I partigiani della brigata Dall’Orco sfilano sul viale della rimembranza a Sestri Levante, il giorno della Liberazione
Sestri Levante -«Se oggi lei può parlare, lo deve a noi». Ezio Vallerio rompe il silenzio una mezz'ora dopo l'inizio della discussione sulla mozione presentata dai gruppi di maggioranza per negare la concessione di spazi e sedi pubbliche a movimenti e organizzazioni che si rifacciano al fascismo o al nazismo o che esprimano posizioni razziste, omofobe, antisemite.
Il presidente dell'Anpi di Sestri Levante, fratello di Aldo “Riccio” che con la sua brigata Zelasco liberò la città, è arrivato nell'aula del consiglio comunale, radunatosi martedì sera, insieme a una delegazione dell'associazione dei partigiani per ascoltare. Secondo la proponente, la consigliera Mara
Foresta, è un atto volto a rafforzare «i valori della resistenza antifascista e dei principi della Costituzione, di fronte al numero crescente di manifestazioni promosse da organizzazioni che si richiamano al nazifascismo, spesso con diciture fuorvianti. Scaturisce dagli ultimi fatti, come quelli di Como, dall'aria che si respira».
Ma non è così per tutti. Il consigliere di “Futuro per Sestri” (orientamento leghista, ndr) Albino Armanino, prima di uscire dall'aula insieme al consigliere Marco Conti per impegni personali, fa in tempo a dire che la mozione gli sembra strumentale e chiede «perché l'Anpi e la maggioranza non abbiano mai avanzato richieste analoghe in seguito ad altri accadimenti altrettanto o più gravi, per esempio quelli che hanno visto protagonisti persone vicine ai centri sociali, magari a volto coperto, le quali non si sono limitate a manifestare proclamando proclami, ma hanno incendiato cassonetti, spaccato vetrine e spesso sono arrivati a contestare in maniera violenta le forze dell'ordine». Per lui inoltre, non sono questi «i problemi prioritari degli italiani e soprattutto dei sestresi», citando invece come «problemi reali» i pensionati che non arrivano a fine mese, i lavoratori oberati dal fisco, i giovani che non trovano lavoro.
Rincara la dose Giancarlo Stagnaro, Segesta Domani: «Con tutti i problemi che affliggono i cittadini di Sestri far perdere del tempo con una mozione pretestuosa e strumentale è da irresponsabili. Se dovesse passare, il Comune si caratterizzerebbe dinnanzi all'opinione pubblica come un ente pericolosamente antidemocratico e negatore di fondamentali libertà. La libertà di riunione - e quindi la disponibilità di spazi pubblici - è garantita a tutti i cittadini dalla Costituzione, così come la libertà di manifestazione del proprio pensiero».
«Il fascismo non è un'opinione, è un crimine – ribatte la sindaca Valentina Ghio -. Questa sera non ho sentito centrare un punto molto semplice, che è il cuore della mozione: vogliamo o no contribuire al rispetto della Costituzione nel punto in cui dice che la Repubblica italiana è antifascista? L'antifascismo non è di una parte politica, è patrimonio di tutti. Se oggi siamo qui a dirci cose - anche indicibili -, è perché nel nostro Paese la democrazia è stata ristabilita, con il sangue e con il sacrificio, dagli antifascisti».
La mozione, dopo oltre un'ora di discussione e gli interventi di diversi esponenti delle due parti, passa con i soli voti della maggioranza. Contrario Segesta Domani, che a sua volta ha presentato un ordine del giorno – bocciato - per la costituzione di un “comitato del buon governo e della buona amministrazione” rifacendosi al “codice Cichero”. Astenuto il M5S.
Sestri Levante è il primo Comune della Liguria a dichiararsi antifascista: «Mi aspettavo un maggiore consenso – commenta Vallerio a fine seduta -. Certo oggi permangono gravi problemi economici, ma la democrazia va difesa contenendo chi si rifà al fascismo, espressione feroce di una dittatura che abbiamo combattuto e vinto con la Resistenza».
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