Stop accordi economici culturali militari ad ogni livello dello Stato italiano con Israele.
Presidi in contemporanea in quasi tutti i capoluoghi siciliani convocati di urgenza dalla rete regionale di solidarietà al popolo palestinese a seguito del sequestro da parte dell'esercito israeliano terrorista della nave Handala della Freedom Flotilla. Anche a Palermo in prefettura con la partecipazione di diverse realtà militanti, di rappresentanti palestinesi di Voci nel silenzio, di attivisti, di realtà sociali ...
La nave che trasportava cibo farmaci ma anche giocattoli per i bambini palestinesi è stata sequestrata dall esercito israeliano mentre il governo italiano della Meloni non ha fatto assolutamente nulla verso gli italiani sequestrati con gli altri continuando ad essere anche in quedto caso più che complice con il genocidio del popolo palestinese da parte dello Stato nazi sionista di Israele.
È stata consegnata una lettera al prefetto da una delegazione, chiaramente ogni azione di pressione verso i palazzi del potere come le prefetture in questo caso è giusta e necessaria ma bando ad illudersi con questo governo che è fascista moderno e guerrafondaio, con a capo la Meloni oggi la servetta di Trump/Usa per la quale non c'e', come ha dichiarato, il tempo per uno Stato Palestinese, la madre e "cristana" che non ha mai preso posizione per le migliaia e migliaia di bambini palestinesi massacrati mentre ha versato più che ipocrite lacrime di coccodrillo quando l esercito di Israele ha attaccato una chiesa cristiana, mentre insieme al lurido Salvini inneggia all'assassino nazisionista Netanyahu. Questo governo deve essere combattuto a 360 gradi e un contributo reale alla resistenza del popolo palestinese è lottare per cacciarlo.
Aggiornamento sui 14 volontari ancora detenuti alla mattina del 29 luglio.
Sette dei 14 volontari detenuti erano in attesa di espulsione nel corso della giornata. Sono stati trasferiti all'aeroporto; tuttavia, a seguito di diversi ritardi amministrativi – apparentemente legati anche ai
tentativi delle autorità israeliane di far loro firmare alcuni documenti – non è ancora chiaro se siano saliti a bordo dei loro voli. Lo studio legale Adalah sta attualmente cercando ulteriori informazioni. I volontari interessati sono: Ange Sahuquet (Francia), Emma Fourreau (Francia–Svezia), Chloé Fiona Ludden (Regno Unito–Francia), Justine Kempf (Francia) e Antonio La Picirella (Italia). Due, Robert Martin (Australia) e Tania (Tan) Safi (“Australia”), sono stati espulsi oggi attraverso la Giordania.Gli altri sette volontari rimangono detenuti nel carcere di Givon a Ramleh: Braedon Peluso (Stati Uniti), Christian Smalls (Stati Uniti), Frank Romano (Stati Uniti-Francia), Santiago González Vallejo (Spagna), Sergio Toribio Sanchez (Spagna), Hatem Aouini (Tunisia) e Vigdis Bjorvand (Norvegia).
Gli avvocati di Adalah li hanno visitati oggi; i volontari hanno denunciato condizioni di detenzione dure e degradanti. I volontari sono ora al quarto giorno consecutivo di sciopero della fame, per protestare contro la loro detenzione illegale.
I detenuti maschi hanno denunciato violente perquisizioni nelle celle da parte di agenti penitenziari senza uniforme, avvenute subito dopo il loro ritorno dalle udienze del tribunale per l'immigrazione di ieri. Tutti gli attivisti hanno confermato di essere trattenuti in stanze piccole e sovraffollate, senza ventilazione o raffreddamento, nonostante le temperature raggiungano i 34 gradi Celsius. Hanno inoltre riferito di essere stati privati di prodotti igienici e docce, e hanno affermato che le loro stanze sono infestate da cimici. Non è loro consentito uscire in giardino e rimangono confinati in stanze chiuse tutto il giorno, senza accesso all'aria fresca o spazio per muoversi.
Frank Romano (Stati Uniti - Francia), ora detenuto da solo dopo l'espulsione dei suoi ex compagni di cella, ha annunciato la sua intenzione di presentare ricorso contro l'ordine di prosecuzione della sua detenzione e dell'espulsione. Ha inoltre dichiarato che continuerà uno sciopero della fame totale fino a quando non verrà garantito un cessate il fuoco a Gaza. L'attivista norvegese Vigdis Bjorvand ha riferito di essere stata tenuta in una stanza di isolamento senza alcuna comunicazione o compagnia, nonostante la sua età avanzata.
Adalah ribadisce che la loro detenzione in corso è illegale e ingiustificata. Le condizioni a cui sono sottoposti evidenziano la dura realtà affrontata all'interno della custodia del Servizio Penitenziario israeliano, dove molti palestinesi subiscono maltrattamenti e abusi ben più gravi


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