da il messaggero
Spese Nato, il piano dell’Italia per raggiungere in anticipo il 2%: l'idea di includere i costi per la Guardia Costiera
La strategia per centrare l’obiettivo nel 2027: mettere nel conto anche il budget delle Capitanerie di porto e utilizzare parte dei fondi del Pnrr. Nel dossier di Palazzo Chigi anche la clausola del «comprare europeo»
È solo questione di tempo prima che qualcuno si ponga la domanda alla Casa Bianca. L’Italia ha i conti in regola sulla difesa? Spende abbastanza per la Nato? Giorgia Meloni vuole farsi trovare pronta prima che quella domanda arrivi alle orecchie di Donald Trump. E presentarsi a Washington – dove potrebbe tornare per un bilaterale ufficiale tra marzo e aprile – con i conti rivisti. A Roma la caccia ai fondi è partita. Mentre a Bruxelles gli Stati Ue si dividono sul da farsi. Da settimane sulla scrivania della premier è atterrato un dossier aggiornato sulle spese militari. Meloni ne ha parlato con i ministri Guido Crosetto e Giancarlo Giorgetti in un recente vertice a tre a Palazzo Chigi, poi ha affrontato il tema al Consiglio europeo.
Nessun commento:
Posta un commento