Askatasuna, caos in Consiglio comunale: urla e attacchi a Lo Russo. «Siete gli utili idioti degli estremisti»
Silvio Viale in aula vestito da clown. Esponenti delle opposizioni indignati perché durante il sopralluogo nel centro sociale costretti a camminare sui fotomontaggi di Meloni e Salvini coi nasi da pagliaccio
Bastano poche parole del sindaco di Torino Stefano Lo Russo per scaldare il centrodestra e mandare in tilt i lavori in Consiglio comunale. Il tema è sempre il solito: Askatasuna.
Questa volta al centro c’è il sopralluogo dello scorso 27 febbraio, quando i consiglieri di opposizione sono stati costretti a camminare sui volti di Meloni, Tajani, Salvini e Mussolini per poter entrare nello stabile di corso Regina 47. E il primo cittadino riferisce in Sala Rossa usando lo stesso copione di qualche giorno fa: «Il fatto che i consiglieri di estrema destra siano riusciti ad entrare in un edificio che era occupato è un risultato politico straordinario».
Per le opposizioni questo è troppo. I consiglieri si alzano in piedi, indossano un naso da clown e
iniziano a sventolare contro la maggioranza e lo stesso sindaco dei fogli che raffigurano un pagliaccio. Poi parte il coro «Vergogna, vergogna, vergogna». E da quel momento l’aula si trasforma in una rissa verbale tra maggioranza e opposizione.Lo schermo della diretta diventa continuamente bianco, con la presidente dell’aula Maria Grazia Grippo costretta ad interrompere i lavori dell’aula ad intermittenza. Ad aprire le danze era stato poche ore prima il solito Radicale Silvio Viale armato di parrucca rossa e naso da clown. Dai banchi dell’opposizione si mischiano le accuse rivolte a sindaco e maggioranza. «Chiediamo delle scuse, siamo stati umiliati come istituzione», «Prima o poi metteranno anche le vostre facce su quei poster a terra».
A quel punto il sindaco Lo Russo prova a correggere il tiro: «Tolgo estrema e lascio solo la parola destra. Ritengo sgradevole la contestazione avvenuta nel sopralluogo». Poi rincara la dose: «Capisco il nervosismo di una parte politica di questa città. Sarebbe stato funzionale non poter fare il sopralluogo e assistere a degli scontri. Ritengo sgradevole la contestazione, ma anche voi per 8 minuti avete fatto lo stesso in aula esercitando le vostre prerogative».
Poco dopo prende la parola il consigliere di Torino Bellissima Pierlucio Firrao: «Le sembra signor sindaco che io l’ho minacciata? Se aveste dovuto calpestare i volti di Ilaria Salis e Elly Schlein cosa sarebbe successo? Le due cose non si possono paragonare».
Interviene poi il consigliere di Fratelli d’Italia Ferrante De Benedictis: «Abbiamo dovuto superare le forche caudine. Siete gli utili idioti di chi ha mire eversive». Dall’altra parte dell’aula il Dem Pierino Crema chiosa: «È una citazione autobiografica?». Poi Fabrizio Ricca della Lega passa alle minacce: «Chiederemo ai nostri ministri e assessori di tagliare tutti i fondi non essenziali della città di Torino finché lo stabile di Askatasuna non verrà liberato».
Nel mezzo il Movimento 5 Stelle tenta di attaccare entrambi i fronti. Il capogruppo Andrea Russi sbotta su Lo Russo: «Non ne becca una con le interlocuzioni». Mentre la consigliera Valentina Sganga riferendosi al centrodestra: «Avete definito quelli di Askatasuna come delinquenti per anni. Come fate a stupirvi della loro reazione?». Sull’intervento della capogruppo di Alleanza, Verdi e Sinistra Sara Diena - vicina al centro sociale - riparte la bagarre in aula.
Il centrodestra accusa la maggioranza sul sopralluogo: «Ridevate mentre calpestavamo i volti dei politici». E il Pd controbatte: «Non è vero». Il sindaco Lo Russo conclude augurandosi di «non parlare di Askatasuna». Ma la prossima settimana arriverà la discussa delibera di Viale sul tema.
Nessun commento:
Posta un commento