martedì 2 settembre 2025

NO al Piano neocoloniale di Trump-Netanyhau per l’occupazione sionista-imperialista di Gaza


Trump spinge lo Stato nazisionista di Israele a finire in fretta il suo “lavoro”, cioè portare a termine l’occupazione di Gaza e annettere la Cisgiordania. Contro qualsiasi proposta di tregua la loro strategia comune è contro la formazione di uno Stato palestinese e questo viene detto chiaro come risposta alla riunione dell’Assemblea dell’Onu di settembre che discuterà del riconoscimento della Palestina (posizione contro cui si oppone l'Italia fascio-imperialista del governo Meloni), una riunione a cui gli USA vogliono impedire la partecipazione della delegazione palestinese con la revoca dei visti negli USA per i rappresentanti dell'OLP e dell'ANP.

Questo osceno Piano già presentato a febbraio scorso è stato reso nuovamente pubblico come risposta imperialista alla solidarietà dei popoli con la Palestina che cresce sempre di più.


Il GREAT Trust, il Piano Trump-Netanyhau, con GREAT che sta per “Gaza Reconstitution, Economic Acceleration and Transformation” (scritto in stampatello, come il MAGA trumpiano) è un progetto da 100 miliardi di dollari che punta a cancellare Gaza per far diventare questa terra distrutta e bagnata dal sangue del suo popolo per mano sionista-imperialista la “Riviera del Medio Oriente” con l’aiuto dei regimi reazionari arabi per garantire all’imperialismo USA l’accesso alle risorse energetiche e ai minerali essenziali e servirà come snodo logistico per il corridoio economico India-Medio Oriente-Europa.

Il Piano per la “ricostruzione” di Gaza ha un solo obiettivo: portare avanti la “soluzione finale” del popolo palestinese con il genocidio per cancellare la Palestina e la prospettiva di uno Stato palestinese e attraverso l’occupante sionista, imporre il dominio imperialista diretto, militare e politico, dell’area del

Medio Oriente contro le masse arabe. Trump intende prendere direttamente il controllo di Gaza per trasformarla in un'amministrazione fiduciaria amministrata dagli stessi Stati Uniti per almeno 10 anni e trasformarla in una località turistica “stile Dubai” e in un polo manifatturiero e tecnologico ad alta tecnologia. Israele decide per i palestinesi e vorrebbe trasferire le loro "autorità amministrative di Gaza al GREAT Trust nell'ambito di un accordo bilaterale tra Stati Uniti e Israele" che "si evolverebbe" in un'amministrazione fiduciaria formale.

Questo Piano è stato elaborato dagli stessi israeliani che hanno creato e avviato la Gaza Humanitarian Foundation”, l’organizzazione che ha cacciato l’Onu nella gestione degli aiuti e che ora, con i suoi mercenari direttamente sul campo, affama e spara sui i palestinesi in cerca di cibo, acqua, cure.

Israele diventerebbe una zona industriale "intelligente" con l'impianto di aziende americane di veicoli elettrici per favorire Musk, hotel sul mare e un centro di servizi informatici regionali per servire Israele e i paesi del Golfo Persico, mentre il litorale occidentale di Gaza sarebbe riservato alla "Gaza Trump Riviera", con "resort di livello mondiale" e la possibilità di isole artificiali simili a quelle a forma di palma costruite al largo della città di Dubai negli Emirati Arabi Uniti.

“Da un proxy iraniano demolito a un prospero alleato di Abramo”, è la didascalia che accompagna il Piano. Il GREAT Trust imperialista è da attuarsi con la cacciata dei palestinesi dalla propria terra e prevede un esodo di massa che chiamano “volontario” con un incentivo di 5mila dollari a persona più i sussidi per coprire le spese di quattro anni di affitto a chi lascia la Striscia, così chi sopravviverà al genocidio verrà cacciato definitivamente dalla propria terra.

Il Piano prevede anche un impianto di desalinizzazione dell'acqua e un impianto solare nella penisola egiziana del Sinai, che fornirebbero acqua ed elettricità a Gaza, e poi autostrade, un nuovo porto ed un nuovo aeroporto ad uso e consumo degli occupanti.

Mentre tutto il mondo ha sotto gli occhi il nuovo Olocausto contro il popolo palestinese messo in campo con tutta la violenza che va perfino oltre quella nazista da parte dello Stato sionista d’Israele e si mobilita per portare gli aiuti alimentari e rompere l'assedio di Gaza con la Global Sumud Flottiglia, Trump guarda la morte di 60 mila palestinesi e le macerie di Gaza come un’opportunità, un “enorme cantiere di demolizione" come lo aveva già chiamato, da cui ricavare profitti vertiginosi, non a caso Trump ha tenuto una riunione alla Casa Bianca sulla ricostruzione di Gaza con il Segretario di Stato Rubio e l'inviato speciale presidenziale Witkoff; l'ex Primo Ministro britannico Tony Blair e il genero di Trump, Jared Kushner, che ha gestito gran parte delle iniziative del presidente durante il suo primo mandato in Medio Oriente e ha ampi interessi privati ​​nella regione.

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