La sola risposta è l'autonomia operaia, il sindacalismo di classe, la lotta e l'unità di classe
Slai cobas per il sindacato di classe
Automotive; Palombella (Uilm): “Finalmente l’Europa si è svegliata, ora rilancio industriale e salvaguardia occupazionale”
“A un passo dal baratro, l’Europa ha deciso di cambiare le assurde regole della transizione all’elettrico nel settore auto, introducendo maggiore flessibilità e puntando all’obiettivo della neutralità tecnologica, senza lo stop imposto dal 2035. Finalmente l’Europa ha ascoltato il grido d’allarme che lanciamo da anni, scioperando in Italia e arrivando fino a Bruxelles, sotto la sede della Commissione. Se si fosse andati avanti con quelle scelte scellerate, saremmo presto arrivati alla desertificazione industriale, con la perdita di centinaia di migliaia di posti di lavoro e un disastro sociale ed economico senza precedenti.
Una transizione rappresenta una rivoluzione industriale e deve essere accompagnata dalle istituzioni con condizioni, norme, strumenti, investimenti straordinari e scadenze flessibili, non con imposizioni irragionevoli e dannose. L’Europa ha perso molto tempo, ma ora ci auguriamo che si inverta subito la rotta
per salvare una filiera produttiva, decine di stabilimenti e professionalità riconosciute in tutto il mondo.Oggi è stato fatto un primo passo per cercare di rilanciare il settore, ma la strada è ancora lunga: ora ci aspettiamo l’abolizione delle assurde multe sulle emissioni ai gruppi automobilistici e di tutte le regole folli del Green Deal, restituendo ai cittadini la libertà di scegliere quale auto acquistare.
Si apre una nuova fase per il settore auto: si avvia un percorso di risalita e di rilancio di un comparto che rappresenta l’asse portante dell’industria italiana ed europea. La transizione deve avere al centro investimenti europei ingenti ed efficaci, il rilancio degli stabilimenti, la piena salvaguardia occupazionale e norme che difendano il mercato europeo dall’invasione di auto provenienti da altri Paesi, a partire dalla Cina.
Oggi è stato raggiunto un primo risultato, ma il rischio per il futuro dell’auto non è ancora stato sventato. Noi vogliamo continuare a produrre auto e motori endotermici e per questo continueremo a chiedere al Governo italiano e all’Unione europea di non ripetere gli errori nefasti del passato e di mettere in campo ogni risorsa e strumento a loro disposizione per far risorgere l’industria dell’auto e garantire un futuro occupazionale a tutti i lavoratori, diretti e indiretti, dell’intera filiera”. Lo dichiara Rocco Palombella, Segretario generale Uilm.
Un altro Natale amaro per gli operai di Stellantis
Il clima delle feste s’intreccia ancora una volta con l’ansia per il futuro. Di Traglia (Fiom): ennesimo fermo che rischia di bloccare tutto per quasi 40 giorni
16.12.2025 - 09:30
La linea di montaggio interna al Plant cassinate
Un Natale amaro, l’ennesimo, segnato dall’incertezza e dall’assenza di prospettive. Per le lavoratrici e i lavoratori di Stellantis il clima delle feste si intreccia ancora una volta con la paura per il futuro, tra fermate produttive prolungate, numeri impietosi e una crisi industriale che non accenna a trovare una via d’uscita. A lanciare l’allarme è Andrea Di Traglia, segretario Frosinone-Latina della Fiom Cgil, che parla di una situazione ormai sotto gli occhi di tutti: impianti che lavorano a ritmi minimi, un territorio in affanno e la mancanza totale di un piano industriale capace di garantire occupazione e continuità produttiva. Una crisi che non riguarda solo lo stabilimento, ma che si riverbera sull’intero tessuto economico locale, dall’indotto alla componentistica, lasciando migliaia di famiglie sospese in un’attesa carica di preoccupazione.
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