La guerra in Ucraina è una guerra
interimperialista per interposta persona e il regime di Zelensky è al servizio
non degli interessi del proprio popolo ma al servizio della frazione della
borghesia e dell'oligarchia ucraina legata all'imperialismo americano e ai
governi e Stati imperialisti europei. L'azione svolta negli anni dai paesi
imperialisti per portare la NATO ai confini della Russia e quindi accentuare il
carattere di scontro e di minaccia è stata
sicuramente una concausa della guerra in corso in Ucraina.
Questo, che è stato oscurato dalla stampa a favore degli imperialisti in Europa, negli Stati Uniti, in Italia, nel mondo, è venuto ora abbastanza chiaro con la presidenza americana di Trump che vuole stabilire con l'imperialismo russo a guida Putin una spartizione dell'Ucraina con l'appropriazione da parte degli imperialisti occidentali - e in primis degli USA - delle ricchezze e delle terre che sono anch'esse determinanti nella crisi economica mondiale e nella guerra commerciale che è in corso in tutto
il mondo. Proprio perché i due paesi imperialisti si vogliono spartire l'Ucraina, viene meno ogni tentativo fatto fino ad ora di accreditare il governo Zelensky e le sue forze armate - peraltro strutturate in parte con battaglioni di stampo nazista come più volte venuto alla luce - come forza da sostenere per difendere l'autodeterminazione nazionale dell'Ucraina e raggiungere una pace e l'unità dei proletari e delle masse ucraine sia, purtroppo, non è la soluzione ma una causa del problema.Oggi, nella trattativa in corso tra Trump e Putin, è divenuto evidente il carattere effettivo di questa guerra e gli obiettivi effettivi dell'imperialismo americano, e ad esso con contraddizioni sono legati tutti i paesi imperialisti NATO, europei e l'imperialismo russo a guida di Putin.
Noi siamo contro ogni attacco all'autodeterminazione nazionale dei popoli, questo non è in discussione. Quello che è in discussione è chi può realizzare oggi nel corso di questa guerra interimperialista l'autodeterminazione nazionale e la liberazione dei popoli dall'oppressione imperialista.
L'evidenziarsi del carattere della guerra - e
della cosiddetta trattativa di pace che dovrebbe chiuderla - ci chiama a
guardare ora allo stato delle cose.
Zelensky che ha servito e continua a servire
l'imperialismo USA/occidentale ha perso, nonostante i giganteschi aiuti ricevuti
in armi e in tutte le forme dai paesi imperialisti, ha perso in questa fase la
guerra e quindi va accantonato per un governo che sia d'accordo sulla
spartizione dell'Ucraina tra imperialismo occidentale e Russia.
Questa spartizione dell'Ucraina non fa gli
interessi dei proletari e delle masse popolari ucraine.
Certamente l'interesse principale dei
proletari e delle masse popolari ucraine che pagano un alto costo in questa
guerra interimperialista non può essere rappresentato da Zelensky e quindi
necessita che il proletariato e le masse popolari ucraine prendano realmente
nelle proprie mani il loro destino per dichiararsi contro l'imperialismo russo così
come contro l'imperialismo americano NATO/UE e costruire le forze necessarie:
partito proletario, fronte unito delle masse popolari, esercito popolare al servizio degli interessi dei proletari e delle masse popolari dell'Ucraina in
distinzione con lo Stato, il governo, il regime di Zelensky.
Costantemente e in mille forme è venuto fuori
in Ucraina il dissenso esistente tra settori del proletariato, dei giovani e
delle masse ucraine e il regime di Zelensky nel suo asservimento totale agli
interessi non certo del popolo ucraino ma dell'imperialismo occidentale
USA-Europa. Questi dissensi, questa contrapposizione sono ancora in corso - basti pensare alle diserzioni - e oggi ha bisogno di
costruire una autonomia proletaria, popolare e conseguentemente nazionale dal
governo Zelensky.
La guerra in corso, se non risponde agli interessi del proletariato e delle masse popolari ucraine, tantomeno risponde a quelle
del proletariato e delle masse popolari russe, comprese quelle delle zone
vicine alla Russia che per diverse ragioni all'interno dell'Ucraina vogliono una
autonomia e autodeterminazione che possano essere decise dalle popolazioni
stesse.
Ma la guerra in corso in Ucraina risponde agli interessi di
una guerra fratricida di masse contro masse, in cui i profitti, il bottino sono delle oligarchie dei padroni imperialisti russi, ucraini, occidentali e i
morti sono quelli dei proletari e dei popoli chiamati a partecipare a questo
macello.
Noi siamo internazionalisti, siamo contro le
guerre imperialiste, contro le guerre reazionarie, siamo per la libertà dei
proletari e dei popoli e per l'edificazione di Stati che ne rispecchino gli
interessi sia tattici che strategici; in questo senso appoggiamo tutte le
forze che in Ucraina si battano per una prospettiva alternativa alla guerra
imperialista e al dominio in Ucraina del regime di Zelensky come di
qualsiasi altro governo che sia al servizio di uno o l'altro imperialismo o
addirittura di tutte e due, come la soluzione che viene proposta dalla
trattativa in corso tra Putin e Zelensky.
E’ necessario fare chiarezza perché hanno
ragione quei proletari che spesso ci chiedono, anche nel contesto delle
iniziative di solidarietà con il popolo palestinese, cosa facciamo per l'Ucraina.
Anche qui occorre fare chiarezza tra i
proletari e le masse in nome dell'interesse dei proletari e delle masse, in
nome della lotta contro la guerra, in nome di quello che è l'aspirazione
massima dei proletari e delle masse di tutto il mondo e che noi chiamiamo
internazionalismo proletario.
Il proletariato e le masse popolari in Ucraina
devono far tesoro ora di fronte al contesto di questa guerra delle lezioni che
vengono ad esempio dalla Resistenza italiana. Nel corso della Resistenza
italiana i partigiani, i proletariato e le masse nel nostro paese hanno dovuto
misurarsi con l'imperialismo, l'invasione nazista, il governo fascista a
servizio dell'invasione nazista e hanno dovuto unire la guerra civile
antifascista con la guerra contro l'invasione nazista e la guerra di classe
all'interno di questa guerra, perché sempre la borghesia dei paesi imperialisti
e capitalisti è un nemico del proletariato e delle masse popolari.
Proprio nell'80° della Resistenza noi pensiamo sia giusto guardare alle vicende, alla storia, sia pure in un contesto diverso, della Resistenza italiana come contenitrice di lezioni necessarie per la lotta di liberazione, di classe, sociale e nazionale, in Ucraina nel contesto attuale della contesa interimperialista.

Nessun commento:
Posta un commento