Sono migliaia gli attivisti solidali con la Palestina che sono arrivati in Egitto da un cinquantina di paesi per dare vita alla “Marcia globale per Gaza” in solidarietà con la popolazione palestinese sottoposta al genocidio da parte di Israele.
L’obiettivo è raggiungere la città di Al Arish e poi marciare per i 48 chilometri che la separano dal valico di Rafah.
Una fonte della sicurezza egiziana ha dichiarato che più di 100 attivisti sono stati arrestati dalle autorità al loro arrivo in Egitto per partecipare alla Global March to Gaza. Una quarantina quelli algerini, un gran numero di marocchini con visti turistici, attivisti francesi, molti di origine araba, una delegazione
tunisina composta esclusivamente da donne. Sono stati tutti detenuti al loro arrivo al Cairo per la Marcia Globale verso Gaza.Radio Onda d’Urto riferisce che presso l’aeroporto internazionale del Cairo, a partire dalla serata di ieri, chiunque arrivasse da scali internazionali – in particolare da Italia ed Europa – è stato fermato, interrogato e in diversi casi rimpatriato.
Sono ancora in corso interrogatori e fermi: nonostante gli organizzatori fossero in contatto con la diplomazia egiziana, il Cairo ha mobilitato esercito e polizia per bloccare attivisti e attiviste. A molti di loro sono stati sequestrati passaporti e telefoni e si trovano da ore bloccati all’aeroporto. Diverse persone sono già state rimpatriate in Italia. Altre sono state deportate in Turchia e poi rimpatriate.
L’arrivo della Marcia a Gaza, precisamente al valico di Rafah, è previsto per il 15 giugno.
Ieri il ministro della Difesa israeliano ha invitato l’Egitto a bloccare due convogli di attivisti filo-palestinesi diretti al valico di Rafah, in Egitto, con Gaza. “Mi aspetto che le autorità egiziane impediscano l’arrivo di manifestanti jihadisti al confine tra Egitto e Israele e non permettano loro di compiere provocazioni o tentare di entrare a Gaza”, ha dichiarato Israel Katz in una nota.
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