Biella: canti fascisti durante le celebrazioni dell’Adunata degli Alpini
«L’Adunata si è aperta con la presentazione di un libro sulla partecipazione degli Alpini alla Resistenza – scrivono – e in occasione dell’alzabandiera sono state ricordate le ragioni del conferimento della medaglia d’oro al valor militare alla nostra città per il contributo dei biellesi alla liberazione del nazifascismo. Il canto fascista che celebra gli orrori del colonialismo del Duce risuonato nella notte non ha nulla a che vedere con quanto stiamo celebrando in questi giorni e, ancor più, in questa nostra città è un insulto alla memoria»..... i canti fascisti risuonati in via Gramsci, inneggianti alle turpi imprese coloniali del regime in Nord Africa», ha dichiarato. «Le note di “Faccetta nera” sono una vergogna per la città medaglia d’oro per la Resistenza. Ci aspettiamo un’unanime condanna da parte di tutte le forze politiche e una presa di posizione da parte del Comune e dell’Associazione Nazionale Alpini (ANA)».
Daniela Santanchè ricorda le vittime del terrorismo ma usa la foto di Peppino Impastato
Clamoroso scivolone social per la ministra del turismo
CUNEO – Notevole scivolone social per la ministra del turismo, la cuneese Daniela Santanchè. Nella
giornata nazionale dedicata al ricordo delle vittime del terrorismo Santanchè ha infatti pubblicato sui suoi social un’immagine con la data del 9 maggio e corredandola dal testo: “Non dobbiamo mai dimenticare gli anni di piombo, quando l’ideologia giustificava la violenza. Il sangue di troppi giovani è un monito per chi ancora rifiuta la pacificazione”.La ministra ha poi inserito due foto nell’immagine. La prima ritrae Aldo Moro, ucciso dalle Brigate Rosse, la seconda è però un’immagine di Peppino Impastato, il giornalista siciliano che venne ucciso dalla Mafia, non certo da gruppi terroristici.
Nei commenti, molti dei quali ricordano le pendenze di Santanchè con la legge italiana, non mancano persone che fanno notare l’errore e pongno domande del tipo “Quindi lei vuole pacificarci anche con i mafiosi, capisco bene?” o considerazioni come “Lei è talmente ignorante che neanche sa, o fa finta di non saperlo, che Peppino Impastato fu assassinato dalla mafia e non dal terrorismo” o ancora “Cmq Impastato è stato ucciso dalla mafia nn dal terrorismo. Abbiamo scoperto che dopo “antifascista” nn riuscite a dire nemmeno “mafia”?”
Sparo di capodanno, Pozzolo: «Anche Delmastro nella stanza. Fango su di me». Le anticipazioni di Report sul caso Rosazza scuotono Fdi
La versione del deputato di Fratelli d'Italia sullo sparo del Capodanno 2024
«Io mi ricordo che fossimo tutti dentro il locale». Anche il sottosegretario Delmastro? «Con lui ho parlato appena dopo lo scoppio...». È la versione del deputato di Fratelli d'Italia Emanuele Pozzolo sullo sparo di Capodanno che il parlamentare ha raccontato a Report. «L'operazione comunicativa è stata molto semplice. Il fango di quello che è successo, di quell'incidente, doveva cadere politicamente su di me. Punto» ha aggiunto.
La vicenda risale ai festeggiamenti della notte di Capodanno del 2024. A Rosazza, nei locali della Pro Loco, c'erano il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro e la sorella, il caposcorta Pablito Morello, sottufficiale della polizia penitenziaria, con la figlia e il genero, rimasto ferito dal proiettile sparato dalla mini pistola del deputato Pozzolo ferisce alla coscia sinistra Luca Campana. Arrivano i carabinieri, scattano gli accertamenti. L'onorevole Pozzolo inizialmente rifiuta di sottoporsi allo stub. Campana, il ferito, lo denuncia. E la procura di Biella apre un fascicolo. «Non sono stato io a sparare. Farò il nome del responsabile» ripete Pozzolo per poi . puntare il dito contro Pablito Morello, all'epoca caposcorta di Delmastro. Non viene creduto e finisce sul banco degli imputati. Risarcimenti, oblazioni, ora per lui restano le accuse di porto illegale di armi e munizioni da guerra. «Ero a duecento metri di distanza, stavo portando in auto le buste con gli avanzi della cena», dichiara Delmastro. Ma ora Pozzolo, ai microfoni di Report, racconta: «Eravamo tutti lì. Poi ho appreso di altre dichiarazioni che sono state rilasciate da altri». E ancora: «Il fango doveva cadere su di me e gli altri dovevano restarne assolutamente fuori il più possibile».
Il suo silenzio, nei giorni successivi all'incidente, «mi è stato detto chiaramente di non parlare dal partito». Ora si attenderà la messa in onda per valutare il girato per avere delle risposte mentre Delmastro avrebbe commentato le parole di Pozzolo solo con un "Dimostri ciò che afferma".
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