La nostra linea generale è tratta da un documento che festeggia il 40°
anno: "Documento Base".
Lo riprendiamo, e ne pubblicheremo le sue parti principali, anche perchè in 40 anni le cose non sono
sostanzialmente cambiate.
Noi pensiamo che senza un Partito comunista marxista leninista maoista non ci sia possibilità di
cambiare l'attuale sistema mondo.
Il Documento Base sottolinea per costruire il Partito bisogna sì
unirsi ma non un’unità generica, ma una unità che
abbia linee adatte al combattimento. Ed oggi è il tempo della delimitazione, della lotta verso le posizioni errate.
Questi anni hanno ampiamente mostrato che non basta dire lotte. Ma quali lotte, con quale scopo: abbattere questo governo, questo Stato. Fare le lotte, parlare di lotte è certo il primo aspetto, quasi vitale, ma i comunisti devono dire quali lotte, quali prospettive.
Oggi noi
abbiamo due discriminanti: - Non siamo d’accordo con quelli che
negano il moderno fascismo; certo, le forme cambiano, ma
chi non chiama fascismo questo non ha capito niente. - Siamo
con tutti coloro che si rendono conto che bisogna combattere il moderno fascismo con una nuova Resistenza, che è stata la più grande storia del
proletariato e delle masse italiane.
La nuova Resistenza ha bisogno dei tre strumenti: un Partito comunista di tipo nuovo, un nuovo fronte popolare
e una nuova lotta partigiana adeguata ai tempi nostri, nel contesto di
una nuova guerra mondiale.
Noi
siamo per la caduta del governo Meloni. Riteniamo che tutte le forze
che sono contro questo governo debbano unirsi nella lotta per la sua
caduta.
Siamo
per la rivoluzione per costruire un altro Stato, un altro governo,
un’altra società.
Siamo
per un governo anticapitalista, antifascista, antimperialista. Anticapitalista
perché il governo è espressione del capitale industriale,
finanziario; un governo antifascista che preveda la cacciata
della Lega e di FdI; antimperialista
perché siamo in una fase di guerra aperta.
In questa lotta vogliamo che la classe operaia entri in campo, assuma
un ruolo di prima fila, di guida. Per questo oggi poniamo al centro innanzitutto il lavoro nelle grandi fabbriche.
Noi
non crediamo che questo governo possa cadere per via elettorale
(anche per le attuali norme delle elezioni). Come allora? Siamo
all’inizio di questo percorso. I
contenuti, la base generale sta nel Documento Base che fu la
nascita della nostra organizzazione.
La
cosa più importante di questi anni è stata portare avanti
l’organizzazione degli strumenti. Il primo strumento è il Partito. Noi abbiamo iniziato a
costruire il nucleo.
Oggi
diciamo a coloro che portano avanti lotte, anche lotte importanti,
costruiamo il Partito comunista di tipo nuovo, che oggi è essenziale
perché tutti i problemi vanno peggiorando e non si è creato nello
stesso tempo quella forza necessaria per combattere questa
situazione.
Oggi
abbiamo un governo che non ha limiti, porta avanti sia un attacco
generale che attacchi particolari; via via la borghesia, il governo
si radicalizzano su tutti i fronti (in primis sul fronte della
repressione, quindi della scuola, giustizia, dei mass media...), e devono trovare su
tutti questi fronti una risposta di lotte adeguate non solo
momentanee, ma che via via abbiano coscienza, senza illusioni che
una lotta specifica può realmente rovesciare la situazione. Questa
coscienza la devono portare i comunisti.
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Il nostro attuale lavoro politico - dall'assemblea nazionale organizzata da proletari comunisti del 31 agosto
Questa assemblea nasce dopo la mobilitazione, manifestazione contro il G7 di Fasano, come riferimento del
discorso e attività di quest’estate.
Noi
consideriamo la manifestazione contro il G7 quella più importante
che c’è stata quest’anno – a parte le manifestazioni per la
Palestina. Per noi è stata un “laboratorio”, per stile,
organizzazione, discorsi. E in essa si è espresso l’embrione di un partito
rivoluzionario.
Il
percorso è tortuoso, fatto di tentativi, errori, ecc. Ma è il Partito che
bisogna costruire. Il Partito è più dello Slai cobas per il sindacato di classe, più del Mfpr, più del Srp
che sono organismi operativi della linea del Partito tra le masse.
Fare la rivoluzione, senza costruire percorso, linea, forme organizzate, è impossibile.
Alla
luce di questo va vista la ns attività.
Noi
appoggiamo tutta la resistenza palestinese – noi appoggiamo l'attacco ad Israele del 7 ottobre. Ogni critica al 7 ottobre è nemica della resistenza
palestinese e della rivoluzione. Chi, delle realtà politiche, dei sindacati di base, non partecipa alle manifestazioni per la Palestina di Milano si pone oggettivamente dalla parte del campo
della controrivoluzione.
Noi
siamo a sostegno di ogni attacco ad Israele. Ogni dissociazione dalle
forze che sostengono Israele è contro rivoluzionaria.
Noi dobbiamo intensificare la lotta contro l’imperialismo
italiano che sta partecipando alle guerre. Il suo ruolo è oggi marginale,
gli effetti di questa partecipazione sono ancora limitati, ma questo da migliori condizioni per attaccarlo.
Sulla
repressione. La repressione c'è nelle forme attuali perché il governo è fascista. Il governo non reprime perchè
c’è la guerra, l'avrebbe fatto anche se non ci fosse la guerra. I piani di repressione stavano da prima della guerra, la guerra li ha incitati. Il problema sono le
concezioni che stanno dietro la repressione che sono fasciste.
Per
tutte le lotte serve un salto. Quelle che si stanno facendo sono in alcuni casi un andare indietro e sono destinate a perdere. Questo governo
fascista se ne fotte delle manifestazioni. Quindi fare la lotta
contro i decreti senza mettere al centro la caduta del governo, non
serve, anzi rafforza il governo. Questo
governo non cadrà perché gli fai una manifestazione contro, ma per
l’intreccio di varie questioni.
Ma c'è un problema. C’è oggi un abisso tra la classe operaia e le lotte che sarebbero necessarie. Se le fabbriche non si ribellano non c’è una
opposizione di classe;
Noi
vogliamo costruire il partito della classe operaia, per questo una parte
rilevante del nostro lavoro è rivolto alle fabbriche, alle fabbriche
grandi industriali (Acciaierie, e annesse fabbriche siderurgiche e
gruppo Stellantis, ecc.), qui noi dobbiamo concentrare le forze; anche
perché siamo l’unico gruppo rivoluzionario che interviene a queste
fabbriche e l’unico partito che porta la agitazione/propaganda
politica, e dirige l’unico sindacato effettivamente di classe.
Alle
fabbriche il discorso che portiamo è lo stesso: noi vogliamo la caduta del governo Meloni e vogliamo un governo anticapitalista, antifascista, antimperialista.