mercoledì 20 ottobre 2021

Politica proletaria - Le elezioni dei sindaci consolidano il governo Draghi e sviluppano contraddizioni nel centro destra e nei fascio/populisti

Cappotto del centro sinistra - disfacimento dei M5stelle - neocentrismo in crescita con Berlusconi e pezzi di Lega dentro - tra i fascio populisti Meloni in crescita, Salvini in calo

ma chiaramente la questione di fondo è l'astensionismo che supera il 50%

l'astensionismo non è di per sè di 'sinistra' - anzi in questo caso l'aumento proviene prevalentemente da centrodestra e M5Stelle.

Le letture sociologiche, a volte utili, in generale lasciano il tempo che trovano come pure le strilla esultanti in alcuni nel nostro campo.

La lotta di classe come non avanza con le illusioni elettorali, neanche  avanza con il rifiuto del voto.

La politica proletaria ha altri criteri di analisi e si occupa di problemi seri e non di apparenze.

La questione politica, della rappresentanza politica è il problema principale nei settori operai e proletari che pure lottano, sia pure in una situazione a macchia di leopardo che vede lotte significative nella logistica, in alcune fabbriche - con il particolare della lotta della Gkn -, in alcuni settori dei lavoratori precari, a cui vanno aggiunti i fermenti nelle scuole e nelle realtà territoriali ben delimitate, dai Disoccupati di Napoli, al Movimento No Tav, ecc. 

Qui le lotte vanno intensificate ed estese, resistendo alla repressione e alle manovre e linee riformiste

che le influenzano, ma siamo ben lontani dall'emergere di realtà d'avanguardia che si diano un'effettiva prospettiva politica che, al di là delle fumisterie, si chiama: ricostruzione del Partito della classe, fronte unito proletario e popolare, forza militante per fronteggiare la repressione e per trasformare il conflitto sociale in guerra di classe, scontro con lo Stato borghese, costruzione dell'alternativa di potere al potere della borghesia. 

Per proletari comunisti questo è il problema. Le forze che si presentano alle elezioni nel campo della sinistra, fuori dal Pd, non sono la soluzione ma parte del problema, sono energie sprecate e non recuperate alla lotta rivoluzionaria. 

Chiaramente nel campo lasciato libero dai proletari con la grande voce afona dell'astensionismo i partiti della borghesia ci sguazzano e marciano come un carro armato per realizzare i piani dei padroni.

Il fronte unico dei padroni, compattato intorno a Draghi, appare poco sensibile alle convulsioni dei partiti della maggioranza governativa; questo spinge Draghi a non tenerne conto e ad incassare a suo favore il risultato elettorale andando avanti lungo il piano di governo.

Prende peso, anche questo fuori dalla contesa elettorale, il 'Patto per l'Italia' di padroni/governo/sindacati, così come il ruolo militarista e imperialista che l'Italia si trova e vuole svolgere nella contesa mondiale interimperialista, sempre più caratterizzata dell'acutizzazione di contraddizioni e da venti di guerra, vedi in particolare nel pacifico.

Il risultato elettorale premia il PD come forza di governo e pretoriana del governo Draghi, ma nello stesso tempo vede l'ulteriore disfacimento del M5S, la cui rappresentanza parlamentare e peso nel governo non corrisponde più alla geografia elettorale del paese. 
L'altro polo della coalizione di Draghi e dell'arco parlamentare appare in crisi, contraddizione, anche se non è vero che sia stato ridimensionato nei numeri, al calo delle Lega corrisponde la crescita di Fratelli d'Italia e la palude centrista del centro destra e del centro sinistra costituisce comunque un'area politica determinante per qualsiasi maggioranza di governo. 
Dal punto di vista dei proletari e delle masse popolari, quindi, nulla di nuovo sotto il sole. 

Al fronte unico dei padroni bisogna contrapporre il fronte unico di classe.
Lo sciopero generale nazionale dell'11 ottobre è stato sicuramente parte di questa battaglia, in questo senso è stato importante. Costruire nuovi scioperi sulla piattaforma generale e piattaforme particolari classiste e combattive, costruire l'unità sindacale di classe, unire alla lotta proletaria di fabbrica, logistica, tutte le lotte dei lavoratori e lavoratrici, unire lavoratori e studenti, attrarre a questa lotta i settori della società e dei movimenti di lotta che siano fuori e contro i partiti parlamentari e sindacati confederali, ma naturalmente distinguendo senza ambiguità e demagogia, ciò che è proletario e di sinistra - le lotte, la denuncia e l'opposizione politica a padroni e governo Draghi - da ciò che è reazionario e di destra/estrema destra, anche quando fa presa su alcune fette proletarie, il movimento NOVAX, anche quello travestito da 'no green pass'.

Non siamo fuori dal "lungo inverno", ne appare ancora all'orizzonte un nuovo "autunno caldo"; ma questa resta la parola d'ordine importante di noi comunisti, la linea di azione e di condotta, il piano e il programma in questo mesi.  

proletari comunisti 

20 ottobre 2021

info contatti adesioni  pcro.red@gmail.com

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