L'attacco all'Iran viene sempre più chiarito dalle
cose che stanno avvenendo, non solo per l'uso selvaggio che lo Stato sionista
di Israele sta facendo dei bombardamenti e della resistenza che comunque il
governo iraniano ha messo in moto in risposta all'attacco, ma sono soprattutto
le dichiarazioni fatte dall'imperialismo americano sostenute da Netanyahu e
accettate a denti stretti e in forme differenti dai paesi del G7 che dimostrano
l'intenzione dell'imperialismo di andare
a fondo in questo attacco e all'insegna di quello che è innanzitutto un
pretesto - quello che l'Iran non deve avere l'atomica - per poter avere
giustificazione e appoggio in un'operazione che invece è quella di volere
sottomettere, attaccare, rovesciare il governo in Iran e imporre un governo
scelto dagli americani e dagli israeliani con la complicità dei paesi europei e
del G7, tutto insieme.
Su questo quindi
bisogna che si dica un chiaro NO, un chiaro NO dei proletari e delle
masse popolari, e che questo chiaro NO si senta forte e chiaro anche nelle
iniziative annunciate per i prossimi giorni: lo sciopero di una parte del sindacalismo di base del giorno 20 e la
manifestazione nazionale del 21.
Nella giornata del 21 ci saranno due manifestazioni, una più ambigua, quella in cui vede protagonisti
sostanzialmente l'area del PD e dei partiti della sinistra parlamentare e quella più chiara, di opposizione ai piani di riarmo, che già era stata indetta.Non entriamo tanto nei dettagli e nel merito
di ciò che condividiamo e di ciò che non condividiamo di queste due grandi
manifestazioni, quello che auspichiamo è una massiccia
partecipazione, perché là dove c'è partecipazione c'è possibilità per
l'opposizione alla guerra, al riarmo, che la solidarietà alla Palestina trovi un
ambiente favorevole, un brodo di cultura, corrispondente alle necessità che
questa situazione impone.
Noi da parte nostra ribadiamo il nostro
incondizionato sostegno all'Iran, il nemico in quest'area non è certo l'Iran ma
è l'imperialismo che è il bubbone che bisogna estirpare, e che lo Stato che bisogna
rovesciare, cancellare, è lo Stato sionista di Israele, il gendarme
dell'imperialismo.
Su questo è estremamente importante quindi che
i proletari, le masse popolari e le loro organizzazioni comprendano la partita
di gioco e che scendano in campo e progressivamente assumono nelle loro mani la
battaglia epocale che si combatte, il cui bottino è la guerra imperialista
mondiale, lo sforzo dell'imperialismo di trascinare tutti e tutte in una guerra
imperialista mondiale, schiacciando i popoli, arrivando fino al genocidio o
arrivando a volere imporre in tutti i paesi importanti del mondo, nelle aree
chiave, governi che siano imposti da loro, fatti da loro uomini contro gli
interessi dei popoli e delle nazioni oppresse e attaccate dall'imperialismo con
il suo cane da guardia sionista, in un quadro di spartizione con gli altri
imperialismi, di cui l'esempio evidente è l'Ucraina,
dove il governo imperialista americano ha una linea invece di accordo per la spartizione, alle sue
condizioni e che dia anche un contentino ai paesi imperialisti europei per
evitare che loro si schierino contro, come stanno di fatto direttamente o
indirettamente facendo.
Noi siamo contro la guerra imperialista
mondiale, siamo per la solidarietà al popolo palestinese perché si fermi la
mano genocida dello stato sionista di Israele e dell'imperialismo, siamo perché
finisca l'aggressione guerrafondaia scatenata contro l'Iran come contro ogni
realtà che si opponga ai piani dell'imperialismo e dello stato sionista.
Siamo all'interno di un paese, all'interno delle classi sociali del
nostro paese in cui abbiamo un governo che è fortemente allineato, più di ogni
altro in Europa, agli interessi dell'imperialismo americano e al G7 questo è venuto fuori.
La Meloni parla di ruolo di mediazione ma in realtà lavora per conto dell'imperialismo americano ed è la prima che va a baciare le pantofole di Trump e a farsi portavoce all'interno della stessa Europa degli interessi dell'imperialismo americano sperando di ritagliarsi poi uno spazio all'ombra dell'imperialismo americano per gli interessi propri dell'imperialismo italiano, che poi vuol dire delle grandi multinazionali italiane, dalla Leonardo all'Eni e via via di tutto l'insieme del sistema dei padroni, trascinato nel vortice della guerra attraverso la guerra commerciale e attraverso la contesa internazionale che si muove sui mercati e che ha come bottino la nuova ripartizione del mondo, delle sue ricchezze, dei suoi Stati e, alla fine, dei suoi popoli.
In questo senso non c'è altra strada che la lotta e all'interno della lotta far avanzare la chiarezza. In questo senso il nostro lavoro, nelle manifestazioni dei prossimi giorni, è volto soprattutto a questo e per di più in occasione del 19 giugno ne organizziamo alcune noi per la giornata internazionale dei prigionieri politici, perché i prigionieri politici nelle carceri dell'imperialismo sono nostri fratelli di classe, una dimostrazione di come i governi, gli stati, le borghesie trattano i loro oppositori, questo vale sia per figure importanti come Georges Ibrahim Abdallah carcerato in Francia, di cui il 19 ci aspettiamo la liberazione, come per i prigionieri politici palestinesi nelle nostre carceri, accusati di far parte della Resistenza quando la Resistenza oltre che legittima non può essere assolutamente un reato, non è terrorismo ma è lotta di liberazione dei popoli quanto mai necessaria per fermare la barbarie del genocidio, la barbarie della guerra imperialista.
E infine la solidarietà ai proletari, alle masse in armi in India che stanno
facendo una guerra di popolo proprio per liberare il proprio popolo dal dominio
dell'imperialismo e delle classi dominanti in India e nello stesso tempo per
unirsi e offrire un'indicazione a tutti i proletari dei popoli del mondo sulla
linea della guerra popolare che naturalmente fa paura all'imperialismo e quindi
la soffoca, l'attacca come è il caso nell'India, fino all'assassinio del
segretario generale del Partito Comunista dell'India (maoista) Basavaraj e di altri quadri maoisti che sono stati massacrati proprio in questo paese nelle
settimane scorse, in particolare il 21 maggio, con lo scopo di fermare la lotta
dei popoli e decapitarla dell'avanguardia che la dirige in funzione dell'unità
dei popoli del mondo contro l'imperialismo.
All'interno della mobilitazione per la
Palestina, contro l'attacco all'Iran, contro la guerra, contro la repressione
da Stato di polizia nel nostro paese il
19 facciamo una giornata dedicata ai prigionieri politici nelle carceri
imperialiste nel mondo con alcune iniziative di riferimento in una città del
sud, a Palermo, e a due città del nord, a Bergamo e a Milano.
La partita in gioco ormai è molto più grande: come rispondere a questa partita in gioco? Come portare chiarezza, orientamento
e mobilitazione proletaria, a partire dalla sua avanguardia? Come unirsi in un
grande fronte unito che permetta effettivamente di fermare la marcia dei
padroni del mondo, Tramp in testa? Come riuscire a far sentire la voce che i
popoli non vogliono la guerra imperialista, non vogliono il genocidio, non
vogliono le aggressioni e affermare con chiarezza che senza giustizia nessuna
pace e che per avere giustizia oggi bisogna fare la guerra all'imperialismo e ai
suoi agenti, in primis il boia massacratore genocida Netanyahu.
Intervento del compagno di proletari comunisti alla manifestazione pro Palestina di Milano del 14 giugno
Veniamo da una settimana in cui siamo stesi in piazza per difendere l'attacco criminale contro Freedom Flottillia sequestrata sotto copertura dell'imperialismo internazionale che non ha sanzionato un'azione criminale come quella del nazisionismo israeliano. Siamo stati in piazza anche per sostenere la Global march che ha svegliato i popoli arabi dal Marocco passando per l'Algeria, la Libia, in una lunga marcia, Tunisia, ed è stata bloccata dall'alto complice del nazisionismo, Al-Sisi, che è un crimine contro il suo stesso popolo.
Ebbene, dopo questa settimana, come era prevedibile i piani della grande Israele vanno avanti come piani dell'imperialismo USA, NATO, UE, Italia e di cui Israele è il cane da guardia; ed ecco l'attacco a Iran, un attacco criminale, illegittimo. Per cui mandiamo un grosso saluto al popolo e solidarizziamo col popolo iraniano.
Il popolo è l'unica realtà che può sconfiggere l’imperialismo. La resistenza del popolo palestinese che può svegliare e incendiare l'anima di tutti i popoli arabi del Medio Oriente, insieme a quelle che sono le guerre di popolo che resistono contro l'imperialismo in tutto il mondo, dall'India alle Filippine alla Turchia.
Questo ci indica che non dobbiamo soltanto denunciare la complicità macchiata di sangue del governo Meloni. Il governo Meloni ha i suoi interessi a sostenere tutto questo e ad andare verso la terza guerra mondiale, facendo ricadere nel nostro paese i costi della guerra.
Per questo noi dobbiamo marciare uniti nel nostro paese per rovesciare questo governo che è un governo criminale, così come va rovesciato Netanyahu, Trump che caccia, richiude, manda la Guardia Nazionale contro gli immigrati. Questi sono i criminali! E vanno rovesciati. E solo le guerre di popolo possono impedire la loro avanzata verso un terzo conflitto mondiale.
Chiudo con un invito il 19 giugno del 1986 è il giorno dell'eroismo che fa riferimento ai prigionieri politici, i figli migliori del popolo in tutto il mondo che lottano contro l'imperialismo e la barbarie.
Quest'anno faremo a Milano, e vi invitiamo tutti a partecipare, un presidio itinerante in cui ci saranno innanzitutto la solidarietà e la richiesta per la liberazione immediata per George Ibrahim Abdallah, sempre a fianco della lotta del popolo palestinese; così come chiediamo l'immediata libertà per Anan, Ali e Mansour sequestrati nelle carceri italiane perché sono dalla parte della resistenza palestinese, sequestrati dal governo Meloni; così come il 19 giugno continua una campagna contro il più grande carcere a cielo aperto che è l'India del fascista Modi alleato di Netanyahu che con l'operazione Kagaar uccide il proprio popolo e vuole decapitare la resistenza che in quel caso è guerra popolare in India.
Il giorno dopo, il 20, faremo un'assemblea pubblica a Bergamo a cui invitiamo tutti.
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