Viaggio al Corvetto dove anche i muri chiedono “verità per Ramy”
Nel quartiere alla periferia sud di Milano viveva il ragazzo morto
di Milano — Al Corvetto tutto bene, a parte il ragazzo in
falsa tuta Adidas e false scarpe Nike, che spiega la sua rabbia, che è
una grande rabbia, con un esempio semplice: «Vedi, la testa di Ramy è
finita così, spaccata a metà», sfiorando con il piede un pomodoro
pestato sul marciapiede, «ma adesso viene fuori la verità, le bugie
della polizia sulla sua morte… E noi cosa dovremmo fare? Stare fermi?
Aspettare il processo tranquilli?». “Siamo un posto di poveri, ma
non sempre delinquenti”.
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