Rafael Advanced Systems che opera al Porto di Ravenna è una
delle aziende presenti nel rapporto di Francesca Albanese, relatrice speciale
delle Nazioni Unite sui territori palestinesi occupati, che denuncia le responsabilità
delle aziende di armi, tra cui anche l’italiana Leonardo, nel genocidio a Gaza.
I droni israeliani che uccidono civili a Gaza sono crimini di guerra, sono crimini contro l’umanità, sono parte del genocidio sionista di tipo nazista contro il popolo palestinese. L’azienda di Stato israeliana Rafael sta usando a scopi commerciali un video dove si vede un loro drone Spike Firefly che rincorre un palestinese disarmato che cammina da solo tra le rovine di Gaza bombardata e lo insegue e lo uccide. Quindi non è un video che intende documentare l’orrore quotidiano del genocidio, oppure una denuncia
giornalistica, no, attraverso il filmato dell’uccisione a sangue freddo di un civile palestinese l’azienda israeliana si propone di aumentare i suoi profitti, commercializzare i suoi droni comandati a distanza che uccidono senza pietà e dimostrare al genocida Netanyahu e al mondo intero che gli strumenti di morte israeliani sono testati sulle persone con lo slogan: "Testato. Affidabile. Tattico"!Vergogna e moralità è da tempo ormai che sono incompatibili
con lo Stato sionista di tipo nazista israeliano!
Rafael riceve finanziamenti europei con i fondi Horizon per
il progetto Undersec, coordinato da un ente tedesco e finanziato con 5,9 milioni
di euro, (2023-2026), con l’obiettivo di sperimentare un sistema di
sorveglianza subacquea tramite droni e tecnologie varie. attraverso un progetto
che coinvolge il Ministero della Difesa israeliano e l'Università di Tel Aviv.
Tra i partner figurano diverse istituzioni, tra cui l'Autorità Portuale di
Ravenna e a metà settembre ci sarà una conferenza proprio a Ravenna con
gli israeliani e l’Autorità portuale.
E l’Europa e l’Italia del governo Meloni/Crosetto/Tajani non hanno fatto mancare la loro complicità con Netanyahu votando NO ad azioni contro Israele (embargo, sanzioni, boicottaggio) e NO a sospendere l’accordo di Associazione Ue-Israele per il genocidio a Gaza.
L’Autorità di Sistema portuale del Mare Adriatico centro
settentrionale (il porto di Ravenna) è il partner italiano di maggior rilievo e
partecipa al progetto. Israele è rappresentato dal ministero della Difesa, da
Rafael Advanced System e dall’Università di Tel Aviv, finanziati con circa
850mila euro. Offriranno «competenze e progetti sulla sicurezza delle
frontiere, test in ambiente controllato, ricerca in acustica subacquea e
fusione/elaborazione/analisi di dati tramite intelligenza artificiale» e altro
ancora.
IL PORTO di Ravenna, dal canto suo, è un importante snodo di
traffici verso il Medio Oriente, solcato dalle navi della compagnia Zim in modo
regolare. Dopo il carico illegale di componenti di cannoni diretto a Israele e
sequestrato lo scorso febbraio, Weapon Watch ha riferito di un nuovo carico di
munizioni (codice 4.1) partito da Ravenna il 30 giugno 2025 e diretto ad Haifa”.
Ma Ravenna non vuole essere complice dei crimini sionisti israeliani! Diamo continuità alle mobilitazioni in solidarietà con il popolo palestinese, portiamo questa denuncia in città e davanti l’Autorità Portuale di Ravenna in via Antico Squero, 31.
Proletari comunisti
Slai Cobas per il sindacato di classe-Ravenna
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