sabato 27 gennaio 2024

pc 27 gennaio - Su Aljazeera il video sulle cariche a Milano alla grande manifestazione per la Palestina - I compagni di proletari comunisti in prima fila

 https://www.instagram.com/reel/C2nXMOUqf0K/?utm_source=ig_web_button_share_sheet

منعت السلطات الإيطالية يوم السبت المسيرات المؤيدة للفلسطينيين في روما وميلانو بناء على طلب من الجالية اليهودية، وذلك تزامنا مع يوم ذكرى المحرقة.

واندلعت مناوشات بين الشرطة الإيطالية ومئات المتظاهرين المؤيدين لفلسطين، الذين نزلوا إلى شوارع ميلانو يوم السبت متحدين الحظر الذي فرضته السلطات.

Sabato, su richiesta della comunità ebraica, le autorità italiane hanno vietato le marce filo-palestinesi a Roma e Milano, in concomitanza con il Giorno della Memoria dell'Olocausto. Sono scoppiati scontri tra la polizia italiana e centinaia di manifestanti filo-palestinesi, che sabato sono scesi in piazza a Milano, sfidando il divieto imposto dalle autorità.

pc 27 gennaio - Approfondire e discutere il documento di HAMAS - rilanciare le parole d'ordini della settimana internazionale

 pubblicato nella giornata di ieri su questo blog

pc 26 gennaio - Il documento politico-ideologico pubblicato da Hamas: “La nostra posizione. L’Operazione Al-Aqsa Flood” - info commento nei prossimi giorni

Questo documento, sicuramente importante per chi voglia avere il quadro complessivo dello scontro che si è aperto con il 7 ottobre 2023 e l’operazione “Diluvio di Al Aqsa”, è stato tradotto da AssoPace Palestina. La quale giustamente precisa che “Non sempre AssoPacePalestina condivide gli articoli che pubblichiamo, ma pensiamo che opinioni anche diverse possano essere utili per capire.” 

*****

L'appello della mobilitazione internazionale e internazionalista del 2-8 dicembre  - proposta dal PC India (Maoista) e rilanciata a livello mondiale dal Comitato di sostegno ICSPWI con iniziative in Asia/Europa/America Latina vedi su questo blog interventi nelle manifestazioni di Milano/Bergamo/Palermo

Noi stiamo con la Palestina!

2-8 dicembre
settimana di azione di agitazione e propaganda
a sostegno della lotta di liberazione della Palestina!

Esigiamo la fine immediata della guerra contro Gaza dello stato fascista di Israele!

...dal 2 all’8 dicembre 2023, in protesta contro la ingiusta guerra contro Gaza condotta dal fantoccio dell’imperialismo statunitense, lo Stato fascista d’Israele , contro il massacro del popolo palestinese e a sostegno della lotta di liberazione della Palestina….

la Palestina è dei Palestinesi L'attacco sferrato da Hamas il 7 ottobre è resistenza al terrorismo israeliano, che aggredisce la Palestina da oltre settant’anni. Israele è responsabile dell’attacco.

Dal 7 ottobre col supporto degli imperialisti USA e Gran Bretagna, Israele sta facendo guerra a Gaza. Ha perpetrato numerosi massacri in cui sono morte ad oggi oltre 16.000 persone. Migliaia sono i feriti.

pc 27 gennaio - Mattarella, sempre più reazionario e ipocrita, usa il "giorno della memoria" per attaccare la resistenza del popolo palestinese


Un discorso che è un oggettivo sprone verso Prefetture, Questure a vietare, per non "strumentalizzare" il giorno della memoria, le legittime manifestazioni di sabato pro Palestina, ormai tenute a Milano e in tante città da diversi mesi nelle giornate del sabato,

Ma, mentre agli antifascisti, ai proletari, giovani, donne che da sempre hanno lottato e lottano contro il fascismo/nazismo al fianco di tutti i popoli, ieri, come oggi, è impedito di denunciare, lottare contro il nuovo sterminio/genocidio in atto in Palestina da parte dello Stato nazisionista di Israele, che è arrivato a massacrare circa 26 mila masse palestinesi, di cui la maggioranza sono donne e bambini e punta a sterminare un intero popolo, usando l'ignobile arma della fame, della sete, della morte lenta per mancanza di medicinali, attrezzature mediche, ecc. ecc.;

mentre si vuole cancellare in questa giornata il "grido" dei giovani, donne, comunità palestinesi in Italia;
il reazionario Mattarella, invece, usa eccome questa giornata per mettere insieme strumentalmente e nella più oscena falsità storica e attuale, l'orrore del nazismo e la resistenza di un popolo, palestinese, attraverso la sua attuale organizzazione maggioritaria, indicando questa resistenza di un popolo schiacciato, cacciato, ucciso da 75 anni come "l'immagine di una raccapricciante replica degli orrori della Shoah"; MALEDETTO INGANNATORE! 
Ora più che mai sono queste celebrazioni ipocrite, fatte fianco a fianco con i fascisti di ieri e di

pc 27 gennaio - 27 GENNAIO GIORNO PER RESPINGERE IL NUOVO GENOCIDIO CONTRO IL POPOLO PALESTINESE


Massimo appoggio alle iniziative di solidarietà di Milano, Roma, Napoli di oggi e domani.

Alcuni degli appelli a sostegno della mobilitazione del 27 gennaio a Milano

    Non è cambiato, confermiamo il corteo nonostante i divieti. Sarà un appuntamento per la Palestina e anche e soprattutto contro la repressione della lotta. Necessario esserci

    Purtroppo questi divieti e comunicazioni frammentarie della polizia hanno creato molto caos.
Domani comunque una manifestazione ci sarà lo stesso come precedentemente comunicato. 
Saranno da prendere più precauzioni rispetto a un corteo normale, sì, ma non possiamo permetterci di piegarci alle pressioni dei sionisti e della polizia. La piazza di domani non è solo per protestare riguardo quanto accade in Palestina ma anche contro la repressione della lotta palestinese in Italia. Se cediamo ora diamo campo libero a chi ci vuole zittire.
 
    Quindi chi può andare anche domani fa bene ad andarci
In Palestina continuano a massacrare la popolazione e noi dobbiamo rispettare l'impostazione di un governo complice? Domani siamo in piazza a Milano perché la memoria è per tutti!

    Allora non è stata annullata la manifestazione ma non è più ufficiale perché vi è la revoca del questore che non ha dato il permesso e si è spostata  a domenica in maniera ufficiosa ma si sapeva da stamattina. Ma comunque rimane il ritrovo domani e si deciderà il da farsi post conferenza stampa, se siamo in 1000 persone non possono non permetterci di fare un corteo.

pc 27 gennaio - Memoria viva di ieri dell'olocausto - azione di oggi contro nazisionismo e fascismo - Da CR del 25/1

Il 27 gennaio rinnova la memoria del genocidio dell’Olocausto, c’è una legge italiana e una Risoluzione dell’ONU che promuovono quella data con iniziative, cerimonie, incontri nelle scuole/università, con l’uso dei media, quindi i lavoratori e le masse, i giovani, sono tutti coinvolti ma devono essere messi pure nella condizione di poter distinguere quello che è una propaganda politico-ideologica dallo spirito per cui si rinnova quella data.

Sterminio, genocidio, pulizia etnica contro i popoli sono ancora una realtà che, assieme a guerre e fascismo, sono prodotti non tanto dalla generica bestialità della presunta “natura umana” –  che è concetto vago e mistificante che non spiega le cause materiali, di classe – ma quanto da un preciso sistema in cui viviamo che è quello capitalista/imperialista che ci ha portato a 2 guerre mondiali, e oggi spinge anche per la terza, al colonialismo che è della stessa natura del razzismo, al fascismo che, oltre che essere razzista, è una minaccia per la libertà dei popoli.

“La storia insegna, ma non ha scolari” scriveva Antonio Gramsci e partendo da questo concetto cerchiamo di contrastare l’attacco ideologico alla memoria storica.  

La legge che istituisce le celebrazioni del 27 gennaio in Italia è la n. 211 del luglio 2000 e parla di

pc 26 gennaio - Domenica manifestazione a Milano per la Palestina - nessuno manchi!

Giriamo il comunicato delle Associazioni e Comunità palestinesi in merito all'ignobile e strumentale divieto a manifestare Sabato 27 gennaio.

"Sabato 27, comunichiamo lo spostamento della manifestazione a domenica 28, nel rispetto dell’ordinanza stabilita delle autorità italiane.
Invitiamo i giornalisti alla conferenza stampa che si terrà alle ore 15:00 in piazza Loreto, angolo via Padova, a Milano, per chiarire le motivazioni dello spostamento della nostra manifestazione da sabato 27 a domenica il 28.
Grazie della vostra collaborazione."

pc 26 gennaio - In nome del giorno della memoria del genocidio/olocausto dei nazisti si coprono i nuovi genocidi dello stato d'Israele - VERGOGNA

Dal giorno della memoria al giorno dell'oblio e della vergogna

Se il “Giorno della Memoria” si trasforma nel “giorno dell’oblio”


Lo sanno – o fanno finta di ignorare – che, a Gaza, sono stati superati i 25mila morti e che, secondo l’ONU, il 70% delle vittime è donna o minore? Non hanno nulla da dire sull’accusa di genocidio che pende contro Israele in un procedimento aperto presso la Corte penale internazionale dell’Aia (il principale organo giudiziario delle Nazioni Unite)?

A quanti morti si supera la soglia dell’indignazione? E quella della vergogna? Perché non viene detta una sola parola di condanna contro l’immane massacro di civili palestinesi da parte della comunità ebraica presente in Italia che invece continua a tacciare di “antisemitismo” chiunque protesti per i reiterati orrori che si stanno perpetrando a Gaza? Che anche la Corte penale internazionale dell’Aia sia una base di Hamas?

pc 26 gennaio - Contro il genocidio con la resistenza palestinese fino alla vittoria - sabato a Milano corteo

Mentre le cosiddette “democrazie occidentali” chiedono all’assassino netanyahu solo più “moderazione” (….?), e la corte internazionale di giustizia mette sotto accusa israele per i crimini compiuti, continuano il GENOCIDIO  e la PULIZIA ETNICA del popolo Palestinese.             

Bombe su bombe sulla popolazione civile che, spinta dal terrore e dall’avanzata dei carri armati israeliani, è in fuga disperata sempre più verso il valico di Rafah a sud di Gaza, dove si stanno invece concentrando gli attacchi dell’esercito. In Cisgiordania, giorno dopo giorno, continuano i rastrellamenti con esecuzioni e arresti della popolazione civile. I reportage di media indipendenti come Pagine Esteri, riportano come l’esercito distrugga scientificamente le strade intorno agli ospedali per rallentare i soccorsi, distruggano le tubature dell’acqua potabile e i cavi elettrici per annientare la resistenza della popolazione civile e spingerla verso una nuova Nakba.

Un piano sionista di sterminio genocida con la complicità dei governi del mondo alleati e complici di israele.

In tutto il mondo si stanno invece alzando le voci della solidarietà con il popolo Palestinese e la sua Resistenza. Grandi manifestazioni per il diritto alla vita del popolo Palestinese stanno

pc 26 gennaio - Il documento politico-ideologico pubblicato da Hamas: “La nostra posizione. L’Operazione Al-Aqsa Flood” - info commento nei prossimi giorni

Questo documento, sicuramente importante per chi voglia avere il quadro complessivo dello scontro che si è aperto con il 7 ottobre 2023 e l’operazione “Diluvio di Al Aqsa”, è stato tradotto da AssoPace Palestina. La quale giustamente premete che “Non sempre AssoPacePalestina condivide gli articoli che pubblichiamo, ma pensiamo che opinioni anche diverse possano essere utili per capire.

Vale a maggior ragione per noi comunisti e internazionalisti, che siamo anche prevalentemente atei, oltre che – con sempre più vergogna – anche europei ed italici.

*****

Il nostro tenace popolo palestinese,

Le nazioni arabe e islamiche,

I popoli liberi di tutto il mondo e coloro che si battono per la libertà, la giustizia e la dignità umana.

Alla luce dell’aggressione israeliana in corso nella Striscia di Gaza e nella Cisgiordania, e mentre il nostro popolo continua la sua battaglia per l’indipendenza, la dignità e la liberazione dalla più lunga occupazione mai esistita, durante la quale ha dato le migliori dimostrazioni di coraggio ed eroismo nell’affrontare la macchina omicida e l’aggressione israeliana, vorremmo chiarire al nostro popolo e ai popoli liberi del mondo la realtà di ciò che è accaduto il 7 ottobre, le motivazioni che ne sono alla base, il suo contesto generale relativo alla causa palestinese, nonché una confutazione delle accuse israeliane al fine di mettere i fatti in prospettiva.

Contenuti

Primo: Perché l’operazione Al-Aqsa Flood?                                                                                   

Secondo: Gli eventi dell’operazione Al-Aqsa Flood e le risposte alle accuse israeliane  

Terzo: Verso un’indagine internazionale trasparente

Quarto: Un promemoria per il mondo: chi è Hamas?                                                                      

Quinto: Cosa è necessario fare?   

Primo: Perché l’operazione Al-Aqsa Flood?

1. La battaglia del popolo palestinese contro l’occupazione e il colonialismo non è iniziata il 7 ottobre, ma è iniziata 105 anni fa, considerando 30 anni di colonialismo britannico e 75 anni di occupazione

pc 26 gennaio - Il Ministero dell'Istruzione e del merito vieta di parlare del genocidio in Palestina, nel giorno della memoria

Questa è la circolare riservata che l’USR Lazio ha mandato ai presidi per spingerli a censurare, segnalare e punire tutti quei professori delle scuole laziali che si permetteranno nel Giorno della Memoria, di parlare in classe del genocidio palestinese che Israele sta perpetuando. Notate il linguaggio che usa “porre la massima attenzione”, “prevenire”, ”turbare la serenità “, “rappresentare con tempestività”. Una vera e propria velina segreta di stampo fascista, un tentativo di intimidazione e controllo al di fuori di ogni regola costituzionale e di legge.

giovedì 25 gennaio 2024

pc 25 gennaio - Riprende oggi la Formazione Operaia sul 'Che fare?' di Lenin


In una condizione in cui i comunisti sono pochi e esiste una distanza ancora notevole tra comunisti e classe operaia, in particolare le sue avanguardie di lotta, vanno enucleate quelle opere di Lenin utili oggi alla formazione dell'avanguardia operaia e alla sua trasformazione in avanguardia di partito, cioè in avanguardia che costruisce il nuovo partito. 
Per questo un'opera centrale è il "Che fare?". Arma basilare per la lotta all'economismo che influisce anche oggi in maniera determinante nel separare i comunisti dalle avanguardie operaie e le avanguardie operaie dai comunisti. L'economismo è il primato della lotta sindacale sulla lotta politica, il primato dell'organizzazione sindacale sull'organizzazioni politica.

Invitiamo gli operai a rileggere la FO precedente sul 'Che fare?' 
In questa occasione, nel riprendere questo studio, pubblichiamo prima uno degli interventi pervenutici;
poi alcuni passi da "La spontaneità delle masse e la coscienza della socialdemocrazia", cap. "La sottomissione alla spontaneità", che commenteremo nel prossimo giovedì.  
***** 
INTERVENTO

La coscienza di sentirsi sfruttati dal padrone (in fabbrica, in altri posti di lavoro) e di volere reagire in

pc 25 gennaio - Bangladesh - Nuovi scontri tra operai in sciopero per l'applicazione del salario minimo e polizia

Dix personnes, dont des policiers, ont été blessées au cours des affrontements qui ont éclaté lundi matin dans la zone industrielle de industrielle de Gazipur. Les travailleurs de Cocola Food Products Limited ont commencé à manifester pour réclamer l’application du salaire minimum annoncé par le gouvernement. À un moment donné, les travailleurs de la zone de Mouchak de l’upazila ont bloqué l’autoroute Dhaka-Tangail, perturbant la circulation des véhicules sur l’autoroute. La police a tenté de chasser les manifestants de l’autoroute mais ces derniers leur ont lancé des briques. La police industrielle a tiré des grenades lacrymogènes et des grenades assourdissantes pour maîtriser la situation. Les blessés ont été transportés dans divers hôpitaux locaux et ont reçu les premiers soins.

pc 25 gennaio - Il governo Meloni ci sta trascinando in una spirale di guerra permanente - Da CR del 23/1

Il centro della sua politica sono gli interessi di un imperialismo, quello italiano, in prima linea nell’attivismo militarista, per la divisione del bottino energetico mondiale, per i progetti di neocolonialismo. Una spirale su cui convergono gli altri paesi imperialisti che va in direzione di un ennesimo scontro mondiale.

L’art. 11 della Costituzione antifascista, espressione di una volontà di massa, popolare, che aveva messo fine a fascismo e guerra, ormai lo vediamo da anni ridotto a un simulacro da parte non solo dei governi di qualunque colore politico ma anche dei vertici delle istituzioni dello Stato, a partire proprio dai capi di Stato, e oggi con Mattarella che accompagna le scelte di guerra del governo Meloni, come ieri, da ministro della Difesa dei governi D’Alema e Amato, ha gestito la partecipazione dell’Italia nella guerra della NATO in Kosovo contro la Serbia e che ora è pronto ad autorizzare la partecipazione della missione militare navale italiana nel Mar Rosso così come ha approvato il decreto di proroga fino al 31 dicembre 2024 dell’ottavo decreto per l’invio di armi all’Ucraina da parte del Consiglio dei ministri del governo Meloni.

L’Italia imperialista entra in guerra assieme a Francia e Germania non solo per garantirsi la rapina delle merci che transitano nel Mar Rosso ma anche per fare la propria parte in una guerra a fianco dello Stato

pc 25 gennaio - Info su incontro OO.SS./Governo per indotto ex Ilva - Domani Venerdì 26 dalle ore 16,30 assemblea telematica dello Slai cobas Taranto

 Nell'informare su quanto è emerso dall'incontro di ieri, non possiamo non sottolineare che le richieste delle Organizzazioni sindacali, tutte, sono prevalentemente volte a tutelare le Ditte, i loro crediti - manca sempre una piattaforma operaia; così gli operai sono unicamente legati agli interessi di padroni e padroncini e alla loro salvaguardia...

Il punto su tutto lo faremo

Venerdì, 26 gennaio · 16:30 – 20:30
Link: https://meet.google.com/npf-ennh-uyv

Da redazioneonline

pubblicato il 24 Gennaio 2024, 19:24

LA POSIZIONE DEL GOVERNO: URSO E CALDERONE

Il Governo si è detto al lavoro per tutelare i lavoratori dell’indotto di Acciaierie d’Italia, a partire dall’estensione in deroga della Cigs per le aziende della filiera. Inoltre, l’esecutivo starebbe elaborando un quadro di misure a tutela delle imprese dell’indotto per l’ipotesi di commissariamento straordinario di AdI. E’ quanto comunicato dal ministero delle Imprese e del Made in Italy al termine dell’incontro che oggi il ministro del Mimit, Adolfo Urso, e la ministra del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Calderone, hanno avuto con i sindacati rappresentanti dei lavoratori afferenti all’indotto di Acciaierie d’Italia, per un aggiornamento sulla situazione dell’ex Ilva anche al fine di predisporre ulteriori misure necessarie per la filiera.

In particolare, sono tre le misure su cui si sta concentrando l’attenzione dell’esecutivo,

pc 25 gennaio - 16° sabato in piazza per la Palestina a Milano sabato


27.01.2024 - 16° sabato in piazza per la Palestina a Milano  

Per fermare il GENOCIDIO e la PULIZIA ETNICA del popolo Palestinese.                        Per il diritto all’esistenza, alla Resistenza all’autodeterminazione. Per il ritorno dei profughi.

CORTEO CON CONCENTRAMENTO ORE 15,00 IN PIAZZA LORETO CON TERMINE ANFITEATRO DELLA MARTESANA

mercoledì 24 gennaio 2024

pc 24 gennaio - Contro le missioni militari imperialiste in Mar Rosso - USA/GB e Germania/Fra/Ita - unità di tutte le forze antimperialiste

Un appello dalla Grecia che condividiamo 

No alla missione della fregata greca! 

No alla partecipazione ai piani di guerra degli imperialisti!

Gli Stati Uniti e la NATO stanno intensificando il loro impegno militare nella regione del Medio Oriente!

La decisione degli Stati Uniti (e di altri 9 "alleati", tra cui Gran Bretagna, Francia e Italia) di inviare una flotta da guerra composta da fregate nel Mar Rosso, ha la motivazione di "proteggere" il passaggio delle navi mercantili dagli attacchi degli "Houthi" (filo-iraniani) dello Yemen e dai loro attacchi alle navi israeliane e americane. L'operazione "Prosperity Guardian", come la chiamano, è un'altra mossa aggressiva dell'imperialismo statunitense a favore della guerra, a seguito degli ultimi sviluppi in Medio Oriente.

Un'azione che arriva a sostegno del massacro in corso del popolo palestinese da parte dello stato assassino di Israele. Ma, inoltre, questa mossa è tipica delle aspirazioni degli Stati Uniti di trascinare dietro di sé gli imperialisti europei su un "fronte di guerra" più ampio: bisogna sottomettere l'Iran, nel loro scontro con gli imperialisti di Russia e Cina. Si tratta quindi di una mossa che aumenta il rischio di guerra per tutti i popoli della regione, il che dimostra che è sempre più nella "politica delle cannoniere" che gli imperialisti – e in particolare gli Stati Uniti – cercano risposte ai loro vicoli ciechi e alle loro ambizioni.

La decisione del governo greco ND di partecipare fin dal primo momento con una fregata nel Mar Rosso, a questa missione di guerra degli Stati Uniti e dei loro alleati è un grande passo avanti nella politica di sottomissione agli Stati Uniti e alla NATO. Un passo verso un coinvolgimento ancora maggiore del paese nei piani di guerra degli americani, un passo che mostra ancora più chiaramente quali interessi e quali aspirazioni servono gli infiniti armamenti militari, per i quali la classe operaia e il popolo del paese pagano con il loro sudore e i loro diritti.

Questa misura è in continuità con la loro posizione a favore dello stato assassino, ma anche con la costante trasformazione del nostro paese in una base USA-NATO. Con molteplici rapporti di dipendenza, con basi militari, portaerei, porti, infrastrutture, "strutture", con la concessione di terra, mare e aria. Un passo che mostra come la politica di "versare il nostro sangue per gli americani" stia trascinando il nostro paese e il nostro popolo negli sviluppi più pericolosi e da incubo!

Diventa ancora più imperativo per il nostro popolo, parallelamente alla manifestazione della sua solidarietà di massa con il popolo palestinese in lotta, sviluppare un movimento di massa contro la guerra e contro l'imperialismo ed esigere che il paese e il popolo non siano coinvolti nei piani di guerra degli Stati Uniti e della NATO nel Mar Rosso, in Medio Oriente e nel Mediterraneo orientale!

  • NO ALL'INVIO DELLA FREGATA NEL MAR ROSSO!

  • VIA LE BASI USA-NATO E UE!

  • NESSUN COINVOLGIMENTO DELLA GRECIA!

  • ABBASSO LO STATO ASSASSINO DI ISRAELE!

  • LIBERTÀ PER I PALESTINESI!

  • FRONTE DEL POPOLO CONTRO LA GUERRA E L'IMPERIALISMO!



KKE (ml)

pc 24 gennaio - iI punto sull'Ilva dal blog tarantocontro

Il punto sull'ex-Ilva

Venerdì, 26 gennaio - 16:30 – 20:30
Link : https://meet.google.com/npf-ennh-uyv
per info: WA 3519575628

pc 24 gennaio - Giorno della memoria - per chi avesse perso la memoria dell'olocausto nazista...

Lo stato sionista di tipo nazista israeliano lo ha ricordato e lo vuole rinnovare con il genocidio del popolo palestinese,

chi non afferma questo è un lurido ipocrita complice del genocidio in atto.

Si ricorda la memoria e si combatte contro ogni genocidio oggi 

solo schierandosi con la Palestina e combattendo con ogni mezzo lo stato sionista d'Israele, l'imperialismo USA e tutti i complici di Netanyahu.

pc 24 gennaio - Report dalla mobilitazione a VicenzaOro - L'azione e la posizione dei compagni di proletari comunisti

Un aspetto saliente della mobilitazione per la Palestina ha avuto nella manifestazione di Vicenza un banco di prova molto importante, anche un salto di qualità rispetto alle mobilitazioni che quotidianamente si stanno svolgendo nelle città da molte settimane. A Vicenza vi è stata un'azione diretta con il corteo contro la Fiera dell'oro che portava Israele direttamente in Italia. 

Noi abbiamo partecipato alla mattinata della mobilitazione perché riteniamo centrale muoversi in maniera diretta con le iniziative. 

Il primo dato è che c'è stato un legame diretto della mobilitazione della mattina con quella del pomeriggio, nonostante i tentativi da parte dello Stato, del governo, degli esponenti politici anche della falsa opposizione, ma anche degli stessi organizzatori e forze politiche della mobilitazione del pomeriggio che hanno cercato in tutti i modi di criminalizzare quello che era successo nella mattinata. 

Quello che è successo è molto semplice: di fronte ad una zona rossa in cui era impossibile avvicinarsi per poter contestare la presenza dello Stato nazisionista di Israele attraverso gli stand in cui vendono i diamanti che finanziano direttamente l'esercito israeliano, i compagni del nord-est hanno chiamato ad un giusto appello, ad una giusta mobilitazione per rompere questi divieti, Attraverso

pc 24 gennaio - La campagna internazionale per la Palestina, con alla testa il Partito Comunista dell'India (Maoista)


Tutto il nostro movimento marxista-leninista-maoista a livello internazionale si è mobilitato sulla Palestina, anche partecipando alle mobilitazioni delle Comunità palestinese nei vari paesi, come dall’inizio in Italia.

La testa di questo movimento a livello internazionale è stata presa dai compagni indiani del PCI (Maoista), che hanno fatto la prima dichiarazione con appoggio all’azione di Hamas, e accendendo il fuoco della solidarietà in India e contribuendo ad accenderlo dovunque, attraverso il Comitato Internazionale a sostegno della guerra popolare in India, come referente, indicando una prima settimana di mobilitazione dal 2 all’8 dicembre.

Le forze mlm hanno realizzato questa iniziativa in circa 25 paesi nel mondo. Importante anche il tipo di

martedì 23 gennaio 2024

pc 23 gennaio - Sostegno allo sciopero dei ferrotranvieri - info solidale

SCIOPERI DEGLI AUTOFERROTRANVIERI:
UN CONTRIBUTO ALLA DISCUSSIONE SU COME OPPORSI A PRECETTAZIONI E LEGGI ANTISCIOPERO
https://www.facebook.com/groups/488483824817932/permalink/2061472037519095/

Il ministro dei Trasporti Salvini ha precettato anche lo sciopero del 15 dicembre, dopo quello 27 novembre, entrambi proclamati unitariamente dai sindacati di base (Usb, Cobas Lavoro Privato, Sgb, Cub, Adl Cobas, AL Cobas) fra gli autoferrotranvieri. Un terzo sciopero unitario è stato proclamato per domani 24 gennaio.

Salvini vuol essere la punta avanzata reazionaria del fronte padronale all'attacco del movimento operaio e della libertà di sciopero. Il presidente di Agens (Associazione delle aziende TPL, aderente a Confindustria) - nonché Ad dell’ATM di Milano e nel Consiglio di amministrazione dell’Atac di Roma - ha presentato una proposta di legge, per limitare la proclamazione, di scioperi nazionali degli autoferrotranvieri, ai sindacati firmatari del Ccnl: Cgil, Cisl, Uil e autonomi. La proposta è stata veicolata in Parlamento da deputati compiacenti.

Difronte alla nuova precettazione - che ha ridotto lo sciopero da 24 a 4 ore - i sindacati di base hanno risposto in modo differente: - Cub, Cobas Lavoro Privato, Sgb, Adl Cobas e Al Cobas hanno indicato ai lavoratori di intraprendere azioni di protesta con l’esposizione di cartelli sui mezzi e il “bus lumaca”, cioè rispetto rigoroso del codice stradale; - Usb ha dichiarato che non avrebbe osservato l’ordinanza: la prima volta che fra gli autoferrotranvieri un sindacato assume tale decisione, da quando è in vigore la legge antisciopero, la 146 del 1990. Tuttavia, l’insubordinazione dell’Usb – che rischia una sanzione fra 2.500 e 50 mila € – ha avuto un valore simbolico, limitandosi a coinvolgere un numero ristretto di attivisti, non potendo questo sindacato farsi carico delle sanzioni comminate ai lavoratori che avessero disubbidito.

Entrambe le risposte presentano limiti e aspetti positivi: nel complesso sono espressione del fatto che non si è ancora in grado di far fronte alla situazione. Ciò che da oltre 30 anni impedisce a una parte considerevole della classe lavoratrice di difendersi è la legge 146/90 - non a caso è da allora che i salari calano - e la volontà del fronte padronale è peggiorarla!

Solo un fronte unitario e di classe in grado di mobilitare ampie masse di lavoratori/trici, fino allo sciopero, può contrastare la normativa esistente ed essere un ostacolo alla tracotanza dei padroni e dei governi. Ciò non lo si può creare né con la bacchetta magica, né con slogan altisonanti. Gli attuali rapporti di forza obbligano a non assumere comportamenti avventuristici, a non esporre inutilmente lavoratori/trici a provvedimenti disciplinari, ma ciò non toglie che si debba lavorare per rovesciare tali rapporti.

Si tratta, da parte di tutto il sindacalismo di base e delle aree conflittuali in Cgil, di discutere e ragionare concretamente su come trasformare una disobbedienza simbolica in azione cosciente, collettiva e organizzata, capace di coinvolgere lavoratori/trici, con la prospettiva di spezzare la normativa antisciopero.

Negli autoferrotranvieri si potrebbe ragionare e lavorare unitariamente, da parte del sindacalismo conflittuale, alla costruzione di “casse di resistenza”, sull’esempio di quella tra ferrovieri.

Ciò allo scopo di esercitare la disobbedienza sindacale, per far sì che un nutrito gruppo di lavoratori/trici sia sostenuto economicamente, processualmente e da ogni punto di vista, e possa assumersi la responsabilità di opporsi materialmente alla precettazione e alle ordinanze della CGS. Sarebbe una pratica, concentrandosi su singole città di sciopero in sciopero, per dare un segnale concreto sul territorio nazionale, al fine di favorire e innescare quel movimento di generale, di categoria e intercategoriale, PER:

- conquistare rivendicazioni contro lo sfruttamento;
- imporre l’annullamento di ogni sanzione;
- respingere le leggi antisciopero;
- contrastare la repressione di padroni, governi e Stato;
- combattere la stragi sul lavoro e da lavoro.

Ci pare fondamentale non retrocedere dal livello di unità d’azione tra gli autoferrotranvieri del sindacalismo di base di questi mesi, ma fare passi avanti, con assemblee unitarie e con la condivisione da parte di tutte le OO.SS. conflittuali di una piattaforma unitaria per il rinnovo del Ccnl, anche qui sull’esempio di quanto fatto fra i ferrovieri in questi mesi.

Si potrebbe inoltre ragionare anche su scioperi che coinvolgano tutta la filiera dei trasporti: dal TPL ai ferrovieri, coinvolgendo anche la logistica, per sferrare un duro colpo al padronato. Gli scioperi per le vertenze di rinnovo contrattuale andrebbero unificati.

L’azione unitaria del sindacalismo di base e le forme di disobbedienza attuate il 15 dicembre contro l’ordinanza di precettazione sono passi importanti. Si tratta di non arretrare dal percorso unitario in alcune categorie, come purtroppo avvenuto in passato a livello confederale, e consolidare questa pratica unitaria.

Il nuovo sciopero unitario del prossimo 24 gennaio è un ulteriore passo positivo, a cui va tutta la nostra solidarietà e va sostenuto da tutti i lavoratori e da tutto il sindacalismo conflittuale!

coordautoconvocat2019@gmail.com

Coordinamento Lavoratori/Lavoratrici Autoconvocati/e (CLA) per l'unità della classe

pc 23 gennaio - 0re 12 Controinformazione Rossoperaia quotidiano on line e settimanale stampato a diffusione di massa

 

Perchè Controinformazione rossoperaia ORE 12 – che da questo mese passa a quotidiano

Lo scopo della Controinformazione rossoperaia è fornire agli operai d'avanguardia, ai lavoratori, alle donne e ai giovani che vogliono lottare contro questo sistema, uno strumento quotidiano di informazione alternativa, che però non sia solo informazione ma che sia denuncia, indicazione, su come rispondere a quello che accade sul piano nazionale e internazionale. Uno strumento agile, vocale, che ha - e avrà anche quest'anno - il supporto di un settimanale stampato che selezionerà le cose dette durante i quattro numeri a settimana, perché questa è anche una novità: ORE12 Controinformazione rossoperaia diviene quotidiano, come nella tradizione degli anni 70, in uscita quattro giorni alla settimana, il martedì, il mercoledì, il giovedì e il venerdì, con una pausa sabato, domenica e lunedì, che servirà a fare il settimanale stampato e riprendere così il ciclo settimana per settimana.

Oggi più che mai c’è necessità di uno strumento di questo tipo, a fronte innanzitutto della stampa dei padroni, della stampa borghese che vomita disinformazione sulle questioni fondamentali che interessano il mondo e il nostro paese.


Controinformazione rossoperaia ha bisogno della rete di diffusione di essa. Occorre che le trasmissioni che essa fa giornalmente possano arrivare in tutte le forme a chi si rivolgono, e le nostre forze sono fragili e deboli per questo. E quindi contiamo che operai, lavoratori organizzati e non, che siano nel nostro stesso campo, contribuiscano alla diffusione di questo strumento, contribuiscano e vi partecipino eventualmente con interventi vocali e scritti. Questo renderebbe il nostro strumento più forte e più in grado di assolvere ai suoi compiti.

Abbiamo bisogno anche di contributi per finanziare il settimanale stampato. Questo giornale viene diffuso principalmente alle fabbriche e per farlo arrivare, comunque sia, al maggior numero di lavoratori viene dato a sottoscrizione; ma chiaramente i costi di stampa sono pesanti e sono aumentati. Per questo chiediamo a coloro che seguono la Controinformazione rossoperaia di contribuire a che vada nelle mani di tanti lavoratori, lavoratrici, anche giovani, studenti di contribuire, inviando delle somme, piccole o grandi che siano, tutte sono importanti. Potete versarle per ora al cc intestato a Slai cobas per il sindacato di classe indicando che sono per il settimanale ORE 12 (c/c bancario Unicredit agenzia Taranto via Marche, 52 con le seguenti coordinate bancarie: IT 49 W - ABI 02008 - CAB 15807 n. conto 000011056357).


Riteniamo che la situazione sia favorevole. Come si dice banalmente, la situazione oggettiva è favorevole, ma manca ancora un adeguato livello del fattore soggettivo, il fattore soggettivo si chiama coscienza di classe, organizzazione di classe, organizzazione per cambiare lo stato di cose presenti.


 


pc 22 gennaio - Vicenza - LA DERIVA POLIZIESCA E’ SERVITA

dal blog https://femminismorivoluzionario.blogspot.com/

Riceviamo e pubblichiamo, da una compagna avvocata

sabato, a Vicenza, i centri sociali del nord-est hanno convocato una manifestazione legittima per contestare la presenza di Israele alla Fiera dell’Oro. Una volta giunti al padiglione della Fiera, i manifestanti sono stati bloccati dalla polizia con due cariche violente e l’uso ripetuto dell’idrante. Cinque persone fermate, diversi feriti.

Nei giorni scorsi, tre attivisti bresciani, di cui un membro attivo dei giovani palestinesi d’Italia, sono stati denunciati per manifestazione non autorizzata; inosservanza dei provvedimenti dell’autorità e, ad un attivista, oltraggio a pubblico ufficiale. Tutto ciò sarebbe avvenuto, secondo quanto riportato nella denuncia, durante un flashmob organizzato presso il centro commerciale ELNOS di Brescia con lo scopo di sensibilizzare ed informare dello sterminio dei palestinesi in atto.

Ancora, negli ultimi mesi, una serie lunghissima di denunce, fogli di via, multe, obbligo di soggiorno e sorveglianza speciale, stanno raggiungendo diversi attivisti di XR e Ultima Generazione.

Da ultimo, a completamento di un trend normativo repressivo che parte dal decreto Caivano e continua con il cd. Pacchetto sicurezza, giovedì 18 gennaio 2024, la Camera dei deputati ha approvato in via definitiva il disegno di legge 693. Ribattezzato come il ddl “eco-vandali”,  inasprisce le pene per chi distrugge, deteriora, deturpa beni culturali o paesaggistici e, per chi destina beni culturali a un uso incompatibile con il loro carattere storico o artistico è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con una multa che va da un minimo di 10mila a un massimo di 40mila euro (prima 1.500-10mila euro). In sintesi: quasi decuplicano le sanzioni minime, quadruplicano quelle massime ed è palese come quest’ultimo punto sia diretto ad inibire e colpire l’attività degli eco-attivisti.

Sottacendo il lungo elenco di tutta l’azione di repressione che sistematicamente viene messa in atto dalla polizia nei confronti di qualsivoglia manifestazione giovanile/studentesca non violenta di dissenso o contestazione, dobbiamo riconoscere che è in atto una deliberata volontà di reprimere, dissuadere, bloccare qualsiasi conflitto sociale.

pc 22 gennaio - Morti sul lavoro, una strage sottostimata - dal blog dello slai cobas per il sindacato di classe


 

di Carlo Soricelli *

Come fa un paese civile e moderno sopportare che in soli due giorni (17/18 gennaio 2024) ci siano 10 lavoratori morti sul lavoro? Per poi ricordare che ce ne sono già moltissimi anche in itinere.

La strage occultata da interessi e menefreghismo. Voglio citare la Senatrice Liliana Segre quando diceva nel caso della deportazione che quello che faceva più male era l’indifferenza verso quello che accadeva: Tutti sapevano e anche oggi sanno che c’è un’autentica strage di lavoratori, mai stati così tanti, ma alla nostra classe dirigente non importa nulla.

Ecco le province della strage. ma vorrei dire la mia sul limite ai 30 all’ora nella mia città.. E’ un limite sacrosanto, vi faccio l’esempio: cinque degli ultimi morti sul lavoro sono autotrasportatori, muoiono per malori, per la stanchezza per turni di lavori massacranti e in questo coinvolgono tanti altri cittadini e lavoratori; alla guida di altri mezzi, pedoni, ciclisti, soprattutto nelle aree urbane. Ai 30 all’ora è facile che si salvino, ai 50 muoiono.

Ma come si vede dalle polemiche strumentali, le vite di chi lavora e in generale dei cittadini, e anche di bambini, non contano niente.

Report morti sul lavoro nell’intero 2023


E’ finito il sedicesimo anno di monitoraggio dell’Osservatorio Nazionale di Bologna morti sul lavoro; un 2023 orribile che si è concluso con 985 morti sui luoghi di lavoro uno spaventoso aumento del 23,2% rispetto ai morti sui luoghi di lavoro del 2022 dove registrammo 755 morti. Se si aggiungono tutti i morti sul lavoro, compreso l’itinere, così come li conta INAIL arriviamo a contarne 1467.

pc 22 gennaio - il governo di stampo fascista della Meloni occupa la RAI e una fetta di giornalisti si organizza per servirlo

 corrispon denze di denuncia

ALTRO CHE SINDACATO GIALLO, QUESTO E' PROPRIO NERO

Da qualche settimana è nato un nuovo sindacato di settore: si chiama Unirai-Liberi Giornalisti Rai, e rappresenta un dipartimento autonomo della Federazione Italiana Giornalismo Editoria Comunicazione (Figec) collegata alla Confederazione Italiana Sindacati Autonomi dei Lavoratori (Cisal).
 
 
Esso rappresenta la scissione di ultradesta della Unione Sindacale dei Giornalisti Rai (Usigrai), da sempre rappresentanza egemone nel comparto dell’informazione radiotelevisiva pubblica, da alcuni – quelle poche decine che hanno abbandonato la nave – giudicata troppo di sinistra.
 
Chi siano nella realtà, con qualche lodevole eccezione, questi sedicenti “liberi pensatori” emerge dal racconto di una disavventura ocorsa ad una troupe impegnata nei pressi del villaggio di Podpec, in Slovenia, alla ricerca di prove riguardanti la presenza di foibe con dentro resti di italiani.
 
A raccontare la vicenda pensa l’edizione di mercoledì diciassette gennaio del quotidiano fascista Secolo d’Italia che, tramite un articolo redazionale, dà voce alle parole del sindacato corporativista che così si esprime circa il danneggiamento dei mezzi al seguito degli operatori dell’informazione.
 
«Unirai condanna questi atti intimidatori e violenti che non fermeranno il lavoro dei giornalisti Rai per raccontare i crimini di ieri e di oggi. Dalle foibe in Istria alle fosse comuni di Bucha è teso un unico filo rosso di sangue. Che bisogna ricordare e denunciare perché quegli orrori non si ripetano».
 
Basterebbero già queste poche parole per comprendere quali siano le simpatie politiche di certi personaggi, ma ecco come continua il comunicato: «farlo senza paure e reticenze è la maniera migliore per onorare lo straordinario lavoro di ricucitura delle ferite del passato realizzato dalle comunità italiana e slovena, al di qua e al di là del confine».
LA RAI E' SEMPRE PIU' TELE MELONI

L’edizione di domenica quattordici gennaio del fogliaccio online della Fondazione Alleanza Nazionale, quello che ha come ragione sociale Secolo d’Italia, riporta l’ennesima polemica imbastita dai suoi padroni nei confronti di chi giustamente lamenta il fatto che la Rai, in particolare il Telegiornale dell’ammiraglia, stia diventando sempre più Tele Meloni.

Tutto nasce dalla sciagurata idea, avuta dal responsabile dell’edizione delle ore 13:30 di quello che dovrebbe essere il principale spazio di informazione presente sui canali televisivi ricevibili in Italia, di «mandare in onda un servizio sulle commemorazioni di tutte le vittime della Patria, che si svolge con cadenza annuale, dei giovani di Fratelli d’Italia, riuniti nella sigla Gioventù nazionale».

Se realmente così fosse non si tratterebbe certamente di uno scandalo; peccato che le adunate di cui si fa riferimento nel pezzo siano state definite, da chi ha confezionato il serivizio per il Tg Uno, «non politiche»: è pacifico che, se un’iniziativa è promossa ed attuata da un gruppo partitico, essa assume forzatamente la connotazione che il sedicente giornalista pubblico ha voluto negarle.

Poi si può discutere sulla meritorietà di una tale scelta; anche qui si potrebbe sottolineare che si tratta solamente di propaganda di coloro che si definiscono “patrioti”, ma in sostanza sono gli eredi di coloro che regalarono un pezzo di Italia alla Germania hitleriana e si misero agli ordini diretti del Führer, negando in questo modo l’essenza stessa del termine sopra riportato.

Bosio (Al), 20 gennaio 2024



 
Bosio (Al), 21 gennaio 2024