sabato 6 settembre 2025

“Siamo prigionieri di Netanyahu, non di Hamas”

prigioniero israeliano in un nuovo video

Da infopal

Gaza – Al Mayadeen. Le Brigate al-Qassam, braccio militare di Hamas, hanno diffuso venerdì un video con protagonisti due prigionieri israeliani detenuti a Gaza. Il filmato, condiviso sull’account Telegram del gruppo, era intitolato: “Il tempo sta per scadere…!”

Nel video, il prigioniero israeliano Guy Gilboa-Dalal lancia un appello diretto ed emozionato al governo israeliano e alle comunità dei coloni, esortandoli a fermare l’assalto in corso contro Gaza. Avverte che la continuazione dell’aggressione militare potrebbe portare alla morte dei prigionieri, incluso lui stesso.

Il filmato, datato 28 agosto 2025, mostra Dalal a bordo di un veicolo tra le vaste distruzioni delle infrastrutture di Gaza e in interazione con un altro prigioniero.”Tutto questo è colpa del governo”.

In un segmento più lungo del video, Dalal esprime incredulità per la sua sopravvivenza dopo 22 mesi di prigionia, sottolineando le dure condizioni all’interno della Striscia di Gaza assediata.

“Stiamo lottando qui a Gaza, non c’è cibo, non c’è gas, non c’è acqua, non c’è elettricità. Io, gli altri prigionieri e i due milioni di residenti della Striscia di Gaza stiamo vivendo tutti queste difficoltà”.

Critica la leadership israeliana per aver abbandonato i prigionieri e ringrazia sarcasticamente il primo

ministro Netanyahu:

“Grazie, Primo Ministro Netanyahu, per averci finalmente permesso di avere un po’ di pane, formaggio. Grazie per averci dato un po’ di energia per sopravvivere, mentre tuo figlio è a Miami a fare barbecue”.

Dalal afferma che i combattenti di al-Qassam lo hanno informato che i prigionieri non verranno trasferiti se la città di  Gaza verrà invasa, il che renderebbe qualsiasi assalto una condanna a morte.

“Non lasceremo Gaza. Questo è ciò che al-Qassam ci hanno detto… significa che i prigionieri moriranno”.

Afferma che con lui sono detenuti più di otto prigionieri e avverte di una catastrofe imminente.

Definendola la loro “ultima possibilità di sopravvivenza”, Dalal esorta i coloni israeliani a protestare e a fare pressione sul governo: “Protestate in gran numero, protestate con forza. Per favore fermate questa follia. Fermate questa guerra. Ve lo imploro… scendete in piazza. Create caos. Create problemi a questo governo, perché vuole tenerci qui”.

Si rivolge anche ad altri ex prigionieri: “Omer e Tal, eravate qui con me ed Evyatar, parlate per noi. Per favore, parlate, scendete in piazza, non cedete ai ricatti”. “Siamo prigionieri di Netanyahu, non di Hamas”.

Più avanti nel video, Dalal ribadisce che il vero ostacolo alla loro liberazione è la leadership israeliana: “Siamo prigionieri di Netanyahu, Ben-Gvir e Smotrich, che hanno mentito per tutto il tempo e non vogliono che torniamo a casa”.

Parlando in mezzo ai suoni dei continui bombardamenti israeliani, Dalal dipinge un quadro cupo della situazione sul terreno: “Ora mi trovo nella citta di  Gaza, e le esplosioni sono ininterrotte. Gli aerei da guerra ci sorvolano. Vogliamo che tutto questo finisca, vogliamo tornare dalle nostre famiglie”.

Aggiunge che ora si trovano vicino alle linee del fronte e in imminente pericolo.

“Siamo vicini all’esercito. Abbiamo paura. Ci sono esplosioni e colpi di arma da fuoco. Per favore, riportateci a casa”.

Il video sottolinea sia la catastrofe umanitaria crescente a Gaza sia il dissenso interno che emerge tra i prigionieri israeliani. Il messaggio di Dalal riflette non solo l’urgenza della situazione a Gaza, ma anche l’intensificarsi del controllo interno dell’attuale governo israeliano, in particolare del primo ministro Netanyahu, la cui ricerca di una guerra senza fine è sempre più vista dai coloni come una strategia politica per mantenere il potere, indipendentemente dal costo umano.

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