sabato 1 febbraio 2025

pc 1 febbraio - Libero - latrina intasata - TROPPA FATICA FARE UNA TELEFONATA

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L’edizione telematica di giovedì ventitré gennaio di quella latrina intasata la cui ragione sociale è Libero Quotidiano riporta due articoli interessanti: lo sono perché smascherano definitivamente l’atteggiamento da sciacalli di certi ambienti della destra radicale e fascista e le falsità che i pennivendoli della stessa area politica propalano a piene mani per attaccare i nemici.

Il primo – non firmato, quindi attribuibile al direttore responsabile Mario Sechi – rilancia l’indegno post di Atreju, apparso su una nota rete sociale, nel quale l’organizzazione giovanile di Fratelli d’Italia approfitta disgustosamente della fede politica dei rapitori della neonata cosentina per attaccare, credendo di essere spiritosi, i comunisti in generale.

Si dovrebbero semplicemente vergognare per aver avuto il coraggio di dimostrarsi molto peggiori di quegli animali ai quali sono stati da noi paragonati poco sopra: siamo assolutamente certi che i canidi lupini di medie dimensioni in questione, se potessero parlare, si dissocerebbero da questo esercizio di stupida presunta comicità che non fa ridere proprio nessuno.

Il secondo riguarda un pezzo, firmato da tale Roberto Tortora, nel quale si rilanciano le parole dell’ex europarlamentare torinese Marco Rizzo – che, a proposito di «questa sinistra», sostiene che «non ha valori, ha tradito la sua storia, non ha contenuti, non ha soluzioni, ma adesso può parlare per un anno del saluto romano di Elon Musk» – etichettandolo come «presidente onorario del Partito Comunista dal 2023 e coordinatore di Democrazia Sovrana Popolare dal 2024».

L’ex militante di Lotta Continua non detiene più, dal mese di luglio 2024, alcuna carica nella formazione politica guidata da Alberto Lombardo; per saperlo ci è bastato un rapido consulto telefonico con la responsabile nazionale dei rapporti con la stampa, la genovese Silvia Stefani: se non abbiamo avuto alcuna difficoltà noi, a reperire l’informazione, sicuramente non ne avrebbero avuto neppure loro.

Forse, però, per costoro è troppo faticoso cercare un recapito telefonico per accertarsi della correttezza di quanto continuano a scrivere: preferiscono spacciare ancora le loro puerili bugie in modo da far credere ai lettori cose assolutamente false, ma che possono apparire – agli occhi di chi non è abituato, magari soltanto perché non interessato, a scendere nei dettagli – del tutto verosimili.

Bosio (Al), 30 gennaio 2025

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