domenica 21 dicembre 2025

pc 21 - il corteo di Torino contro lo sgombero di askatasuna un segnale forte e chiaro - Non finisce qua.. Chi ha paura di Chi?

un commento di un compagno di proletari comunisti presente al Corteo
Fuori le forze di occupazione, da Palazzo Nuovo il popolare e combattivo corteo per Askatasuna oggi è arrivato nuovamente vicino al centro sociale sgomberato per affermarlo, per rendere chiaramente l'idea che non finisce qua. 

Il corteo si è ingrossato lentamente al concentramento, ma via via sono arrivati i protagonisti di trent'anni di mobilitazioni, di attività nel quartiere, dai giovani, a intere famiglie, alla valle che resiste.

La nostra storia non è finita con uno sgombero, se il ministro Piantedosi pensa di aver ottenuto una vittoria con lo sgombero di Askatasuna si sbaglia di grosso. Ci troverà in ogni angolo delle città"

Così gli interventi hanno dato voce alla rabbia e alla gioa di essere in corteo, in tanti a rispondere a questo nuovo attacco. 
Dei vari Marrone, l'assessore di FdI padrino locale dello sgombero, della Montaruli, in stretto contatto con Piantedosi e l'intero governo fascista della Meloni, 'un governo militare che ha paura di noi'. 
L'attacco non è stato fatto ad un centro sociale di quartiere, ma al movimento in generale, da qui si deve ripartire, con i movimenti contro genocidio in Palestina, per dare vita e forza alla volontà di andare avanti. 

Quelli stanno distruggendo il centro, ha detto un insegnante e padre di Vanchiglia, anche in questo momento con squadre di operi all'interno, quando il centro ha costituito molto, ha sviluppato legami sociali, come i bambini in prima fila che hanno lasciato le loro impronte sul loro striscione 'Askatasuna non si tocca' hanno dimostrato concretamente.

E nella lotta contro questo sistema devastante, i giovani, i NoTav, i ProPal, hanno urlato al microfono il legame della difesa di Askatasuna con la resistenza in Palestina, con tutti i popoli oppreesi che lottano per liberarsi.
 E il fuoco accesso oggi pomeriggio a Torino non è stato solo quello dei cassonetti in corso Regina Margherita, ma quello acceso della ribellione accesa dalla repressione.

E poi gli scontri in corso Regina Margherita con i poliziotti schierati in forze a difendere il palazzo sgomberato e a militarizzare il quartiere.
Per una lunga mezz'ora, in massa, come tappa di quel percorso di logoramento che andrà avanti giorno per giorno e che tra l'altro ha fissato per il 17 gennaio un' assemblea nazionale, e il 31 gennaio una grande manifestazione nazionale sempre a Torino.
E richiamando l'esempio di Dante di Nanni, con la colonna sonora di canti come la "Ballata della Fiat'... il corteo si è ricompattato, 'danzante e festoso' rivendicando questa bella gionata di lotta.




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