IN CONVERSAZIONE CON ALF BRENNAN DA AVANI NEWS, DICEMBRE 2022
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INTERVISTATORE: Come giudica il tuo partito il modo di produzione esistente in India: semi-feudale o capitalista industriale?
Compagno Basavaraj: I comunisti rivoluzionari sotto la direzione del compagno CM e il compagno KC hanno analizzato concretamente le contraddizioni di classe esistenti dopo uno studio delle condizioni economiche, politiche, sociali, culturali e geografiche dell'India alla luce del MLM. Hanno affermato che l'India è una società semi-coloniale e semi-feudale e che il percorso della rivoluzione sarà la guerra popolare di lunga durata, che prima realizzerà la fase della rivoluzione di Nuova Democrazia e poi avanzerà verso la fase del socialismo. Il nostro PCI (Maoista) unito sta attuando questa linea politico-militare.
Sullo sfondo di discussioni e dibattiti su larga scala tra marxisti, revisionisti, neorevisionisti, intellettuali borghesi e ONG sul fatto che il nostro paese sia una società capitalista o semicoloniale, semifeudale, il nostro partito ha analizzato e sintetizzato i resoconti degli studi sui Rapporti di produzione che il nostro partito ha intrapreso in vari stati dal 2011 e il CC ha pubblicato un documento dettagliato sui "Cambiamenti nei rapporti di produzione – il nostro Programma politico" nella sua sesta riunione (segue) nel dicembre 2020. Il documento affermava che il nostro paese è ancora una società semi-coloniale e semifeudale. Tuttavia, ha anche detto che ci sono considerevoli cambiamenti capitalistici distorti favorevoli agli imperialisti e ai capitalisti burocratici compradori e ai latifondisti. Abbiamo adottato il nostro programma politico in modo da adottare una tattica corrispondente. Devi aver visto il documento.
Prima dell'aggressione britannica, il nostro paese era una società feudale. Dopo che gli inglesi occuparono l'India, si trasformò in un paese coloniale. Infatti, quando gli inglesi si impadronirono dell'India, il capitalismo si era sviluppato dal grembo della società feudale in alcune aree del paese. Durante questo periodo i Parsi di Mumbai, i Bania del Gujarat e i Marwaris del Rajasthan lavorarono come agenti per l’occupazione dell'India. La grande classe borghese indiana non ha combattuto contro l'imperialismo britannico secondo il suo carattere, anzi gli ha esteso il suo totale sostegno durante i giorni della guerra e in altri momenti. Gli inglesi collaborarono con i re feudali, gli Zamindar, gli usurai e i mercanti dell'India e ostacolarono lo sviluppo indipendente dello sviluppo capitalistico nel paese, basandosi sulla base sociale feudale del paese. Hanno introdotto una cultura che serve l'imperialismo britannico. Hanno introdotto relazioni capitalistiche distorte nei loro interessi. Molti vecchi grandi commercianti e banchieri indipendenti del paese sono andati in bancarotta. Nello stesso tempo gli inglesi apportarono diversi cambiamenti al feudalesimo secondo il loro dominio coloniale. Ringiovanirono gli indeboliti rapporti feudali. Hanno distrutto l'ordine economico rurale autosufficiente in India. Questo fece fallire i contadini e gli artigiani. Le forze produttive sono state distrutte in grande stile. Il mercato interno è ulteriormente diminuito. Introdussero il metodo permanente di riscossione delle tasse, i metodi ryotwari, mahal Wari e zamindari e trasformarono la terra in una merce. Così i contadini persero il loro tradizionale diritto alla terra. L'India divenne un centro di produzione di materie prime e beni industriali necessari per la produzione industriale degli inglesi. Svilupparono poche industrie, colture commerciali, piantagioni, trasporti e comunicazioni solo per le esigenze degli inglesi. La grande classe borghese compradora emerse dai re feudali, dagli Zamindar, dai Divan, dai commercianti compradori e dalle classi usuraie che aiutarono gli inglesi. Questa classe ha svolto un ruolo importante nel permettere agli inglesi di saccheggiare le risorse naturali del nostro paese. Una nuova classe feudale Zamindar si sviluppò al posto dei vecchi zamindar. L'economia indiana è diventata una parte inseparabile del sistema capitalista mondiale a livello coloniale e dipendente. Da un lato la borghesia compradora indiana dipendeva dall'imperialismo per la sua esistenza e il suo sviluppo e dall'altro divenne uno strumento di sfruttamento e repressione coloniale. Così la società feudale indiana divenne una società coloniale, semi-feudale. Gli inglesi trasformarono il paese in una colonia per due secoli e continuarono il loro sfruttamento.
Gli imperialisti hanno affrontato una situazione difficile con la grande sconfitta delle forze fasciste da parte dell'Armata Rossa dell'Unione Sovietica e dei popoli del mondo sotto la guida del grande maestro marxista Stalin durante la Seconda Guerra Mondiale: a causa del considerevole indebolimento dell'imperialismo dopo la guerra; la creazione di stati democratici popolari nei paesi dell'Europa orientale; l’effetto del grande successo della rivoluzione cinese con la leadership di Mao portata alle estreme conseguenze; l'emergere di un sistema socialista mondiale in un terzo del mondo; lo sviluppo di movimenti di liberazione indipendenti/nazionali in tutto il mondo. Così cambiarono il loro precedente dominio coloniale diretto e la loro forma di sfruttamento e adottarono una nuova forma di sfruttamento: la forma neocoloniale basata sui compradores da loro addestrati e comprendente il dominio indiretto, lo sfruttamento e l'egemonia con un nuovo stile.
C'era una condizione rivoluzionaria unica nel subcontinente indiano anche in questo periodo. C'era un potente movimento per il rilascio dei prigionieri 'Azad Hindu Phouz' in tutto il paese; le efficaci manifestazioni antimperialiste degli studenti; a parte i potenti movimenti antifeudali negli stati principeschi, i movimenti Tebhaga e Bakast, lo sciopero degli impiegati delle poste e dei telegrafi; la grande ribellione della Royal Indian Navy a Bombay e le tendenze ribelli dell'esercito e dell'aeronautica; la ribellione della polizia del Bihar; le lotte di solidarietà con il proletariato, l'inizio della storica lotta armata contadina nel Telangana, tutto ciò ha portato quasi alla fine del dominio imperialista in India. In tale condizione, la grande classe borghese compradora indiana collaborò con la classe feudale e tradì la rivoluzione democratica indiana. Gli imperialisti britannici hanno organizzato cospirazioni dipendenti dai leader del Congresso e della Lega Musulmana che si dà il caso siano loro agenti affidabili, li hanno istigati a massacri su base religiosa e hanno diviso il paese sulla base della religione.
In questo contesto il 15 agosto 1947 fu stipulato un accordo per il trasferimento del potere. Questo è avvenuto solo dopo accordi come il piano di Bombay dei capitalisti monopolisti imperialisti e della borghesia compradora indiana. In una parola, gli imperialisti britannici hanno consegnato il potere ai loro agenti affidabili, il Partito del Congresso e la Lega Musulmana, che rappresentano le classi dei grandi capitalisti compradori e dei grandi proprietari terrieri, e sono tornati dietro le quinte. Questa è la ragione per cui le classi dominanti compradore non hanno interrotto i rapporti semi-feudali nel paese. Dopo il 1947, il nostro paese è passato inizialmente sotto il controllo economico e politico della Gran Bretagna, dell'America e successivamente dell'imperialismo sovietico e di nuovo nelle mani dell'America. Come risultato dell'egemonia di vari paesi imperialisti in termini economici e politici sul nostro paese, la società indiana si è trasformata in un ordine semi-coloniale e semi-feudale sotto il dominio indiretto, lo sfruttamento e l'egemonia di diverse forze imperialiste.
Pertanto, diciamo che l'India non ha raggiunto una vera e propria indipendenza il 15 agosto 1947, lo è solo di nome, in sostanza è falso. Lo sfruttamento coloniale e l'oppressione hanno cambiato forma, ma l'essenza è stata mantenuta. L'obiettivo della rivoluzione democratica nazionale e la liberazione nazionale non sono stati raggiunti a causa del tradimento del Congresso e della Lega Musulmana. Il PCI non solo è stato alla coda del Partito del Congresso, ma si è ritirato dalla grande lotta armata del Telangana e ha tradito la rivoluzione.
Dopo il 1947, il grande borghese compradore indiano e le classi latifondiste hanno utilizzato il potere statale, facendo massimi profitti attraverso lo sfruttamento estremo e l’oppressione sul popolo. La classe grande borghese compradora si è così trasformata in grande classe borghese burocratica compradora.
Il piano di Bombay del 1944 e l'economia mista adottati dopo il trasferimento di poteri, infatti, è negli interessi degli imperialisti, delle classi borghesi burocratico-compradore e delle classi latifondiste. I settori pubblico e privato sono stati inseriti nel piano. Ma in realtà l'intenzione effettiva delle industrie del settore pubblico è quella di utilizzare il denaro del popolo su larga scala, costruire industrie pesanti del ferro e siderurgiche, progetti termoelettrici, del carbone, dell'estrazione del ferro e grandi dighe, per offrire opportunità agli imperialisti, alle classi borghesi compradore e ai proprietari fondiari in modo da svilupparsi sulla base di queste, dipendendo dal capitale e della tecnologia imperialista per costruirle e per offrire l'opportunità per il loro sfruttamento.
Negli ultimi 75 anni, dal 1947, diverse riforme agrarie, politiche industriali e del settore dei servizi, false riforme, Cinque Piani annuali, rivoluzione verde e altre cose del genere sono stati attuati secondo gli interessi degli imperialisti e delle classi dominanti sfruttatrici. Successivamente sono entrate in vigore le politiche LPG (Liberalizzazione, Privatizzazione e Globalizzazione). Sono stati attuati disinvestimenti, deindustrializzazione e deregolamentazione. In nome del disinvestimento le imprese del settore pubblico vengono consegnate agli imperialisti e capitalisti compradori a buon mercato. Quindi il settore non organizzato e quello privato sono diventati la tendenza principale. L’intensificazione dello sfruttamento del lavoro si è accentuato. I diritti che avevano ottenuto attraverso la lotta vengono calpestati. I metodi del contratto a termine sono diventati la forma principale per i lavoratori. Gli attuali rapporti semi-coloniali sono la ragione di queste difficoltà e miseria.
Durante il periodo del Primo Piano Quinquennale del 1951-56, sebbene fossero state emanate nei vari Stati le leggi sui limiti della proprietà fondiaria, i governi compradori non li hanno applicati correttamente. I proprietari fondiari potevano tenersi la terra usando nomi fittizi. Dall’altro lato, i terreni che producevano caffè, tè, gomma, le piantagioni di frutta, l’allevamento di bestiame, zuccherifici, terreni coltivati attraverso moderni metodi e terreni su cui risiedevano templi, chiese e masjid furono esentate e così le riforme agrarie divennero una farsa. Hanno rimosso gli affittuari o li hanno cambiati e così i diritti degli affittuari legali non venivano rispettati. Poiché il limite al possesso di terra è stato imposto in base all'individuo invece che alla famiglia, le famiglie dei proprietari fondiari poterono conservare migliaia di acri di terra. Mentre nel 1955, erano disponibili quasi 62 milioni di acri di terreno in eccedenza per la distribuzione, entro la fine degli anni '70, le eccedenze di terreno dichiarato erano di soli 240 mila acri. Solo la metà era stato distribuito. È quindi chiaro che le riforme agrarie non sono state attuate in direzione di cambiamenti strutturali nella proprietà fondiaria.
Anche se c'è stata un poco di industrializzazione grazie ai Piani Quinquennali, ciò è stato attuato solo su base semifeudale e nell'interesse degli imperialisti e classi dominanti compradore. Tutto questo sviluppo è stato distorto e messo sottosopra.
La strategia della rivoluzione verde che è stata messa in atto nella seconda metà degli anni '60 è stata in realtà il programma delle aziende multinazionali degli Stati Uniti. La rivoluzione verde è stata attuata nel Punjab, Haryana e altre aree dell'Uttar Pradesh occidentale e successivamente in un terzo del paese in nome del superamento della carenza di cibo, con l'obiettivo di rendere ciò una alternativa alle ribellioni contadine armate che si sono diffuse a Naxalbari, Srikakulam, Mushahari, Lakhimpur-Kheri, Debra-Gopivallabhapur, Bheerbhum, Kanksa, Budbud e diverse aree di 10 stati in un'ondata delle zone rurali per creare un mercato vincolato per prodotti quali macchine agricole, prodotti chimici fertilizzanti, pesticidi e sementi HYV [ad alto rendimento] di compagnie multinazionali.
I governi compradori foraggiarono principalmente con enormi sovvenzioni, prestiti a basso costo e irrigazione attraverso dighe i proprietari terrieri e i ricchi agricoltori senza trasformare fondamentalmente i rapporti fondiari, i distorti rapporti capitalistici sviluppatisi nell'economia rurale semifeudale. La "Rivoluzione Verde" ha beneficiato solo Multinazionali imperialiste, capitalisti compradori, proprietari terrieri e una parte dei ricchi contadini. Ha devastato i poveri e la classe media degli agricoltori e la terra. Gli agricoltori hanno lasciato la terra in grande stile. Crescita della produttività, calo della resa delle colture, disuguaglianze tra ricchi e poveri, aumentata disoccupazione, aumento delle disuguaglianze tra le aree, aumento dell'inquinamento ambientale, riduzione della fertilità del suolo, vulnerabilità delle colture a gravi malattie in cui anche i pesticidi non aiutano sono alcuni degli aspetti negativi risultati della "rivoluzione verde". Infine questi pesticidi hanno portato all’aumento dei suicidi dei contadini.
Prima dell'attuazione delle politiche LPG, il socialimperialismo sovietico scatenò l'egemonia sul settore pubblico economico dell'India dalla fine degli anni '60 in nome dell'aiuto. Questo è gradualmente diminuito dagli anni '80. Con la crescita del settore pubblico negli anni '70, anche la classe borghese burocratico compradora è cresciuta approfittandone.
Al fine di soddisfare gli interessi degli imperialisti e gli interessi delle classi dominanti compradore indiane come parte di queste, le politiche di liberalizzazione, privatizzazione e globalizzazione sono state attuate nella prima fase a partire dal 1985 al 1991. La seconda fase è in corso dal 1991.
L'Unione Sovietica è caduta in un'intensa crisi economica sin dal 1985 e la dipendenza dell'India ha iniziato a diminuire e così sono state introdotte nuove politiche economiche sponsorizzate dagli Stati Uniti da attuare in India. Nella prima fase della LPG, il settore delle imprese private ha ottenuto diversi sussidi fiscali nella prima fase. Le proprietà della grande borghesia compradora sono cresciute moltiplicandosi.
Con la commercializzazione dell'agricoltura la globalizzazione è iniziata attraverso i contratti in agricoltura nella prima fase, secondo gli schemi degli imperialisti e si è diffusa in diverse aree. Le multinazionali hanno acquisito il controllo totale sull'agricoltura con i contratti sulla terra.
Vediamo ora la seconda fase della globalizzazione del sistema semi-coloniale, semi-feudale.
In questa fase l'imperialismo ha creato 7 intense crisi che hanno devastato le nazionalità e i popoli oppressi che vivono sul pianeta Terra. Si tratta di crisi economica, crisi occupazionale, crisi ambientale-ecologica, crisi migratoria forzata, crisi del carburante, crisi socio-culturale, crisi politico-militare.
L'imperialismo si è rifugiato nel fascismo poiché non può risolvere queste crisi. Il razzismo è cresciuto in tutto il mondo. I partiti fascisti si sono rafforzati. E sono saliti al potere in diversi paesi. Le forze fasciste dell'Hindutva sono arrivate al potere con la leadership di Modi in India e sono parte di questo. Come risultato delle politiche filo-imperialiste e pro-compradore delle classi dirigenti del governo Modi, nel nostro paese la dipendenza e lo sfruttamento neocoloniale si sono intensificati. Oltre alla classe operaia, ai contadini e alle altre classi lavoratrici, lo sfruttamento si è intensificato su capitalisti e commercianti medi, al fine di soddisfare gli interessi dei capitalisti compradore-burocratico imperialisti, e feudali. Soprattutto a causa delle politiche economiche, industriali, minerarie, agricole, dei servizi, adottate nell'ambito dell'attuazione delle politiche LPG in vari momenti, soprattutto il totale partenariato straniero nelle industrie nazionali, che ha consentito il controllo delle multinazionali imperialiste e la dipendenza tecnologica dall'estero ha reso il paese ulteriormente dipendente. Le imprese nazionali ed estere stanno saccheggiando la forza lavoro, le merci, i servizi e principalmente materie prime nelle industrie dipendenti dalle esportazioni e importazioni, in particolare quelli dell'outsourcing e aziende agroalimentari. Il partenariato pubblico-privato è diffuso e messo in pratica. Durante questo periodo, la schiavitù dei governi compradori verso l'imperialismo ha raggiunto il suo zenit. Stanno dando l’opportunità totale per saccheggiare la terra, la manodopera, le materie prime e altre risorse naturali del paese. Stanno cedendo il mercato economico, settori politici, militari e culturali all'imperialismo. I settori micro, piccolo e medio: cioè il settore delle MPMI si restringe di giorno in giorno. I governi compradori stanno distruggendo il mercato indipendente di questo settore. C'è una drastica riduzione del tasso di crescita di questo settore. La demonetizzazione e la GST hanno portato alla chiusura di 486.291 micro, piccole e medie industrie in tutto il paese. Migliaia di lavoratori stanno diventando disoccupati.
A causa delle politiche LPG, il nostro paese sta cadendo sempre più nelle grinfie dei prestiti esteri. Il fallito governo di Modi ha portato i prestiti esteri negli ultimi otto anni a 13mila 500 miliardi di rupie. L'India è al 5° posto tra i paesi che ricevono più prestiti. La quota dell'agricoltura e dei settori industriali che forniscono l'occupazione al 70 per cento dell'economia in PIL è in calo e quello del settore dei servizi che fornisce occupazione a solo il 30 per cento è in aumento. Il fatto che 100 importanti società statunitensi hanno acquisito la metà dell'economia del nostro paese è sufficiente per capire l’assalto congiunto delle imprese monopolistiche internazionali e delle imprese borghesi burocratico compradore. Durante questo periodo preminenti capitalisti monopolisti burocratici compradori come Mukesh Ambani, Adani, Mittal, Birla, TATA, Ruyiaya, Jindal, Vedanta, Infosys, ESSAR, Anil Ambani, TVS Iyyengar, Thapar, RPG, Bajaj, Mahindra e Pathanjali Ramdev sono cresciuti notevolmente. Una nuova ricca classe e nuove forme di sfruttamento si sono fatti avanti nel paese. Settori vitali come l'industria mineraria, l'industria pesante e il turismo e le più redditizie telecomunicazioni, l'energia e la finanza sono nel settore pubblico. Pertanto, i piani per eliminarli e consegnarli a multinazionali straniere vengono attuati in modo aggressivo e rapido. Sono in corso incentivi e agevolazioni speciali per privatizzare ogni settore con un politica speciale. Le imprese del settore pubblico vengono gestite in maniera da subire perdite in modo pianificato e messe nelle mani delle multinazionali a prezzi bassissimi. L’aumento dei macchinari ad alta tecnologia, l’utilizzo della tecnologia e l'esternalizzazione hanno privato centinaia di migliaia di lavoratori e dipendenti del sostentamento. Il settore organizzato è in declino e il settore non organizzato è diventato il principale. Le multinazionali nazionali ed estere hanno realizzato 17mila 500 miliardi di rupie durante il 2014-18. Gli imperialisti portano via quasi 47mila 900miliardi di rupie dal paese ogni anno. Non è possibile per un paese sottoposto a tale sfruttamento intensivo potersi sviluppare.
A causa dei notevoli cambiamenti avvenuti nel semifeudalesimo durante questo periodo, si è sviluppata una nuova forma collettiva di collaborazione tra governo e non governo del tipo “partito-associazione cooperativa-panchayat-polizia” al posto di quelle precedenti dell’egemonia feudale. La banca cooperativa è un importante forma strutturale di collaborazione tra il capitalismo burocratico e il semi-feudalesimo. Il capitale cooperativo di queste banche cooperative è la fusione della eccedenza di investimenti degli imperialisti, dei capitalisti comprador-burocratici ed elementi semifeudali locali. Attraverso queste si presenta ora un nuovo sistema di egemonia locale e di sfruttamento sulla base di proprietà/fondi governativi.
Secondo le statistiche della NABARD del 2017, il numero di latifondisti nelle aree rurali è del 5,76%. Sebbene il numero sia diminuito e anche quello dell'estensione della grande proprietà terriera, l'egemonia feudale va avanti nei settori economico, sociale e politico. Questo è un cambiamento di forma e non di essenza. Un altro importante sviluppo nel periodo della globalizzazione è l'acquisizione di centinaia di migliaia di acri di terreni coltivabili, terreni forestali di agricoltori e popoli tribali. Le multinazionali, la grande borghesia burocratica compradora, le ONG, le organizzazioni religiose, gli intermediari di borsa e diversi tipi di mafie si stanno impadronendo delle terre del governo e delle terre coltivabili degli agricoltori. Le terre degli agricoltori e i terreni forestali vengono assegnati per progetti non agricoli. Quasi quaranta milioni di acri di terra sono stati acquisiti con la forza dai governi compradori sfruttatori che hanno costretto a sfollare sessantacinque milioni di persone nel periodo 1951-2010. L'indennizzo e il reinserimento sono nominali. Il problema degli sfollati è diventato uno dei principali fattori nel problema della terra.
D'altra parte, il mercato indiano era ampiamente aperto alle importazioni agricole. L’investimento nel settore agricolo ha raggiunto un livello peggiore. La politica di sicurezza alimentare è stata liquidata. Il sistema di distribuzione pubblico è stato indebolito. La politica di acquisizione del settore pubblico è stata privatizzata. Il Prezzo Minimo di Sostegno non è pari a almeno due volte la spesa per la produzione delle colture. I beni agricoli prodotti in modo massiccio ed economico sussidiati pesantemente nei paesi imperialisti vengono riversati nel mercato interno. A causa di tutto questo e di altri fattori il settore agricolo è caduto in grave crisi. In una parola, a causa della globalizzazione, le disuguaglianze tra i ricchi e i poveri sono salite al livello più alto.
Al confronto con i paesi capitalisti/imperialisti, la produttività delle colture è molto inferiore nel nostro paese. C'è un costante aumento della piccola proprietà terriera. La produzione di colture ordinarie continua ad essere la principale tendenza anche adesso. Questo è un criterio importante per la semifeudalità e il modo semifeudale arretrato di produzione. Sebbene vi sia un aumento del lavoro salariato in agricoltura e nei settori agricoli affiliati e nel numero dei lavoratori agricoli e dei semi-proletari che vivono di salari, c'è una grande discrepanza tra i loro salari e quelli del proletariato moderno delle industrie. Questo cambiamento non ha diminuito l’estremo sfruttamento semi-feudale.
La maggior parte del surplus creato in agricoltura è nelle mani dell’egemonia burocratica delle associazioni di banche/cooperative, prestatori di denaro, usurai e vari imprese finanziarie. Questo sta ostacolando l’accumulazione di capitale. La condizione della riproduzione capitalistica non si vede da nessuna parte. I rapporti semi-feudali sono un ostacolo allo sviluppo del capitalismo da cima a fondo. Il prestito di denaro e il capitale commerciale si impossessano dei prodotti e beni agricoli degli agricoltori, ma non del processo di produzione. Questo processo vincola i contadini in rapporti semifeudali. Controlla la loro forza lavoro e non li trasforma in operai. Né permette loro di trasformarsi in capitalisti.
Il contratto di lavoro tra un latifondista della casta egemonica e un lavoratore dalit senza terra è semi-feudale per natura. Si tratta al tempo stesso di una base per lo sfruttamento e l’oppressione economia e non economica. Il feudalesimo braminico basato sulla casta e l'oppressione di classe e di casta sono ancora vivi e prevalenti nelle zone rurali. Il sistema gerarchico delle caste è parte integrante dei rapporti semi-feudali. La maggior parte delle persone è legata a rapporti di produzione arretrati e questo agisce come una catena per lo sviluppo delle forze produttive. Ciò mantiene la maggior parte del popolo in totale povertà e in condizioni misere. Esso sta riducendo il loro potere d'acquisto, quindi sta limitando lo sviluppo del mercato interno. Soppressione, oppressione, discriminazione, intoccabilità, boicottaggio sociale, violenza diretta, massacri, persone bruciate vive, atrocità sessuali sulle donne, incendi di case, sfruttamento di proprietà, distruzione applicata alle caste Dalit oppresse e ai popoli tribali sono ancora una caratteristica ordinaria.
Come risultato delle politiche che i governanti compradori stanno applicando dopo il trasferimento dei poteri nel 1947 e le politiche di globalizzazione attuate a partire dal 1991, come risultato delle lotte di classe antifeudali che si sono svolte sotto la direzione del nostro partito negli ultimi cinque decenni e i movimenti antimperialisti e antigovernativi, si hanno notevoli cambiamenti nei vari stati/aree in cui è in corso il movimento rivoluzionario sotto la direzione del nostro Partito. I rapporti capitalistici distorti si stanno diffondendo nella produzione. I precedenti latifondisti hanno spostato le loro proprietà e i loro investimenti nelle aree cittadine.
Vengono costituiti e consolidati comitati contadini rivoluzionari/Ryot Coolie Sangam, Comitati Popolari Rivoluzionari (CPR) e la lotta di classe si sta diffondendo. Ciò ha portato a notevoli cambiamenti nella composizione di classe dei villaggi. Sono stati creati dirigenti rurali non agricoli e la terra è stata concentrata principalmente nelle loro mani. Nuovi metodi di sfruttamento sono stati creati. Grazie a tutto ciò, i rapporti semi-feudali si sono relativamente indeboliti. Nelle aree tribali dove il movimento rivoluzionario si è sviluppato con forza, le terre forestali e le terre eccedenti dei latifondisti non tribali e la cattiva nobiltà sono state sequestrate. Si è messo fine allo sfruttamento e all'oppressione del governo, dei dipartimenti forestali e del fisco, degli usurai e operatori di mercato. Il sistema dei lavoratori salariati si è ridotto in larga misura. Le lotte contro gli imperialisti, contro gli investimenti pubblico-privato, lo Stato e i suoi compradores sono in aumento.
Secondo i cambiamenti degli ultimi settant'anni, è indubbio che l'economia indiana non è affatto capitalista o nel percorso di trasformazione del capitalista, che non c'è tale tendenza democratica nel paese e, a maggior ragione, al contrario, i rapporti semifeudali sono relativamente deboli. Il problema della terra è il problema principale e le riforme agrarie sulla base del motto “la terra ai contadini” ha ancora importanza e rilevanza nelle ampie aree rurali.
Semi-feudalesimo significa anche che i rapporti capitalistici si sono sviluppati a vari livelli nel grembo del sistema feudale, ma questi non si sono ancora sviluppati in rapporti capitalistici fondamentalmente indipendenti in un contesto globale e quindi questo è un sistema in cui i rapporti semi-feudali continuano. Questi rapporti capitalistici che si sono sviluppati a vari livelli sono considerevoli, ma sono solo quantitativi. Non vi è alcun cambiamento qualitativo nei rapporti di produzione. Non c'è alcun fondamentale cambiamento nella natura della rivoluzione indiana o nelle classi amiche e nemiche della rivoluzione. Ma, i molti cambiamenti capitalistici che hanno avuto luogo nell’India semicoloniale, nell’economia semi-feudale legati all’economia imperialista sono tutti nell’interesse degli imperialisti, delle classi grandi borghesi e feudali compradore. Non ci sono possibilità di cambiamento verso un paese capitalista indipendente.
Quando osserviamo questi cambiamenti, si rende chiaro che questi cambiamenti non possono incidere in modo sostanziale sulla linea politica ordinaria e la via della Guerra Popolare di Lunga Durata per affermare con successo questa linea politica che il nostro partito ha adottato, sulla base dei cambiamenti dell'era dell'imperialismo, soprattutto in tutto il mondo nel periodo neocoloniale e i cambiamenti sociali che hanno avuto luogo fino alla grande ondata rivoluzionaria di Naxalbari nel nostro Paese, documento che è stato arricchito nel Congresso di Unità - Nono Congresso e, inoltre, ciò complicherebbe ulteriormente l'attuazione del nostro cammino. Esso chiarisce quindi che abbiamo bisogno di attuare in modo creativo la nostra linea politico-militare in base ai cambiamenti sociali avvenuti nel paese, traendo lezioni dalle esperienze di rivoluzione sociale e di adottare i nostri piani strategici in modo da adempiere ai compiti della nostra tattica politico-militare in base a tali modifiche. È possibile sconfiggere le classi nemiche unendo tutte le classi amiche e isolando le classi nemiche contro i nemici comuni in base a questi cambiamenti.
A questo scopo dobbiamo distruggere le tre montagne come lo sfruttamento, l'oppressione e la repressione dell'imperialismo, delle classi borghesi burocratico-compradore e delle classi feudali che stanno deprimendo il popolo indiano abbattendo l'obsoleto sistema semi-coloniale, sistema semi-feudale nel paese per instaurare la società di nuova democrazia con l'obiettivo di stabilire il Socialismo-Comunismo realizzando l'ancora incompiuto compito della rivoluzione democratica nazionale in India. L'unica strada per questo è la Rivoluzione di Nuova Democrazia che ha come asse la Rivoluzione Agraria sulla base della parola d’ordine “terra ai contadini”. L'India può ottenere la liberazione dallo sfruttamento dell'imperialismo, del feudalesimo e del grande capitale burocratico compradore solo attraverso questa rivoluzione.
A seconda delle caratteristiche distintive della guerra rivoluzionaria in India, la strategia militare sarà la Guerra popolare di lunga durata. Significa, come il compagno Mao ha detto, creare aree di base rivoluzionarie nelle zone rurali in cui il nemico è relativamente debole e gradualmente circondare le città che sono fortezze per le forze nemiche e poi conquistarle.
Possiamo realizzare i compiti rivoluzionari della liberazione nazionale e della democrazia come il sequestro di terre senza alcun indennizzo ai proprietari terrieri sulla base della parola d’ordine “terra ai contadini” e distribuire le terre dei latifondisti ai lavoratori agricoli, agli agricoltori poveri e agricoltori della classe medio-bassa; occupare le tenute agricole e le piantagioni delle multinazionali imperialiste, dei proprietari terrieri capitalisti, dei capitalisti burocratico-compradori e delle istituzioni governative; allargare a livello nazionale i governi popolari rivoluzionari; industrializzare il paese sulla base di politiche seriali basate sul principio: “basarsi sull'agricoltura, mantenendo le industrie alla direzione", "camminare su due gambe»; incoraggiare e sviluppare il movimento agricolo cooperativo e le associazioni di cooperative agricole; nazionalizzare le imprese imperialiste, le aziende borghesi burocratico-compradore e i terreni governativi; sequestrare i loro beni e le loro banche, annullare i prestiti nazionali ed esteri e gli Accordi disuguali; e sradicare la disoccupazione solo attraverso la Rivoluzione di Nuova Democrazia.
continua

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