Almaviva: trattativa sui trasferimenti in stallo, due giorni di sciopero a Palermo
Nulla di fatto al vertice
sui trasferimenti di 397 dipendenti a Rende. L'azienda che ha vinto
l'appalto Enel disposta a assumere solo un parte di lavoratori: no dei
sindacati. Occupata la sede di via Marcellini, l'azienda: "Inammissibili
proteste fuori da legalità"
di ANGELO AMANTE
Ieri Enel ed Exprivia, la nuova assegnataria dell'appalto, hanno incontrato i rappresentanti dei lavoratori al ministero dello Sviluppo economico, con la mediazione della vice ministra Teresa Bellanova. La proposta di applicazione delle clausole sociali fatta dall'azienda di Molfetta, che ha prospettato l'assunzione di 130 full time o, in alternativa, di 260 lavoratori a quattro ore, al terzo livello e senza scatti di anzianità, è stata respinta. Per i sindacati, infatti, si tratterebbe di un insoddisfacente paracadute che non coprirebbe tutti i 397 addetti coinvolti nella procedura. Si avverano, così, i peggiori timori dei dipendenti, che avevano ipotizzato uno scenario di questo tipo.
Le segreterie di tutte le organizzazioni coinvolte avevano chiesto il ritiro dei trasferimenti e il reimpiego dei lavoratori su altre commesse, o in alternativa che Enel prorogasse la concessione ad Almaviva, in scadenza il 31 dicembre. Su queste proposte il tavolo è stato riaggiornato a domani. Intanto, tra soli cinque giorni i primi 154 dipendenti palermitani dovranno prendere servizio in Calabria.
Almaviva: "Inammissibili proteste fuori da legalità". In una nota Almaviva Contact "giudica inammissibili forme di protesta che si collocano fuori dalla legalità, come quelle in corso a Palermo. Oltretutto, nelle stesse ore nelle quali le problematiche sollevate sono all’attenzione delle Istituzioni competenti. La Società assumerà ogni opportuna iniziativa a tutela della legalità, della continuità delle attività e della sicurezza delle persone che vi lavorano".
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