SCIOPERI DEGLI AUTOFERROTRANVIERI:
UN CONTRIBUTO ALLA DISCUSSIONE SU COME OPPORSI A PRECETTAZIONI E LEGGI ANTISCIOPERO
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Il ministro dei Trasporti Salvini ha precettato anche lo sciopero del 15 dicembre, dopo quello 27 novembre, entrambi proclamati unitariamente dai sindacati di base (Usb, Cobas Lavoro Privato, Sgb, Cub, Adl Cobas, AL Cobas) fra gli autoferrotranvieri. Un terzo sciopero unitario è stato proclamato per domani 24 gennaio.
Salvini vuol essere la punta avanzata reazionaria del fronte padronale all'attacco del movimento operaio e della libertà di sciopero. Il presidente di Agens (Associazione delle aziende TPL, aderente a Confindustria) - nonché Ad dell’ATM di Milano e nel Consiglio di amministrazione dell’Atac di Roma - ha presentato una proposta di legge, per limitare la proclamazione, di scioperi nazionali degli
autoferrotranvieri, ai sindacati firmatari del Ccnl: Cgil, Cisl, Uil e autonomi. La proposta è stata veicolata in Parlamento da deputati compiacenti.
Difronte alla nuova precettazione - che ha ridotto lo sciopero da 24 a 4 ore - i sindacati di base hanno risposto in modo differente: - Cub, Cobas Lavoro Privato, Sgb, Adl Cobas e Al Cobas hanno indicato ai
lavoratori di intraprendere azioni di protesta con l’esposizione di cartelli sui mezzi e il “bus lumaca”, cioè rispetto rigoroso del codice stradale; - Usb ha dichiarato che non avrebbe osservato l’ordinanza: la prima volta che fra gli autoferrotranvieri un sindacato assume tale decisione, da quando è in vigore la legge antisciopero, la 146 del 1990. Tuttavia, l’insubordinazione dell’Usb – che rischia una sanzione fra 2.500 e 50 mila € – ha avuto un valore simbolico, limitandosi a coinvolgere un numero ristretto di attivisti, non potendo questo sindacato farsi carico delle sanzioni comminate ai lavoratori che avessero disubbidito.
Entrambe le risposte presentano limiti e aspetti positivi: nel complesso sono espressione del fatto che non si è ancora in grado di far fronte alla situazione. Ciò che da oltre 30 anni impedisce a una parte considerevole della classe lavoratrice di difendersi è la legge 146/90 - non a caso è da allora che i salari calano - e la volontà del fronte padronale è peggiorarla!
Solo un fronte unitario e di classe in grado di mobilitare ampie masse di lavoratori/trici, fino allo sciopero, può contrastare la normativa esistente ed essere un ostacolo alla tracotanza dei padroni e dei
governi. Ciò non lo si può creare né con la bacchetta magica, né con slogan altisonanti. Gli attuali rapporti di forza obbligano a non assumere comportamenti avventuristici, a non esporre inutilmente
lavoratori/trici a provvedimenti disciplinari, ma ciò non toglie che si debba lavorare per rovesciare tali rapporti.
Si tratta, da parte di tutto il sindacalismo di base e delle aree conflittuali in Cgil, di discutere e ragionare concretamente su come trasformare una disobbedienza simbolica in azione cosciente, collettiva e organizzata, capace di coinvolgere lavoratori/trici, con la prospettiva di spezzare la normativa antisciopero.
Negli autoferrotranvieri si potrebbe ragionare e lavorare unitariamente, da parte del sindacalismo conflittuale, alla costruzione di “casse di resistenza”, sull’esempio di quella tra ferrovieri.
Ciò allo scopo di esercitare la disobbedienza sindacale, per far sì che un nutrito gruppo di lavoratori/trici sia sostenuto economicamente, processualmente e da ogni punto di vista, e possa assumersi la responsabilità di opporsi materialmente alla precettazione e alle ordinanze della CGS. Sarebbe una pratica, concentrandosi su singole città di sciopero in sciopero, per dare un segnale concreto sul territorio nazionale, al fine di favorire e innescare quel movimento di generale, di categoria e intercategoriale, PER:
- conquistare rivendicazioni contro lo sfruttamento;
- imporre l’annullamento di ogni sanzione;
- respingere le leggi antisciopero;
- contrastare la repressione di padroni, governi e Stato;
- combattere la stragi sul lavoro e da lavoro.
Ci pare fondamentale non retrocedere dal livello di unità d’azione tra gli autoferrotranvieri del sindacalismo di base di questi mesi, ma fare passi avanti, con assemblee unitarie e con la condivisione da parte di tutte le OO.SS. conflittuali di una piattaforma unitaria per il rinnovo del Ccnl, anche qui sull’esempio di quanto fatto fra i ferrovieri in questi mesi.
Si potrebbe inoltre ragionare anche su scioperi che coinvolgano tutta la filiera dei trasporti: dal TPL ai ferrovieri, coinvolgendo anche la logistica, per sferrare un duro colpo al padronato. Gli scioperi per le
vertenze di rinnovo contrattuale andrebbero unificati.
L’azione unitaria del sindacalismo di base e le forme di disobbedienza attuate il 15 dicembre contro l’ordinanza di precettazione sono passi importanti. Si tratta di non arretrare dal percorso unitario in alcune categorie, come purtroppo avvenuto in passato a livello confederale, e consolidare questa pratica unitaria.
Il nuovo sciopero unitario del prossimo 24 gennaio è un ulteriore passo positivo, a cui va tutta la nostra solidarietà e va sostenuto da tutti i lavoratori e da tutto il sindacalismo conflittuale!
coordautoconvocat2019@gmail.com
Coordinamento Lavoratori/Lavoratrici Autoconvocati/e (CLA) per l'unità della classe
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