sabato 29 gennaio 2011
pc quotidiano 29 gennaio - sciopero del 28 e movimento studentesco ..un commento condivisibile da
Senza Tregua è scesa oggi in piazza al fianco dei lavoratori in sciopero aderendo alla manifestazione di Roma ed inviando una delegazione a Cassino. A Roma nonostante il periodo non certo propizio circa un migliaio di studenti sono scesi in piazza insieme ai lavoratori in lotta.
Una lotta unitaria e che vorremmo lo fosse sempre di più. quella tra studenti e lavoratori, perché quanto sta accadendo oggi colpisce direttamente i lavoratori, ma segna in modo indelebile il futuro di chi lavoratore lo sarà domani. È per questo che abbiamo deciso di scendere in piazza a Roma, per garantire la massima mobilitazione degli studenti su un tema, il lavoro e i suoi diritti, che apparentemente può apparire lontano ma che in realtà non lo è assolutamente.
Quello che stanno facendo Berlusconi e Marchionne riguarda anche e soprattutto noi studenti, perché se passa l’idea che si possono scambiare i diritti per il mantenimento del posto di lavoro i primi a rimetterci saremo proprio noi. C’è chi vuole utilizzare la leva del conflitto generazionale strumentalmente per contribuire alla distruzione dei diritti dei lavoratori.
Noi non ci presteremo mai a questo gioco, così come non saremo mai dell’idea che i lavoratori immigrati debbano essere visti come nemici. Il nemico è uno solo, chi prende 3.000 volte lo stipendio di un suo lavoratore e cerca strumentalmente di innescare una guerra tra poveri in cui ha tutto da guadagnare e i lavoratori tutto da perdere.
Un passaggio importante quello di oggi, perché finalmente c’è nel nostro paese la proclamazione di uno sciopero generale, che ha consentito nello specifico, a tutti i lavoratori di poter scioperare e dare la loro solidarietà alla lotta di Mirafiori e dei metalmeccanici. Tutto ciò accade mentre a poca distanza da noi rivolte popolari scuotono situazioni che fino a ieri sembravano immobili, dimostrando come questo sistema sia profondamente in crisi.
Unica pecca della giornata è a nostro parere il fatto che il movimento studentesco abbia deciso di non svolgere fino in fondo una funzione che avrebbe potuto esercitare. In un quadro di lotte che spesso ha visto un freno nella frammentazione e nelle divisioni, il movimento studentesco avrebbe potuto fare di più, per spingere verso una ricomposizione unitaria del conflitto sociale.
Ma è mancato un po’ di coraggio e forse la volontà di andare fino in fondo.
Perché è chiaro ormai che il cambiamento non passa per una riforma o un referendum, ma per un cambiamento complessivo, quella rivoluzione, che come disse Monicelli, è l’unica via per cambiare davvero.
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