domenica 1 giugno 2025

pc 1 giugno - Femminicidi... PERCHE' OGGI - Nota del MFPR

I femminicidi si moltiplicano, si rincorrono, si amplificano, diventano la “normalità”.

A fronte di questo, da vari fronti si dicono cose anche di buon senso, che si possono dire sempre, ma che non affrontano la guerra di bassa intensità contro le donne oggi. E quindi diventano discorsi inutili, impotenti, una sorta di coazione a ripetere ad ogni femminicidio che fa più notizia. Peggio, rientrano anche questi interventi nella “normalità” della cronaca che invece che aiutare a capire, invece di fornire strumenti per un’analisi del perché, per la necessaria lotta oggi delle donne, diventano una “banalità tranquillizzante”, deviante.

Noi da tempo abbiamo detto: primo, che i femminicidi oggi non si possono vedere con gli occhi del passato, che oggi sono differenti: sempre ci sono state uccisioni delle donne da parte degli uomini, ma, come abbiamo scritto nell’opuscolo “Uccisioni delle donne, oggi”, il problema è cosa li produce oggi; secondo, che i femminicidi non si possono fermare, essi aumenteranno sempre di più (e purtroppo la realtà ce ne dà conferma); terzo, che quindi è necessario parlare e lottare contro i femminicidi, gli stupri, le varie forme di violenza sessuale, guardando alla fase del sistema capitalista/imperialista, al carattere di oggi dello Stato, dei governi, al legame femminicidi, condizione delle donne e crisi/putrefazione del sistema capitalista/imperialista.

Uno dei luoghi comuni che viene detto a fronte dei femminicidi è che il clima che li

produce è un retaggio del passato. NO. Essi sono fino in fondo moderni, figli del clima di oggi, dei rapporti sociali odierni uomo/donna: clima che si deve chiamare ‘moderno fascismo’, alimentato dai governi moderno fascisti necessari nella fase di crisi del sistema capitalista.

In questo senso i femminicidi non possono finire. Non c’è soluzione. Unica soluzione è la ribellione, il rovesciamento di questo sistema di morte

I femminicidi aumentano, diventano la normalità della risposta dei maschi davanti ad un rifiuto delle donne, delle ragazze. Le risposte dei maschi si contagiano, c’è una sorta di emulazione. I maschi sono in crisi e reagiscono alla propria frustrazione, reagiscono alle donne che decidono di scegliere, e che spesso sono più avanzate dei loro compagni, mariti, fidanzati, uccidendo chi mette in crisi l’illusione di superiorità, di proprietà; come scriveva Marx: “uccidendola egli non fa che esercitare il suo diritto”, si considera l’“uomo” che vorrebbe essere e che la donna invece vuole mettere in crisi.

Ma tutto questo trova il suo humus, la sua legittimazione, viene incentivato dal clima generale di moderno fascismo. I governi, vediamo il nostro governo Meloni, deve portare indietro la ruota della storia: “Dio, Patria, Famiglia”; la deve imporre forzando, violando la realtà che va in tutt’altro senso. Sono costoro che alimentano, fomentano, legittimano concezioni, pratiche violente!

Quindi, non si tratta di un “retaggio”, è lo stadio attuale del sistema sociale borghese; un sistema che a fronte della sua crisi senza soluzione, proprio perché è arrivato allo stadio ultimo in cui non ha nulla di progressivo da produrre ma ha solo orrore, distruzione, imbarbarimento, “normalità” del genocidio verso i popoli, dei corpi di donne, bambini fatti a pezzi, ecc. ecc., spande reazione, fascismo ogni giorno e in tutti i modi.

I femminicidi, lo stadio attuale di oppressione delle donne, del 50% dell’umanità, sono anch’essi uno specchio del contrasto ingovernabile - se non con le distruzioni, con le uccisioni, con le guerre, con gli orrori quotidiani – tra stadio di sviluppo delle forze produttive e rapporti di produzione che non possono rispondere più alle potenzialità di sviluppo delle forze produttive (che non sono solo materiali, ma intellettive, umane) e allora le soffocano, le distruggono.

Le donne, le ragazze oggi esprimono maggiormente un bisogno di emancipazione, desiderio di libertà di scelta (al di là se anche questo bisogno può essere e viene deviato dalle idee dominanti, dalla cultura spazzatura; ma non è questo ora oggetto di discorso); ma questi bisogni devono essere frenati, e se si oppongono uccisi. E quindi oggi non può trovare soluzione il contrasto tra desiderio di emancipazione e impossibilità di liberazione, di una umanità ricca in questo sistema sociale.

Tante e tanti dicono a fronte di femminicidi, stupri che la “soluzione” sta nella cultura – quindi nella scuola, nella formazione ad una libera sessualità, al rispetto verso le donne, fin da piccoli.

Ma anche qui siamo a non voler comprendere la realtà e a deviare le energie di lotta delle donne verso falsi o parziali obiettivi.

Chi dovrebbe fare questa cultura diversa da quella esistente? Non mancano certo le denunce degli interventi oscurantisti, di stampo nazionalista, razzista, guerrafondaio, che questo governo cerca di imporre nelle scuole; ma nonostante questo, nonostante che la realtà confermi ogni giorno la verità scientifica che le idee dominanti sono della classe dominante, e che quando questa classe dominante è allo stadio finale impone con tutti gli strumenti di cui ha l’assoluto monopolio, Tv, internet, idee spazzatura, di violenza, di predominio, ecc. ecc., i “ben pensanti” continuano a sbattere contro la realtà e ha proporre come soluzione interventi culturali, di formazione...

E su questo fronte il peggio non ha fine. Per la borghesia la cultura oggi è l’Intelligenza Artificiale è il controllo delle idee, è la omologazione delle idee.

Un’altra banalità è espressa dai tanti che dicono: il problema, per frenare i femminicidi, è che lo Stato, il governo non rispondono, non danno soluzioni.

Noi diciamo che anche questa è una posizione che sembra logica, ma è cieca.

Non dobbiamo chiedere niente a questo Stato, a questo governo! Non possiamo chiedere a coloro che sono gli alimentatori dell’oppressione delle donne, del clima fascista, a un governo che è pieno di uomini e donne che odiano le donne, di adottare soluzioni.

Le loro soluzioni sono quantomeno “inutili e populiste” – come hanno detto in un documento 80 giuriste; peggio, puntano solo alla repressione, per lavarsi le mani, “il diritto penale non può contrastare una cultura che è invece sistematicamente legittimata (dal governo stesso – ndr) in quasi tutte le relazioni uomo-donna, dalla famiglia al luogo di lavoro in una società basata sulla disuguaglianza di genere” (sempre dalle giuriste). Il decreto Caivano è esemplare sui pesanti danni portati da queste “soluzioni”.

Quando diciamo: “Unica soluzione la Rivoluzione”, per le donne è ancora più vero, perché è tutta la vita che deve cambiare e serve una rivoluzione che rovesci la terra e il cielo.

Questo non è uno slogan, ma una necessità per VIVERE!

Ma non si può passare da niente o troppo poco in termini di lotta delle donne, ad illusioni su cambiamenti dello Stato, dei suoi governi a un movimento rivoluzionario che punti a rovesciare lo stato di cose esistenti. OGGI PRIMA DI TUTTO SERVE RIBELLARSI!

MFPR

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