giovedì 19 settembre 2024

pc 19 settembre - approvato il Ddl 11160 - ora bisogna contrastarlo nelle piazze in tutte le forme e costruire il fronte necessario perla caduta del governo Meloni

 appena ricevuto

SCETATEV RO SUONN!!!

Pochi minuti fa la camera dei deputati ha approvato a larghissima maggioranza il Ddl 1660, col quale senza troppi giri di parole, si istituisce in Italia lo stato di polizia.
🔴 Il blocco stradale e quindi gli scioperi diventano reato penale con condanne fino a 2 anni di carcere; 🔴 le proteste in carcere o nei Cpr possono essere punite col carcere fino a 20 anni; 
🔴 idem per chi protesta contro le grandi opere; 
🔴 Anche la "propaganda" delle lotte è punibile fino a 6 anni, essendo considerata "terrorismo della parola";
🔴carcere fino a 7 anni per chi occupa una casa sfitta o solidarizza con le occupazioni;
🔴 Fino a 15 anni per resistenza attiva
🔴 Fino a 4 anni per resistenza passiva (nuovo reato, ribattezzato "anti-Ghandi")
🔴 Facoltà per forze dell'ordine di detenere una seconda arma personale al di fuori di quella di ordinanza e al di fuori del servizio.
🔴 Carcere immediato anche per le madri incinte o con figli di età inferiore a un anno
🔴 Dulcis in fundo, si vieta agli immigrati senza permesso di soggiorno finanche l'uso del cellulare, vincolando l'acquisto della SIM al possesso del permesso.

Tutto ciò col silenzio complice delle "opposizioni democratiche", le quali al di là di un voto contrario puramente di bandiera non hanno mosso un dito per contrastare realmente le nuove leggi "fascistissime", peggiorative rispetto allo stesso codice Rocco.
Anzi: su circa 160 parlamentari, al momento del voto a Montecitorio l'"opposizione" ne aveva in aula soltanto 91!!!
Non solo: prima della votazione finale del Ddl, PD e 5 stelle hanno presentato alcuni ordini del giorno (recepiti dal governo) che impegnavano quest' ultimo ad incrementare la spesa per assumere nuovi agenti di polizia e di guardie penitenziarie: l'ennesima riprova di come, al di la di qualche sfumatura, nella sostanza siano tutti uniti nella direzione di un inasprimento dei dispositivi repressivi, funzionale alla guerra e all'economia di guerra, cioè di fatto all'introduzione di una vera e propria legge marziale!

Per gli inguaribili sognatori "democratici", ora la parola passa al senato, il quale sicuramente approverà in tempi brevi questa ignobile ed infame merdata.

Per i proletari e per tutti coloro che intendono preservare gli spazi minimi di agibilità per le lotte e il conflitto sociale, la parola deve invece passare alla piazza e allo sciopero generale, e in tempi molto più brevi di quanto prevedano i loro regolamenti parlamentari!

Non farlo significa accettare supinamente e senza colpo ferire lo stato di polizia delle leggi fascistissime e precludersi la possibilità di aprire una nuova stagione di lotta contro la guerra, l'economia di guerra e il governo dea guerra, dello sfruttamento e dell'odio feroce e spietato contro TUTTI gli oppressi.

Sosteniamo la Rete Liberi di Lottare- fermiamo insieme il Ddl 1660.

pc 19 settembre - Contro il Ddl 1660, la legge speciale per aumentare la repressione

E’ iniziata ieri la discussione sul ddl 1660. Una ulteriore svolta autoritaria e salto di qualità della repressione. Il governo Meloni mostra il suo spirito vero. Che è fascista!

si va chiudendo la discussione sul ddl 1660 sulla sicurezza a firma dei ministri Nordio, Piantedosi e Crosetto  per aumentare il potere di repressione dello Stato. Si tratta di una vera e propria svolta autoritaria, in contrasto evidente con ogni principio liberale e garantista.

Un Ddl sicurezza, che fin dall’esame nelle commissioni affari costituzionali e giustizia è diventato un contenitore delle campagne panpenalistiche (vi sono tredici nuove fattispecie di reato e aggravanti) ed emergenziali della destra: dalla cannabis alle occupazioni abitative passando per gli allarmi sui migranti, il cosiddetto «decoro urbano», la stretta (ennesima anche questa) contro chi si mobilita per fermare le grandi opere, fino al reato di rivolta in carcere.

L’Osce (cioè l’Organizzazione per la sicurezza in Europa), alla quale aderiscono i governi di 57 paesi, ha giudicato con grande preoccupazione questo colpo di mano. In un documento ufficiale l’Osce ha scritto così: La maggior parte di queste disposizioni ha il potenziale di minare i principi fondamentali della giustizia penale e dello Stato di diritto.

Questo disegno di legge da stato di polizia trova le sue radici nella tendenza sempre più marcata alla

pc 19 settembre - Torniamo sul significato dell'accordo di Acciaierie d'Italia - Dall'assemblea nazionale di proletari comunisti del 31/8

In questo articolo torniamo sull'accordo di luglio a Roma di Acciaierie d'Italia, per parlare del legame che la vicenda Acciaierie d’Italia ha in questo momento con la realtà nazionale e internazionale della siderurgia, con gli universi industriali in relazione col mondo della siderurgia sia come utilizzatori dell'acciaio sia come fornitori; e per parlare delle motivazioni che vi sono dietro la vicenda ex Ilva pienamente in linea con il carattere di questo governo.

I dati della borghesia dicono che il 40% della produzione industriale italiana è legata al ciclo della siderurgia e di questo la parte maggioritaria è rappresentata dalle vicende che toccano Acciaierie d’Italia. Quindi, quando si parla di acciaierie, siamo nel cuore del sistema industriale dell'intero paese, oltre che di una vicenda sociale, politica e umana che riguarda l'intera città di Taranto.

Partiamo dal problema del recente accordo di luglio che ha posto una tappa con l'accettazione di un accordo da parte di tutti i sindacati, compresa l’Usb che, come sindacato di base, avrebbe dovuto essere il sindacato dell'opposizione dei lavoratori a questo accordo.

Questo accordo è per pilotare, attraverso un processo di cassa integrazione permanente, il tentativo di ripresa industriale dell'ex Ilva dentro il mercato nazionale e mondiale, consegnando la fabbrica, svendendola, per la terza volta a nuovi padroni che se la stanno disputando con diverse ragioni. Si tratta di soggetti forti dell'industria italiana e internazionale.

Noi siamo coloro che conoscono meglio la situazione e quindi siamo in grado di orientare e fornire ai lavoratori, intesi in senso lato, un quadro più approfondito e ricco, adeguato alla profondità della questione. Abbiamo fatto nel 2012 sul sistema Ilva un libro “Ilva la tempesta perfetta”, un libro presentato anche in diverse città italiane e che ogni volta ha trovato attenzione.

Anche ora siamo intervenuti in forma articolata, analizzando nei dettagli l'accordo, con una critica della filosofia che c'è dietro le scelte del governo, dei padroni.

Gli operai che ci sono ora in fabbrica sono stati ridotti da questo accordo ai minimi numeri e fanno un livello di produzione limitata. La ricaduta sull'appalto non è meccanica perché esistendo comunque l'obiettivo della ripresa della produzione da parte dei Commissari che ora gestiscono Acciaierie d’Italia, gli operai dell’appalto stanno facendo un'attività di manutenzione di messa a punto degli impianti; questo fa sì che la maggiorparte degli operai delle ditte attualmente sono al lavoro.

Questa situazione in Acciaierie pone un problema consistente perché tu ti rivolgi a operai che ora

pc 19 settembre - Roma. 18/22 settembre: Festival della cultura palestinese in Italia - info solidale

 

Roma. 18/22 settembre: Festival della cultura palestinese in Italia

FESTIVAL DELLA CULTURA PALESTINESE IN ITALIA: 5° Edizione
المهرجان الخامس للثقافة الفلسطينية في إيطاليا

18 settembre – 22 settembre 2024
Ai Giardini del Verano- Roma

LA COMUNITA’ PALESTINESE D’ITALIA E L’ASSOCIAZIONE AMICI DELLA MEZZALUNA ROSSA PALESTINESE VI INVITANO AL QUINTO FESTIVAL DELLA CULTURA PALESTINESE A ROMA

PROGRAMMA

MERCOLEDI 18 SETTEMBRE

I GIOVANI E LA SOLIDARIETA’, CONTRO IL GENOCIDIO

17.00 – INAUGURAZIONE FESTIVAL: INNI NAZIONALI palestinese e italiano

Yousef Salman, Presidente della Comunita’ Palestinese di Roma e del Lazio Lena Lavermicocca, Presidente dell’Associazione Amici della Mezzaluna Rossa Palestinese
Emanuele Caputo, Festa Verano
Francesca Del Bello, Presidente II° Municipio di Roma Capitale
Marina Pierlorenzi, Presidente ANPI Provincia di Roma
Faisal Aranky, membro Comitato Esecutivo OLP e Presidente Dipartimento Espatriati palestinesi nel mondo – Ramallah
Moni Ovadia, attore e regista

18.00 – IL RUOLO DEI GIOVANI, DEGLI STUDENTI NELLA SOLIDARIETA’ CON LA PALESTINA: Contro il Genocidio in atto…

Modera: Sara Faggionato, Coordinatrice dell’UDU Sapienza di Roma

Intervengono:
Alessandro Bruscella, Coordinatore Nazionale Unione degli Universitari Paolo Notarnicola, Coordinatore Nazionale della Rete degli Studenti Medi, Adila Al Salman, Giovani della Comunità Palestinese
Roma, Fabrizio Genovesi, FILLEA CGIL

19.30 – Dabka (danza popolare palestinese)

20.00- Presentazione del libro: ”Il 7 ottobre tra verità e propaganda” di Roberto Iannuzzi

Modera: Patrizia Cecconi

Intervengono: l’autore del libro, Moni Ovadia, Alberto Fazolo

21.30 – Proiezione film “Private” di Saverio Costanzo

Giorgia Grossi dialoga con Saverio Costanzo

GIOVEDI 19 SETTEMBRE – La Palestina e il mondo sanitario e scientifico

17.00 – I Sanitari per Gaza e i diritti in un mondo globale

Modera: Francesca Anna Perri (Roma)
Intervengono:
Stefania Ascari, Movimento 5 Stelle
Maurizio Manno (Padova)
Odaa Al Kordy (Gaza)
Luciano Conte (Sora)
Ahmed Moghrabi (collegamento con Gaza)
Abed Khamyseh (Roma)

18.30- Presentazione del libro: “La Terra più amata”, curatori: Tommaso Di Francesco, Wassim Dahmash e Pino Blasone.
Modera: Donatello Santarone

Intervengono:
Tommaso Di Francesco, Pino Blasone, Giovanni Russo Spena, Franco Fracassi

19.30 – Dibattito: L’informazione italiana e la Questione palestinese.

Presenta: Germano Monti
Modera: Corradino Mineo

Intervengono:

Naser Abu Bakr, Presidente Ordine dei Giornalisti Palestinesi (Ramallah) Raffaele Lo Russo, FNSI – Federazione Nazionale Stampa Italiana
Lidia Ginestra Giuffrida (Free Lance, Il Manifesto Fanpage)
Federica D’Alessio (MicroMega)
Alessandro Di Battista, scrittore
Sergio Cararo (Direttore Contropiano),
Giuliano Marrucci, Direttore Ottolina TV

22.00 – CONCERTO: Gruppo Nuel Curandero (Roma)

Nuel Curandero, voce e chitarra
Davide Papaleo, chitarra elettrica
Alberto Biasin, Basso
Gabriele Morcavallo, Batteria

20 settembre: Dove va IL MEDIORIENTE ?

17.00 – Il Movimento italiano di solidarietà con la Palestina, che fare?

Presenta: Silvio Marconi
Modera: Sara Rizzo

Intervengono:

Luigi De Magistris, già Sindaco di Napoli
Dario Tamburrano, Eurodeputato Movimento 5 Stelle
Stefano Galieni, Segreteria Nazionale Partito della Rifondazione Comunista Igor Camilli, Patria Socialista
Fabio Marcelli, CRED
Ivan Lisanti, PCI
Giorgio Cremaschi, Potere al Popolo
Ahmed Abbas (Ramallah)

18.30 – Presentazione del libro: “il Gol lo dedico a Bush” di Max Civili

Antonello Sacchetti dialoga con l’autore Max Civili

– Dabka (danza popolare palestinese)

19.30 – Dibattito: Dove va il Medioriente?

Modera: Michela Arricale

Intervengono:

Faisal Aranky, membro Comitato Esecutivo OLP e Presidente del Dipartimento Espatriati palestinesi nel mondo – Ramalla
Abeer Odeh, Ambasciatrice dello Stato di Palestina in Italia
Enas Sayed Mekkawy, Ambasciatrice della Lega Araba a Roma
Hussein Abdelkhaliq, Già Ambasciatore Palestina c/o Lega Araba

22.00 – Gruppo Assalti Frontali (Roma):
Militant A, Pol G, Er Tempesta, Il Piaga, Ellesse

21 SETTEMBRE: L’Italia, l’Europa e la Questione palestinese

17.00 – Luisa Morgantini presenta la campagna internazionale della società civile palestinese faz3a Italia

Hamoudi Huraini, Coordinatore Youth of Sumud e comitati popolari di Atwani Guy Batavia di Tayush, attivista a Masafer Yatta
Mannino Bordet, volontario a Qusra-Nablus.

18.00- Presentazione del libro: “Palestina-Israele, parole di Donne”, curatrici: Alessandra Mecozzi e Gabriella Rossetti.

Presenta: Patrizia Cecconi
Modera: Isabella Camera D’Afflitto

Intervengono:
Alessandra Mecozzi e Gabriella Rossetti

19.30 – Dibattito: l’Italia, l’Europa e la Questione palestinese: il riconoscimento dello Stato di Palestina

Modera: Luisa Morgantini

Intervengono:

Abeer Odeh, Ambasciatrice dello Stato di Palestina in Italia
Gianluca Ferrara, Movimento 5 Stelle
Mohamed Al Sayed Presidente della Comunità Palestinese Greca (Atene)
Benedetto Ligorio, PD-Villa Castelli
Tino Magni, Sinistra Italiana
Fabrizio De Santis, Segreteria Nazionale ANPI
Francesca Del Bello, Presidente II° Municipio di Roma Capitale
Yousef Salman, Presidente della Comunità’ Palestinese di Roma e del Lazio

21.30 – CONCERTO: Gruppo RESFEBER (Bologna):

Miriam Koleilat, Rebecca Corbo, Michele Armillotta, Nicholas Guandalini, Alessandro Lesignoli

22 SETTEMBRE: I Palestinesi e la Palestina

11.00 – Incontro con le Comunità Palestinesi d’Italia, presso l’Ambasciata Palestinese a Roma.
Dr. Faisal Aranky, membro Comitato Esecutivo OLP e Presidente del Dipartimento Espatriati Palestinesi nel mondo – Ramallah
Ahmed Abbas, Responsabile Europa Dipartimento Affari Espatriati OLP
Abeer Odeh, Ambasciatrice dello Stato di Palestina in Italia
Modera: Mohamed Afaneh, Presidente della Comunità Palestinese Puglia.

17.00 – Incontro con la delegazione italiana di ritorno da Sabra e Shatila:
Modera: Bassam Saleh, Per non Dimenticare Sabra e Chatila

18.00 – Poeti e poesie per la pace: Voci di-versi, voci vicine

Moderano: Odeh Amarneh e Elisabetta Pamela Petrolati

Intervengono:
Marco Belocchi, Patrizia Boi, Davide Cortese, Alessandro De Santis, Salvatore Nappa, Paola Oliva, Michele Petullà, Antonio Raffaele, Luciana Raggi, Davide Toffoli e Murad Sudani (Presidente Unione Generale Scrittori Palestinesi)

Musica: Francesco Tomaino

– Dabka (danza popolare palestinese)

19.00 – Presentazione dei libri: “La Vita come dovrebbe essere” di Ahmad Rafiq Awad e “Ragazzo di Serie B” di Odeh Amarneh.
Modera: Isabella Camera D’Afflitto, Scrittrice e critico letterario
Intervengono:
Gli autori dei libri, Ahmad Rafiq Awad (Jenin), Odeh Amarneh (Roma)
Giulia Bertotto, giornalista e poetessa, Murad Sudani, Presidente Ordine Scrittori Palestinesi (Ramallah)

20.00 – Opera teatrale: “La terra delle arance tristi” di Ghassan Kanafani, recita dell’attore Omar Suleiman (Napoli).
Presenta: Dalal Suleiman

Conclusione Festival

21.00 – Concerto Gruppo Amal Murcus (Kfar Yasef, Alta Galilea)

Firas Zreik, Kanun (piccola Chitarra)
Elias Habib, Percussione
Tamer Omari, Chiarra
Muhammad Abu Dawod, Violino
Alessandro Sgobbio, Pianoforte

Esibizione quotidiana del Gruppo Dabka della Comunità Palestinese Greca:
Nawras Darwish – Myriam Mostafa Karanikolas – Dana Abu Saad
Zain Abu Saad – Nanta Tzaouant – Rebecca Jane Shaw
Christos Karanikolas – Fotein-Nour Mitrou-Zantou

Ogni sera cucina e bevande tradizionale palestinese

mercoledì 18 settembre 2024

pc 18 settembre - Anche in Ucraina la guerra USA/NATO alza il tiro e accende la guerra imperialista su scala mondiale

L'esplosione a Toropets, nella regione di Tver
Distrutti magazzini strategici russi dove erano esplosivi, missili balistici, razzi e mine. Le strutture colpite erano concepite per resistere anche a esplosioni nucleari. L’ipotesi di utilizzo di incursori sul posto o di missili a lungo raggi
La guerra in Ucraina ha generato un lungo catalogo di immagini sconvolgenti, ma finora non si era mai visto qualcosa di tanto terribile. La scorsa notte sono saltati in aria i depositi strategici delle forze armate russe che si trovano a Toropets, nel distretto di Tver a Nordovest di Mosca: sono scoppiati uno dietro l’altro, nel giro di pochi secondi, provocando una serie di colonne di fuoco simili a funghi atomici. Una violenza tale da causare l’effetto di un terremoto, registrato dai sismografi con una magnitudo di 2,8 con una nube di fumo chiaramente visibile dai satelliti.

pc 18 settembre - Il crimine cyberterrorista di omicidi di massa in Libano. La guerra sporca e senza limiti dello stato sionista d'Israele appoggiato dall'imperialismo fa un salto di qualità

Nuove esplosioni in tutto il Libano, media: “Scoppiati i walkie talkie usati da Hezbollah. Tre morti, centinaia di feriti anche durante il funerale di un membro del gruppo”.

Oltre 20 morti oltre 4000 feriti - circa 500 uomini di Hezbollah hanno perso la vista per le esplosioni

 L'”asse del male” da Taiwan a Israele e Ungheria  - estratti

La parte tecnologica dell’offensiva terroristica di Israele contro Hezbollah in Libano è, con il passare delle ore, relativamente chiara e semplice.

Il New York Times, citando funzionari americani e di altri paesi, riferisce che Israele ha nascosto materiale esplosivo all’interno di un nuovo lotto di cercapersone  ordinati qualche mese fa da Hezbollah ad una società di Taiwan, la Gold Apollo.

Secondo il quotidiano newyorkese, gli esplosivi sono stati piazzati accanto alla batteria di ogni cercapersone ed è stato inserito un interruttore per causare le esplosioni a distanza. I dispositivi sono stati fatti esplodere simultaneamente con un messaggino.

Il capo dell’azienda taiwanese, Hsu Chin-kuang, ha smentito che i cercapersone siano stati prodotti dalla Gold Apollo. Come si usa dire in questi casi, “non poteva far altro”. il terrore del fallimento si è immediatamente spalancato davanti ai dirigenti di Gold Apollo (chi mai comprerà più qualcosa da loro?), che hanno dopo qualche ora diramato una nota in cui scaricano ogni responsabilità sul partner ungherese Bac Consulting Kft.

I cercapersone AR-924 utilizzati dai militanti di Hezbollah sarebbero stati prodotti da Bac Consulting

pc 18 settembre - Dare voce a tutte le opposizioni al Ddl sicurezza del governo Meloni - Reprimere, reprimere, reprimere. Ecco il Ddl sicurezza del governo Meloni

Ma a tutti diciamo, senza la caduta con tutti i mezzi del governo fascio/imperialista della Meloni le leggi e la macchina repressiva non si fermeranno... - proletari comunisti

Reprimere, reprimere, reprimere. Ecco il Ddl sicurezza del governo Meloni

Aumentano i reati e l'entità delle pene. Nel mirino anche le proteste nonviolente e le forme di resistenza passiva. Perfino l'Osce ha espresso forti perplessità sulla norma per la minaccia allo Stato di diritto

Il disegno di legge governativo 1660 presenta disposizioni repressive di stampo che non esistiamo a definire caratteristico dei periodi più bui della nostra storia. Lo abbiamo segnalato già a luglio, come Osservatorio Repressione. Ne avevamo scritto su Left. Ora il provvedimento sta giungendo, a tappe forzate, all’approvazione della Camera dei Deputati. Il governo, come un rullo compressore, abbatte le critiche dei movimenti di lotta, delle associazioni, del sindacalismo, della ampia galassia garantista. Sono già in corso mobilitazioni sui territori. Perfino l’Osce, l’organizzazione per la sicurezza in Europa, ha scritto, manifestando grande preoccupazione: «La maggior parte di queste disposizioni ha il potenziale di minare i principi fondamentali della giustizia penale e dello Stato di diritto». Questo disegno di legge da “Stato di polizia” trova, infatti, le sue radici nella volontà verso la corsa al riarmo. È una corazza ordoliberista dell’economia di guerra. Lo Stato sociale muore, abbattuto dallo Stato penale. Una tendenza che non nasce certo oggi, ma è sulla scia di normative pessime (basti citare, tra le tante, il decreto Renzi/Lupi, il decreto Minniti, i decreti Salvini, fino all’ultimo decreto Caivano).

L’accezione della cosiddetta “sicurezza” diventa ipertrofia penalista, con misure repressive e sanzioni abnormi (vedi il documento di Antigone e Asgi in occasione dell’audizione alla Camera ndr), per prevenire e eliminare conflitti. Vi è un vero e proprio salto di paradigma; non siamo solo di fronte ad una dose maggiore di repressione ma a vere e proprie tecniche e forme di governo. Come ha ben

pc 18 settembre - Cancellati con un’ordinanza sette anni di processo Ilva - Intervento dell'Avv. Enzo Pellegrin di Torino

di Enzo Pellegrin - Avvocato di Torino di parti civili/lavoratori cimiteriali dello Slai cobas sc al processo "Ambiente svenduto"

Alla fine è successo ciò che si temeva. Nel peggiore degli scenari possibili.

Chi scrive ne aveva parlato ad aprile di quest’anno (1).

Venerdì 13 settembre il Presidente della Corte d’Assise d’Appello di Taranto, accogliendo un’eccezione formale (e formalistica) della difesa degli imputati, ha letto il dispositivo dell’ordinanza che ha annullato la sentenza di primo grado e l’intero processo ILVA, stabilendo che il processo doveva celebrarsi, e dovrà essere celebrato nuovamente, a Potenza, ripartendo dalla fase delle indagini preliminari.

Oltre sette anni di processo di 1° grado, incidenti probatori, studi scientifici, audizioni di testimoni, periti, consulenti tecnici, parti civili, speranze e aspettative di giustizia di cittadini e lavoratori di Taranto vanno completamente in fumo.

L’eccezione formale accolta dalla Corte di Secondo Grado riguardava l’articolo 11 del nostro Codice di Procedura Penale: “I procedimenti in cui un magistrato assume la qualità di persona sottoposta ad indagini, di imputato ovvero di persona offesa o danneggiata dal reato, che secondo le norme di questo capo sarebbero attribuiti alla competenza di un ufficio giudiziario compreso nel distretto di corte d'appello in cui il magistrato esercita le proprie funzioni o le esercitava al momento del fatto, sono di competenza del giudice, ugualmente competente per materia, che ha sede nel capoluogo del distretto di corte di appello determinato dalla legge”.

Che vuol dire in termini concreti?

La difesa degli imputati aveva  sostenuto che nel processo vi siano state le Costituzioni di parte civile di

pc 18 settembre - Ddl 1660: Più che decreto sicurezza possiamo ribattezzarlo “sicurezza di finire in carcere”


Da martedì 10 settembre sta andando a tappe forzate l'approvazione del Ddl sulla sicurezza 1660

Questa norma, manifesto della filosofia securitaria e autoritaria che regge il governo Meloni, ha un'impronta fortemente repressiva, è un decreto pericolosissimo che sta raccogliendo numerose critiche e perfino l'organizzazione europea per la sicurezza e la cooperazione ha detto che mina lo stato di diritto in Italia.

E’ una tendenza normativa repressiva che parte da lontano ma che a partire dalle recenti modifiche legislative introdotte con il decreto Caivano si è accentuata ancor di più e vuole modellare la società in una fase di crisi economica e di guerre imperialiste. 

Il decreto Caivano ha infatti introdotto modifiche fortemente repressive in tema di misure di prevenzione e di pubblica sicurezza e il cosiddetto Daspo urbano ora è applicabile anche nei confronti di minori degli anni 18 ma superiore ad anni 14, e soprattutto è stata introdotta la facoltà del Questore di disporre il divieto di accesso a determinati luoghi laddove ricorrano ragioni di pericolosità sociale a prescindere dal fatto che il soggetto sia condannato o denunciato, Sono stati ampliati quindi i poteri del Questore che può firmare un foglio di via (una misura che inizialmente era stata pensata dal legislatore solo per soggetti che si erano macchiati di reati particolarmente gravi ovvero il codice antimafia) anche per soggetti inquadrabili nella categoria della cosiddetta pericolosità generica in quanto pericolosi cioè per la sicurezza pubblica. Si coglie immediatamente l'abnormità di questa norma che per la genericità e la vaghezza con la quale è stata formulata, vìola il principio di tassatività della legge penale attribuendo conseguentemente un potere interpretativo applicativo molto ampio al Questore il quale anche di fronte ad un soggetto incensurato o non manifestamente violento può irrogare una misura di prevenzione sulla base di una propria valutazione di pericolosità. In questi ultimi mesi è accaduto che si è associato il concetto di "pericolosità sociale" a chi esprime un dissenso, a chi manifesta, per il lavoro, il reddito, chi manifesta per l'ambiente, per qualsiasi

pc 18 settembre - La tecnologia italiana di Leonardo nei missili Storm Shadow - Una nota di Peacelink

Questi sono i missili che Zelensky vorrebbe lanciare sul territorio della Russia

La tecnologia italiana di Leonardo nei missili Storm Shadow

Erroneamente definiti "missili franco-tedeschi", gli Storm Shadow contengono importanti componenti italiane per la guida di precisione e il riconoscimento degli obiettivi. Anche l'Italia avrebbe fornito questi missili all'Ucraina secondo quanto dichiarato dal Regno Unito.
15 settembre 2024
Redazione PeaceLink

Progettato negli anni '90 e in uso dal 2003, Storm Shadow (Presagio di tempesta) viene prodotto dal consorzio europeo Mbda, sigla che include la francese Matra (ex Aerospace), la britannica British Aerospace (Bae) Dynamics e l'italiana Alenia, con un 25% di share di Leonardo. Questo si legge sull'ANSA.

Cosa c'è di italiano nel missile Storm Shadow

Leonardo ha fornito il cercatore a infrarossi (IR) per il missile Storm Shadow, uno dei missili aria-superficie a lungo raggio più avanzati utilizzati in ambito militare. Il cercatore IR sviluppato da Leonardo è fondamentale per la guida di precisione del missile, consentendo il riconoscimento degli obiettivi in condizioni operative complesse, come scarsa visibilità o contromisure nemiche. La capacità di rilevamento garantisce che lo Storm Shadow possa colpire con estrema precisione obiettivi fortificati e nascosti, aumentando l'efficacia complessiva del sistema d'arma.

Grazie alla lunga esperienza e ai progressi nelle tecnologie EO/IR, Leonardo ha contribuito in modo cruciale alla realizzazione di uno dei missili più letali e affidabili utilizzati da varie forze armate in tutto il mondo.

Quella che segue è la traduzione della pagina web https://uk.leonardo.com/en/electronics/seekers
Storm Shadow

Seekers - Leonardo

Leonardo è un fornitore leader mondiale di cercatori elettro-ottici (EO) per i produttori di missili, con oltre cinque decenni di esperienza nella ricerca, sviluppo e produzione di questa capacità.

Sin dallo sviluppo del primo cercatore EO europeo per il missile Martel negli anni '70, l'azienda si è affermata come un centro di eccellenza per la progettazione e/o produzione di cercatori innovativi per clienti in tutto il mondo, inclusi Regno Unito, Stati Uniti, Europa

pc 17 settembre - Pisa. Non ci rassegniamo al genocidio del popolo palestinese - info

Mercoledì 18 Settembre appuntamento alle ore 18 in Piazza XX Settembre – Pisa

Dopo quasi un anno di massacri e di devastazione, la macchina genocida sionista non si ferma, ed anzi, rilancia con maggiore intensità.

L’operazione ‘Campi Estivi’ lanciata nelle ultime settimane da Israele verso la Cisgiordania testimonia la volontà sionista di proseguire nel genocidio. 

Non è nemmeno un caso che l’obiettivo iniziale siano quei campi profughi della Cisgiordania dal denso significato politico in quanto rappresentano la questione dei rifugiati palestinesi, la loro resistenza ed il diritto al ritorno.

Non è una coincidenza quando poco più di una settimana fa abbiamo visto Netanyahu mostrare durante una conferenza stampa la Cisgiordania come facente parte di Israele.

Come abbiamo sempre ribadito quello che vediamo ormai da un anno non è nient’altro che

pc 17 settembre - La lotta degli operatori igienico personali di Palermo continua - dal blog http://cobasperilsindacatodiclasse.blogspot.com/

16 settembre - PALERMO: ASSISTENTI/PRECARI INGIENICO/PERSONALE, DELLO Slai Cobas sc, in lotta e in presidio per il posto di lavoro e contro il governo

I precari con forte spirito combattivo hanno riaperto la lotta determinati a difendere il loro diritto al lavoro e il diritto allo studio degli studenti disabili ma hanno portato anche una forte denuncia contro i governi al potere, dal governo nazionale Meloni al suo corollario regionale con a capo Schifani, che senza scrupoli attaccano sempre più pesantemente diritti basilari, governi antiproletari e antipopolari contro cui si deve lottare ad ampio raggio per cacciarli.

Al sit-in vivace di oggi, con slogan e denuncia al megafono costante, volantinaggio alle macchine che passavano, non è mancata la necessaria solidarietà delle precarie e precari verso il popolo palestinese, verso i bambini palestinesi che non possono andare a scuola e non possono avere una vita normale di bambini, i precari hanno esposto per tutto il tempo questo cartello

 

La scuola è iniziata ma non per tutti, altro che diritto allo studio proclamato ipocritamente dal Ministro Valditara, 500 studenti disabili solo a Palermo ma migliaia in tutta la Sicilia sono ancora una volta privati del servizio di assistenza igienico personale specializzato così circa 200 Assistenti a Palermo ma migliaia in Sicilia nuovamente sono sotto attacco nel loro diritto di lavorare.

La Regione e gli enti intermedi siciliani , nel silenzio assenso del governo Meloni, dicono di non avere soldi per il servizio di assistenza

pc 17 settembre - Roma. “Ritorno a scuola ma non in Palestina”, blitz di Osa contro il governo - info

il 16 settembre un gruppo di studenti e studentesse appartenenti all’Opposizione Studentesca d’Alternativa (Osa) ha dato il benvenuto al nuovo anno scolastico ricordando gli studenti e le studentesse palestinesi che invece ancora devono fare i conti con le bombe genocide israeliane, supportate dal governo italiano.

“Nuovo anno stessa lotta: torniamo a scuola e continuiamo a portare con noi, ogni giorno, la bandiera palestinese, che ci ricorda che i nostri coetanei palestinesi oggi non tornano a scuola”, si legge nella nota diramata sui social.

Le foto pubblicate mostrano uno striscione appeso sul ponte Annibaldi, di fronte al Colosseo, che recita: “Bentornati a tutti a scuola (tranne se sei palestinese). Governo Meloni complice del genocidio. Palestina libera!”

“Le loro scuole sono state distrutte dalla furia genocida di Israele, con le armi che gli regala l’Occidente e il sostegno pieno del governo Meloni”, continua il messaggio dell’Osa.

“Fuori e dentro le nostre scuole Valditara e Meloni continuano la propaganda di guerra, aumentano la repressione e la censura per chi alza la testa e si oppone ad un genocidio, ma noi non faremo un passo indietro!”.

 “Che ogni scuola diventi un campo di battaglia e un presidio di solidarietà verso la resistenza palestinese!”, conclude la nota

lunedì 16 settembre 2024

pc 16 settembre - Tunisia: prima grande manifestazione popolare contro il regime Saied








Venerdi 13 settembre una manifestazione di 3.000 persone contro il regime del presidente della repubblica Saied ha attraversato le vie di Tunisi, la manifestazione è stata organizzata a sole tre settimane dalle elezioni presidenziali dalla neonata Rete Tunisina per i Diritti e le Libertà (una sigla che raccoglie alcune organizzazioni sociali tunisine come il Sindacato Nazionale dei Giornalisti, la Federazione dei Diritti Economici e Sociali, il Sindacato Generale degli Studenti Tunisini, la Lega Tunisina dei Diritti dell'Uomo il Collettivo Soumoud, dieci associazioni e collettivi femministi e altri; ne fanno parte inoltre nove partiti politici della sinistra riformista e liberal-democratica).

Si tratta della prima grande manifestazione di massa e popolare contro il regime di Saied, da quando quest'ultimo ha assunto pieni poteri il 25 luglio 2021, modificando successivamente la costituzione, la forma di regime politico (diventato ultra-presidenzialista, con un parlamento e perfino un governo subalterni al presidente che tramite decreo scioglie e nomina i ministri ed il primo ministro).

Infatti se si escludono le manifestazioni organizzate negli ultimi tre anni dalle due opposizioni reazionarie (e contrapposte tra loro) della destra islamista di Ennahdha e della destra liberal-autoritaria del Partito dei Destouriani Liberi (nostalgici del regime di Ben Ali), la manifestazione di venerdì scorso è stata quindi la prima manifestazione politica contro il regime che ha raccolto migliaia di lavoratori, studenti, militanti politici e sociali e settori popolari.

I manifestanti hanno contestato principalmente la draconiana legge 54 che prevede pene eccessive per

pc 16 settembre - Per la Palestina e contro il governo della repressione - Parlano i giovani palestinesi


Decreti sicurezza e repressione del movimento di solidarietà alla Palestina. I giovani palestinesi hanno annunciato, insieme a tutte le altre organizzazioni palestinesi nel nostro paese, centro della mobilitazione solidale con il popolo della denuncia del genocidio in atto, che la loro lotta continuativa a Milano e in altre città italiane ora vuole spostarsi a Roma con una manifestazione nazionale che è stata lanciata per il 5 Ottobre.

Invitiamo tutte le organizzazioni solidali così come tutte le organizzazioni democratiche, anti-imperialiste a partecipare a questa manifestazione affinché sia una grande manifestazione che giunge proprio alla vigilia del 7 ottobre, dell'anniversario dell'attacco della resistenza palestinese ad Israele, del grido di battaglia, dell'alzare la testa a fronte della situazione, contro cui lo Stato sionista di tipo nazista israeliano, con l'appoggio dell'imperialismo USA in primis, ma di tutti i paesi e governi imperialisti, ha risposto con questo piano di genocidio in corso.

La lotta dei palestinesi viene criminalizzata, la solidarietà alla Palestina viene criminalizzata. È già

pc 16 settembre - Da Sangiuliano al ministro di nome Giuli

(da ORE 12/Controinformazione rossoperaia del 11/09)

Il caso Sangiuliano non è chiuso

Non è un caso di gossip ma è un caso politico che mette in luce la natura di questo governo, dei suoi ministri, dell’ambiente familiare, del ceto politico-affaristico di stampo fascista che circonda la Meloni.

Ma partiamo da alcuni nuovi fatti. Sangiuliano è inquisito innanzitutto per i viaggi, cene, per l'uso dei fondi dello Stato a fini privati, fin troppo privati. Ma che non è caratteristica solo di Sangiuliano.

Sangiuliano stesso si è lasciato sfuggire: “e Salvini? – che peraltro è stato il suo sponsor al ministero - non va con le sue donne/compagne, prima Isoardi, poi la Verdini, con i mezzi dello Stato, con le auto pubbliche?” e così via…

D'altra parte tutta l'attività di Sangiuliano ha avuto il beneplacito della Meloni. La Meloni è quindi responsabile di ciò che fanno i suoi ministri, di cui è perfettamente informata. Per questo il caso – che è

domenica 15 settembre 2024

pc 15 settembre - Salvini colpevole! Processo Open Arms/migranti, i pm chiedono 6 anni di carcere

 

Salvini è pienamente colpevole del sequestro di 147 migranti salvati dalla nave della Ong spagnola Open Arms, e di rifiuto di atti di ufficio, e per questi reati i pubblici ministeri del tribunale di Palermo hanno chiesto che venga condannato a 6 anni di carcere.

Mentre ancora oggi arrivano notizie di migranti morti in mare (8 nel tentativo di attraversare la Manica) nell’aula del tribunale, nelle 7 ore di requisitoria, i magistrati hanno voluto ricordare i nomi “a uno a uno” dei 147 migranti «i grandi assenti in questo processo: non ci sono state le persone offese, la maggior parte di loro è irreperibile, ma non perché siano clandestini o criminali, magari perché una casa non ce l’hanno.» Per ben 20 giorni, infatti, nell’agosto del 2019 il fascioleghista Salvini, allora ministro dell’interno, impedì lo sbarco di questi migranti, la cui salute peggiorava di giorno in giorno, a Lampedusa, con la scusa assurda e ridicola della “difesa dei confini”, della presenza di terroristi e altre

pc 15 settembre - Sul lavoro degli operai di proletari comunisti nelle lotte operaie - Dall'assemblea nazionale del 31 agoso

Interventi di compagni operai di Bergamo

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L'attività che viene fatta alle fabbriche. Nei posti di lavoro non siamo chiaramente noi comunisti che facciamo nascere le lotte. Le lotte ci sono, la necessità delle lotte nasce dalle condizioni dei lavoratori che sono sempre peggio.

Il nostro compito è di intervenire nelle lotte, nelle rivendicazioni immediate, ma non tanto per risolvere i problemi dei lavoratori, ma per far avanzare attraverso l'esperienza concreta la necessità di farla finita con questo sistema. Quindi non basta parlare di lotta. Ma quali obiettivi e quali prospettive. Noi lavoriamo per la ribellione operaia. Uno dei compiti che dobbiamo avere, come comunisti, è di lavorare perché ci siano gli scioperi, ma essi non devono restare allo stadio della spontaneità ma servire per far avanzare la coscienza che il problema è di un sistema capitalista che va rovesciato.

Gli operai sono sempre più isolati e sembra che non ci siano cambiamenti, Però poi c’è lo sciopero. Lo sciopero mette in movimento i lavoratori. Si sviluppa un contrasto con i sindacati collaborazionisti; noi dobbiamo portare all’interno di queste lotte gli obiettivi di classe e questo richiede una battaglia per la loro ricomprensione e riaffermazione a causa dell'azione disiducativa portata dai sindacati collaborazionisti. Gli operai fanno esperienza, interrompono quella che è la quotidianità della vita operaia. Lo sciopero mette al centro la questione dell'azione collettiva, aprono la mente e durante la lotta si torna a discutere, ad essere protagonisti, cominciano a guardare oltre la loro fabbrica, la loro

pc 15 settembre - Eravamo stati "facili profeti"... (purtroppo inascoltati anche dalle realtà ambientaliste, dalla altre organizzazioni sociali di parte civile)

E' DALL'INIZIO CHE IL PRESIDENTE, DEL COCO, DEL PROCESSO D'APPELLO "A HA MARCIATO MALE CON DECISIONI E APPROCCIO PRO AVVOCATI DEGLI IMPUTATI; QUESTO HA SEGNATO PESANTEMENTE LE ALTRE UDIENZE E LA SENTENZA CONCLUSIVA DI "ANNULLAMENTO"

Alcune note che il blog tarantocontro aveva riportato

Processo d'appello "Ambiente svenduto" parte molto male - un primo segnale negativo anche per il futuro?

"...Con un'ordinanza il presidente della Corte d'appello, Giud. Del Coco, ha sospeso l'esecutività della provvisionale stabilita per tutte le parti civili dalla sentenza di primo grado - aderendo alla richiesta dei legali degli imputati fatta nell'udienza del 19/4.

Una decisione, tra l'altro improvvisa... che ha anche sottratto agli avvocati di parte civile e ai PM la necessaria e normale replica.

Questa ordinanza è stata chiaramente accolta con sorrisi e soddisfazione dai legali degli imputati. Di fatto essa è stata un primo segnale positivo verso la difesa degli imputati, e invece uno schiaffo ai tantissimi lavoratori, Ilva, cimiteriali, abitanti dei quartieri inquinati a cui così viene negato anche quel primo risarcimento. E rappresenta oggettivamente una prima messa in discussione della sentenza di primo grado.

Perchè questa fretta, e questa decisione? Così oggettivamente si è condizionato, indirizzato il processo in senso pro difesa imputati e anti sentenza di primo grado il processo. D'altra parte l'ordinanza non si è limitata a sospendere l'esecutività della provvisionale, l'ha motivata ampiamente con argomentazioni che entrano nel merito e contestano le decisioni della sentenza precedente. Quindi si è già cominciato a demolire quella sentenza. Che succederà sulle condanne stabilite in 1°

pc 15 settembre - Commenti e interventi dell'Avv. Gianluca Vitale di Torino sulle sentenze del processo "Ambiente svenduto" della Corte d'appello e del 1° grado

 Riportiamo il commento breve di Gianluca Vitale su questa grave sentenza della Corte d'appello che ha deciso l'annullamento del lunghissimo processo di 1° grado. Ma è importante, anche alla luce di quanto successo il 13 settembre, risentire e rileggere quello che aveva detto Vitale sia in un'assemblea a Taranto all'inizio del processo d'appello sia in un'assemblea a Torino sulle motivazioni della sentenza di 1° grado 

Commento dell'Avv. Gianluca Vitale alla sentenza di annullamento del processo di 1° grado


Intervento all'assemblea del 19 aprile 24 a Taranto, con le parti civili, fatta all'inizio del processo d'appello

 


Intervento in un'assemblea pubblica a Torino del 11 marzo 2024 in cui Gianluca Vitale si sofferma su alcuni passaggi importanti della sentenza di 1° grado

"in qualche modo riporta il carattere criminale del sistema di produzione capitalista, del sistema di gestione della produzione"

E' questo fondamentalmente che ha pesato nella decisione ora della Corte d'appello di annullamento del processo di 1° grado! 

"...il processo di primo grado che è stato il più grande processo per questioni ambientali e lavorative... Ha condotto a quella che può essere definita una buona sentenza anche per alcuni passaggi che ci sono. Ma è mancata la spinta propulsiva dei rapporti di forza. Anche la Giustizia vive di rapporti di forza e anche il sistema giudiziario ovviamente è influenzato da quelli che sono i possibili rapporti di forza.

Venendo a quello che è l'esito di questo processo. Esso ha visto anche nella sua storia un braccio di ferro tra due organismi, tra due poteri dello Stato che sono il potere giudiziario e il potere esecutivo. Perché quando il potere giudiziario tentava di fare o ha fatto determinate scelte, si è trovato di fronte la strada sbarrata dal potere esecutivo. Il sistema Ilva ha visto la reiterazione per anni dello scudo penale, che una aberrazione giuridica. Scudo penale che è stato salvato ripetutamente.

Nelle 3800 pagine della sentenza, ci sono aspetti fondamentali che vale la pena di ricordare. Una