Primo, non si può parlare della Palestina per poi via via "buttarla" a Taranto sulla questione ambientale. Si scrive "Obiettivi del corteo sono la denuncia della violenza ambientale «che colpisce tanto la Palestina quanto il Sud Italia»"; ma questo vuol dire come minimo non avere il senso della realtà, e classificare un genocidio "violenza ambientale"; come massimo alla fine pensare solo o principalmente a sè stessi. E' una logica della piccola borghesia di sinistra, che guarda i popoli da un punto di vista del proprio paese imperialista;
secondo, non si può andare fare una marcia dall'Ilva all'Eni e:
- così, andare alle fabbriche, Eni, poi sarà la volta della Leonardo, il sabato, quando gli operai non ci sono, per tenersi ben lontani dagli operai, che invece, vedi alla Leonardo, si stanno ponendo dalla parte della Palestina e denunciano il ruolo complice della Leonardo, anche questa logica non ha niente a che fare con un'attività che punta all'unità di classe tra operai e realtà solidali. Costoro non vanno alle fabbriche in giorni feriali perchè anche qui gli operai vengono considerati complici - e chiaramente potrebbero aspettarsi reazioni da parte dei lavoratori...
A proposito: guardate che gli operai dell'Eni e della Leonardo hanno espresso solidarietà alla lotta degli operai Ilva.
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