Come organizzazioni palestinesi in Italia, e come palestinesi in diaspora, vogliamo costruire un corteo unico, determinato e senza ambiguità, sotto la bandiera palestinese, accanto alla legittima resistenza del popolo palestinese e solidale con le iniziative di rottura dell'assedio, come la freedom flottilla, la global sumud flottilla e tutte le altre.
Dall'Italia affermiamo con decisione che bloccheremo tutto, non solo se verrà colpita la global sumud flottilla, ma se non si ferma il genocidio in Palestina e se non finisce l'occupazione della Palestina.
E' venuto il momento di costruire un anno intero di mobilitazione unitaria contro il governo italiano, non solo complice, ma partecipe di questo genocidio, contro il sionismo che agisce dentro le nostre istituzioni
Questo corteo è senza compromessi, è una comunicazione contro il sionismo in
tutte le sue forme, non solo contro il governo NetanyahuLe nostre richieste sono chiare e non sono negoziabili, vogliamo subito:
- lo stop immediato del genocidio e dell'aggressione al Libano, Siria, Yemen, Iran
- ingresso immediato e senza condizioni degli aiuti umanitari
- sostegno incondizionato alla resistenza palestinese sempre
- liberazione di tutti i prigionieri e di tutte le prigioniere palestinesi, incluso Anan Yaeesh, partigiano palestinese detenuto in Italia, e tutte le persone colpite dalla repressione in Italia per la solidarietà alla Palestina, come Tarek, arrestato dopo la manifestazione del 5 ottobre scorso
- il riconoscimento e l'applicazione del diritto al ritorno dei rifugiati palestinesi
- pieno riconoscimento del diritto all'autodeterminazione del popolo palestinese
- cessazione immediata della vendita e dell'esportazione di armi verso Israele e dell'importazione
- embargo militare immediato
- sanzioni economiche, diplomatiche e militari
- boicottaggio accademico, culturale, politico, sportivo, istituzionale
- ritiro immediato dei cittadini italiani che stanno prendendo parte del genocidio a Gaza
- contro la Nato, alleanza imperialista aggressiva e guerrafondaia e tutti i complici del genocidio e dell'occupazione israeliana
- interruzione immediata di ogni rapporto istituzionale e di gemellaggio con Israele da parte di regioni, provincie, comuni e municipi
- a fianco di tutte le iniziative volte a rompere l'assedio di Gaza, come la Freedom Flottilla e tutte le altre
- contro la criminalizzazione della solidarietà con la Palestina, contro il ddl 1004 che equipara l'antisionismo all'antisemitismo e mira a reprimere chi si oppone al genocidio e all'occupazione
Il 4 ottobre non è un punto di arrivo, ma l'inizio di una nuova stagione di lotta per un anno di mobilitazioni, scioperi, blocchi e azioni concrete. Un anno di mobilitazioni unitarie, perché solo uniti possiamo fermare il genocidio, l'occupazione della Palestina e la complicità.
Non c'è più tempo per l'attesa, né per la neutralità. Chi tace è complice, chi resta a casa si schiera con l'oppressore
Scendiamo tutte e tutti in piazza il 4 ottobre, perché la solidarietà non si delega, si pratica, tutti i giorni
Scendiamo tutte e tutti in piazza perché la Palestina chiama e noi dobbiamo rispondere, non c'è più tempo
Scendiamo tutte e tutti in piazza perché il futuro appartiene a chi lotta per la libertà e per la giustizia
Ci vediamo tutte e tutti in piazza il 4 ottobre!

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