In attesa dei particolari della Legge di bilancio per il 2026 approvata dal governo e che oggi doveva essere in Parlamento, ma che certamente slitterà, si possono consultare solo le prime bozze in circolazione che parlano di 137 articoli dove si trova di tutto e di più, ma quella che rimane è la cifra complessiva di 18,7 miliardi.
Questo
nostro articolo sulla “manovra” finanziaria del governo, però, potremmo
chiuderlo subito riportando le dichiarazioni del capo della Confindustria,
Orsini, che ha detto “… abbiamo dialogato con il governo e siamo stati
ascoltati”, “Meloni, imprese al centro. Un buon primo passo” (Il Sole 24 Ore),
e ancora ” "Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha parlato di 8
miliardi per le imprese, 2,3 miliardi per le Zes che noi abbiamo sempre
sostenuto e richiesto”. Su una finanziaria di appena 18,7 miliardi, circa 8 per
i padroni! Come sempre sono stati accontentati, eccome!
È chiaro
che se i padroni delle grandi e medie industrie sono così contenti, non possono
esserlo le lavoratrici, i lavoratori e le grandi masse popolari fatte di pensionati
e giovani e donne disoccupati… ai quali vanno solo le chiacchiere e che
continuano di fatto ad essere derubati!
Tutta
la preparazione di questa Finanziaria come si sa è stata costellata in
particolare dalle discussioni sulla tassazione degli extraprofitti (“112
miliardi di utile netto cumulato per il sistema bancario italiano, con 46,5
solo nel 2024” - La Repubblica) per le banche e assicurazioni, cosa che
ha fatto imbestialire Tajani che è contro ogni tassa per i padroni e dice
addirittura di non sapere cosa siano gli extraprofitti… E infatti tutta questa
storia è finita come la barzelletta dello scorso anno: il contributo ci sarà, ma
volontario! E si tratta sempre di un prestito che negli anni va quasi tutto
restituito a banche e assicurazioni.
Davanti a queste ricchezze il governo ha il coraggio di dire che “non ci sono soldi”, per cui in questa
Finanziaria non è previsto alcun aumento del Prodotto Interno Lordo!Per non creare dubbi sulla sua fedeltà ai padroni la Meloni ha rilasciato una intervista concordata, alla Vespa, (tanto spudorata che i giornalisti del Sole24Ore hanno scioperato per due giorni!) proprio sul Sole24 Ore all’indomani dell’approvazione della “quarta manovra che facciamo in tre anni” ci tiene a precisare, ma, dice ancora la Meloni, “avremmo voluto fare di più subito…” perché “questo governo è produttivista…” e cioè, per chi non lo avesse capito, ancora una volta dalla parte dei padroni.
Vediamo
comunque cosa dice il documento, con la premessa che all’interno della cifra
complessiva di 18,7 miliardi alcune cifre sono ancora tutte da stabilire viste
le liti interne agli stessi ministri del governo e le discussioni in corso con
le banche!
I “punti
chiave” della manovra sono stati elencati dal Sole24Ore in questo modo: Salari, Famiglia,
Sostegno ai genitori separati, Isee, Irpef, Aumento sigarette, Imprese, Proroga
stop plastic e sugar tax, Casa, Sanità, Pensioni, Rottamazione, Allineamento
accise gasolio-benzina, Banche e assicurazioni. Per adesso ne prendiamo in
considerazione solo i più importanti per il proletariato e le masse popolari
per smascherare ancora una volta la propaganda del governo e il sostegno reale
ai padroni.
Salari: La Meloni ci ha tenuto a dirlo
in conferenza stampa nella speranza di ingannare ancora una volta lavoratori e opinione
pubblica: la manovra “stanzia 1,9 miliardi sui salari e contro il «lavoro
povero».” Nella sostanza non c’è alcun
aumento del salario reale, ma solo se un lavoratore lavora di più, fa più
straordinari, più turni di notte e festivi, ottiene il “premio di produttività”,
allora questa parte del salario sarà
tassato un po’ di meno, all’incirca all’1% invece che al 5%. E questo allungamento dell’orario di lavoro che
fa fare altri profitti ai padroni, lo chiamano “adeguamento salariale al costo
della vita”. E questa beffa, secondo la Meloni, dovrebbe pure stimolare “i
rinnovi contrattuali dei redditi fino a 28.000 euro”!
Si tratta
di una mega presa in giro! Come stanno scrivendo tanti giornali e commentatori.
E passiamo
a quello che piace tanto alla Meloni e a tutti i suoi fascisti al governo: la famiglia.
“Il
bonus mamme lavoratrici viene innalzato da
40 a 60 euro al mese.” È praticamente il concetto dell’elemosina sparso per tutta la Finanziaria (tranne che per i
padroni!). Ma questo ennesimo “bonus” spinge verso il part-time e cioè verso un
abbassamento oggettivo del salario e quindi verso un peggioramento complessivo
della vita della lavoratrice-madre. Lo stanziamento complessivo dovrebbe essere
di 3,5 miliardi che comprendono i tre mesi di “congedo parentale facoltativo
all’80%”, il sostegno per “i nuovi nati”… e ci potrebbe stare anche il “sostegno
ai genitori separati” che piace a Salvini, ma quasi niente per i “caregiver”, per
coloro che si occupano di disabilità. Poi ci sarebbe la riproposizione della
carta “dedicata a te” (bisogna aggiungere: a te povero cui sono costretta a
fare questa altra miserabile elemosina solo per salvare la faccia!).
Poi
c’è la revisione dell’Isee che
dovrebbe costare 500 milioni di euro all’anno, cioè una revisione da fame!
Andiamo
all’Irpef. Per accattivarsi le simpatie,
e spera il voto, del cosiddetto “ceto medio” la Meloni prova con il trucco dell’abbassamento
dello scaglione Irpef per i redditi da lavoro e pensione nella fascia da 28.000
a 50.000 euro dal 35 al 33% (il “costo” è di 9 miliardi in 3 anni e cioè 3 miliardi
per questa Finanziaria). Il trucco consiste nel fatto descritto in uno studio della
Cgil, e cioè che con l’aumento dei prezzi, il cosiddetto effetto “drenaggio fiscale”,
alla fine quello che si ottiene è meno di quello che si paga in tasse! “Segnaliamo, - dice la Cgil - però, che
per un lavoratore con un reddito di 30.000 euro lordi annui, quella riduzione
vale 3 euro al mese, cioè
sostanzialmente nulla.”
Il taglio ai ministeri per 8 miliardi in
tre anni (2,3 per il 2026) significa comunque un taglio ai servizi (a prescindere
dall’utilizzo o piuttosto non utilizzo – i cosiddetti fondi non spesi - che
in generale fanno i ministri perché li usano come cassaforte da utilizzare al
momento opportuno per le proprie clientele).
Pensioni: aumento, si fa per dire, di
circa 20 euro al mese per chi ha più di 70 anni e una pensione bassa. Dal 1°
gennaio 2027 l’età pensionabile si alza di un mese, e altri due mesi all’inizio
del 2028, esclusi i lavoratori impiegati in attività gravose e usuranti.
Per la Sanità sono previsti 2,4 miliardi, ma la maggior parte
andrà ai privati!
Rottamazione cartelle esattoriali: questa
è fortemente voluta dalla Lega di Salvini per salvare i delinquenti e gli
evasori! Chi accetta potrà pagare a rate in 9 anni senza pagare interessi, more
ecc.
Come
sottofondo di tutte queste chiacchiere sulla “quarta finanziaria” di
questo governo ci sono le dichiarazioni di tanti analisti economici e non solo,
compreso il presidente Mattarella e perfino il Papa, sui salari bassi, dell’Istat
sulla povertà crescente, di tutti sulla sanità e la scuola allo sbando…
Ma la
“manovra nella manovra” è quella che riguarda la spesa militare della quale non si fa parola nel documento, ma che
la Meloni ribadisce come necessaria: “L’incremento dello 0,15% delle spese per
la difesa che è nei nostri intendimenti verrà
coperto comunque con risorse aggiuntive rispetto a questa legge di bilancio”,
“Dodici miliardi è la cifra in
più che ci sarà nel bilancio 2028, pari allo 0,5 per cento del Pil. Potranno
essere finanziati o col Btp o col Safe (Security Action for Europe, programma
di prestiti dell’UE destinato a finanziare l’industria della difesa, ndr),
che è molto parente del Pnrr, con prestiti a lungo termine che devono essere
restituiti”, ha spiegato Giorgetti.”

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