martedì 1 aprile 2025

pc 1 aprile – I 130 miliardi non spesi del Pnrr e le balle spaziali della fascista Meloni e dei suoi ministri

 

Alla fascista Meloni sarebbe piaciuto forse che la notizia dei fondi non spesi fosse solo un pesce d’aprile, e invece si tratta di una tosta realtà che fa risaltare ancora una volta le balle spaziali che vengono sparse a piene mani da tutti i membri di questo governo.

I padroni, tramite i loro strumenti di propaganda, come il quotidiano la Repubblica, in questo caso si incaricano di rimproverare il loro governo che non riesce a spendere i soldi del Pnrr, con un articolo su Affari&Finanza di ieri, 31 marzo.

Non l’hanno presa bene i padroni, soprattutto perché (oltre ad incassare miliardi in incentivi vari) vogliono che il governo si occupi di sgravarli di altri costi importanti, e cioè quelli per le infrastrutture: strade e autostrade, porti, aeroporti, treni, navi, Alta velocità, Hydrogen valleys, reti, colonnine elettriche, fibra ottica... e tutto quello che serve ad agevolare la produzione e il commercio e cioè i loro profitti fatti a palate anche e sempre durante le crisi! E infatti, per il giornalista, le infrastrutture sono “le vere vittime di questa débâcle”.

Ma tutto il resoconto sulle spese per il Pnrr è un “fallimento annunciato”. Vediamo.

Dei 194 miliardi assegnati all’Italia, ne abbiamo spesi a fine 2024 solo 64. Significa che tra la metà

del 2021 e la fine del 2024, prima Raffaele Fitto e poi Tommaso Foti hanno messo a terra circa 18,2 miliardi l’anno. Il che rende abbastanza difficile che nel restante anno e mezzo si possa spendere i rimanenti 130 miliardi di euro.”

Ma non solo, vengono messi fortemente in ridicolo anche i politici come Raffaele Fitto e il fascista Foti, per la gestione di questi fondi.

“Dei 64 miliardi spesi, quasi la metà sono crediti fiscali per attivare i quali la macchina organizzativa non ha fatto assolutamente nulla.” Cioè, circa 32 miliardi di agevolazioni per le quali non c’è stato bisogno di muovere un dito.

“Circa 14 miliardi sono semplici detrazioni legate al Superbonus e ai vari incentivi per l’efficienza e la riqualificazione energetica contenuti nella Missione 2 del Pnrr.”

E si sa che il Superbonus ha agevolato non solo le imprese del settore (e non solo), ma anche i ricchi che hanno ristrutturato le case gratis.

E poi arriva il grosso per i padroni! “Altri 13,38 miliardi sono da ricondurre sotto il cappello di Transizione 4.0 che nell’abito della Missione 1 ha come obiettivo la riqualificazione delle imprese. Si tratta anche qui di crediti di imposta per investimenti in beni strumentali (come uffici, magazzini, furgoni, computer etc.) in beni immateriali (marchi, diritti, brevetti etc.), o in ricerca, sviluppo e formazione.”

Ma non bastavano i soldi di Transizione 4.0, ci sono pure quelli dell’erede: Transizione 5.0! Altri 9 miliardi che “nelle mani del ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso” si sono persi, scrive il giornalista, o meglio recuperati solo “in minima parte”. “Una cifra” continua, “che pone Urso sul podio più alto delle inefficienze da Pnrr”.

Ma Urso non va lasciato solo, un altro ministro di questo governo lo segue il “ministro del Lavoro, Marina Calderone, perché al momento non riesce a investire i 4,9 miliardi del progetto Gol (Garanzia di occupabilità dei lavoratori), nato per contrastare la mancanza di lavoro, ma schiantatosi contro l’incapacità di Stato e Regioni di ottenere efficienza fosse solo anche per creare un database dei disoccupati.” E poi ci sono, tra i peggiori, “i Comuni, soprattutto quelli più grandi, perché ingolfati dai troppi progetti avviati e senza il personale competente per farli decollare.”

È chiaro, conclude sconsolato il giornalista, “che alcune non si farà in tempo a finirle. Perdendo così un’occasione unica di crescita a bassa spesa, perché i fondi destinati a queste infrastrutture sono a buon mercato, con un tasso di interesse sui dieci anni al 2,8% contro il 3,9% che oggi paga l’Italia oppure addirittura a fondo perduto. E se non arrivano le rate, per finirle, le pagheremo noi.”

A parte il fatto che alla borghesia piace tanto questo “noi”, come le piace dire che “siamo tutti sulla stessa barca” e scemenze simili, aggiungiamo solo che uno dei pochi progetti che secondo il sito openpnrr.it sono stati completati è quello della “Digitalizzazione del Ministero della Difesa” (misura M1C1I1.6.4). A proposito di preparazione alla guerra…

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