Purtroppo, potremmo
dire: “come volevasi dimostrare”, e come tanti lavoratrici e
lavoratori avevano denunciato subito e bocciato l'accordo fatto il 31
maggio scorso da Almaviva dopo lunghi giorni di lotta in particolare
a Palermo, ma anche a Napoli, Roma, contro i licenziamenti, la
minaccia di licenziamenti ritorna, come i trasferimenti e il
peggioramento delle condizioni di lavoro.
Cgil, Cisl e Uil
sapevano che era un accordo con i banditi (e noi diciamo “tra
banditi”) e lo hanno fatto passare, con un discorso ricattatorio e
cancellando i tantissimi voti, spesso della maggioranza dei
lavoratori, contrari all'accordo.
Ancora una volta, i
nemici diretti dei lavoratori sono chi li dovrebbe difendere e invece
li svende, i sindacati confederali che giocano sulla pelle di tante
lavoratrici, lavoratori, famiglie.
Fare
una lotta autonoma da questi “svenditori” di lavoratori, è ora
la prima e inevitabile conseguenza.
Nello
stesso tempo, Almaviva come, altri grandi call center, vuole
utilizzare i suoi attacchi per pretendere dal governo di più, perchè
stia al suo fianco contro la concorrenza, lamentando i costi troppo
alti, appalti al ribasso, ecc.
Non
abbiamo dubbi che il governo ancora una volta lo farà, lasciando poi
comunque all'azienda di scaricare la salvaguardia dei suoi profitti
sui lavoratori.
Ma
sono i lavoratori che devono con forza non stare ad ascoltare queste
“sirene” aziendaliste.
Almaviva,
come altri grossi call center denuncia gli altri piccoli e medi
padroni di illegalità. Ma la strada di Almaviva è una lunga scia di
continue illegalità.
Nonostante
anni fa si siano dichiarati, a seguito di una grossa ispezione
dell'Ispettorato del lavoro, illegali i co.co.co presso questa
azienda, Almaviva mentre minaccia di cacciare i lavoratori con
contratto a tempo indeterminato, continua a prendere lavoratori a
co.co.co – che, poi dire co.co.co è anche abbellire la situazione.
Come chiamare, infatti, un lavoro che viene pagato 380 euro al mese
per 4 ore al giorno, dove però le 4 ore sono al netto delle
inevitabile pause, per cui per farne 4 ne devi fare 5/6 effettive?
Come chiamare un lavoro per cui vieni pagato due mesi dopo? Come
chiamare un lavoro che ti rapinano anche sui contratti che fai? E' un
lavoro anche peggiore dei contratti precari.
Ma
è verso tutte le lavoratrici e i lavoratori di Almaviva che le
condizioni di lavoro sono fuori da ogni regola.
I
lavoratori devono lavorare in condizioni di iperstress. Le pesanti
pressioni aziendali, l'odiosa e illegale politica aziendale dei
"controlli", dell'azione dei capetti, dei turni, le
condizioni di lavoro e ambientali portano un rischio salute concreto.
Le
lavoratrici devono nascondere di essere incinta per non essere
licenziate o non essere assunte.
Questa
situazione di Almaviva è una delle principali espressioni di cosa
per la vita (o "non vita") delle lavoratrici significa la parola “precarietà”,
e come questa condizione prima “privilegio” soprattutto delle
donne ora sia diventata la norma delle stragrande maggioranza dei
rapporti lavorativi.
Per
questo, perchè va ha toccare un nodo centrale della politica dei
padroni, del governo, del jobs act, questa lotta è importante e va
sostenuta.
NOI
CHIAMIAMO LE LAVORATRICI DI ALMAVIVA A TROVARCI INSIEME, CON LE ALTRE
LAVORATRICI PRECARIE, DAL SUD AL NORD, IL 25 NOVEMBRE A ROMA, NELLA
MANIFESTAZIONE DELLE LAVORATRICI CHE VUOLE ASSEDIARE IL PARLAMENTO,
IL MINISTERO DEL LAVORO, ECC.
Nella giornata contro la violenza sessuale andiamo a dire forte che tutto questo sistema capitalista è violenza! Perchè è violenza distruggere le nostre vite giorno per giorno!
Dalle
lavoratrici, precarie dello Slai cobas e del
Movimento
femminista proletario rivoluzionario