livello energetico non elettrico, il 2% e a livello mondiale l’elettrico l’8% e il 17% a livello europeo”. Per raggiungere l’obiettivo della decarbonizzazione al 2050 “bisogna utilizzare tutte le tecnologie e disposizione, senza ideologie, altrimenti è come dover correre i 100 metri con le mani e i piedi legati”.

L’allarme che lancia Descalzi é: “Abbiamo un gas che è aumentato di cinque volte e abbiamo una tassa sulle emissioni, che è sacrosanta, ma la paghiamo solo noi in Europa, vuol dire che il carico di costi che l’industria italiana viene a sopportare è senza precedenti. Dunque tutti gli strumenti devono essere messi a disposizione di un’industria che non deve essere solo aiutata, ma deve essere salvata. Con le tasse che vengono, per esempio sulla raffinazione che paghiamo in Europa – sottolinea – ma per noi sarebbe più semplice se non facciamo nulla: chiudere tutte le raffinerie e comprare i prodotti negli Stati Uniti e in Medio oriente perché lì non ci sono tasse sulla CO2. Cioè tutti sono pronti a dare obiettivi però poi l’Europa, l’Italia fanno passi concreti perché tassano chi inquina e nessun altro lo fa, ma poi l’industria muore ed altre industrie invece salgono, oppure si fanno industrie al di fuori dell’Italia ma questo vuol dire impoverire in modo assolutamente dissennato un patrimonio di tecnologia, di occupazione, di tecnologia e di sviluppo”...

Lotta di classe - WHIRPOOL - GLI OPERAI NON POSSONO AVERE FIDUCIA NEL GOVERNO

"Delusi e arrabbiati. Dopo le prime lettere di licenziamento arrivate nella giornata di mercoledì, gli operai della Whirlpool di Napoli si sono riuniti in assemblea per parlare del prosieguo della mobilitazione, tra chi non vuole mollare e chi è invece tentato di accettare le offerte dell’azienda. “La Whirpool ci ha preso in giro”, dice uno dei lavoratori... “È mancato il rispetto anche da parte del governo che si siede ai tavoli, promette, fa accordi e poi li straccia – dice un’altra lavoratrice – Almeno l’azienda c’ha messo sei mesi per stracciare un accordo, il governo ci ha messo meno di due settimane per rimangiarsi le parole”. Secondo gli operai, spettava infatti all’esecutivo “tutelarli” dall’azienda".

Purtroppo per ora l'azienda vince e manda le lettere di licenziamento.

Gli operai e operaie in generale non vogliono però mollare. E questo è la base per continuare la lotta contro i licenziamenti, per la soluzione lavorativa collettiva.

Ma per continuare è necessario fare un bilancio onesto.

Troppo affidamento nel governo, nei suoi accordi, impegni.

Questo chiaramente è coerente con la linea dei sindacati confederali, presente anche in altre importanti vertenze, ma è la fregatura per gli operai.

Il governo sta ancora balbettando su una possibile legge contro le delocalizzazioni - che, per quello che è emerso, al massimo può dare fastidio alle aziende, ma non è in grado assolutamente di fermare la chiusura di fabbriche; quindi nulla di effettivamente serio e concreto ci si poteva aspettare per evitare che la Whirpool licenziasse e scappasse. 

La Magistratura in questo caso ha fatto semplicemente da "notaio" delle normative attuali - a favore dei padroni.

Gli operai e le operaie della Whirpool in tutti questi anni si sono spesi al massimo nella lotta; ma ora occorre far corrispondere alla continuità della lotta contenuti differenti. 

Denuncia proletaria - TRIESTE: LA REALTA' SPAZZA VIA POSIZIONI, IDEE NO VAX

La coscienza di classe che negli anni 70, ma anche più recentemente, ha messo al centro la salute pubblica è sotto attacco non solo da parte dei padroni che fanno il loro lavoro, non solo dai confederali che hanno demolito questa coscienza di classe, ma anche, e questo è se vogliamo più grave, da parte di settori del sindacalismo di base e dei movimenti di lotta. Nel nostro campo questo deve essere un terreno importante di lotta e di scontro. 

Le posizioni no vax - fasciste, se non troviamo gli anticorpi nel movimento, trovano spazio senza che questo tra le masse, nelle manifestazioni vengono apertamente contrastate e chi le rappresenta cacciato. Non dobbiamo permettere questo. 

Trieste ha catalizzato insieme a forze reazionarie anche tutti gli spiriti anarchici; antifascisti studiosi come Sandi Volk sta in realtà fasciste e non è più quello di prima il rossobrunismo nelle nostre file. Le posizioni di classe devono essere combattive, un’arma contro questo.

E la realtà è più forte, come sempre, delle idee...

Si allarga il focolaio a Trieste: 150 contagi dopo le proteste No Green Pass

di F. Q. | 4 NOVEMBRE 2021

Da inizio settimana, il numero dei positivi tra chi ha preso parte alle manifestazioni è salito da 93 a oltre 150. L’aumento dei contagi, però, coinvolge ormai tutto il Friuli Venezia Giulia, dove rispetto a mercoledì i nuovi casi di positività al Covid sono triplicati: 483 nelle ultime 24 ore, contro i 153 registrati ieri. Il tasso di positività per i tamponi molecolari è al 7,44%. 

Trieste è la città con la più alta incidenza di contagi nell’ultima settimana. La Regione: “Ci sono meno vaccinati della media”... cinque contagiati durante la protesta No Green Pass sono al momento ricoverati in ospedale; “Tre in particolare nel reperto di pneumologia e due in quello di malattie infettive: si tratta di persone tutte prive di copertura vaccinale anti-Covid”.

giovedì 4 novembre 2021

Denuncia politica - IL 4 NOVEMBRE E IL "MILITE IGNOTO" PIENO DI FALSITA' PER NERE PROSPETTIVE

Un articolo utile per raccontare la vera tragedia della "grande guerra" e la forte opposizione popolare, che non ha niente a che fare con la retorica e le false rappresentazioni di governo, presidente Mattarella e di Tv e mass media borghesi.

Il «milite ignoto» strumentalizzato per le nuove guerre

di don Renato Sacco*

Non strumentalizziamo il «milite ignoto» in questo 4 novembre per giustificare la guerra, ripudiata dalla Costituzione. Le «celebrazioni» piene di retorica di questi giorni purtroppo ne sono la conferma. E coinvolgeranno anche le scuole.

«L’Italia aggredì l’Austria con cui questa volta era alleata. (…) Avete detto ai vostri ragazzi che quella guerra si poteva evitare? Che Giolitti aveva la certezza di poter ottenere gratis quello che poi fu ottenuto con 600.000 morti ? Che la stragrande maggioranza della Camera era con lui (450 su 508)? Era dunque la Patria che chiamava alle armi? E se anche chiamava, non chiamava forse a una “inutile strage”? (l’espressione non è d’un vile obiettore di coscienza ma d’un papa)». Sono parole di un mio confratello, don Lorenzo Milani, priore di Barbiana: L’obbedienza non è più una virtù, 1965.

Il 4 novembre ricordiamo invece che l’opposizione popolare alla guerra fu molto ampia, anche nell’esercito. Su 5 milioni e 500 mila mobilitati per la prima Guerra Mondiale, 870.000 furono denunciati per insubordinazione. Oltre il 15%. Cadorna aveva ordinato rappresaglie e fucilazioni

Repressione - Milano. Polizia in università, sgombero e denunce per gli studenti

Comunicato di Cambiare Rotta di Milano sullo sgombero dell’occupazione e sulla continuazione della lotta.

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Il 19 ottobre come Cambiare Rotta, nel collettivo studentesco C.R.I.C Collettivo Rottura In Corso, con altre realtà politiche e studentesse e studenti dell’università, abbiamo aperto un nuovo spazio autogestito nell’ex dipartimento di storia nel chiostro Legnaia dell’Università Statale di Milano.

Dopo due settimane di occupazione e autogestione delle 4 aule studio, attorno alle 6:15 di stamattina sono entrati in Università polizia, carabinieri e digos con uno stuolo di agenti a sgomberare le 30 studentesse e studenti che si trovavano dentro, che sono stati denunciati.

La scelta di aprire un nuovo spazio per studiare e confrontarsi all’interno dell’università era nata dalle necessità materiali di studentesse e studenti, di fronte all’insufficienza di posti in aule e biblioteche

Sindacato di classe - Lotta di classe e ristrutturazione del sistema capitalista

La stampa borghese e i sindacati collaborazionisti inondano di dati e statistiche sulla situazione dell'occupazione, dei salari, dei prezzi ma slegati dal contesto in cui si sta muovendo il sistema economico capitalista-imperialista, quindi utili a non fare chiarezza sulla fase in cui i padroni si stanno dibattendo per tentare di uscire dalla crisi in questo contesto internazionale, quando invece per i proletari e gli operai che vogliono pensare da se è indispensabile avere questo quadro generale per potere combattere in maniera adeguata, per questo riportiamo a premessa anche questo articolo uscito sul blog PC.

 https://proletaricomunisti.blogspot.com/2021/10/lotta-di-classe-il-mondo-post-covid-dei.html?m=1

Dal blog Slai Cobas per il sindacato di classe

3 novembre - salari giù, bollette su: ecco cosa significa la crisi scaricata sui lavoratori e quindi la necessità di riprendere dopo lo sciopero dell'11 ottobre la lotta contro questo attacco di padroni e governo

 SALARI GIÙ, PREZZI E BOLLETTE VOLANO. L'ITALIA IN RIPRESA SI SCOPRE POVERA.

NONOSTANTE IL BOOM DEL PIL, GLI EFFETTI DELL’AUMENTO DELLE MATERIE PRIME ABBATTONO IL POTERE D’ACQUISTO

C'è lo spiega questo titolo del "quotidiano nazionale" con un articolo demagogico che mette tutti gli italiani tutti sullo stesso piano e l'economia senza aggiungere capitalistica  ossia non neutrale ma dove i padroni fanno profitti e gli operai pagano i costi doppiamente sia con aumento di produttività e sfruttamento, poi appena escono dalla fabbrica con l'aumento dei beni di prima necessità:

Mentre la Cgil tira fuori i dati che ben conosce, visto che gli accordi nazionali al ribasso e quelli aziendali al servizio della ristrutturazione e dice che il problema è il rilancio degli investimenti per avere un lavoro di qualità....

ECONOMIA Secondo il sindacato "il calo più ampio dell'Eurozona" Allarme Cgil: nel 2020 salari scesi del -5,8%  Rapporto della Fondazione Di Vittorio: "Il salario medio di un dipendente in italia è diminuito del 5,8% rispetto al 2019".  Per 5 milioni salari sotto i 10mila euro annui 

Un crollo dei salari massiccio nel 2020, legato all'esplodere della pandemia, ma più marcato rispetto al calo medio nei paesi dell'Unione (intorno al 2,4%): sono tra i dati del rapporto della CGIL - Fondazione

Capitalismo-imperialismo - “Tempi duri per la ripresa globale” tra scarsezza di materie prime, prezzi alle stelle, licenziamenti, guerre, riarmo e distruzione ambientale


Nonostante le chiacchiere più o meno ottimistiche, con promesse che fanno prevedere un impegno dei paesi capitalisti-imperialisti, che vengono fuori dai consessi mondiali come il G20 o la Cop26, e nonostante la montagna di soldi stampati per non far bloccare del tutto l’economia, siamo in presenza di una crisi che mette a dura prova ogni mossa dei padroni e dei loro governi, un acuirsi incalzante delle contraddizioni interne al sistema capitalista-imperialista.

E alle già tante domande che si pongono gli economisti sul futuro del loro sistema, come abbiamo riportato dal dossier del Sole24Ore (qui e qui), ma che sono domande che si pongono in tutto il mondo i padroni che devono investire, i capi di governo e i direttori delle banche mondiali, che provano a “ristrutturare” bisogna aggiungere queste che sono anch’esse all’ordine del giorno: “protezionismo” o “mercati aperti”? cui corrisponde, per dirla sommariamente, dal punto di vista del modo di come “governare la crisi”, “dittatura sempre più aperta della borghesia”? L’avanzare senza sosta del moderno fascismo in tutto il mondo indica chiaramente questa tendenza.

Gli scaffali vuoti dei supermercati (e la mancanza di autisti per il trasporto delle merci e le code alle pompe di benzina) dell’Inghilterra, una immagine che si riteneva impossibile fino a qualche anno fa, sono la palese dimostrazione dell’acuirsi delle contraddizioni - in questo caso la “Brexit” -  e ci riporta alla “Scarsità di componenti e materie prime” come titola uno dei capitoli del Dossier del Sole 24 Ore.


[queste sono foto di asparagi piazzati dai gestori per "riempire" i vuoti!!!]

Alcune materie prime diventate scarse ed elencate sui quotidiani in questi giorni sono il grano (“scarseggia la semola per la pasta” ),  il silicio, il manganese (produzione di chip...), il magnesio (produzione di acciaio…) e il rincaro impressionante di tante altre come il petrolio, il gas (l’energia in generale) che incidono su tanti altri settori produttivi come il tessile, l’alluminio

“Il Covid – dice il Dossier - ha portato a massicci investimenti infrastrutturali in Europa e negli Stati

mercoledì 3 novembre 2021

Denuncia politica - Trieste, tra resa del governo e complicità delle istituzioni locali e manifestazioni fascio/novax diventa l'avanguardia dei nuovi contagi

In uscita dal 7 novembre un numero importante del giornale proletari comunisti contenente tra l'altro un dossier pandemia vaccini - strumento utile per la lotta su tutti i campi al movimento fascio/reazionario Novax, compreso quello travestito da 'no green pass', ai suoi complici oggettivi antioperai e antiproletari nei gruppi falso comunisti, pezzi del sindacalismo di base e del movimento... 

Richiedere a pcro.red@gmail.com

info dalla stampa: Un aumento esponenziale dei contagi con un'incidenza di 350 casi per 100mila abitanti e un situazione paragonabile a quella dell'autunno del 2020. Dopo le manifestazioni no Green pass a Trieste sale la paura. I numeri del capoluogo giuliano sono di gran lunga i peggiori nella Regione.

Internazionale - Erdogan, incassato il riconoscimento-credito degli imperialisti al G20, prepara un nuovo grave attacco a Kobane - Massima solidarietà

Solo proletari comunisti e una delegazione kurda hanno portato al G20 di Roma la denuncia e la lotta contro Erdogan... 

Dove erano gli altri solidali?  info/contatti pcro.red@gmail.com

Dopo i recenti movimenti di truppe turche intorno a Kobane e Tell Tamir, le città musulmane curde e cristiane assire del Rojava, e dopo gli incontri bilaterali che il presidente della Turchia ha tenuto al G20 di Roma con i rappresentanti delle potenze presenti in Siria e Medio Oriente, la possibilità di una terza invasione dell’Amministrazione autonoma della Siria settentrionale e orientale è ritenuta “grave”. Le intenzioni di Erdogan potrebbero essere fermate da Russia e Stati Uniti, oppure potrebbero essere avallate, come già accaduto all’inizio del 2018 ad Afrin o nel 2019 a Serekaniye/Ras Al-Ain e Tell Abiyad. Erdogan si è recato al vertice di Roma con questo obiettivo in mente: ottenere il permesso  di attaccare di nuovo le Forze Siriane Democratiche, le Ypj e le Ypg a Tell Tamir e Kobane

Nei confronti degli alleati europei, la leva di Erdogan sono ancora una volta i profughi.

Erdogan, quindi, ha comunicato a Biden, e soprattutto i leader dell’UE, di aver bisogno di maggiori fette di territorio in Siria per collocarli affinchè non raggiungano la Turchia e, quindi, l’Europa. 

Internazionalismo - Appello per una nuova campagna internazionale in sostegno della guerra popolare in India: 24 novembre 2021

 

I comitati di sostegno alla guerra popolare in India di Galizia e Italia fanno appello al proletariato internazionale, alle organizzazioni rivoluzionarie e democratiche, a partecipare attivamente il 24 novembre 2021 alla campagna contro la nuova operazione genocida “Prahaar 3” a sostegno della guerra popolare e del PCI (maoista).

In India si sta sviluppando un processo di liberazione delle classi oppresse, vera speranza per il proletariato e gli oppressi del mondo, una rivoluzione di nuova democrazia attraverso la Guerra Popolare guidata dal Partito Comunista dell'India (maoista). In migliaia di villaggi delle zone liberate in molti stati dell'India, principalmente nelle regioni centrali e nordorientali, le masse popolari esercitano il governo popolare attraverso i “Janatana Sarkar” (Comitati Popolari Rivoluzionari), appoggiati dalla milizia popolare e dell’Esercito Guerrigliero Popolare di Liberazione.

Il 24 novembre 2021 ricorre il decimo anniversario del vile assassinio del compagno Kishenji. In questi dieci anni il partito e la guerra popolare hanno subito duri colpi ma hanno anche saputo sconfiggere tutte le operazioni genocide lanciate dai governi indiani. Il terrorismo della genocida “Operazione Green Hunt” è ben noto, ma il movimento rivoluzionario l’ha affrontato con le adeguate tattiche politiche, organizzative e militari. Oltre alla resistenza dell’Esercito Guerrigliero Popolare di Liberazione, la mobilitazione popolare e la fermezza e determinazione di intellettuali democratici, artisti, giornalisti, studenti, operai e contadini di tutto il mondo hanno permesso di fermare l'operazione genocida “Green Hunt”.

Oggi, mentre il governo fascista di Modi è nuovamente all’offensiva con la nuova operazione genocida Prahaar-3, mirata a schiacciare completamente la guerra popolare e il PCI (maoista), così come con politiche di repressione fascista contro contadini, Adivasi, Dalit, intellettuali, lavoratori, minoranze religiose e i popoli di Kashmir, Assam e Manipur, è più che mai necessario attivare tutta la nostra solidarietà internazionalista per dimostrare al governo fascista e genocida di Modi, che il PCI (maoista), la guerra popolare che conduce e le masse dell'India non sono sole.ù

Questo 24 novembre 2021, abbiamo fatto appello a realizzare azioni alle ambasciate, consolati e altre istituzioni e interessi dell'India nel mondo, secondo le condizioni nazionali e locali di ciascun paese, per serrare come un pugno l’unità di solidarietà internazionalista e colpire con determinazione il regime fascista e genocida Modi e la sua nuova operazione genocida Prahaar-3, mostrando a pugni alzati il nostro incondizionato sostegno alle masse popolari dell'India, alla gloriosa guerra popolare e al partito che la guida come parte inseparabile della Rivoluzione Proletaria Mondiale.

STOP PRAHAAR-3!

MORTE AL REGIME FASCISTA E GENOCIDA DI MODI!

VIVA IL PCI (MAOISTA)!

VIVA LA GUERRA POPOLARE IN INDIA!

VIVA L'INTERNAZIONALISMO PROLETARIO!

Comitato a sostegno della guerra popolare in India - Italia

csgpindia@gmail.com 


Comitato galiziano a sostegno della guerra popolare in India
Comité Galego de apoyo a Guerra Popular en la India
         cgalegoagpindia@gmail.com

English and Spanish traslation


Call for a new international campaign next 24th of November in support of the People’s War, against genocidal caimpagn “Prahar 3”

martedì 2 novembre 2021

Antifascismo - Studenti in lotta a Bergamo contro un preside chiamato duce

 

Ai cori degli studenti dell’istituto aeronautico A. Locatelli di Bergamo, inneggianti al duce il preside risponde con il saluto romano. Questo episodio, denunciato attraverso un video nei giorni scorsi, sta trovando una risposta crescente tra gli antifascisti. Ancora lunedì 1 novembre, in decine, molti giovani, hanno risposto all’appello di Bergamo Antifascista con un nuovo presidio/assemblea davanti alla scuola.

Questa è una storia segnata a partire dal nome dell’istituto, che il preside si trascina fin da una precedente avventura imprenditoriale nel Lazio, dove aprì e intitolò una medesima scuola sempre all’aviatore bergamasco fascista Locatelli. Non quindi un ‘omaggio a Bergamo’, ma al militare fascista che fin dall’inizio aderì convinto al fascismo, fu organizzatore delle squadre d’azione nel bergamasco, poi podestà, fino alla partenza per l’Abissinia, dove esprime la sua gioia nel bombardare i civili e le

Lotte proletarie - Napoli - Occupata sede Enel, contro il carovita i disoccupati in lotta per salario e lavoro

OCCUPATA SEDE ENEL DI NAPOLI

il 29 mattina abbiamo sostenuto, insieme a decine di attivisti napoletani, la protesta e l’occupazione della sede dell’Enel di Napoli in via De Gasperi.

Bollette di luce e gas, aumento del 30% per le bollette elettriche e del 15% per quelle del gas.

Non sono i proletari a dover pagare la crisi e la pandemia né con gli aumenti dei servizi energetici né con quello dei beni di prima necessità legati sempre al costo dell’energia.

Rilanciamo il percorso verso la mobilitazione nazionale a Napoli del 13 Novembre!

Ci vediamo prima in piazza Venerdì 5 verso la Prefettura per il tavolo con il Ministro del Lavoro, Regione e Comune.

Paghino i padroni la crisi del capitalismo!

Movimento di Lotta – Disoccupati “7 Novembre”

Politica proletaria - Vietare le manifestazioni fascio/no vax è giusto e necessario, a Trieste come ovunque - Ma al solito governo e Stato borghese ci marciano

I divieti di manifestazioni proletarie e popolari invece vanno contrastati con tutti i mezzi necessari

le argomentazioni generiche e volutamente ambigue del prefetto di trieste non vanno bene

...Il prefetto di Trieste Valerio Valenti ha annunciato che è arrivato il momento di «comprimere il diritto alla libera manifestazione». Le nuove misure per contenere il contagio: stop alle manifestazioni a Piazza Unità d’Italia e sanzioni per chi manifesta senza rispettare il distanziamento e l’obbligo della mascherina.

...Ufficialmente il divieto è giustificato con le manifestazioni “no vax” che hanno distrutto la capacità di mobilitazione dei portuali di Trieste, che non sono riusciti a limitare il peso degli anti-vaccinisti al proprio interno (l’esempio più clamoroso è quel Fabio Tuiach, ex esponente di Forza Nuova – e prima

internazionalismo - il fascio NOVAX Bolsonaro va al Cimitero di Pistoia e incontra il suo sodale italiano Salvini - entrambi contestati

 Pistoia, Bolsonaro a San Rocco, 200 lo contestano. 

Il presidente del Brasile visita il cimitero. Ad attenderlo il leader della Lega Salvini: 'Polemiche incredibili, siamo qui a commemorare i caduti per la libertà'. La replica alle critiche della Diocesi: 'Commenti ingenerosi'. In piazza del Duomo la manifestazione-contro

la libertà di salvini/bolsonaro è quella gridata dai no vax fascisti e rossobruni nostrani 'da trieste in giu'







Internazionale - Come in India anche nelle Filippine la polizia ammazza contadini e quadri maoisti inscenando falsi scontri

Massacrate nell’ultima settimana almeno 7 persone dal regime fascista Duterte

La mattina del 24 ottobre almeno 5 contadini sono stati uccisi a sangue freddo dalla Polizia nazionale filippina (PNP) a Masbate, una delle province che ha visto il maggior numero di esecuzioni extragiudiziali attribuite a militari e polizia. Per il Partito Comunista delle Filippine (CPP) sono più di 74 ora gli omicidi nella provincia sotto il regime terrorista di Duterte.

Sempre a sangue freddo, il 29 ottobre alle 8 di sera a Bukidnon, le Forze Armate delle Filippine (AFP) hanno assassinato i compagni Jorge Madlos, alias “Ka Oris”, portavoce del New People’s Army (NPA), e il suo assistente medico Eighfel Dela Peña, alias “Ka Pika”, mentre stavano andando in motocicletta per cercare cure mediche.

I rivoluzionari erano disarmati e sono stati uccisi in un’imboscata, ma per creare una falsa immagine di scontro armato, le AFP hanno organizzato attacchi aerei quattro ore dopo nelle vicinanze di Barangay Dumalaguing, Impasug-ong, provincia di Bukidnon. Per circa due ore, dalle 00:40 alle 2:00 passate, le AFP hanno sganciato almeno sei grosse bombe, sparato dozzine di razzi e mitragliato il fianco della montagna, sconvolgendo la pace e provocando paura e panico tra la popolazione. Infine hanno detto un’enorme menzogna parlando di uno scontro armato alle 11 del mattino (10 ore dopo) in cui Ka Oris e Ka Pica sarebbero stati uccisi.

Questi massacri fanno parte dell’aggravarsi degli atti di terrorismo di stato perpetrati dalle Forze Armate Filippine e dalla Polizia Nazionale contro le masse contadine e la popolazione ribelle nel tentativo di porre fine alla resistenza armata del popolo contro il regime dell'”Hitler” filippino (come ama definirsi Duterte).

Finti scontri con attacchi aerei e bombardamenti si sono intensificati nel 2021, nel tentativo di “sconfiggere l’insurrezione entro la fine dell’anno”. Nel febbraio di quest’anno, le truppe dell’AFP hanno ucciso sommariamente un agricoltore locale e due membri dello staff di una fattoria dimostrativa per l’agricoltura sostenibile a Pres. Un totale di 277 agricoltori sono stati uccisi a livello nazionale dalle forze armate fasciste di Duterte dalla metà del 2016, per non parlare delle migliaia di casi di molestie e intimidazioni, resa forzata, insediamento e altri abusi a seguito delle operazioni militari mirate nelle campagne.

Di seguito riportiamo 2 comunicati del Partito Comunista delle Filippine (CPP) sul

Imperialismo/NATO - Ieri manifestazione contro le esercitazioni di guerra in Sardegna, a Porto Teulada

300 manifestanti a Porto Tramatzu, dove in questi giorni si sta esercitando l'esercito italiano con mezzi da guerra pesante, hanno fatto sospendere le esercitazioni militari. Reti tagliate e dentro il poligono le prove dell'inquinamento.

La testa del corteo - nonostante fosse autorizzato dalla Questura  - è stata caricata coi manganelli 

#aforas sa NATO de sa #Sardigna

no all' #occupazionemilitare della #Sardegna: 

  • La moratoria immediata delle esercitazioni militari in Sardegna
  • La chiusura dei poligoni e la bonifica integrale degli spazi utilizzati
  • Lo stop degli accordi tra le Università sarde le forze armate e le industrie belliche
  • La restituzione dei territori sotto vincolo militare alla popolazione
  • L'investimento immediato dei soldi risparmiati nella sanità pubblica
  • Reale monitoraggio della situazione ambientale e sanitaria del nostro territorio

A Foras - Contra a s'ocupatzione militare de sa Sardigna

Inoltre comincia a cadere la montatura repressiva contro il

Internazionalismo - Forte protesta contro il presidente del Brasile fascista negazionista Bolsonaro, in visita in Veneto

Cariche di stampo sudamericano della polizia per proteggerlo.









Denuncia proletaria - Storie di ordinari crimini fascisti e razzisti a Genova - Ventimiglia e la tenace battaglia antirazzista di Voghera

Il Comune di Genova fa deporre una corona a Staglieno per i caduti della Rsi fascista

Genova. Il Comune di Genova ha deposto una corona alla commemorazione dei caduti della Repubblica sociale italiana. A comunicarlo in una nota sono l’ex consigliere regionale Gianni Plinio e l’ex senatore Giorgio Bornacin che lo avevano chiesto ieri.

“Il Comune di Genova ha fatto deporre una corona al sacrario ove sono tumulati i resti di 1536 tra militari e civili di cui solo 389 identificati – scrivono Plinio e Bornacin -. Onorare anche il sangue dei vinti è indice di pietas umana e di civiltà. Siamo grati, insieme a tantissimi genovesi, al sindaco Marco Bucci, per il nobile gesto come da noi richiesto. Vogliamo sperare che anche il presidente della Regione Toti faccia lo stesso”.

Il programma ufficiale delle celebrazioni del 2 novembre non prevede commemorazioni per i caduti fascisti, anche se in passato avevano partecipato in veste ufficiale il consigliere comunale genovese Sergio Gambino (Fratelli d’Italia) e il consigliere regionale Angelo Vaccarezza (Cambiamo con Toti), suscitando molte polemiche.

La commemorazione tenuta oggi a Staglieno è stata organizzata su iniziativa del presidente dell’associazione nazionale famiglie caduti e dispersi Rsi Pietro Oddone.IL FASCISMO E' UN REATO E VA PERSEGUITO

Da due personaggi molto noti del mondo revanscista cittadino – gli ex senatori Giorgio Bornacin e