L‘Italia non ha mai interrotto l’export militare verso Israele. Anzi, secondo fonti ufficiali, le forniture sono aumentate.
A sostenerlo, numeri alla mano, l’analisi dell’Istituto di Ricerche Internazionali Archivio Disarmo (IRIAD) condotta incrociando dati ufficiali del SIPRI, dell’ISTAT (portale di Coeweb per le statistiche sul commercio estero) e della Relazione governativa sull’export di armamenti, che smentisce le dichiarazioni pubbliche del Governo italiano circa la sospensione delle forniture dopo il 7 ottobre 2023.
“I numeri parlano chiaro” spiega ai microfoni d Radio Onda d’Urto il giornalista freelance Luciano Bertozzi “dal 2019 al 2024, l’Italia è stata il terzo paese esportatore di armi verso Israele, dopo Stati
Uniti e Germania. Solo nel settore aerospaziale, comprendente droni, radar e componenti per aerei, parliamo di esportazioni per 34 milioni di euro.”Mentre il governo italiano dichiara pubblicamente il proprio impegno umanitario – come l’accoglienza di bambini feriti da Gaza – la linea politica e commerciale resta saldamente a sostegno di Tel Aviv. Un esempio è l’accordo militare bilaterale firmato nel 2003, rinnovato automaticamente ogni cinque anni e che prevede cooperazione in ricerca, esercitazioni e scambio di tecnologie belliche.
Ai microfoni di Radio Onda d’Urto, l’intervista a Luciano Bertozzi, giornalista freelance, collaboratore dell’Istituto di Ricerche Internazionali Archivio Disarmo. Ascolta o scarica

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