sabato 30 marzo 2024

pc 30 marzo - Valditara e soci - Il problema...

Il problema è che i ministri non solo sono razzisti/fascisti "dentro" e fuori ma anche stupidi e ignoranti... 
Ma... non è che queste cose vanno collegate?

pc 30 marzo - Leggi ORE 12 Controinformazione Rossoperaia - sostieni, scrivi, organizzati con noi!

  

ORE 12 Controinformazione rossoperaia quotidiano audio 

riprende la prossima settimana

Il prossimo numero stampato nella settimana 8-15 aprile

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pc 30 marzo - 30 MARZO YOM AL ARD – GIORNATA DELLA TERRA

 Il 30 marzo, i Palestinesi in tutto il mondo celebrano la Giornata della Terra, una ricorrenza importante, che risale al 1976, quando migliaia di persone, cittadini palestinesi in Israele si riunirono per protestare contro l’espropriazione di altra terra palestinese in Galilea. Scoppiarono duri scontri con la polizia israeliana, durante i quali sei palestinesi vennero uccisi, a centinaia feriti e arrestati.

Il ricordo di quel giorno di resistenza popolare contro il sionismo e le sue politiche coloniali divenne la Giornata internazionale della Terra palestinese.

Nella data commemorativa del 30 marzo, i palestinesi sottolineano la loro lotta implacabile contro l’apartheid israeliano, l’occupazione militare e il colonialismo di insediamento. Sottolineano il loro radicamento nella loro terra e ne denunciano la brutale acquisizione da parte dello stato, dei suoi insediamenti e delle istituzioni parastatali, che spesso tentano di mascherare le loro operazioni come iniziative “ambientali” o “per lo sviluppo”. 

.nel 2018, migliaia di palestinesi assediati nella Striscia di Gaza hanno celebrato la Giornata della Terra manifestando ai confini di Gaza. In quella che è diventata nota come la Grande Marcia del Ritorno, i manifestanti hanno chiesto la fine della loro incarcerazione da parte di Israele in una prigione a cielo aperto dal 2007. Poiché il 70% dei palestinesi a Gaza sono rifugiati espulsi dalle loro case quando Israele è nato nel 1948, i manifestanti hanno chiesto che tornassero alle loro case e terre, un diritto sancito dalla risoluzione 194 delle Nazioni Unite . 

Da InfoPal e altri siti

pc 30 marzo - Egitto di Al Sisi collabora all'assedio israeliano di Gaza al valico di Rafah - contro i solidali che vogliono rompere questo assedio

Gaza, presidente di Music for Peace respinto al Cairo e rimpatriato: bloccata la missione umanitaria

Stefano Rebora era diretto al valico di Rafah per scortare all'interno della Striscia gli aiuti umanitari partiti da Genova

Genova. Bloccata sul nascere la missione umanitaria di Music for Peace a Gaza, iniziata nei giorni scorsi ma terminata poche ore dopo nell’aeroporto del Cairo, in Egitto. Il presidente della organizzazione genovese, Stefano Rebora, diretto al valico di Rafah per scortare gli aiuti umanitari raccolti in queste settimane, è stato infatti fermato in aeroporto appena sbarcato, portato nelle stanze di controllo, dove è stato interrogato e fatto aspettare ore in attesa di accertamenti da parte delle autorità egiziane.

Le operazioni di controllo sono terminate decine di minuti dopo, con il respingimento di fatto dell’attivista, rientrato forzatamente in Italia il 27 marzo: “Preclusa la possibilità di svolgere l’attività per cui è preposta e per cui, soprattutto in una situazione di emergenza di questa portata, dovrebbe ricevere supporto da ogni istituzione”, come si legge nella nota stampa diffusa dalla organizzazione sui canali social.

Un episodio che si aggiunge ad una serie di azioni repressive portate avanti dalle autorità egiziane

pc 30 marzo - Salari operai e profitti dei padroni - una denuncia

Da uno studio della CGIL risulta chiaro che i salari operai sono molto più bassi rispetto a Francia e Germania. Landini dovrebbe essere il primo a chiedersi perché visto che guida il sindacato più forte di questo paese.

Caro Operai Contro, insieme a un sindacalismo rinunciatario, che non si decide o non vuole “dissotterrare l’ascia di guerra” (metafora dai racconti sui Pellerossa) vi sono almeno 2 macigni che strutturalmente tengono bassi i salari in Italia, molto prima che la situazione peggiorasse con il Jobs Act di Renzi e la “Riforma” della Fornero.
Uno di questi macigni risale all’abolizione della “scala mobile” 1992 (che indicizzava i salari al carovita) e l’altro è costituito dalla “legge Biagi” 2003, con la sua “varietà” di tipologie contrattuali “atipiche”.
Nel 2002 l’anno prima del varo della legge Biagi, su un totale di 15.849.000 lavoratori dipendenti,

pc 30 marzo - Diritto di sciopero - il divieto Salvini sconfitto in tribunale

 Dal comunicato delle organizzazioni sindacali di base che avevano indetto lo sciopero del 15 dicembre

Che l’ordinanza di Salvini, con cui impose la riduzione a 4 ore dello Sciopero dell’intera giornata del 15.12.2023 degli autoferrotranvieri, fosse un vero e proprio abuso di potere era chiaro a tutta la categoria, in lotta per migliorare le condizioni salariali, normative, di sicurezza e contro le privatizzazioni.
D’altra parte, gli autoferrotranvieri avevano già subito una ordinanza di riduzione dello sciopero del 27.11.2023, decidendo di rinviarlo al 15.12.2023.
Ora anche il Tar del Lazio ha riconosciuto la legittimità di quella mobilitazione del 15.12.2023 e l’illegittimità della ordinanza di riduzione dello Sciopero emanata da Salvini, considerandola, di fatto, un vero e proprio abuso di potere del Ministro che è intervenuto senza una fondata ragione di urgenza e senza “la sussistenza nel concreto dei presupposti sostanziali per provvedere”.
Il TAR del Lazio, nel riconoscere la possibilità, in astratto, del Ministro dei Trasporti ad intervenire

venerdì 29 marzo 2024

pc 29 marzo - Nell'Ungheria del fascista e corrotto Orban - protesta popolare - info

Ungheria, migliaia in piazza contro Orbán

Si allarga lo scandalo corruzione che ha colpito l’Ungheria dopo la pubblicazione di un audio che imbarazza il governo Orbán. In migliaia sono scesi in piazza a Budapest per manifestare dopo che Peter Magyar, ex marito dell'ex ministra della Giustizia ungherese Judit Varga, nonché ex membro del governo di Budapest diventato oppositore, ha diffuso una registrazione audio che secondo lui è la prova che alti funzionari hanno cospirato per coprire la corruzione.

pc 29 marzo - Chi arma Israele? - 2 - Regno Unito/Germania/Italia/Spagna/Belgio - di Workers in Palestine

Regno Unito

Produzione di armi per Israele nel Regno Unito

Dal 2008, il Regno Unito ha autorizzato l'esportazione di armi per un valore di 560 milioni di sterline verso Israele. Ciò non coglie l'intera portata delle esportazioni militari britanniche verso Israele, poiché molte licenze di esportazione di armi verso Israele sono "aperte" e non vi è alcun limite al numero di esportazioni autorizzate o al loro valore; e molte licenze sono per gli Stati Uniti, per l'incorporazione in sistemi d'arma più grandi per la successiva esportazione in Israele. Le esportazioni più tracciabili dal Regno Unito a Israele sono componenti per il jet da combattimento F35 e l'F16, entrambi utilizzati dalle IOF a Gaza. 

L'F-35 Joint Strike Fighter

Il 15 per cento di ogni F-35 è costruito nel Regno Unito. Le esportazioni di componenti per il programma F-35 sono coperte da una licenza aperta del governo britannico, il che significa che molto poco di questa fornitura di componenti è inclusa nella cifra di 560 milioni di sterline di cui sopra. La principale società britannica coinvolta è BAE Systems. BAE produce il 13-15% di ogni F-35 nelle sue operazioni nel Regno Unito e negli Stati Uniti. Alcune delle aziende e dei siti di produzione dell'F35 nel Regno Unito sono i seguenti:

·                    La fusoliera posteriore di ogni caccia F-35 è prodotta da BAE Systems presso l'aerodromo di Samlesbury, nel Lancashire.

·                    Il "sistema intercettore attivo" è prodotto dalla BAE Systems di Rochester, nel Kent. C'è un flusso costante di componenti per gli F35 e gli F16 israeliani da questo sito.

·                    I "test di durabilità" per l'F35 vengono effettuati presso l'impianto di test strutturali BAE nell'East Yorkshire.

·                    Martin-Baker produce il seggiolino eiettabile nel Regno Unito; la loro sede è a Higher Denham, nel Buckinghamshire.

·                    La Cobham Mission Systems realizzò la sonda di rifornimento per l'F35; Cobham Mission Systems è stata venduta a Eaton nel 2021 ed è ospitata presso Mission Systems Wimborne Ltd.

·                    Leonardo realizza il sistema di puntamento laser per l'F35 a Edimburgo.

·                    Pneumatici per aerei Dunlop produce i pneumatici per aerei a Birmingham

Nel novembre 2023 il Dipartimento per le imprese e il commercio del Regno Unito ha pubblicato un elenco delle 79 società attualmente registrate con una licenza aperta del governo britannico per le esportazioni a sostegno del programma F-35. Per una versione commentata di tale elenco, che include ciò che ciascuna azienda produce e dove ha sede (organizzata per regione), fare clic qui.

Munizioni prodotte per l'IOF nel Regno Unito

·                    Raytheon produce il missile guidato Paveway II per Israele negli Stati Uniti. Raytheon produce anche il Paveway IV a Glenrothes. Sebbene non esistano licenze di esportazione per il Paveway IV in

pc 29 marzo - Chi arma Israele? - 1 - La produzione di armi USA per Israele negli Stati Uniti - Workers in Palestine

I principali paesi coinvolti nella fornitura di armi e beni militari a Israele sono gli Stati Uniti, la Germania, l'Italia e il Regno Unito. Questo documento delinea i siti collegati alla produzione per l'esercito israeliano in diversi paesi e, ove possibile, identifica da dove vengono trasportati i beni militari.

Il nostro obiettivo è quello di fornire una risorsa per azioni che mirano alla produzione o al trasporto di beni militari, o che interrompono l'attività dei fornitori militari di Israele, e anche di collegare risorse che possono essere utilizzate per agire in particolari paesi.

La nostra ricerca identifica le aziende che producono alcune delle armi più fondamentali per l'esercito israeliano, tra cui Lockheed Martin (appaltatore principale per il jet da combattimento F35), Boeing (produttore di molte delle armi guidate utilizzate dall'esercito israeliano), BAE Systems (un fornitore leader per l'F35), Leonardo (parte della coalizione F35) e Raytheon (produttore della bomba guidata Paveway).

L'azione è possibile in diverse forme: mentre identifichiamo i siti di produzione diretta per l'esercito israeliano, è anche possibile prendere di mira le multinazionali che producono per Israele anche se i beni militari sono prodotti in un altro sito. Allo stesso modo, è possibile prendere di mira le aziende coinvolte nel trasporto di materiali militari in Israele.

La produzione di armi è altamente internazionale e molte delle catene di approvvigionamento più tracciabili riguardano beni come gli aerei da combattimento realizzati da coalizioni internazionali. Questi velivoli sono fondamentali per l'attuale guerra e il bombardamento di Gaza – Israele sta usando "
ogni aereo da combattimento a sua disposizione", compresi gli elicotteri F15, F16, F35 e AH-64 Apache. Ci sono 408 anelli nella catena di approvvigionamento per l'F35, ad esempio: vedi un elenco delle aziende coinvolte qui.  

Inevitabilmente, le catene di approvvigionamento sono molto più complesse di quanto questo documento possa spiegare e sono coinvolte molte aziende più piccole. Se si utilizza questo documento come punto di partenza, si potrebbe essere in grado di identificare catene di approvvigionamento più dettagliate da interrompere.

GLI STATI UNITI

Produzione di armi per Israele negli Stati Uniti

Gli Stati Uniti sono il più grande fornitore di armi di Israele, con oltre il 90% delle sue importazioni di armi.  Gli Stati Uniti danno a Israele quasi 4 miliardi di dollari in aiuti militari all'anno, "inclusi circa 500 milioni di dollari per le difese aeree e missilistiche". Israele spende anche molto in armi statunitensi, avendo acquistato

pc 29 marzo - Università in lotta contro l'asservimento a Israele e alla guerra imperialista

20 atenei in lotta per smilitarizzare l'università

Vincenzo Bisbiglia | ilfattoquotidiano.it

27/03/2024

Da Roma a Bari e Bologna - Non solo Gaza. Studenti e prof. vogliono lo stop alla cooperazione scientifica con Israele e i rettori fuori da Med-Or. E intanto Bernini chiama la polizia...

L'Università di Torino si è sfilata il 7 marzo scorso dall'Accordo di cooperazione industriale, scientifica e tecnologica tra Italia e Israele. E ad aver avanzato la stessa proposta di congelamento - previa verifica "caso per caso" dei relativi bandi di ricerca con Tel Aviv - è stato il rettore di Bari, Stefano Bronzini, che ha confermato ieri al Fatto di essersi anche dimesso dal Consiglio scientifico della Fondazione Med-Or, la creatura di Leonardo nata per promuovere ricerca e sicurezza, e che è finita al centro delle proteste in questi giorni. Sono solo i primi risultati della lotta dei gruppi studenteschi di tutta Italia, tornati a protestare da Roma a Genova, passando per Bologna e Bari. Sono almeno 20 gli atenei in

pc 29 marzo - Milano ancora in piazza sabato per la Palestina

gaza

Per un cessate il fuoco permanente.

Per l'invio immediato di aiuti alimentari e sanitari.

Per la liberazione di tutt@ i prigionier@.

Per il ritorno dei/delle profugh@

Per il diritto all'Esistenza, alla Resistenza, 

alla Libera Autodeterminazione del Popolo Palestinese.

NOI SIAMO CON LA RESISTENZA PALESTINESE!

Tutte e tutti in piazza contro l'escalation di guerra nel mondo.

Gli assassini sionisti non si fermano. 

I criminali sionisti israeliani continuano il genocidio del popolo palestinese con le bombe, le stragi, le armi, l'assedio e la fame, sotto gli occhi complici delle grandi potenze imperialiste occidentali.

Perché di GENOCIDIO si tratta, con uno schiaffo pesante come un macigno, anche sulla faccia degli ipocriti, dei sostenitori e degli apologeti di una criminale presunta "equidistanza" tra gli occupanti colonialisti israeliani e il popolo Palestinese che è stato espropriato della propria terra e dello stesso diritto all'esistenza. 

Ipocriti perché parlare di pace, senza riconoscere il torto subito dal popolo Palestinese, vuol dire essere complici di un genocidio. 

Schifosi ipocriti perché parlano di pace mentre si forniscono armi allo stato occupante sionista/colonialista.

Bugiardi ipocriti perché parlano di pace ma intendono pacificazione forzata per ridurre definitivamente il popolo palestinese in una situazione di sottomissione e sancire l'occupazione militare sionista come dato irreversibile. 

Miserabili ipocriti perché  pronti a condannare un prossimo certo 7 ottobre, una prossima legittima rivolta Palestinese come prodotto naturale e conseguente di un'occupazione

giovedì 28 marzo 2024

pc 28 marzo - Ilaria Salis resta in carcere! Maledetti! I fascisti fuori dal tribunale minacciano padre, avvocati. Per Gabriele Marchesi per fortuna una buona notizia


Nessun passo indietro della giustizia ungherese: il Tribunale di Budapest ha negato i domiciliari ad Ilaria, significa che resterà in carcere, dove è reclusa già da tredici mesi, nelle condizioni che sappiamo e soprattutto senza alcuna condanna, solo una misura cautelare di carcere preventivo. 

Ancora una volta Ilaria è stata portata in udienza in totale spregio dei diritti umani, trascinata come un cane tenuta a un guinzaglio da agenti antisommossa in tuta mimetica con il passamontagna che si sono seduti vicino a lei per tutta la durata dell'udienza. 

Quelle immagini, ancora una volta, sembrano arrivare da un luogo molto lontano dallo stato di diritto che dovrebbe caratterizzare gli Stati membri dell'Unione europea. 

Orban sapeva benissimo che le catene di Ilaria Salis avrebbero fatto di nuovo il giro d’Europa e, quindi, il messaggio è chiaro: da noi funziona così, nessuno si intrometta; da noi il dissenso è punito così. 

Infatti quello che è accaduto questa mattina a Budapest anche fuori dall'aula del Tribunale con minacce e intimidazioni nei confronti di persone arrivate dall'Italia per dare solidarietà ad Ilaria, confermano l’iniquità e lo scempio di questo procedimento che nulla ha a che fare con uno Stato di diritto.

L’avv. Losco, difensore di Ilaria, il padre di Ilaria e Zerocalcare, presente in sostengo della nostra

pc 28 marzo - Università militarizzate: la ricerca per fare la guerra

La mobilitazione degli studenti contro i progetti degli atenei con Leonardo ed esercito: occupata la Sapienza, dopo Napoli e Torino. Il governo sventola lo spauracchio del terrorismo. Ma Gaza è solo l’ultima goccia: la protesta è di lunga data

di Luciana Cimino da il manifesto

È bastata una settimana di protesta per far perdere la testa alla di solito misurata ministra dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini che ieri, allarmata da due contestazioni in contemporanea, a Roma e Genova, ha pensato di chiamare il capo della polizia Vittorio Pisani per un confronto sulla «situazione all’interno degli atenei».

Una telefonata irrituale che, oltre a sembrare uno sgarbo al ministro competente, Piantedosi, tradisce il nervosismo del governo di destra davanti alle mobilitazioni dei giovani. Sono passati solo 18 mesi da quando Meloni, nel suo discorso di insediamento diceva «contestatemi, siate affamati, siate folli e anche liberi» ai giovani. Una evidente boutade che non ha convinto nessuno anche perché già qualche giorno dopo le cronache registravano l’uso di manganelli contro gli studenti.

Ieri la ministra Bernini ha dovuto dimostrare di aderire alla linea del partito di maggioranza del governo

pc 28 marzo – Stellantis annuncia altri 1.087 esuberi, e siamo a 3.600… e possono ancora aumentare!

 

Un giorno dopo la notizia dei primi licenziamenti, chiamate uscite volontarie, la Stellantis torna alla carica annunciandone altri 1.087 esuberi: «In particolare 500 a Melfi, 424 a Pomigliano, 121 a Termoli, 30 a Cento, 12 a Verrone. In questo modo in due giorni «si arriva a un totale di 3.597 uscite», denuncia la Fiom. (dal Manifesto di oggi)

I numeri aumentano ad ogni incontro “stabilimento per stabilimento” e “Mancano ancora le richieste aziendali sugli stabilimenti di Modena e di Atessa e dunque il computo potrebbe ancora aumentare”

“Lo stabilimento simbolo di Pomigliano – quello da cui partì la «rivoluzione di Marchionne nell’ormai lontano 2010 – è tra i più penalizzati: «La direzione del Giambattista Vico Stellantis ha

pc 28 marzo - La guerra all’università e l’università della guerra. Un documento del Collettivo Universitario di Venezia Li.S.C.

La reazione di questo governo di fronte alla legittima espressione di dissenso da parte di studenti e studentesse universitarie nei confronti di uno stato che sta attualmente perpetrando un genocidio in Palestina, dimostra in modo sempre più inequivocabile la sua natura fascista, ben oltre la retorica, che mira a reprimere qualsiasi tipo di dissenso che minacci suoi interessi economici e geopolitici.

Le contestazioni studentesche di queste settimane vengono infatti narrate come “anticamera del terrorismo in Italia”, fino a supporre delle quantomeno fantasiose “infiltrazioni delle Brigate Rosse all’interno delle università”. Questo va a legittimare la repressione militarizzata messa in atto nei confronti delle proteste all’interno delle università, luoghi del sapere che abdicano al loro ruolo critico nei confronti di ciò che sta accadendo, e di tutela di studentesse e studenti. Da Napoli a Bologna, da Pisa a Venezia e Torino, in uno spazio che per natura dovrebbe essere il primo a consentire e incentivare l’espressione di opinioni e letture critiche della realtà che ci circonda, le proteste studentesche hanno dovuto fronteggiare i manganelli come risposta al dissenso, che cercava invece un dialogo.

Di esempio è quanto accaduto all’università Federico II di Napoli quando, a seguito delle proteste per la

pc 28 marzo - PALESTINA: PESANTI RAID SU RAFAH E SUGLI OSPEDALI DI KHAN YOUNIS E GAZA CITY. MORTI ANCHE IN CISGIORDANIA.....

 .....e la Meloni va in Libano a rinsaldare il sostegno al nazi/sionista genocida

da onda d'urto

Palestina.

Raid israeliani violenti colpiscono oggi, mercoledì 27 marzo, in particolare Rafah, con bombardamenti aerei e dell’artiglieria. All’alba presa di mira una zona a ridosso del confine egiziano dove erano ammassati, in tende di fortuna, migliaia di sfollati: 11 i morti. Tra loro l’ennesima giornalista, Ola Abdelmoneim Lubbad, uccisa insieme al marito e ai figli in un attacco aereo israeliano che ha preso di mira la casa dove aveva cercato rifugio, assieme a circa un milione di palestinesi. Raid israeliani a ripetizione anche nel resto della Striscia, con le strutture sanitarie sempre nel mirino. All’ospedale Nasser, a Khan Yunis, arresti di personale medico e tra gli sfollati. I quartieri limitrofi sono stati bombardati. Decine i civili uccisi. Anche l’altro centro medico Amal, della Mezzaluna rossa palestinese, sempre a Khan Yunis, ha subito

pc 28 marzo - Appello dei lavoratori palestinesi per la giornata della terra: lottiamo per la nostra terra e per la nostra libertà

Lo Slai cobas per il sindacato di classe aderisce all'appello, diffonde in questi giorni questo appello agli operai e lavoratori italiani nelle fabbriche e nei posti di lavoro e città in cui siamo presenti

info slaicobasta@gmail.com

L’esercito di Israele ha bombardato lo scorso 7 marzo la sede centrale della Federazione Generale dei Sindacati Palestinesi (PGFTU) nella città di Gaza. La sede della PGFTU forniva servizi cruciali [a tutta la popolazione], tra i quali un asilo per 380 bambini e un panificio che serviva molte famiglie. E’ la terza volta che la sede generale della PGFTU subisce una tale distruzione, i precedenti attacchi erano avvenuti durante il bombardamento israeliano di Gaza del 2014.

Oltre l’edificio principale, sono state distrutte tre sedi PGFTU nel quartiere di Al-Rimal e in Via Yarmouk. L’attacco ha colpito, oltre gli edifici, i mezzi di sussistenza e i diritti dei lavoratori palestinesi. Tuttavia i lavoratori palestinesi restano fermi sulle loro posizioni: persevereremo nella nostra lotta per la giustizia e la dignità.

Mentre ci prepariamo a celebrare la Giornata della Terra palestinese il 30 marzo e l’anniversario della Grande Marcia del Ritorno del 2018, continuiamo a chiedere con forza ai sindacati e ai lavoratori di tutto il mondo a stare al nostro fianco. Chiediamo a tutte le persone di coscienza di porre fine alla complicità con i crimini di Israele, a cominciare dall’immediata cessazione del commercio di armi.

Tanto la Giornata della Terra che le commemorazioni della Grande Marcia del Ritorno hanno un significato profondo per il nostro popolo, perché ricordano la nostra lunga lotta per la giustizia e la realizzazione dei nostri inalienabili diritti. A fronte del genocidio israeliano e dei tentativi di pulizia etnica a Gaza, è indispensabile riaffermare la centralità del diritto al ritorno per tutti i palestinesi. La maggior parte dei palestinesi, compresi quelli di Gaza, sono rifugiati, e il loro diritto al ritorno alle proprie case originarie rimane al centro della lotta palestinese.

pc 28 marzo - Manifestazioni per la Giornata della Terra palestinese

aderire e partecipare

Sabato 30 marzo in diverse città italiane si terranno manifestazioni contro il genocidio del popolo palestinese in occasione della Giornata della Terra.

pc 28 marzo - Iniziative in Francia per la libertà di Georges Ibrahim Abdallah e in solidarietà con la Palestina

Bonsoir camarade,

ce message pour t'informer des prochaines initiatives de la Campagne Unitaire pour la libération de Georges Abdallah à venir sur Paris et sa région dans le cadre du mois international d'actions :

- vendredi 29 mars à 18h30 : rassemblement organisé par la CUpLGA au métro Ménilmontant pour la journée de la terre

- samedi 30 mars à 14h : cortège Georges Abdallah aux deux manifestations en soutien à la lutte du peuple Palestinien appelées à Saint-Denis et à Paris

- mardi 2 avril à 19h : meeting à l'appel de la CGT Energie Paris et de la CUpLGA pour exiger la libération de Georges Abdallah à la Nouvelle Bourse du travail de Paris (salle Henaff)

- jeudi 4 avril à 18h30 : conférence-débat intitulée « L’impérialisme français et la répression : le cas de G.I. ABDALLAH », organisée par le cercle universitaire d’études marxistes (CUEM) avec intervention de la Campagne Unitaire, à Sorbonne-Université au campus P. et M. Curie, place Jussieu 75005 (métro Jussieu) tour 66, 5ème étage, couloir 66/65, salle 504.

- vendredi 5 avril à 22h : départ du car pour Lannemezan depuis la place de la République

- samedi 6 avril à 14h : 14e manifestation nationale de Lannemezan

Ci-joint les visuels de certains de ces événements.
Salutations rouges internationalistes et solidaires



mercoledì 27 marzo 2024

pc 27 marzo - Verso la guerra imperialista: i governi vogliono reintrodurre la leva obbliogatoria

I Paesi europei dovrebbero reintrodurre il servizio militare obbligatorio e aumentare la spesa per la difesa riportandola ai livelli della Guerra fredda a causa della presunta minaccia proveniente dalla Russia.

Ad affermarlo in una intervista al Financial Times è il presidente lettone Edgars Rinkevics, secondo cui “La questione della coscrizione militare deve essere discussa seriamente”.

Secondo Rinkevics, ciò aiuterà a far fronte ai problemi legati alle carenze di personale nelle forze armate dei Paesi europei, nonostante il fatto che i vertici militari preferiscano “truppe pienamente professionali”. Le autorità della Lettonia hanno ripristinato la coscrizione obbligatoria l’anno scorso, mentre l’Estonia sta prendendo in considerazione questa iniziativa.

Il governo della Danimarca intende far approvare una legge che, a partire dal 2026, renderà obbligatorio

pc 27 marzo - Anche a Genova, irruzione degli studenti in Senato accademico contro gli accordi con Israele

Una parte dei manifestanti ha sfondato la porta e interrotto la riunione. Contestato il rettore Federico Delfino

Genova. Contro gli accordi economici e accademici tra governo, università italiane, Israele e le aziende attive nella filiera bellica, oggi anche a Genova – come in tante altre città – è andata in scena la protesta degli studenti e di alcuni professori: 14 i docenti, alcuni precari, che hanno sottoscritto l’appello al rettore Federico Delfino per interrompere i percorsi di collaborazione che siano in qualche modo collegati con gli attacchi alla popolazione palestinese.

Protesta iniziata all’alba con un presidio nell’atrio del rettorato, in via Balbi 5, con striscioni, banchetti e una mostra sulla storia del conflitto in Medio Oriente, ma poi sfociata in una vera irruzione di un gruppo autonomo di studenti nella sala che ospitava la riunione del Senato accademico, poi

pc 27 marzo – Stellantis: esuberi licenziamenti e “uscite volontarie”, firmano i sindacati confederali (tranne la Fiom)

 

2.510 esuberi. Torino 1.560, Cassino 850 (di cui 300 in trasferta a Pomigliano) e Pratola Serra 100 esuberi” così riporta una nota della Fiom.

“733 le posizioni riguardanti impiegati e quadri, mentre 300 sono gli esodi nelle Carrozzerie Mirafiori” e smantellare le carrozzerie significa ridurre la produzione, cosa che si ripercuote su tutto l’indotto.

“L’anno scorso Mirafiori ha prodotto circa 85mila unità, quasi il 10% in meno rispetto al 2022 e quest’anno il plant è destinato a rimanere sotto la soglia delle 50mila unità, effetto congiunto della fine della produzione di Maserati Levante e dei numeri in calo sul mercato per la Fiat 500 elettrica.” (Il Sole24Ore)

Stellantis ufficializza 1520 esuberi su 12000 lavoratori a Torino

I lavoratori coinvolti in vari settori aziendali

TORINOStellantis ha ufficializzato 1520 ulteriori esuberi a Torino e provincia, sui circa 12 mila lavoratori complessivi. 733 di questi sono impiegati degli enti centrali, altri 300 sono in servizio alle Carrozzerie di Mirafiori.

A questi si aggiungono 40 lavoratori delle presse, 15 della costruzione stampi e ancora Shop Grugliasco, Pcma, Fca Security, Costruzione Sperimentali, Mopar, Centro ricerche Fiat, Fca services e Sisport.

Concordi i sindacati nel dirsi preoccupati della situazione e nel chiedere l'intervento urgente del Governo

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 A conferma che mentre tutti fanno chiacchiere Tavares non solo si fa propaganda con interviste varie su investimenti e rilancio della produzione, ma fa i fatti.

Di cosa si parlerà a questo punto nell’incontro fissato per il 3 aprile?

Di cosa devono parlare invece gli operai? Come dicevamo in un precedente articolo Tavares/Stellantis

pc 27 marzo - Palestina Continuano le mobilitazioni a Milano, mentre si aggiungono altre piazze

Dopo venerdì alla Cabi-cattaneo, fabbrica di produzione di morte e parte dell'apparato militare industriale italiano dove si è denunciato la produzione di armi per ammazzare i proletari, ma anche la repressione interna del governo della guerra Meloni-Crosetto-Piantedosi verso la solidarietà e la resistenza palestinese in Italia. Molto significativa la risposta dei proletari e lavoratori  come si vede nel video che si alzano in piedi ad applaudire con il sorriso della forza.

Denuncia che è stata portata nelle mobilitazioni di sabato 23 a Milano a cui si è aggiunta una nuova piazza a Treviglio, con un presidio che ha scosso la comunità araba con una bella partecipazione popolare che ha lanciato una manifestazione di massa per il 13 aprile.

Anche qui un buon clima come si vede nelle foto e nell'intervento molto applaudito per ribadire che la resistenza palestinese non è terrorismo, l'unico terrorismo è quello dello stato nazi-sionista di Israele e di tutti i complici, tutti i paesi imperialisti compreso il governo italiano.





pc 27 marzo - In Italia stanno sbarcando molti mezzi militari americani - denuncia dei portuali del Collettivo Autonomo dei Lavoratori Portuali (CALP) di Genova

Il Collettivo Autonomo dei Lavoratori Portuali (CALP) di Genova ha denunciato un nuovo sbarco di mezzi militari nel porto ligure, arrivati a bordo di una delle navi della compagnia saudita Bahri (le “navi delle armi”) e diretti a Camp Darby. Secondo The Weapon WATCH, l’Osservatorio sulle armi nei porti europei e mediterranei, “è la prima volta che questi arsenali galleggianti portano armi nel nostro Paese”, in quanto di solito si è sempre trattato di soste prima di ripartire per altri Paesi. Camp Darby, situato nella pineta tra Pisa e Livorno, è “il più grande deposito di materiale bellico al di fuori degli Stati Uniti” e il passaggio della nave Bahri Abha, che consegna armi agli USA su territorio italiano, segna in maniera chiara “un altro passo della militarizzazione globale”.

Le attività delle navi della compagnia Bahri sono attentamente monitorate dal CALP, che in diverse

martedì 26 marzo 2024

pc 26 marzo - Al Shifa Hospital, iniziano a circolare le testimonianze degli orrori. Persone giustiziate a sangue freddo e stupri

L'INFORMAZIONE TOSSICA DEI MEDIA SIONISTI, RILANCIATE DAI MEDIA DEI GOVERNI CHE SOSTENGONO ISRAELE - GOVERNO MELONI IN TESTA - E LA NUDA E CRUDA/CRUDELE REALTÀ DEL GENOCIDIO: 

da milanoinmovimento

Il ferocissimo assedio ad Al Shifa Hospital sta andando avanti ormai da una settimana, con le truppe di occupazione sguinzagliate all’interno del complesso e cecchini, accompagnati da elicotteri militari, che prendono di mira chiunque cerchi di fuggire dal luogo.
Nel totale silenzio dei governi occidentali, israele ha trasformato un ospedale in una zona di morte e tortura dove fino a poche ore fa era impossibile sapere che cosa stesse succedendo, soprattutto a causa dell’incapacità persino per la Mezzaluna Rossa, di raggiungere il luogo accerchiato.
Lunedì 18 marzo, infatti, le forze israeliane pesantemente armate hanno assaltato l’ospedale per la seconda volta da ottobre, ma paradossalmente in maniera più feroce, violenta, sadica e priva di scrupoli, sparando contro migliaia di pazienti, personale medico e civili sfollati.

Il portavoce militare israeliano ha dichiarato che “terroristi anziani di Hamas stanno utilizzando la struttura per condurre e promuovere attività terroristiche”. Ma anche questa volta saremo certi che il governo di Nethanyahu non sarà interessato a diffondere le prove di queste accuse; questo perchè ormai è chiaro che gli ordini impartiti all’esercito d’istanza ora a Gaza, sono di diffondere il terrore e di soggiogare la popolazione civile. Bambin*, anziani, donne, persone bisognose di cure speciali, chiunque respiri a Gaza può essere eliminato in nome della guerra

pc 26 marzo - Scuola di Pioltello - rivista la delibera ‘bocciata’. "Confermata la chiusura per Ramadan"

  la scuola di Pioltello sfida il ministro Valditara. GIUSTO E NECESSARIO

di F. Q. | 25 Marzo 2024

L’istituto comprensivo Iqbal Masih di Pioltello resterà chiuso il 10 aprile in occasione della festa per la fine del Ramadan. Lo ha deciso il consiglio di istituto, con voto unanime, dopo aver revisionato la delibera per la sospensione delle lezioni, dichiarata irregolare dall’Ufficio scolastico regionale della Lombardia. La modifica ha riguardato la sottolineatura della sola motivazione didattica alla base della decisione, legata alle numerose assenze prevedibili, definita lacunosa nella prima stesura dallo stesso ministro all’Istruzione Giuseppe Valditara. Il dirigente scolastico Alessandro Fanfoni aveva preannunciato che non si sarebbe piegato, passando di nuovo dal massimo organo collegiale della scuola.

Intorno alle 19 il consiglio docenti dell’istituto comprensivo che accoglie circa 1.300 studenti, tra

pc 26 marzo - Ex Fiat di Termini: Ross Pelligra vince la gara per l’affidamento dello stabilimento… ancora una beffa per gli operai?

 

Ieri, 25 marzo, c’è stato l’incontro programmato al Ministero delle Imprese e del Made in Italy sulla vertenza ex Fiat Termini Imerese (ex Blutec) lunga oltre 12 anni (dalla definitiva chiusura voluta da Marchionne il 31 dicembre 2011).

Come si sa, dopo il fallimento della ex Blutec, sono stati fatti diversi bandi per il rilancio dell’area industriale, tutti andati a vuoto. Ieri, però, i commissari straordinari hanno trovato nel gruppo Pelligra Holding Italia S.r.l. il “soggetto aggiudicatario” dell’ultimo bando. Ross Pelligra è un padrone italo-australiano, conosciuto già in Sicilia per aver comprato il Catania calcio. Di che cosa si occupa la Pelligra holding? di costruzioni e ristrutturazioni edilizie. Che cosa c’entra con la produzione industriale? Niente!

Ma questo è sembrato un fatto secondario al ministero: nella sostanza Pelligra dovrebbe (quando

pc 26 marzo - "Cosa succede ad Acciaierie d'Italia" - Stralci dal depliant

Pubblichiamo stralci del documento sull'ex Ilva contenuto nel depliant diffuso nell'incontro pubblico di Torino. Chi vuole ricevere l'importante depliant completo può richiederlo a: slaicobasta@gmail.com o prenderlo il 19 aprile, in cui:

lo Slai cobas ha dichiarato sciopero di 24h sia ad Acciaierie che all'appalto;

alle ore 9 vi sarà presidio al Tribunale di Paolo VI, aula bunker, dove inizia l'appello del processo "Ambiente svenduto";

alle 16,30 convegno, con la presenza degli avvocati di Torino e Taranto delle parti civili processo Ilva, Medicina democratica e, per ora, garantita la presenza del Prof. Marescotti di Peace Link e altri

Dal depliant

Cosa sta succedendo alle Acciaierie d’Italia.

...Il decreto nuovo che il governo ha fatto con lo scopo di accontentare i piccoli e medi padroni dell'appalto che avanzano grossi crediti da Acciaierie d'Italia e nello stesso tempo... estendere la cassa integrazione a tutti i lavoratori dell'appalto (anche per chi, e sono tanti, ha il CCNL multiservizi)... non è in grado di risolvere i problemi del futuro dei lavoratori.
Per di più i lavoratori non vogliono essere messi tutti in cassa integrazione e poi, se si riprende Acciaierie, ritornerebbero a lavorare (quando e come è tutto da vedere). I lavoratori vogliono lavorare da subito! Senza la ripresa del lavoro ci saranno i licenziamenti e gli esuberi.

Il governo ha deciso l’amministrazione straordinaria con l’appoggio delle organizzazioni sindacali confederali e Usb.

Anche i sindacati, come all'inizio il segr, naz. Palombella della Uilm, che dicevano NO all'AS, oggi sono tutti soddisfatti, perchè è stato mandato via dal governo Mittal e la famigerata AD Morselli. Di fatto confermando tra gli operai l’idea, già molto propagandata, che se governance e management cambiavano i problemi di questa fabbrica si risolvono. E’ una illusione profonda. Come se è un manager che decide la politica e non i padroni dell’azienda nel loro insieme, non le leggi del capitale, la crisi economica mondiale, le leggi dei governi, ecc...
Ora, è bene sapere che i periodi in cui questa azienda è stata dello Stato (dal 1963 al 1995) sono molto maggiori dei periodi in cui è stata dei privati; poi la crisi del gruppo Riva, l’inchiesta “Ambiente svenduto” del 2012 ha fatto sì che questa azienda, formalmente commissariata, è stata gestita dallo Stato e dai suoi governi dal 2012 al 2018; e, in tutti questi anni non si è visto nessun tipo di miglioramento né sul piano della salute e sicurezza - tema effettivamente chiave per questa fabbrica - né tantomeno rispetto all’andamento ordinario in termini di sfruttamento, di condizioni di lavoro, di diritti, di salari, di uso flessibile della cassa integrazione. È andato tutto uguale...

Noi consideriamo l’amministrazione straordinaria un rimedio peggiore del male.

Porterà più cassa integrazione permanente; non vi sarà ritorno al lavoro degli operai di tante ditte

pc 26 marzo - ORE 12 Controinformazione Rossoperaia breve sospensione pubblicazione - riprende normalmente martedi 2 aprile

Occasione per riascoltare casomai gli ultimi numeri - info/contatti/contributi pcro.red@gmail.com

pc 22 marzo - ORE 12 Controinformazione Rossoperaia - Palermo: contro guerra e repressione / dalla Fincantieri / parlano le lavoratrici

pc 21 marzo - ORE 12 Controinformazione Rossoperaia - Ancora su Palestina - Situazione nelle fabbriche - L'importanza della Formazione Operaia

pc 20 marzo - ORE 12 Controinformazione Rossoperaia - Il viaggio della Meloni in Egitto: interessi imperialisti/sostegno alla dittatura/blocco dei migranti

pc 19 marzo - ORE 12 Controinformazione Rossoperaia - La Comune di Parigi e la lotta per il potere operaio - Le donne della Comune

pc 15 marzo - ORE 12 Controinformazione Rossoperaia - Ex-Ilva: riparte la lotta autonoma degli operai nell’appalto - Stellantis: da Mirafiori a Melfi, contro i piani padroni/governo - Autonomia operaia e lotta unitaria

pc 14 marzo - ORE 12 Controinformazione Rossoperaia - 5 operai morti in un solo giorno! - Leonardo: profitti e guerra

pc 13 marzo - ORE 12 Controinformazione Rossoperaia - Dalla Palestina a casa nostra: genocidio/guerra/repressione. Avanzare nella mobilitazione proletaria e popolare!

pc 12 marzo - ORE 12 Controinformazione Rossoperaia - Il ruolo e l'azione del MFPR nelle giornate di lotta e mobilitazione delle donne l'8 e 9 marzo - Anan Yaeesh libero! - Sul riarmo europeo