(dalla stampa)
di Andrea Boeris
16 aprile 2025
Il gruppo ferma la produzione Alfa Romeo e Maserati a Cassino fino al 5 maggio: l’azienda conferma. Stop produttivo anche a Melfi per mancanza di componenti e nuova cassa integrazione ad Atessa
Stellantis chiude lo stabilimento di Cassino fino a maggio, ma ferma per qualche giorno le attività anche a Melfi e prolunga la cassa integrazione ad Atessa, dove si producono i veicoli commerciali. Le difficoltà produttive del gruppo presieduto da John Elkann in Italia proseguono, dopo un primo trimestre che si è chiuso con un crollo della produzione sul 2024 del 35,5% a 109.900 veicoli, con sole 60.533 auto realizzate (-42,5%).
Secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza da più fonti, Stellantis ha deciso di fermare la produzione nell’impianto di Cassino a partire da venerdì 18 aprile per poi riprendere le attività soltanto dal lunedì 5 maggio. L’azienda ha confermato che queste sono le intenzioni. Va detto che la chiusura dello stabilimento per due settimane coincide con un periodo durante il quale cadono le festività pasquali e la Festa del lavoro del 1º maggio.
Cassino, record negativo dal 1972 come produzione
A Cassino, in provincia di Frosinone, Stellantis produce due modelli Alfa Romeo, Stelvio e Giulia, e
un modello Maserati, il Grecale, sulla carta anche in versione elettrica. Nel primo trimestre ha realizzato soltanto 4.655 unità, che rappresentano una flessione negativa del -45,5% rispetto al 2024. Un dato trimestrale così negativo non è mai stato raggiunto nella storia dello stabilimento di Cassino, che da oltre un anno è organizzato su un solo turno.«La situazione sta raggiungendo livelli di allarme piuttosto seri», spiega Andrea Di Traglia segretario Frosinone-Latina della Fiom Cgil, a MF-Milano Finanza. «Produciamo in un contesto in cui il primo trimestre segna il record negativo assoluto in termini produttivi da quando lo stabilimento esiste, cioè dal 1972 e questo quadrimestre si chiude con circa 36 giorni lavorativi»
A Cassino nuove modelli Alfa soltanto nel 2026
«Lo Stelvio tiene un po’ di più, ma da solo non può reggere uno stabilimento che lavora sì e no al 10% della capacità», aggiunge di Traglia. E per quanto riguarda Maserati, «il Grecale Folgore, unico modello full electric prodotto qui, non vede produzione da mesi». Il problema è che le prospettive non sono migliori.
«I nuovi modelli elettrici di Giulia e Stelvio, parte del cosiddetto Piano Italia, non partiranno prima del 2026 inoltrato», secondo quanto risulta alla Fiom. Saranno realizzati sulla nuova piattaforma Stla Large e il primo modello era atteso già nel 2025 secondo i primi annunci di Stellantis. Invece bisognerà aspettare «forse la seconda metà del 2026 per lo Stelvio, sei mesi dopo per la Giulia», dice Di Traglia, «e non ci sarà una conversione ibrida a fare da ponte. Poi un altro modello non meglio specificato forse arriverà nel 2027». Ma la domanda è «come sopravvive lo stabilimento da qui alla metà del 2026?».
A Melfi mancano componenti, altra cig ad Atessa
Cassino ora si ferma per un paio di settimane, ma uno stop dell’attività produttiva ci sarà anche nello stabilimento Stellantis di Melfi, in provincia di Potenza: nelle giornate di giovedì 17 e venerdì 18 aprile l’impianto si fermerà per «mancanza di componenti», secondo quanto comunica il segretario regionale della Fim Cisl di Basilicata, Gerardo Evangelista.
Infine ad Atessa, in provincia di Chieti, dove Stellantis produce veicoli commerciali, la società ha comunicato ai sindacati di voler ricorrere a un nuovo periodo di cassa integrazione, che interesserà fino a un massimo di 1.500 dipendenti dello stabilimento abruzzese. La sospensione delle attività è prevista dal 12 al 25 maggio 2025 compresi ed è dovuta soprattutto al «perdurare del calo di richieste da parte del mercato messicano», secondo Stellantis.
Nessun commento:
Posta un commento