Imperialismo è guerra, è rapina, è oppressione delle nazioni e dei popoli oppressi, è neocolonialismo.
Abbiamo ampiamente parlato di quello che a livello mondiale avviene nei confronti della Palestina e non ci torniamo se non ribadendo la necessità di proseguire la mobilitazione operaia, studentesca e popolare nei confronti dello Stato Sionista di Israele, dell'imperialismo americano e i loro piani e a sostegno del popolo palestinese, in particolare della sua resistenza armata in una situazione così difficile.
Ma Trump, l'imperialismo americano, come si sa, ha aperto tutti i fronti all'insegna del MAGA, a “fare l'America più grande” e si intende, in certi aspetti, a tentare disperatamente di riaffermare l’egemonia e il dominio americano nel mondo su tutti i piani. E' chiaramente per gli Stati Uniti è sempre stato estremamente importante il cosiddetto “cortile di casa”, vale a dire i paesi dell'America Latina.
C'è una lunga storia qui del dominio americano, dei colpi di Stato e dei regimi instaurati in questi paesi
a servizio dell'imperialismo americano e subordinati e guidati spesso direttamente dagli Usa, soprattutto per quanto riguarda il suo aspetto militare, attraverso la CIA, il Pentagono e così via.Trump rilancia alla grande questa politica e in particolare la rilancia in questi giorni, in queste ore, nei confronti del Venezuela.
L'intervento americano in Venezuela è però un intervento rivolto a tutta l'America Latina per dire a tutti che o i governi sono allineati agli interessi dell'imperialismo americano e pongono un freno alla penetrazione di Cina e Russia in questi paesi sul piano economico e secondariamente sul piano diplomatico e militare, oppure l'imperialismo americano si arroga il diritto di intervenire con i più svariati pretesti in questi paesi per imporre con la forza dell'intervento militare dei regimi ad esso favorevole, facendo leva sia sulle forze all'interno di questo paese dell'esercito, militari, sia sulle forze politiche e le classi dominanti di borghesia compradora, di latifondisti presenti, perché siano insediate con la forza al potere queste forze e gli interessi americani vengano difesi all'interno di essi, perchè i servi americani sia economici, politici, diplomatici e militari possano beneficiare.
Si tratta di una nuova stagione dell'imperialismo americano che ha caratteri abbastanza simili a quelli degli anni passati, ma nello stesso tempo si inseriscono nel contesto attuale.
Per questo l'intervento americano che viene preparato ed è già in corso in Venezuela deve trovare la denuncia e l'opposizione in tutte le parti del mondo. Per cui appoggiamo le manifestazioni contro l'intervento militare in Venezuela e dalla parte del Venezuela aggredito, e denunciamo con forza il pretesto del cosiddetto narcotraffico perchè considerare il Venezuela un narco-Stato è un crimine contro il popolo venezuelano, contro il suo governo legittimo e contro gli interessi dei proletari e delle masse popolari, oltre che essere una chiara falsità. Si sa che i cartelli del narcotraffico sono legati ai governi in tutta l'America Latina, ma si sa come si sviluppino e si affermino i loro affari nel legame organico con le forze reazionarie di destra, fasciste che normalmente son legate all'imperialismo americano.
Questo non vuol dire sostenere che il governo Maduro sia un governo socialista, progressista, diciamo bolivarista (o comunque chiamato) che fa gli interessi dei proletari e delle masse popolari venezuelane, questo non è vero.
Il movimento messo in campo sul piano del nazionalismo e dell'indipendenza nazionale dall'imperialismo americano che negli anni passati ha avuto come punto di ferimento Chávez, non vuol dire che Chávez e i suoi seguaci siano dentro la battaglia per la liberazione delle masse popolari nei paesi dell'America Latina e del Venezuela per uno Stato e un regime di nuova democrazia che veda al potere innanzitutto gli operai, i contadini, delle classe oppresse.
Anzi, la crisi interna che ha dato spazio anche alle forze reazionarie fasciste travestite del democratico-liberali all'interno del Venezuela, dipende dalla politica non conseguente e non coerente dei governi come Maduro e questo ha indebolito il proletariato, le masse popolari che oggi si misurano con il piano di aggressione dell'imperialismo americano e con lo sforzo che esso fa di realizzare, sia con l'intervento diretto, sia con la pressione, una sorta di colpo di Stato che porti al potere le forze più reazionarie e più filo Usa in questo paese.
Il Venezuela è al centro di questa contesa perché intorno al Venezuela ci sono grandi interesse economici, il Venezuela è uno dei grandi paesi produttori di petrolio, e quindi è evidente che questa è la partita in gioco e che ha visto l'interesse degli altri imperialismi, in questo caso quello russo-cinese, sul Venezuela.
L'appello di Maduro alla Russia e alla Cina ad essere dalla sua parte per fermare la mano dell'imperialismo americano è dettata chiaramente da circostanze oggettive che vedono l'imperialismo americano alle porte del Venezuela per rovesciarlo, ma non è una manifestazione di indipendenza nazionale. La liberazione nazionale sociale delle masse, dei proletari delle masse venezuelane, il recupero pieno dell'economia del Venezuela nelle mani dei proletari e delle masse popolari passa strategicamente, inevitabilmente dalla sostituzione dei regimi falso-progressisti come quello di Maduro con regimi di democrazia proletaria e popolare, di nuova democrazia.
Ma oggi noi siamo contro l'intervento dell'imperialismo americano senza se e senza ma. Siamo contro la salita al potere che sarebbe comunque di stampo golpista delle forze reazionarie che apertamente stanno sostenendo questo intervento per essere portate dai marins al potere.
Nello stesso tempo per tutti i paesi dell’ America Latina la questione di fondo è come attraverso una guerra popolare i proletari, i contadini e le masse popolari di questi paesi potranno in via definitiva liberarsi dell'imperialismo e dei loro servi

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